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Faus74
Semidio
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MessaggioInviato: 01 Feb 2006 01:25    Oggetto: Rispondi citando

È tornata Teleconomy Internet

L'odissea di Teleconomy Internet è giunta al termine, l'offerta è tornata a Itaca, che in questo caso non è un'isola ma, più prosaicamente, il sito 187 di Telecom Italia. Già, è ricomparsa l'offerta nel suo spazietto dedicato sul 187, quindi gli utenti possono di nuovo abbonarsi e a 12 euro al mese navigare senza limiti con il 56 K. Oppure 24 euro al mese con l'Isdn (a 64 K o a 128 K, a scelta dell'utente-il prezzo non cambia). Teinternet È stata proprio un'odissea quella di Teleconomy Internet, prima sospesa da un giudice e poi riabilitata dall'Agcom (Autorità Garante delle Telecomunicazioni). Una storia interessante per due ragioni: primo, perché è la dial-up flat più economica e la sua scomparsa aveva lasciato un vuoto nel cuore degli utenti non raggiunti dall'Adsl. Come ho saputo dall'Agcom, quest'offerta è riuscita infatti a rastrellare, in circa tre mesi, 60 mila utenti: buona parte del mercato dial-up flat. Il secondo motivo di interesse è che Teleconomy Internet rappresenta un nervo scoperto nel mercato italiano. Un'offerta contro cui i provider abituali di questa nicchia di mercato non riescono a competere e a causa della quale hanno infatti perso quasi tutti i propri utenti dial-up flat, come denunciano NGI e Active Network, tra gli altri.

Dicono che Teleconomy Internet è anticoncorrenziale, perché non riescono a replicarla (come sarebbe loro diritto secondo la normativa) tramite la relativa offerta all'ingrosso Telecom (la cosiddetta Friaco).

Si noti bene che Agcom, approvando Teleconomy Internet, non ha smentito questa tesi. Ha però espresso un principio diverso: cioè che Teleconomy Internet è sì replicabile, con la Friaco, ma non da tutti gli operatori; solo da quelli con molti utenti e in grado quindi di ottimizzare la banda acquistata all'ingrosso da Telecom. E gli altri, i piccoli, che erano ormai da anni i protagonisti del mercato dial-up flat (Telecom si rifiutava di entrarci), i soli a soddisfare (a caro prezzo) le esigenze di chi non era raggiunto da Adsl? Gli altri hanno poca voce in capitolo, in questo calcolo di Agcom, che nega il diritto a vendere dial-up flat concorrenziali a chi non ha tanti utenti. Il problema è che così questo mercato resta nelle mani di Telecom, cioè paradossalmente proprio di chi per anni si è sempre rifiutato di sostenerlo. Wind e Tiscali avrebbero in teoria le carte in regola per concorrere (se il calcolo di Agcom è corretto), ma non hanno (ancora?) presentato offerte dial-up paragonabili a Teleconomy Internet.
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vathek
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MessaggioInviato: 01 Feb 2006 13:12    Oggetto: Rispondi citando

Secondo te, in attesa di essere raggiunti dall'ADSL, conviene farsi un'ISDN? 128k so' sempre meglio di 56... eppoi, che tu sappia, queste flat per la dial-up si applicano anche all'ISDN?
ora che ci penso...se non sbaglio, in seguito per passare da ISDN a ADSL mi sembra che sia un vero casino perché le due linee non sono compatibili, vero?
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Faus74
Semidio
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MessaggioInviato: 01 Feb 2006 18:13    Oggetto: Rispondi citando

vathek ha scritto:
Secondo te, in attesa di essere raggiunti dall'ADSL, conviene farsi un'ISDN? 128k so' sempre meglio di 56... eppoi, che tu sappia, queste flat per la dial-up si applicano anche all'ISDN?
ora che ci penso...se non sbaglio, in seguito per passare da ISDN a ADSL mi sembra che sia un vero casino perché le due linee non sono compatibili, vero?

L'ISDN è più veloce della 56k,su questo penso non ci siano dubbi.
LA flat in questione si applica anche all'ISDN,e costa 24 euro invece di 12.
Sei hai ISDN e vuoi l'adsl ti portano un doppino apposta e credo che manco si paghi il canone supplementare (questo però è da verificare, non sono sicuro) Rolling Eyes
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Faus74
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MessaggioInviato: 05 Feb 2006 00:36    Oggetto: Cambio Numerazione per Teleconomy Internet dal 1° Marzo 2006 Rispondi citando

Cambio Numerazione per Teleconomy Internet dal 1° Marzo 2006

Come da notizia allegata qui gli utenti della flat 56k/ISDN di Telecom dal 1° Marzo 2006 dovranno correggere nelle proprietà di composizione il numero cui collegarsi in
700 0187 187
Nella stessa pagina del sito sono ora indicati alcuni dati di connessione che riportiamo brevemente:

Per configurare l'accesso a Internet sul tuo pc, (...), puoi anche configurare manualmente la connessione nel modo seguente:

* inserisci, nella finestra di accesso remoto del tuo PC, la numerazione 701 0187 187(fino al 28 febbraio 2006), dopo il 28 febbraio inserisci la numerazione 700 0187 187
* inserisci Telecom come username e password
* imposta l'acquisizione dinamica dell'indirizzo IP e dei DNS.

Onde evitare addebiti non voluti e spiacevoli sorprese in bolletta, si invitano gli utenti della flat a correggere il numero poichè l'attuale numerazione (701 0187 187) continuerà a funzionare per Alice1Cent!!

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Faus74
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MessaggioInviato: 07 Feb 2006 17:29    Oggetto: Accordo ADD - ANPCI - WISP Rispondi citando

Accordo ADD - ANPCI - WISP

5 Febbraio 2006, Diano d?Alba(CN): una convenzione firmata da Associazione Anti Digital Divide, Associazione Nazionale Piccoli Comuni Italiani e WISP lancia l?iniziativa Include per portare la banda larga nei comuni non raggiunti dal servizio. Si partirà proprio da Diano d?Alba, dove il progetto vedrà la luce nelle prossime settimane.

Nel contesto dell?aula consigliare del Comune di Diano d?Alba una firma ha accomunato gli intenti del sindaco Claudio Cardinale, l?Associazione Anti Digital Divide ed Alessandro Pianta del gruppo Wave Tech in rappresentanza simbolica del mondo dei piccoli provider. L?obiettivo è chiaro: rompere gli schemi del digital divide e portare i benefici della banda larga alla cittadinanza esclusa dalle pianificazioni Telecom Italia.
La presentazione del progetto, che prenderà il nome di ?Include?, è lasciata al Presidente dell?Associazione Anti Digital Divide Maurizio Gotta il quale, dopo aver illustrato le cifre relative al divario digitale che attanaglia l?Italia (un utente su tre è escluso dai benefici offerti dalla banda larga), ha spiegato gli intenti propositivi della sua associazione: costituire la piattaforma d?incontro tra istituzioni, utenza ed imprese per andare ad intervenire in quelle località dove le attuali figure del mercato non hanno intenzione di investire. Con Include la banda sarà prelevata dalle dorsali esistenti e distribuita tramite antenne wifi configurando così una nuova possibilità per le istituzioni locali che hanno intenzione di intervenire direttamente a risoluzione del problema.

L?ADD ha posto la propria firma ad una convenzione di intervento con il presidente dell?ANPCI (Associazione Nazionale Piccoli Comuni Italiani) Franca Biglio facendo del progetto Include una nuova facoltà a disposizione dei sindaci affiliati: l?80% dei comuni del cuneese è un piccolo comune e la quasi totalità di essi è discriminata dall?accesso alla banda larga, ma con le antenne in progetto il broadband potrà raggiungere tutti i comuni in difficoltà potendo così garantire una nuova importantissima risorsa per zone a grave rischio di depauperamento economico nonché socio/culturale. Franca Biglio ha sottolineato l?importanza della banda larga per i propri associati ed ha sposato con soddisfazione il progetto nascente: la convenzione offre massima libertà di scelta ed una valida alternativa tecnologica ai comuni, aprendo così nuovi spiragli nella diffusione ?dal basso? della connettività.

Hanno portato il proprio contributo al dibattito anche i consiglieri regionali di Forza Italia e Margherita Alberto Cirio e Mariano Rabino i quali, con una estemporanea comunanza di intenti, hanno ribadito l?importanza di un intervento istituzionale nel contesto ma hanno altresì delegato alle figure private il compito di realizzare le istanze di intervento. Da più parti la figura politica è stata stigmatizzata con una richiesta a gran voce di interventi pratici senza ulteriore perdita di tempo perché le comunità locali già stanno quotidianamente pagando un prezzo eccessivo per i ritardi dovuti alle politiche di investimento dell?incumbent italiano della telefonia.

Il progetto Include troverà la propria prima applicazione presso il comune di Diano ma non ha uno stampo prettamente localistico: l?Associazione Anti Digital Divide raccoglie le proteste degli utenti digital divisi di tutta Italia, ed è in tutta Italia che l?associazione vuol portare il proprio intervento. I provider locali potranno dunque accettare le condizioni dettate da Include e portare le proprie strutture sul territorio, una interconnessione di reti renderà Include un network unico e l?utenza potrà così trovare finalmente una risposta alla propria domanda.

Il cantiere è aperto. L?ANPCI ha offerto la propria disponibilità, i provider hanno acconsentito ad un tavolo d?incontro per un concordato preventivo, le istituzioni regionali hanno promesso cospicui investimenti ed hanno offerto il proprio placet all?iniziativa. Tutti i comuni interessati possono ora rivolgersi all?ADD per eventuali informazioni facendo in modo che la propria cittadinanza abbia la possibilità di accedere a tutti quei servizi che, partendo dall?e-learning fino al VoIP, passando per telelavoro ed e-banking, sono già accessibili dall? ?Italia di serie A? rappresentata dalle zone già raggiunte dalle dorsali di rete esistenti sul territorio.
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Ulteriori sviluppi verranno aggiunti QUI
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pazlab
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MessaggioInviato: 08 Feb 2006 16:14    Oggetto: progetto include Rispondi citando

Caro Faus: prima di tutto complimenti per il vostro progetto e poi:
in che modo sarebbe possibile creare una sinergia tra la vostra associazione e la nostra (PAZ)link sulla base del vostro prog.?
Tieni conto che noi lavoriamo in Provincia di Lecce proprio sui temi del digitaldivide e abbiamo tra le altre cose realizzato un progetto d'indagine relativo all'utenza e all'offerta di servizi da parte dei siti istituzionali dei comuni della provincia di Lecce (come puoi immaginare sia i servizi che il livello di utenza sono subordinati alla modalità di connessione e aggiungi che il salento è uno dei luoghi in cui l'adsl è una "conquista" recente ma ancora per pochi.
Aspetto tue notizie, se possibile.
Matteo_pazlab
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Faus74
Semidio
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MessaggioInviato: 08 Feb 2006 17:21    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Matteo,grazie per i complimenti.
Giro subito la tua richiesta a tutto lo staff di ADD,presto avrai notizie,ciao Wink
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jeronimus
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MessaggioInviato: 08 Feb 2006 17:31    Oggetto: Re: Cambio Numerazione per Teleconomy Internet dal 1° Marzo Rispondi citando

Faus74 ha scritto:
Cambio Numerazione per Teleconomy Internet dal 1° Marzo 2006

Come da notizia allegata qui gli utenti della flat 56k/ISDN di Telecom dal 1° Marzo 2006 dovranno correggere nelle proprietà di composizione il numero cui collegarsi in
700 0187 187
Nella stessa pagina del sito sono ora indicati alcuni dati di connessione che riportiamo brevemente:

Per configurare l'accesso a Internet sul tuo pc, (...), puoi anche configurare manualmente la connessione nel modo seguente:

* inserisci, nella finestra di accesso remoto del tuo PC, la numerazione 701 0187 187(fino al 28 febbraio 2006), dopo il 28 febbraio inserisci la numerazione 700 0187 187
* inserisci Telecom come username e password
* imposta l'acquisizione dinamica dell'indirizzo IP e dei DNS.

Onde evitare addebiti non voluti e spiacevoli sorprese in bolletta, si invitano gli utenti della flat a correggere il numero poichè l'attuale numerazione (701 0187 187) continuerà a funzionare per Alice1Cent!!

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Ma la Telecom ufficializzerà il cambiamento ai suoi clienti (non solo utenti)
per tempo o aspetterà, come al solito, di comunicarlo sulla fattura che invia sempre successivamente alla variazione?
E' giusto che il cliente debba sempre farsi parte diligente?
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Faus74
Semidio
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MessaggioInviato: 08 Feb 2006 17:52    Oggetto: Rispondi citando

Personalmente credo che la Telecom debba avvisare di questa cosa,ma come si dice,meglio prevenire che arrabbiarsi in seguito.
Quindi,il mio consiglio è quello di chiamare il 187 e parlare direttamente con un operatore,tuteliamoci che non si sa mai Wink
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asdazot
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MessaggioInviato: 09 Feb 2006 11:21    Oggetto: Rispondi citando

buongiorno faus,
complimenti per l'iniziativa. spucialdo non ho trovato una cosa che mi interessa.
per mia formazione sono piu portato alla concretizzazione che non alla protesta. mi sembra di aver capito l'evidenza secondo la quale gli impianti le grandi società ( a partire da telecom) non vengono realizzati, poichè il ritorno economico è inesistente, basso o troppo lontano in una logica di profitto finanziario. diverso è il discorso di una gruppo di persone che vogliono accedere disposti a pagarsi l'impianto. quindi: quali sono i numeri per poter attivare un servizio wifi in una comunità? cosa serve tecnicamente per realizzare un impianto ? nel suo sito di add avete fatto una lista di wisp, bisogna contattali tutti o esiste una prevalenza territoriale? come possiamo concretamente realizzare gli impianti? quanto costa? quali sono i numeri per passare dalla protesta alla realizzazione di un impianto? come si possono consorziare le comunità tra di loro? e sulla base di quali numeri minimi di abbonamento? qualcuno ha già fatto questi conti? ( ad esempio esistono siti, anche commerciali, relativi alle energie alternative che spiegano con cifre quali sono i costi di un impianto fotovoltaico...).

grazie, intanto continuo a spulciare nel sito...perchè mi sono proprio rotto di navigare dalla montagna a 56k...
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Faus74
Semidio
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MessaggioInviato: 09 Feb 2006 17:37    Oggetto: Re: progetto include Rispondi citando

pazlab ha scritto:
Caro Faus: prima di tutto complimenti per il vostro progetto e poi:
in che modo sarebbe possibile creare una sinergia tra la vostra associazione e la nostra (PAZ)link sulla base del vostro prog.?
Tieni conto che noi lavoriamo in Provincia di Lecce proprio sui temi del digitaldivide e abbiamo tra le altre cose realizzato un progetto d'indagine relativo all'utenza e all'offerta di servizi da parte dei siti istituzionali dei comuni della provincia di Lecce (come puoi immaginare sia i servizi che il livello di utenza sono subordinati alla modalità di connessione e aggiungi che il salento è uno dei luoghi in cui l'adsl è una "conquista" recente ma ancora per pochi.
Aspetto tue notizie, se possibile.
Matteo_pazlab

Ciao Matteo,ti consiglio di visitare il nostro minisito del Progetto Include http://progettoinclude.antidigitaldivide.org così potrai farti un'idea sulla possibile collaborazione Wink
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Faus74
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MessaggioInviato: 09 Feb 2006 17:49    Oggetto: Rispondi citando

asdazot ha scritto:
buongiorno faus,
complimenti per l'iniziativa. spucialdo non ho trovato una cosa che mi interessa.
per mia formazione sono ecc ecc

Ciao asdazot,in pratica mi chiedi di scrivere un post di 4 pagine Laughing
Per comodità,sia tua che mia,vieni sul nostro forum e chiedi quello che vuoi.
Davvero,rispondere a tute le tue domande sarebbe come scrivere un piano nazionale sulla banda larga Very Happy Wink
Se quelle info ti servono per una tesi o per una tua ricerca puoi dare un'occhiata su http://www.osservatoriobandalarga.it/
Per carità,non è cattiveria la mia,ma le risposte richiederebbero tanto spazio,quindi ripeto,se vuoi puoi chiedere tutto sul nostro forum.
Se invece sei a capo di un wisp,fai come ho consigliato a Matteo,li trovi tutte le info necessarie Wink
Grazie
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Emmett Brown
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MessaggioInviato: 09 Feb 2006 21:48    Oggetto: Rispondi citando

Ecco qui una pagina del sito del Ministero delle Comunicazioni in cui si spiega un pò, con tanto di presentazione pps e decreto in pdf, quali sono le possibilità legali di realizzare una rete locale di connessione a banda larga wireless. Dalla homepage del Ministero si raggiungono altre informazioni sugli aspetti più pratici e fiscali della faccenda, che sembrerebbe di fatto riservata a provider già operanti o comunque a soggetti forti, dotati di grandi poteri economici quantomeno per l'impegno di cauzione e di pagamento delle concessioni delle frequenze (se ho ben capito, dando una scorsa veloce).

Credo che non sarebbe un problema realizzare materialmente una rete wireless di alcuni Km di raggio, utilizzando ad esempio i dispositivi del sistema Motorola Canopy; ne ignoro per ora i costi, che presumo al di là delle possibilità medie degli sperimentatori, e faccio notare che sarebbero comunque necessarie postazioni trasmittenti fisicamente adeguate, posizionate opportunamente, con alimentazione elettrica permanente, e -ovviamente- una connessione verso internet di banda abbastanza larga da poter essere 'divisa' tra decine o centinaia di potenziali utenti contemporanei ognuno dei quali dovrebbe poter disporre di una velocità abbastanza più alta di quella ottenibile col buon vecchio modem, insomma di una velocità tale da giustificare la spesa... E la connessione veloce (HSDSL? Fibra ottica della rete Fastweb? Connessione dedicata alla più vicina Webfarm? Altro?) dovrebbe essere disponibile a breve distanza dalla rete wireless in questione, se non all'interno, o a un'estremità territoriale, dell'area servita.

Naturalmente, bisognerebbe anche considerare l'aspetto contabile della cosa: controllo accessi, misura delle connessioni in termini di tempo e banda, bollettazione, fatturazione, riscossione e quant'altro relativo... insomma bisognerebbe mettersi a fare i provider per davvero...

A meno che si voglia restare nel 'piccolo': ad esempio, condividere tra pochi utenti wireless nel raggio di qualche centinaio di metri una sola connessione internet veloce, ovviamente flat, gentilmente messa a disposizione da qualcuno. Questo si può già fare liberamente, dividendosi le spese relative secondo i casi.
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Faus74
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MessaggioInviato: 09 Feb 2006 21:58    Oggetto: Rispondi citando

Grazie mille Emmett Brown Wink
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maroc
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MessaggioInviato: 10 Feb 2006 10:14    Oggetto: Rispondi citando

ho sentito due fornbitori di tecnologi, che entrambi usano canpo motorola.senza fare pubblicità, deve essere prob una delle marche migliori disponibili al momento.
posto alcuni dati che mi sono appuntato:
-un canopi trasmette con direttività 60 gradi(è un'antenna direzionale, ad alto guadagno, per andare sulle lunghe distanze), potenze di 100 milliwatt in antenna:quindi la boletta è enel(che è sull'euro e più per 1000 watt)è ben poca cosa.
-la frequenza dei canopi è 5.4 gigahertz di hiperlan2; alcuni hanno due frequenze e switchano tra 2.4 4 5.4 gigahertz.ma a chi fa laretre da zero questri due mettono tutto a 5.4 giaghertz
-un canopi trasmette fino a 16-17 km per connessioni punto-punto e fino a 3.2 di raggio dall'antenna per connessioni punto-multipunto, con 14 megabit/sec. garantiti nel primo miglio (cioè un km e mezzo di raggio) e 7 megabit/sec. di banda minima nel secondo miglio(sonpo marche che usano unità di misura inglesi).
un'ANTENNA COPRE A BANDA LARGA BEN 2 KM DI RAGGIO.

-costi:non c'è vendita al dettaglio nè listino pubblico. gioca molto lo sconto quantità; per quello sulle reti nuove usano tutte antenne della stess amarca, tutte a 5.4 gigahertz.vagamente mi hanno detto sotto i1000 euro a access point, cmq tanto, se confrontato anche con quello letto su ADD. da quanto dettomi:l'installazione della rete richiede non troppe ore uomo e il loro utile(del fornitore di tecnologia, non del WISP) è nel rivendere access point e compagnia.
-le reti che stanno facendo questi provider sono tutte hiperLan2.

-elettrosmog: personalmente non ci credo, ma il problema (a sentire anche i provider)è sentito nei piccoli centri. piazzare 4 antenne wi-fi in città, non incontra resistenze di solito. in un piccolo centro, sì.
sentito un professore di campi elettromagnetici; gli unici effetti documentati sono elettrosmog-leucemie in uno studio di 20 anni fa per l'esposizione agli elettrodotti.
gli effeti a2.4 sono glie stessi a 5.4 gigahertz. per parlare di efetti diversi ci vuole una frequenza almeno 5 volte più grande.
sulle frequenze di mega e gigahertz l'effetto è quello del microoonde, scaldare deu tessuti nel corpo. nessuna malattia provata.
quello che conta però: la frequenza pesa ben poco nell'elettrosmog, è la potenza che conta. l'elettrodotto porta molta potenza di corrente eletttirca(megawatt d'energia), un'antenna wi-fi mette nell'aria appena 100 MILLIwatt di corrente elettrica contro 1 watt di un cellulare satellitare.
anzi pare che le onde a bassa frequenza fanno peggio:la corrente elettrrica è a bassa frequenza, viaggia aappena a 5o hertz e fa male perchè interferisce col core(60 battiti/min, 60 hertz)e il cervello.più che la frequenza conta la frequenza di risonanza, cioè se è uguale alle frequenze di qsa che è nel corpo, in modo da fare interferenza.
la corrente alternata è peggio di quella continua perchè da un campo magnetico variabile, ma tutta la corrente enel e all'estero è alternata.
-gli obblighi di ssumere personale:le leggi che hanno tirato fuori sono la privacy e il decreto pisanu antiterrorismo del 17 agosto scorso, che vieta accessi anonimi a internet: ci vuole un registro degli accessi, uno che monitora il traffico della rete.
se i contratti sono più di 200-300, conviene mettere altre 1-2 persone che danno le prepagate mensili con password agli utenti, contabilizzano e verificano contratti, disattivano password di chi non ha pagato, fanno le uscite per l'assistenza locale. però quasti oneri ew sta gente la ssume il wisp, non il comune(da uqnato mi han detto)
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MessaggioInviato: 14 Feb 2006 17:38    Oggetto: Rispondi citando

Multa Telecom, il Consiglio di Stato smentisce il Tar
Telecom dovrà pagare una multa di 115 milioni di euro, questo è quanto stabilito dal Consiglio di Stato che ribalta così la sentenza con cui il Tar aveva annullato la multa di 152 milioni di euro inferta nel 2004 dall?Antitrust a Telecom Italia http://www.beppegrillo.it/archives/immagini/maximulta.pdf .

La multa era stata comminata per abuso di posizione dominante, legato in particolare all?affare Consip, per la fornitura dei servizi telefonici alla pubblica amministrazione. L?Antitrust aveva attraverso una approfondita analisi, rilevato gravi irregolarità nella gara vinta da Telecom Italia, che, sfruttando la propria posizione dominante, aveva messo fuori mercato i concorrenti, infatti i prezzi contenuti nell?offerta alla PA erano più bassi di quelli praticati all?ingrosso, agli operatori alternativi, da Telecom Italia. L?annullamento della multa aveva provocato grandi critiche da parte dei consumatori e delle associazioni dei provider.
http://www.antidigitaldivide.org/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=49

AGCM, Assoprovider, Aiip e operatori alternativi sono ricorsi al Consiglio di stato che ha annullato la sentenza del Tar ristabilendo la multa per Telecom Italia. Entro i prossimi due mesi saranno noti i contenuti della sentenza, verrà quindi anche spiegato il perché della riduzione della multa, da 152 a 115 milioni di euro, che comunque resta la multa più elevata mai inflitta da una autorità garante italiana.

Particolare interessante è che la stessa AGCOM, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, presieduta da Corrado Calabrò ( che, poco prima di essere eletto in AGCOM, come presidente del Tar aveva accolto il ricorso di Telecom annullando la multa) è intervenuta nell?audizione confermando la validità dell?analisi operata dall?Antitrust.
Che finalmente stia cambiando qualcosa?
Non vi è dubbio che questa sia una vittoria per consumatori e operatori alternativi,
comunque la strada verso un mercato pienamente liberalizzato è ancora lunga e irta di ostacoli.
http://www.antidigitaldivide.org/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=75
A Telecom Italia sarebbe sufficiente aumentare di qualche centesimo il canone Telefonico o le tariffe per rifarsi con gli interessi di questo ?scherzetto?, infatti con 26.000.000 di utenze che ogni mese, oltre alle telefonate, pagano un canone fisso di circa 15 euro, anche una multa di 115 milioni diventa irrisoria, sarà compito delle stesse autorità garanti vigilare affinché Telecom non ricorra a qualche stratagemma per rendere praticamente nullo il peso della multa, a scapito di lavoratori, consumatori e concorrenza.

Come verranno utilizzati questi 115 milioni di euro? Perché non utilizzarli per potenziare gli organi di controllo che, per loro stessa ammissione, grazie anche ai tagli in finanziaria sono sempre più a corto di fondi e personale?
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asdazot
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MessaggioInviato: 20 Feb 2006 14:41    Oggetto: Rispondi citando

Davvero,rispondere a tute le tue domande sarebbe come scrivere un piano nazionale sulla banda larga Very Happy Wink

ci ho provato. Wink volevo evitarmi l'approfondimento tecnico.
mi sono già iscritto al sito, e seguirò da lì.
grazie e alla prossima.
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MessaggioInviato: 20 Feb 2006 17:53    Oggetto: Rispondi citando

Grazie mille per la comprensione Wink
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MessaggioInviato: 25 Feb 2006 14:45    Oggetto: Rispondi citando

P.A., STANCA: "COMPLETEREMO LA RIFORMA DIGITALE"
Il ministro lancia un segnale di continuità con la prossima legislatura
"Nella prossima legislatura daremo piena attuazione alla complessa 'riforma digitale' avviata nel 2001 che non poteva certo esaurirsi nell'arco di un solo lustro". A preannunciare le linee guida del Governo in materia di innovazione tecnologica é stato il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, in un incontro promosso da Forum PA con gli imprenditori ICT del nostro Paese.
"Le tre caratteristiche alla base delle linee guida sono la continuità della riforma digitale, la cooperazione tra tutti gli attori dell'innovazione e l'intensità del cambiamento".
In tale contesto si innestano le '8 grandi priorità': lo sviluppo della cultura dell'innovazione; il passaggio dalle infrastruttura ai contenuti digitali; l'accentuazione della Pubblica Amministrazione Digitale; sei grandi programmi digitali; l'impresa Italia; il Sud quale motore di innovazione; l'ICT e il made in Italy; una dimensione internazionale per l'Italia. Questi i dettagli delle 8 priorità.
1) Cultura dell'innovazione: rafforzare la cultura e l'attitudine all'innovazione degli italiani con iniziative verso tutte le categorie; nuovi strumenti per diffondere la cultura dell'innovazione; osservatorio permanente sul rapporto tra cittadini e innovazione.
2) Dalle uinfrastrtture ai contenuti digitali: copertura in larga banda su tutto il territorio nazionale; diffusione della Carta d'Identità Elettronica e della Carta Nazionale dei Servizi anche per nuovi servizi; ricercare il giusto equilibrio tra diffusione dei contenuti e la tutela della proprietà intellettuale nell'era della digitalizzazione; rendere accessibili a tutti i contenuti della P.A. in forma digitale.
3) P.A. digitale: attuazione piena del Codice della Amministrazione Digitale; ICT per raggiungere 2 grandi obiettivi: l'efficienza e il servizio e l'organizzazione/distribuzione di risorse umane ed economiche; trasformazione dei sistemi amministrativi contabili; semplificazione degli adempimenti, moduli precompilati per ICI e IRPEF, preavvisi per scadenze.
4) Sei grandi programmi digitali: per scuola, salute, giustizia, sicurezza, infomobilità, logistica, turismo, beni culturali.
5) Impresa Italia: creazione di un mercato che stimoli l'innovazione; nuove risorse e fondi strutturali alla Ricerca e all'Innovazione, ai centri di eccellenza, all'industria; scambio e assorbimento di nuove conoscenze; cambiamento dei modelli di finanziamento, introduzione di strumenti per nascita e sviluppo di imprese innovative; attuazione dell'Agenzia per la Diffusione delle Tecnologie dell'Innovazione, prevista nella finanziaria 2006, sul modello francese; attuazione norma della finanziaria 2006 per il Distretto come soggetto giuridico e finanziario; High Tech: continuare a stimolare crescita poli d'eccellenza e poli digitali; superare l'attuale paradigma Innovazione=Ricerca, le grandi invenzioni e il know-how tecnologico non possono rimanere in ambito strettamente universitario; agevolazioni fiscali selettive per chi investe in innovazione.
6) Sud motore dell'innovazione: creare opportunità di utilizzo delle professionalita' elevate e dei servizi ad alto valore aggiunto, in cui l'ICT é prodotto finale o fattore della produzione per servizi professionali; invertire il saldo degli investimenti in formazione ed educazione del Sud, con l'idea di attrarre dall'esterno risorse specializzate e aziende.
7) Ict made in Italy: l'industria ICT italiana dovrà essere aiutata a svilupparsi in modo organico o per aggregazioni, individuando le aree di specializzazione; le aziende ICT italiane devono integrarsi sulla catena del valore, per offrire servizi a valore aggiunto, anziché pura manodopera specializzata nell'ICT.
8 ) Dimensione internazionale per Italia: L'Italia manterrà un ruolo da protagonista nel panorama della Societa' dell'Informazione e dell'e-Government; obiettivo prossima legislatura é estenderne il ruolo internazionale; le aziende italiane parteciperanno e guideranno i grandi programmi di innovazione europei
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Non commento,anche perchè leggere il punto 2 dove dice copertura in larga banda su tutto il territorio nazionale mi fa venire troppo da ridere Laughing
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Mortale pio
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MessaggioInviato: 02 Mar 2006 01:15    Oggetto: Rispondi

Servizi non richiesti, la truffa continua
http://www.antidigitaldivide.org/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=517

Citazione:
L?annosa e mai risolta questione dell?attivazione dei servizi non richiesti è tornata alla ribalta anche in TV, alcuni giorni fa, grazie alla trasmissione Mi Manda Rai Tre, che ha ospitato in rappresentanza di Telecom Italia il solito, arrampicatore sugli specchi, Dario D?aleo.
Come da copione il procedimento del signor D?aleo è stato quello di minimizzare il fenomeno affermando che riguardava un numero limitato di persone, asserendo che Telecom non era l?attore principale di questo fenomeno e che si stava adoperando affondo per limitare al minimo i casi di attivazioni non richieste.

Per smentire immediatamente che la questione delle attivazioni di servizi non richiesti riguardi solo un numero ridotto di utenti, si può fare riferimento alla recente indagine condotta da alcune associazioni consumatori:

?Stando alle cifre presentate dai partecipanti, ogni anno ci sono un milione di utenti che pagano per servizi attivati e non richiesti, o anche solo addebitati e non attivati. Il valore di ogni differente servizio varia dai 50 ai 100 euro per un ammontare globale fluttuante tra i 250 e i 500 milioni di euro per l'ultimo triennio. Sono 300mila le denunce trasmesse alla Polizia Postale e il 90% delle conciliazioni riguarda Telecom Italia che anche in questo aspetto conferma quanto dichiarato dall'Authority per le Comunicazioni nelle varie analisi dei mercati della telefonia: Telecom Italia è individuato quale operatore di riferimento con posizione dominante del mercato.?

Nel proseguo della trasmissione vengono snocciolati casi ai confini della realtà, persone senza pc e pensionati di 80 anni, che non sanno neanche cosa sia un computer ne tanto meno l?adsl, a cui è arrivato il kit alice adsl, bollette pazze da 5000 euro e minacce di distacco della linea se non si procedeva al pagamento.
A cornice di tutto questo, frasi assurde del ?simpatico? D?aleo che esasperano ancora di più la condizione di assoluta mancanza di trasparenza che caratterizza sempre di più i rapporti tra Telecom ed utenti.


Per fortuna interviene il garante privacy a difesa dei consumatori
http://www.antidigitaldivide.org/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=518

Citazione:
Attivazioni multiple di schede.

Gli operatori telefonici mettano in atto procedure per rilevare tempestivamente intestazioni multiple di schede ad una medesima persona: quando le intestazioni siano superiori a 4 (per le persone fisiche) e a 7 utenze (per le società) l'operatore dovrà chiedere espressa conferma all'intestatario.

Attivazione di servizi non richiesti.

Non si possono attivare servizi senza espressa volontà degli interessati. Le persone vanno contattate solo se hanno manifestato un preventivo consenso a ricevere chiamate e comunicazioni promozionali. Gli addetti ai call center dovranno spiegare agli interessati da dove sono stati estratti i dati personali che li riguardano. Deve essere, inoltre, immediatamente registrata e rispettata la volontà di non ricevere il servizio e la eventuale contrarietà all'uso dei dati.

Identificabilità dell'incaricato.

Operatori telefonici, di comunicazione elettronica e call center dovranno controllare, anche a campione, l'attività di rivenditori e incaricati, anche allo scopo di rintracciare immediatamente chi materialmente abbia effettuato l'attivazione indebita".

Ben vengano nuove direttive che rafforzano la difesa dei consumatori, comunque bisogna dire che nel codice del consumo e in particolare nella legge sui contratti a distanza già esistono le regole per tutelare i consumatori il problema e farle rispettare e comminare multe più pesanti, invece delle migliaia di euro sarebbero più efficaci multe di milioni di euro come deterrente a degli illeciti di cui rimangono vittime milioni di utenti.

Purtroppo le autorità che dovrebbero garantire i consumatori molto spesso risultano più deboli dei soggetti che controllano e quindi non riescono a difendere in maniera adeguata gli utenti, come ADD ci auguriamo che questa situazione cambi celermente e che per aumentare le difese dei consumatori contro questi ed altri gravi abusi, venga introdotta nel nostro ordinamento la possibilità di class action, sul modello americano, in questo modo i consumatori avrebbero un ulteriore ed efficace strumento di difesa non condizionato dalla lentezza e debolezza delle autorità garanti.
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