Olimpo Informatico

[Pier]

C?è una persona come migliaia d?altre che nel fine settimana decide di rinunciare ai piaceri e alle comodità per mettersi in gioco. Perde d?improvviso ogni conformazione, non è più alto o basso, biondo o moro, simpatico o antipatico ma il suo essere si riassume nel completo che va ad indossare, che deve distinguersi tra gli altri, per essere riconoscibile.

Nel suo farsi vedere però diventa invisibile.

Direttore di un orchestra i cui elementi suonano musiche diverse, con la bacchetta dà indicazioni e suggerimenti pronto ad intervenire per appianare ogni eventuale stonatura.

E? una persona come tante altre, con amici, famiglia, lavoro o corso di studi. Con interessi, passioni e amori. Dal lunedì al sabato.

La domenica diventa il nemico di tutti gli schieramenti, comunque vadano le cose.

Non solo deve saper gestire i musicanti ma deve anche guardarsi dal pubblico sempre pronto (e ben felice di farlo) a sovrastarlo con fischi e insulti.

Ma questa persona, ogni domenica, cresce un po? di più. Matura. Si rafforza.

La passione per lo sport, l?amore per il ruolo che riveste è superiore a tutte le umiliazioni che deve subire ma di cui in pochi si accorgono. Ogni domenica gli si ricorda la professione della madre e i piaceri che altri offrono alla moglie o fidanzata mentre lui, a testa alta, corre per 90 minuti tra le righe di un campo minato in cui in ogni angolo può esplodere qualcosa.

Deglutisce bocconi amari, suda e la tensione nervosa lo tiene sempre all?erta. Sul prato verde non si hanno amici. Né conoscenti. Ci sono 22 leoni infuriati che non vedono l?ora di azzannare e ridurre a brandelli corpo e anima di quella figura solitaria.

Ventidue leoni che perdono per colpa dell?arbitro e vincono malgrado l?arbitro.

Eppure, ogni domenica, una di queste persone mette da parte ogni malinconia e malumore e col sorriso sulle labbra si reca nella gabbia.

Cerca di dare il massimo, il meglio di sé. Non solo per la soddisfazione personale ma anche per essere sicuro di poter tornare a casa tranquillo. Integro. Sano.

Alla domanda ?ma chi te lo fa fare?? di solito risponde con un sorriso, abbassando la testa timidamente. Non è per il rimborso delle spese, che di tante volte non copre nemmeno il carburante consumato. Non è per la tessera che permette di entrare gratis allo stadio, perché la domenica questa persona ha il suo stadio col suo pubblico e quello che succede in serie A può solo ascoltarlo alla radio, in auto, mentre torna a casa.

Allora cosa spinge questa persona, magari a 20 anni, a tornare a casa presto il sabato sera mentre gli amici rimangono a divertirsi da qualche parte, a svegliarsi presto la domenica con la nebbia, il sole, la pioggia, la neve o il ghiaccio sapendo già che il copione sarà simile a tutte le altre volte? Cosa lo spinge ad addossarsi tanti doveri e pochi diritti, che di solito questi ultimi, emergono solo quando qualcosa è andato davvero storto? Cosa lo spinge a non mollare anche quando sa che la serie A la potrà vedere solo in televisione o da spettatore, a causa di limiti d?età, fisici o tecnici, eppure rimane con la stessa voglia e forza di volontà del primo giorno?

Viene da pensare che l?arbitro sia un essere masochista a cui piaccia farsi male e a cui piaccia soffrire. Invece no.

E? un eroe, nel suo piccolo, che permette ad altri di giocare e divertirsi.

Corre più degli altri e suda più degli altri. Senza mai poter esultare se non da solo. E da solo esce dal campo. Da solo si rimette in macchina, tirando il fiato e pensando già alla prossima domenica.

La borsa è pronta. Si parte ancora.

[GrayWolf]

Grande

Un ottimo prontuario per riflettere.

Offre una diversa prospettiva che prescinde dalla figura descritta.

Prospettiva da tener presente quando abbiamo l'impressione
che qualcuno leda i nostri interessi o invada il nostro spazio.

Avendo a disposizione almeno due metodi di valutazione
c'è una grossa possibilità che la nostra vita migliori.

[Gateo]

Per giocare a calcetto mi e' capitato di partire agli orari piu' strani per giocare nei posti piu' strani, sulle superfici piu' strane (e dolorose) e magari con l'unica certezza di non potere fare la doccia alla fine, perche' manco c'erano gli spogliatoi.
Ma anche da tifoso al seguito della mia squadra del cuore, trasferte massacranti con la speranza di non essere coinvolto in risse, e il tutto per quei 90 minuti che spesso non finivano come sperato.

La passione e' una brutta bestia.

Poi fortunatamente (?) si invecchia e si diventa piu' saggi , o semplicemente piu' stanchi..
Ma i bei ricordi rimangono, e ci si rende conto che ne valeva la pena.




L'arbitro comunque per definizione tiene le corna!

[Pier]

[Marcolino]

Sarà stato Lo Bello, da buon siciliano