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Intercettazioni, Tronchetti Provera scrive ai dipendenti
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Zeus News
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MessaggioInviato: 26 Mag 2006 17:31    Oggetto: Intercettazioni, Tronchetti Provera scrive ai dipendenti Rispondi citando

Commenti all'articolo Intercettazioni, Tronchetti Provera scrive ai dipendenti
Il numero uno di Telecom Italia scrive una lettera ai dipendenti contro La Repubblica e il caso delle intercettazioni di Tavaroli.
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emilio.roda
Dio maturo
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MessaggioInviato: 26 Mag 2006 17:46    Oggetto: Caro collega Tronchetti Rispondi citando

Tronchetti Provera che dice "cari colleghi"... verrebbe voglia di rispondere "Caro collega Tronchetti"...
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emilio.roda
Dio maturo
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MessaggioInviato: 26 Mag 2006 18:14    Oggetto: la lettera integrale Rispondi citando

Prosegue la lettera...

Marco Tronchetti Provera ha scritto:
Il nostro Gruppo si è dotato di una Governance, di un Codice Etico e di procedure costruite su un sistema di valori, tra i quali integrità, trasparenza ed eccellenza professionale. Importanti organismi internazionali a ciò preposti, quali Standard & Poor's, hanno riconosciuto l'eccellenza delle regole che ci siamo dati, assegnandoci il voto più elevato tra le aziende italiane che hanno ottenuto questo riconoscimento. Quel sistema di valori è alla base dei nostri comportamenti quotidiani verso clienti, fornitori, azionisti, comunità finanziaria, autorità di controllo, magistratura e istituzioni tutte.

Chi, in malafede, ha commesso scorrettezze e abusi è sempre stato allontanato. Chi, in malafede, dovesse commetterne in futuro sarà allontanato. Siamo un Gruppo di oltre 85.000 professionisti, leader in Italia e nel mondo per capacità tecnologica, innovazione nei servizi, capacità di servire gli oltre 100 milioni di clienti che abbiamo nel mondo. Investiamo ogni anno oltre 5 miliardi di euro, due terzi dei quali destinati all'innovazione.

Un milione di piccoli azionisti ha confermato negli anni la fiducia nella Società, con un tasso di fedeltà che ha pochi precedenti nel mondo del risparmio. Credo di poter dire che siamo un Gruppo strategico per l'Italia e per gli altri Paesi in cui operiamo. E di ciò possiamo e dobbiamo essere orgogliosi. Affrontiamo insieme con fiducia il nostro futuro, a testa alta come meritiamo.
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kluster
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MessaggioInviato: 26 Mag 2006 21:04    Oggetto: Re: la lettera integrale Rispondi citando

Marco Tronchetti Provera ha scritto:
Il nostro Gruppo si è dotato di una Governance, di un Codice Etico e di procedure costruite su un sistema di valori, tra i quali integrità, trasparenza ed eccellenza professionale.

ma levati di 'ulo vai.
Chiunque ha avuto a che fare con Telecom, si fermera' qui senza nemmeno considerare il resto
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Daviz
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MessaggioInviato: 26 Mag 2006 23:37    Oggetto: azienda e dipendente Rispondi citando

kluster ha scritto:

Chiunque ha avuto a che fare con Telecom, si fermera' qui senza nemmeno considerare il resto


Ehm...



Ammetto che in generale non si possa dire che siano vere le cose che dice, ma del resto di quale grande azienda si può dire?

Comunque, ci tengo a dividere "azienda" da "dipendente".
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Faus74
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MessaggioInviato: 27 Mag 2006 20:51    Oggetto: farebbe meglio a tacere Rispondi citando

Ehm...Tronchetti Provera farebbe meglio a tacere,dato che è indebitatissimo...
Com'è che nessuna autorità indaga su di lui? 8)
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ioSOLOio
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MessaggioInviato: 28 Mag 2006 10:38    Oggetto: Re: la lettera integrale Rispondi citando

Marco Tronchetti Provera ha scritto:

Un milione di piccoli azionisti ha confermato negli anni la fiducia nella Società, con un tasso di fedeltà che ha pochi precedenti nel mondo del risparmio.


non sarà per caso perchè non possono fare a meno di lasciargli i soldi? Sarei curioso di vedere il prezzo di carico medio di questo mare di piccoli azionisti fiduciosi....
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kluster
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MessaggioInviato: 28 Mag 2006 20:19    Oggetto: codice etico, sistema di valori ? Rispondi citando

Marco Tronchetti Provera ha scritto:
Il nostro Gruppo si è dotato di una Governance, di un Codice Etico e di procedure costruite su un sistema di valori, tra i quali integrità, trasparenza ed eccellenza professionale.


qualcuno l'ha spiegata diversamente
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Gallina
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MessaggioInviato: 29 Mag 2006 13:44    Oggetto: Il Sciur Tronchetti taccia!! Rispondi citando

Il mio prossimo commento-articolo, già ne ho scritta una serie sull'argomento intercettazioni, sarà:
Tronchetti Provera? O interdetto o in galera

(...) come è toscano Emanuele Cipriani l'investigatore privato capo dell'agenzia Polis d'Istinto che, assieme a Giuliano Tavaroli ex Capo del Cnag e della Security di Telecom Italia, organizzava intercettazioni su un largo raggio d'azione. Cipriani, uno del capi spioni delle intercettazioni a cui Tronchetti Provera ha pagato per investigazioni 14 milioni di euro, è inquisito anche dalla procura di Viterbo per indagini abusive realizzate corrompendo poliziotti e finanzieri. Alcune ricerche sulla società (...)
(...) Ecco perchè, Tronchetti Provera, mostra di cadere dalle nuvole sul caso delle intercettazioni abusive e, mentre su La Repubblica è in atto la capillare inchiesta di D'Avanzo e Bonini, l'informazija di cui Tronchetti Provera è comproprietario, tenta di nascondere, o di contraffare e sciacquare i nuovi particolari inerenti lo scandalo che sta investendo da mesi il "Padre Nobile" delle intercettazioni: Marco Tronchetti Provera.
Colpisce che, durante la campagna elettorale per le politiche, una società di modeste dimensioni come (...)

A rileggerci, saluti da Gallina


Twisted Evil
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GunsRoses
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MessaggioInviato: 29 Mag 2006 17:27    Oggetto: Vogliamo lo scorporo della rete Rispondi citando

Il tronchetto dovrebbe solo vergognarsi. Lui che parla di Etica, trasparenza.....
MI viene il vomito a pensarci.
Siamo stanchi di essere presi per il c...
Vogliamo lo scorporo della rete

Citazione:
Le illecite intercettazioni di dati attuate da Telecom Italia ai danni di Fastweb e di migliaia di utenti rappresentano solo la punta dell' iceberg di un avvincente thriller che vede come protagonista Telecom Italia e il gruppo del patron Marco Tronchetti Provera.
A tenerci informati sulla storia ci pensa la Repubblica con l'ottimo Giuseppe D'Avanzo, che snocciola dati e contenuti davvero interessanti.

Si va dalla questione spionaggio contro Piero Marrazzo e Alessandra Mussolini, passando per l?Inter, in anticipo di circa 3 anni sullo scandalo calciopoli e sul "metodo Moggi" venuto alla luce solo nelle ultime settimane, dalla scalata del 1999 alla Telecom compresi i politici e i finanziere che guardarono con interesse a quella operazione, al caso Bpi ? Antonveneta e Unipol ? Bnl, per arrivare più o meno ai nomi dell'intera classe dirigente - politico, economica, finanziaria - del Paese.

Si parla di un numero elevatissimo di intercettazione che potrebbe arrivare addirittura a 100.000 fascicoli.
?Gli spioni privati, ingaggiati e pagati da Pirelli e dalla sua controllata Telecom Italia, hanno raccolto migliaia di "fascicoli" sul conto di politici, uomini di finanza, banchieri e finanche su arbitri e manager di calcio.?

L?intero archivio è ora a disposizione e al vaglio della procura di Milano grazie alla collaborazione di Emanuele Cipriani, uno dei principali indagati, che ha fornito l?ultima password per entrare in un file presente su un computer e superare un sistema di difesa con dieci livelli di protezione.
Emanuele Cipriani, è a capo di un'importante agenzia d'investigazione, la Polis d'Istinto, da alcuni anni al centro di un network d'intelligence messo su da Giuliano Tavaroli, già responsabile della sicurezza di Telecom Italia.

?Entrambi sono accusati di "associazione per delinquere finalizzata alla rivelazione del segreto istruttorio" (da una costola di quest'inchiesta sono già saltate fuori le manovre storte contro Piero Marrazzo e Alessandra Mussolini).?
?"Decine e decine di migliaia di fascicoli" ("centomila"?) svelano un lavoro accuratissimo portato avanti con la collaborazione di pubblici funzionari infedeli capaci di violare le banche dati del Viminale, della Banca d'Italia, degli uffici della pubblica amministrazione.
Le schede hanno un loro preciso canone. Si interrogano le conservatorie dei registri immobiliari, gli archivi notarili, il pubblico registro automobilistico, il registro navale, l'anagrafe tributaria. Si scava negli istituti di credito, nei fondi di investimento, nelle società finanziarie. Si annotano i soggiorni all'estero, la presenza abituale in luoghi di villeggiatura. Quasi sempre, gli accertamenti sono estesi al coniuge o ai figli, alle persone fisiche o giuridiche, società, consorzi, associazioni del cui patrimonio il poveretto "schedato" risulta poter disporre "in tutto o in parte, direttamente o indirettamente". I file si arricchiscono dei tabulati telefonici del maggiore gestore italiano di telefonia - sono documenti che permettono di ricostruire l'intera mappa dei contatti del "soggetto di interesse" - in qualche caso, delle intercettazioni della magistratura perché Giuliano Tavaroli ha controllato, fino a qualche tempo fa, il Centro nazionale autorità giudiziaria (Cnag) dove transitano tutte le richieste d'intercettazione dell'autorità giudiziaria.?

Ora i punti da chiarire sono, perché si sono effettuate tali intercettazioni chi le ha ?commissionate? che uso ne è stato fatto e/o se ne voleva fare.

?Emanuele Cipriani sostiene che il suo lavoro è stato regolarmente commissionato, attraverso Giuliano Tavaroli, dal presidente Marco Tronchetti Provera. Ma è vero? O è vero che, confidando nel loro incarico ufficiale, Cipriani e Tavaroli si sono messi, con il tempo, in proprio schedando obiettivi ("soggetti di interesse") selezionati di volta in volta da altri misteriosi "clienti" o così fragili da poter essere ricattati e "condizionati"??

?Emanuele Cipriani rintuzza i dubbi mostrando le fatture regolarmente emesse da Pirelli-Telecom, anche se per prestazioni definite negli archivi delle società in modo molto generico. Più o meno quattordici milioni di euro, anche se Cipriani preferisce farsi pagare in sterline e a Londra. Da dove curiosamente il denaro comincia a muoversi come in un vortice. Montecarlo. Svizzera. Infine, l'approdo in un conto della Deutsche Bank del Lussemburgo, intestato alla Plus venture management, società off shore con base nel paradiso fiscale delle Isole Vergini britanniche. Che necessità c'è di far fare a quel denaro, compenso di regolare contratto di consulenza/collaborazione, il giro del mondo? Per quel che se ne sa, non è la sola domanda che non trova ancora una risposta. Ce n'è un'altra, forse più importante. Se è Marco Tronchetti Provera a commissionare quei dossier, perché alcuni fascicoli riguardano lo stesso Tronchetti e gli affari di sua moglie Afef? Anche loro, i "padroni" della Telecom, potevano essere sottoposti a pressioni? In questo caso, chi davvero muoveva la mano degli spioni. Soltanto l'avidità personale o altri "clienti" desiderosi di indirizzare le mosse del presidente di Pirelli/Telecom? La storia del grande archivio spionistico e illegale della Seconda Repubblica è ancora tutta da scrivere.?

Volendo attenerci ad un tipica trama di un film thriller, potrebbe essere possibile che quei documenti magari siano proprio una valvola di sicurezza per Tronchetti Provera, che così può impostare un autodifesa molto convincente, del tipo, se ero io il mandante perché ci sono delle intercettazioni a mio carico? Quindi sarebbe da valutare il ?valore? delle intercettazioni riguardanti Tronchetti Provera e confrontarle con le altre.
Ma questa è solo una digressione teorica, puramente cinematografica, toccherà ai magistrati fare luce su quanto veramente accaduto.

In un altro articolo la Repubblica mette in luce l?operazione di distorsione della realtà attuata da Telecom Italia, che tende a negare e minimizzare fatti evidenti e di elevata gravità.
Poi pone l?accento sullo scarso risalto che i media e la politica hanno dato alle questioni intercettazioni, nonostante la gravità di quanto successo. Infine sprona i politici a reagire a quanto accaduto, augurandosi che non si faccia finta di niente.

?L'ordinanza della magistratura ci dice che se ne è abusato per fini commerciali. Domanda ragionevole: se ne può abusare e se ne abusa per altri fini? Come è chiaro, sono questioni di interesse vitale per libertà, diritti e democrazia, ma Telecom Italia non sembra darsene per inteso. Quando il 16 maggio diffonde una nota per dar conto delle severe conclusioni del giudice, nega l'evidenza e scrive: "Sulle strategie applicate da Telecom Italia, la società precisa che non sono mai stati utilizzati i dati di ex-clienti...". E' l'esatto contrario di quanto si legge nell'ordinanza del giudice milanese. E', diciamo, una variazione falsaria.
Dunque, si deve concludere che conviene diffidare delle prese di posizione di Telecom (ieri sono state necessarie quasi dieci ore per avere nessuna risposta a qualche domandina di routine). La società controllata dalla Pirelli pare mettere insieme i difetti dell'impresa pubblica e le debolezze dell'impresa privata. Della prima conserva l'arroganza del monopolista che non deve rendere conto di quel che fa. Della seconda, l'autoreferenzialità del proprio interesse."

Telecom non ha digerito molto gli articoli apparsi su Repubblica, e ha annunciato azioni civili e penali, inoltre il patron Marco Tronchetti Provera ha scritto, per la prima volta, una lettera ai dipendenti Telecom Italia, per rassicurarli sull?estraneità dell?azienda sulla questione intercettazioni. Non è la prima volta che Telecom mette in atto questo comportamento per difendere la propria immagine da quelle che, secondo l?incumbent, sono illazioni tutte da confermare.
Forse Telecom dovrebbe pensare più spesso alla propria immagine, non solo quando ci sono di mezzo procedimenti penali, ma anche per temi, come trasparenza, etica , rapporti con gli utenti che vanno sempre più deteriorandosi. Telecom vuole difendere la propria immagine, forse è un po? in ritardo, perché il pensiero che gli italiani hanno sulla Telecom, lo si può intuire guardando alcune punteta delle trasmissioni che si sono occupate dell'incumbent, come Mi Manda Rai Tre oppure le Iene o Striscia la Notizia e non si discosta molto da questo.


Quello che è chiaro è che siamo di fronte a questioni gravissime, sia per quanto riguarda l?aspetto della violazioni delle norme sulla concorrenza sia per le questioni delle intercettazioni.
Pare quindi evidente che le politiche fin ora attuate per garantire un mercato delle Telecomunicazioni che rispetti i principi di correttezza, concorrenza e trasparenza siano state errate o comunque non sufficientemente idonee.
La decisione di una mera divisione contabile della società Telecom Italia, al fine di garantire il rispetto della concorrenza, si è rivelata del tutto inadatta ed anche le procedure sanzionatorie non sono servite a far cessare le condotte scorrette dell?incumbent.
Tattiche di concorrenza scorretta che Telecom ha perpetrato con costanza per anni tanto che è stato possibile schematizzarle, ( sarebbe sufficiente leggere il documento e tener conto delle soluzioni ma Agcom non lo fa).
Una delle tattiche scorrette è costituita dall?esclusione dei concorrenti da un nuovo mercato, l?ultimo esempio, è di pochi giorni fa con la violazione della delibera 34/06 e il tentativo di non far accedere alla nuova rete IP di Telecom i suoi competitor.

E? chiaro quindi che si debbano assumere seri provvedimenti affinché il mercato venga finalmente liberalizzato e venga garantita una reale concorrenza. Condizione necessaria perché questo avvenga è lo scorporo della rete di Telecom Italia, chiesto in passato da Mario Monti ex presidente dell?Antitrust europea, da Giuseppe Tesauro ex presidente dell?antitrust italiana, da illustri economisti, dalla corte dei conti e addirittura nel 2001 da Gasparri, ma "stranamente" mai posto in essere.

Deve quindi essere attuata la divisione di Telecom Italia in due società distinte, sul modello inglese, una che si occupi della rete e della vendita all?ingrosso, con tariffe uguali per tutti gli operatori, l?altra della vendita dei servizi al dettaglio, servizi che acquisterebbe alle stesse condizioni dei competitor, dalla prima società.
Infatti nonostante la quota di mercato di British Telecom nei collegamenti a larga banda fosse pari al 25%, contro il 73% in Italia dell?operatore dominante, Telecom Italia, (Dati: COCOM 2005 , Communications Committee, e ERG 2005, European Regulators Group), British Telecom è stata obbligata dall?autorità delle comunicazioni inglesi (OFCOM) a garantire ai concorrenti la "market equivalence": parità di trattamento tecnico e commerciale nella fornitura all?ingrosso rispetto a BT Retail attiva sul mercato della clientela finale. BT Retail è il maggior cliente di BT Wholesale, la struttura che fornisce all'ingrosso anche i concorrenti.
L'autorità ha stabilito che questa azienda avrà il solo compito di rivendere all?ingrosso l?accesso alla rete di BT e sarà governata da un consiglio di amministrazione composto da una maggioranza di amministratori indipendenti. Indipendenti non come gli amministratori di Telecom che da una parta hanno dichiarato che il modello inglese avrebbe ricalcato quello italiano e dell?altra che lo scorporo della rete non esiste in nessuna nazione, questo sempre per la correttezza e trasparenza delle informazioni.

Altro provvedimento fondamentale consiste nel far tornare ultimo miglio e centrali telefoniche di proprietà statale. Si porrebbe così finalmente rimedio all?errore fatto dal governo D?Alema nella privatizzazione della Sip. Si parla solo di doppini e centrali telefoniche, quindi la rete di trasporto rimarrebbe di Telecom, così come tutti gli apparati montati in centrale e le nuove reti costruite dall?incumbent, anche tutti i clienti attuali rimarrebbero di Telecom, passerebbero invece alla stato le centrali, il doppino e l?obbligo del servizio universale. Telecom ha effettuato pochissimi investimenti per l?ammodernamento delle centrali , che sono rimaste, nella maggior parte dei casi, come erano al tempo della Sip. Così come per i doppini, Telecom si è limitata a collegare quelli già disponibili, e solo raramente ha effettuato scavi/lavori per portare doppini nuovi agli utenti e comunque in questi casi i costi sostenuti dagli utenti erano molto elevati inoltre questi erano ampiamente coperti dagli introiti derivanti dal canone Telefonico, che Telecom richiede proprio per la manutenzione e ammodernamento delle linee.
Oltre al canone Telefonico di 15 euro mensili per 26.000.000 di linee, Telecom chiede in Italia tariffe salatissime per l?adsl, nonostante questo, circa 10 milioni di italiani non possono usufruire della banda larga. Infatti i canoni e le tariffe spropositate non servono per manutenere e ammodernare la rete, ma per la maggior parte finiscono per essere utilizzate per ripagare i debiti derivati dalla finanza creativa del dottor Tronchetti Provera.
http://www.antidigitaldivide.org/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=86&pageno=2


Tutti gli operatori, alle stesse condizioni, riscatterebbero all?ingrosso il canone telefonico dallo stato, che dovrà fissarne l?entità calcolandolo con il metodo cost plus cioè basandosi sui costi effettivi sostenuti per fornire il servizio di accesso. In questo modo si premierebbero gli operatori che hanno investito nella costruzione di una rete di accesso proprietaria e si incentiverebbero tutti gli operatori a investire in una propria infrastruttura, questo porterebbe ampi benefici agli utenti, che avrebbero maggiori possibilità di scelta, con tariffe minori e qualità dei servizi più elevata, grazie all?aumento della concorrenza.
Naturalmente Telecom continuerebbe a dover essere notificato come operatore dominante almeno finché la sua quota di mercato non risulti inferiore al 50%.

In seguito alla sentenza con cui la Corte d'Appello Civile di Milano ha condannato il principale operatore di telecomunicazioni in Italia per "trattamento illecito di dati riservati", il garante della privaci ha avviato una procedura d?urgenza per far luce sull?accaduto.

Anche l?AGCOM sta indagando sull?accaduto:

2Della vicenda si occuperà quanto prima anche l'Authority per le Comunicazioni che già ieri ha fatto sapere di aver acquisiti i primi elementi del caso e che nelle prossime riunioni valuterà il risultato degli accertamenti in corso. Non solo: Agcom ha tenuto a precisare come Telecom - già nei mesi scorsi - sia stata diffidata a non attivare azioni unilaterali di rientro di utenti di altri operatori senza rispettare le procedure condivise con altri gestori e con la stessa Autorità. Inoltre, Agcom ha ricordato come tutti i principali operatori - proprio per indagare su possibili violazioni a danno degli utenti e per accertare eventuali comportamenti abusivi - siano stati ispezionati nelle scorse settimane da funzionari dell'Autorità, dalla polizia postale e dalla Guardia di Finanza."

Si comincia a parlare anche di un'indagine politica con l?istituzione di una commissione parlamentare.

Intanto il responsabile della sicurezza di Telecom Italia e di quella personale del suo presidente Marco Tronchetti Provera, ha rassegnato le proprie dimissioni.

ADD da tempo si batte perché ci sia lo scorporo della rete, in seguito agli ultimi avvenimenti che coinvolgono Telecom Italia e palesano l?inadeguatezza degli interventi fin ora attuati dalle autorità garanti, ritiene che questa decisione non sia più rimandabile.
Diffide, multe, divisione contabile di Telecom Italia, non sono servite a far rispettare le norme per una corretta concorrenza, per Telecom regna l?anarchia, anche l?ultima delibera la 34/06 che doveva portare ad una maggiore concorrenza nel mercato adsl è stata palesemente violata, Anti Digital Divide ha scritto per questo all?AGCOM da cui però non è arrivata risposta quindi l?associazione di provider AIIP ha presentato ricorso al TAR perché venga fatta rispettare tale delibera
Nei prossimi giorni scriveremo alle autorità garanti ed al nuovo ministro delle comunicazioni Paolo Gentiloni, proprio per chiedere di attuare questo provvedimento.
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{Pamela}
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MessaggioInviato: 31 Mag 2006 18:02    Oggetto: Si può intercettare skype? Rispondi citando

Ma qualcuno di voi sa se per caso è possibile intercettare anche le chiamate effettuate tramite skype o il messenger msn?
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kluster
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MessaggioInviato: 31 Mag 2006 19:44    Oggetto: si, skype è intercettabile Rispondi citando

Intercettare il traffico VoIP

Citazione:
Esistono dei software capaci di intercettare il traffico VoIP non criptato, rielaborarlo e restituire in formato audio l'intera conversazione. Un esempio è Cain, un VoIP Sniffer distribuito gratuitamente e alla portata di tutti.
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Gallina
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MessaggioInviato: 02 Giu 2006 22:30    Oggetto: ferita inferta allo Stato di Diritto e alla Democrazia Rispondi citando

Tutto vero e tutto giusto quanto hai scritto, caro GunsRoses.

Ma ne' la Repubblica ne' altri media hanno voluto approfondire ciò che è la parte più inquietante: lo scandalo e la ferita inferta allo Stato di Diritto e alla Democrazia con le intercettazioni illegali fatte a migliaia di cittadini incensurati, ed ignari per troppo tempo, delle violente piraterie informatiche e delle intercettazioni ordite a loro danno comandate da Cipriani e Tavaroli che, con la scusa del Cnag, le facevano senza autorizzazioni della Magistratura, e con il pieno avvallo del tronchetto, a chi volevano loro perchè alcuni organi, tra i quali anche Governo e politici, gliele ordinavano e loro le eseguivano facendosi pagare fior di miliardi extra oltreche da Tronchetti Provera.
Inoltre, nessuno ha finora fatto nomi e cognomi di medie e piccole società di telefonia e internet a cui Tavaroli, e sopratutto Cipriani, "appaltavano" ogni sorta di scorribande informatiche (medi e piccoli providers che si "lavoravano" gli intercettati anche in proprio) come, per esempio, società che hanno sede nel territorio di Licio Gelli la cui famiglia, e lui stesso, è grande amica di Cipriani. Dichiarato da Cipriani stesso a Repubblica, oggi, 2 giugno.
Tutta una rete a delinquere di gente da galera che, già dai tempi delle Loggia P2, non è estranea all'uso delle intercettazioni e dello spionaggio politico ecc. ecc. Quindi, non estranea ma ben allenata alle piraterie informatiche di ogni genere e tipo.
Di tutto ciò e di altri succosi particolari, corredati di eloquenti IP, di particolari inediti e di foto e immagini digitali inequivocabili, se ne parla e come! su internet e altrove mentre i "patron" degli spioni e l'informazione "amica" appaiono come ridicoli, grotteschi masnadieri autoprotetti dalla sicumera che la gente sappia ciò che decidono loro di far sapere. Quindi evviva l'informazione e il "giornalismo" su internet perchè, per 30 denari, non vende se stesso ai cosìdetti poteri forti, non spaccia bufale, e non umilia se stesso e i lettori con sporche connivenze e complicità mafiose.
Le illecite intercettazioni, come tu scrivi, di dati attuate da Telecom Italia ai danni di Fastweb e di migliaia di utenti rappresentano, infatti, solo la punta dell'iceberg di un avvincente thriller, e di uno scandalo di dimensioni stratosferiche, che vede come protagonista Telecom Italia e il gruppo del patron Marco Tronchetti Provera. Sì, a tenerci informati sulla Spy story ci pensa la Repubblica con gli ottimi D'Avanzo e Bonini, che snocciolano dati e contenuti interessanti perchè, da un certo punto in poi, il Corsera tace, e si capisce il perchè: la presenza del tronchetto nel patto Rcs e, quindi, nella proprietà del Corsera. Fino al punto che, una giornalista di razza, come Fiorenza Sarzanini, nota per essere forse la migliore giornalista di inchieste, e con i contatti giusti nei servizi, dopo che ad Aprile ha scritto che l'inchiesta si avviava verso l'apertura di una Commissione parlamentare, ora tace con tutto il can can che c'è da settimane su Repubblica.
Questo silenzio del Corsera è penosamente imbarazzante anche per chi ama e legge il Corriere.
Ciao Gallina:twisted:
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lunarossa2006
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MessaggioInviato: 29 Giu 2006 12:19    Oggetto: tronchetto provero Rispondi citando

Spesso, ed alle ore più inopportune, mi telefonano gli schiavetti del tronchetto, quei poveracci che hanno la mia solidarietà, perchè sono ignobilmente sfruttati e sottopagati (le loro paghe sono inferiori a quelle di un extracomunitario ad ore).
Mi propongono promozioni e quant'altro.
Io rispondo regolarmente che ho tagliato i ponti con Telecom, e che semmai il discorso si potrebbe prendere in considerazione solo quando il maledetto tronchetto si decidesse a morire.
Parola mia, quel giorno farò una festa.
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{Prima di parlare pensac}
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MessaggioInviato: 29 Giu 2006 15:01    Oggetto: Il silenzio degli innocenti Rispondi citando

Il Presidente di Telecom Provera, doveva evitare la polemica con Repubblica quanto e ancor di più inviare una lettera aperta ai propri dipendenti.
In questi casi si usano mezzi legali dinanzi al convincimento e non spicciole dispute. Ciò evidenzia un difetto: non si conoscono le regole dell'imprenditoria ma viceversa la difficoltà.
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Gallina
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MessaggioInviato: 29 Giu 2006 21:20    Oggetto: *Intercettazioni* *Telecom & Enav Killers dalle mani spo Rispondi

*Intercettazioni*
*Telecom & Enav Killers dalle mani sporche di sangue?*
*Allegata la Mappa-Foto digitale e IP della Postazione dell'Enav all'Aeroporto Leonardo da Vinci Roma
**********
Roma, 19 Luglio 2006, e scorci da articoli dei giorni seguenti al 19 luglio.
Un dipendente Telecom scrive sul blog di Beppe Grillo: "Lavoro in Telecom da 22 anni. Tranquillamente posso dire che da quando ne faccio parte (dal 1984) esiste un reparto che cura le intercettazioni. Esso si trova sia nella Direzione Regionale che nelle filiali periferiche. Generalmente è formato da non più di quattro persone scelte accuratamente. Purtroppo la scelta dei tecnici non viene fatta con la stessa meticolosità; è risaputo infatti di alcuni colleghi che passano le giornate in centrale ad ascoltare le conversazioni divertendosi un mondo. I vertici, queste cose, le sanno da sempre".
Gatti, Gomez e Malagutti hanno scritto su L'Espresso, e D'Avanzo su La Repubblica: "20 milioni gli italiani intercettati da Telecom".
In una Lettera aperta indirizzata al "Comitato interno di controllo", comitato nominato dalla stessa Telecom -il controllato ha nominato il suo controllore- interviene Oscar Giannino su il Riformista: "In che cosa consiste - tecnologicamente e come repertorio d'atti protocollati e consultabili - il cosìddetto "sistema radar"? Come sono state giustificate le movimentazioni di denaro a favore delle società all'estero di Cipriani? Ammettiamolo: c'è da restare senza parole di fronte al silenzio mediatico, tranne Espresso e Repubblica, che, da mesi, grava su tale vicenda". Infatti, il TelecomGate, è uno scandalo senza precedenti nel nostro Paese".
Scrive, lucidamente, Ritanna Armeni su Liberazione on line: "Va detto che oltre a quelli enunciati c'è un altro e più profondo motivo per cui indignarsi in questi giorni. Riguarda il moralismo e l'ipocrisia che emergono sui giornali e in molte opinioni e che sembrano dominare nelle reazioni di gran parte del nostro establishment. Come rispondono infatti l'opinione pubblica, i maggiori giornali, molti politici, insomma una parte consistente dell'establishment a quegli scandali? Ostentano sorpresa, creano mostri, indicano in loro i corrotti, sollevano per gli "altri" la necessità di una questione "morale", instaurano nei discorsi una distinzione fra "noi" (noi sono tutti i censori, i catoni, i moralisti, di qualunque schieramento politico) e "loro", gli altri, quelli che hanno commesso il reato, che sono stati scoperti o sui quali, comunque, si sta indagando.
Abbiamo l'impressione che gli urli di indignazione siano di facciata e che il moralismo per i gruppi dirigenti di questo paese e per i loro giornali sia molto comodo. Consente di non indagare su quanto di quei metodi e quei costumi che, variamente declinati, sono sempre gli stessi, possano riguardare anche chi critica e moraleggia. Consente di perdonare le proprie personali o collettive mancanze pensando che altri ne hanno fatte di maggiori. Consente di non andare a fondo su quanto di marcio c'è in un sistema che si vuole comunque mantenere intatto. In questa gara di ipocrisia in questi giorni si stanno raggiungendo vette supreme.
Prendiamo alcuni giornali anzi prendiamo il principale giornale nazionale il Corriere della sera: pubblica a proposito delle intercettazioni editoriali indignati per la privacy violata e poi per pagine e pagine riferisce minuziosamente quelle intercettazioni, insiste su quelle a sfondo sessuale, tira fuori volti e nomi, incuranti del danno e dell'imbarazzo che procurano, fregandosene tranquillamente di tanta privacy violata".
Chi per un verso, chi per l'altro, si indignano Oscar Giannino e Ritanna Armeni. Cosa fa, infatti, il Corriere della Sera?
Para il q al suo boss Tronchetti Provera, e a Telecom. E a Tavaroli & Cipriani. Da mesi. Ne scrisse in dicembre, poi più nulla.
Perchè? O il Corsera stima i suoi lettori degli emeriti allocchi da prendere tutti i giorni per il q, o, il suo boss gli ha imposto la mordacchia (con quali ricatti editoriali?). Non è credibile, infatti, che un grande e stimato quotidiano come il Corriere e una giornalista come Fiorenza Sarzanini, che a detta di moltissimi colleghi è una punta di diamante del giornalismo di inchiesta, e che dispone di ragguardevoli fonti informative, stia facendo da mesi la cronaca del pallone ed ora la cronaca rosa-nera delle idiozie di Vittorio Emanuele o le oramai logore cronache nere su Ricucci and C/O.
Il Corsera si è buttato a pesce - 'o pesce fete da 'a capa - solamente sulle coglionate del Principe di Savoia, della destra e della Rai.
Non gli par vera la manna mediatica, piovuta dal cielo nel momento in cui è assordante il silenzio omertoso con cui, da mesi, il Corriere impacchetta e avvolge i reati del Patron delle intercettazioni: Marco Tronchetti Provera. Una manna di 8 o 9 pagine al giorno tutte "rigorosamente" sulle cronache delle intercettazioni lecite, cioè quelle ordinate dalla magistratura, da ammannire ai lettori, tutti disinformati e fessi, secondo il Corsera, con le cronache hard con cui, i lettori, devono leccarsi i baffi e farsi delle gran seghe. Il "classico" strumento con cui, in Italia, vengono nascosti all'opinione pubblica i veri grandi scandali di cui sono protagonisti i poteri forti, vedi Tronchetti Provera, copadroncino del Corriere e de La7 l'emittente tv che vorrebbe papparsi l'Ingegner De Benedetti.
Passiamo all'argomento centrale. Telecom & Enav Killers dalle mani sporche di sangue?
A proposito del "Sistema radar" usato da Telecom per le intercettazioni è ora che le Procure, e l'informazione, indaghino a fondo sul perchè l'ENAV, l'Agenzia Nazionale per i Monitoraggi e la Sicurezza dei Voli che opera dalle centrali e dalle Torri di controllo dell'Aeroporto Leonardo da Vinci, è apparsa ad un certo numero di internauti abbonati Telecom come una delle fonti e degli snodi delle intercettazioni. E nelle indagini si tengano ben presenti i tre "strani" incidenti aerei verificatisi l'estate scorsa.
Il più grave, in cui persero la vita 16 passeggeri, 3 furono i dispersi e 23 i superstiti, avvenne al largo delle coste di Palermo.
Questo per parlare solamente degli ultimi tre "incidenti" avvenuti nell'arco di un mese tra i quali, appunto, Palermo, Linate e Fiumicino "a causa di un blackout prodottosi nelle comunicazioni tra terra e cielo" fu la spiegazione sui misteriosissimi blackout avvenuti per cause ancora da chiarire. L'ENAV ebbe un ruolo fondamentale nella tragedia dell'Atr 72 della Tuninter precipitato nel mare di Palermo.
"E' giallo sui soccorsi" - scrisse il Corsera - "Tra gli orari delle registrazioni delle comunicazioni tra l'Enav, l'ente che coordina il traffico aereo sia in volo sia a terra, e l'Enac, l'ente nazionale aviazione civile, c'è un buco di 13 minuti. Alle 15.37 è stato perso il contatto radio (dell'Enav ndr) del bimotore dalla torre di controllo. "Ma solo alle 15.50 ci è arrivata la segnalazione dell'ammarraggio" ha spiegato Rosalba Castiglia direttrice dello scalo di Punta Raisi. "Perchè questo ritardo? Non può averci impiegato tanto tempo a precipitare l'aereo" (13 minuti per precipitare! ndr) ha ammesso Benedetto Marassà, direttore operazioni e sicurezza dell'Enac". Dunque? Il Corsera ha dimenticato ciò che ha scritto? Perchè certe intercettazioni conducono all'ENAV?
Tecnici & intercettatori quali casini hanno fatto tra i fili dell'ENAV e di Telecom?
Perchè i vertici dell'ENAV, Raffaele Rizzi, Giorgio Puglisi e l'addetto all'informatica Bruno Carbone nonchè l'Ufficio legale di Telecom ai tempi diretto da Guglielmo Bove, ufficio ora delegato alle funzioni del disciolto Cnag diretto da Tavaroli, non hanno mai dato spiegazioni e si sono negati a chi gliele ha chieste pur avendo ricevuto per mesi IP e relazioni amplissime e documentatissime sulle intercettazioni provenienti dall'ENAV e da Telecom subite da normalissimi utenti?
E il Garante, che ha ricevuto ripetute ed ampie documentazioni, perchè non ha indagato? Perchè si è disinteressato del "caso"? Domanda: All'interno dell'ENAV operava un centro di intercettazioni con tecnici agli ordini di Tavaroli & di Telecom?
O, invece, Tavaroli e Telecom impiegavano un tim di tecnici corrotti esterni all'ENAV ma che si servivano di IP, identità e riferimenti dell'ENAV? E, in questo caso, chi dall'interno dell'ENAV dava loro i riferimenti e gli IP di propri tecnici così da fare apparire le intercettazioni fatte ad opera dell'ENAV?
Ritengo questa indagine doverosa e fondamentale ai fini della sicurezza dei voli che partono ed arrivano nel nostro Paese e per stabilire quali organi, e "persone", sono i responsabili della morte dei passeggeri del volo conclusosi tragicamente al largo di Palermo. E' con quegli organi e con quelle "persone" che i familiari delle vittime del volo dell'Atr 72 potranno rivalersi, nelle apposite sedi civili e penali, per la tragica perdita dei loro cari. E far sparire dalla terra la feccia, ladra e forse assassina, di Telecom.
Giuliana D'Olcese - In calce 7 Articoli correlati su www.virusilgiornaleonline.com/rubricadol.htm
P.S.: Ciò che i più ignorano (cittadini che potrebbero essere stati intercettati dagli spioni di Tavaroli) è che, ai sensi della legge sulla privacy, hanno diritto a chiedere a Telecom di informarli (gratuitamente) quali dati personali sono stati trattati e sono conservati nella banca dati di Telecom. Se Tavaroli ha indagato su di noi, Telecom è tenuta a dircelo anche se, contravvenendo alle regole aziendali Tavaroli avesse agito di sua iniziativa.
Segnalo Anti Digital Divide denuncia Telecom Italia
Per e-mail, utilizzare il formulario generico o la pagina dei responsabili.
Su www.virusilgiornaleonline.com/rubricadol.htm
Telecom: Caro Libero, caro Giannino, ma tra l'Ing e il Dott, c'è di mezzo il Cav... - Sì, Mieli e Folli erano intercettati
Il Potere dell'Informazione su Internet - TelecomSpie: Le incursioni al Corriere - La Spy Story infinita delle intercettazioni
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Saluti, Gallina
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