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La lobby della poppata
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Autore Messaggio
lindagrilli
Ospite





MessaggioInviato: 22 Nov 2002 13:40    Oggetto: La lobby della poppata Rispondi citando

Egregio Signor Altissimo,

sono Linda Grilli e rappresento la Lega Consumatori Acli Toscana, una associazione di consumatori che da tempo combatte Nestlé e soci, denunciando a gran voce le pratiche commerciali poco corrette delle multinazionali del latte in polvere. Dopo aver letto il suo articolo su ZeusNews, ho deciso di scrivere a questo Forum per mettere al corrente lei e i suoi lettori di alcune importanti questioni...



Lo scorso 16 marzo un neonato di pochi giorni - nato in perfette condizioni fisiche all'Ospedale di Aalst, in Belgio e alimentato con latte Beba 1 della Nestlé (vd. comunicato stampa IBFAN all'indirizzo:www.ibfan.org/english/new...ay02.html) - muore a causa di un'infezione da Enterobacter sakazakii, un germe molto resistente che vive nel latte in polvere. Il mese successivo, un'avvertenza riguardante l'Enterobacter Sakazakii viene diffusa dalla FDA (US Food and Drug Administration): il 14% di un campione di confezioni di latte in polvere era risultato contaminato dallo stesso germe (l'avvertenza può essere letta sul sito della FDA all'indirizzo:www.cfsan.fda.gov/%7Edms/inf-ltr3.html). Nella lettera si legge: "Come informazione di base per operatori sanitari, la FDA desidera sottolineare che le formule di latte in polvere non sono prodotti commercialmente sterili. Sono trattate al calore durante il processo di produzione, ma al contrario delle formule liquide non sono soggette ad una temperatura sufficientemente alta e per un tempo sufficiente a rendere la confezione finale un prodotto commercialmente sterile." Sette settimane più tardi, il 2 Maggio, l'Agenzia Federale per la Sicurezza Alimentare del Belgio, come misura precauzionale, decide di ritirare dal commercio le confezioni sospettate di contaminazione. Anche Svizzera e Lussemburgo decidono il sequestro del lotto di latte sospetto.



In giugno, alla luce di questi fatti, Adiconsum e Lega Consumatori Acli Toscana decidono di inviare una lettera al ministro della Salute - on. Girolamo Sirchia - per chiedere chiarimenti circa l'adeguatezza dei sistemi di vigilanza commerciale adottati dal Sistema Sanitario Nazionale nei confronti del latte in polvere per neonati. Una richiesta che, fino ad oggi, non ha trovato alcuna risposta da parte del titolare del dicastero...



Recentemente la FDA USA ha pubblicato la notizia del ritiro volontario ? da parte della Wyeth - di ben 1,5 milioni di scatole di latte in polvere perché potrebbero risultare contaminate dall' E. sakazakii, il temibile germe che ha già causato la morte del neonato in Belgio e numerose epidemie tra neonati ricoverati nei reparti di neonatologia intensiva di tutto il mondo. La notizia del maxi-ritiro può essere letta sul sito Internet della FDA all'indirizzo: www.fda.gov/bbs/topics/NE...0849.html.



Non è la prima volta che le multinazionali produttrici del latte artificiale vengono messe sotto accusa dalle associazioni dei consumatori. Nel marzo del 2000, su segnalazione dell'Adiconsum, l'Autorità garante per la concorrenza ed il mercato condannò le principali aziende produttrici di latte in polvere ad una multa complessiva di circa 6 miliardi di vecchie lire per aver stretto un vero e proprio "cartello" di mercato, volto a far lievitare il latte artificiale italiano a prezzi superiori rispetto la media europea (con rincari che vanno dal 96,7 al 190 per cento!). Secondo l'Antitrust le aziende incriminate avevano stretto un accordo per limitare i canali di distribuzione del latte artificiale alle sole farmacie, anche se tale prodotto non richiede alcuna prescrizione medica e nonostante le richieste di molti operatori della grande distribuzione di poter vendere tali tipologie di latte anche nei propri supermercati, così come accade nella maggioranza degli altri Paesi del Vecchio continente. Da allora qualche confezione di latte artificiale ha cominciato a far ?capolino? tra gli scaffali dei supermercati, ma le cose non mi pare siano molto migliorate?



Recentemente è stata diffusa la ristampa di un documento importantissimo dal titolo "Il codice violato", realizzato dall'ICMC (Coalizione Italiana per il Monitoraggio del Codice) con il contributo del Comitato Italiano per l'Unicef e la collaborazione di numerose associazioni (tra le quali Lega Consumatori Acli Toscana, Rete Italiana Boicottaggio Nestlè, Movimento Allattamento Materno Italiano), che testimonia - in un'inchiesta condotta tra Giugno e Settembre 2000 nel nostro paese - le continue e ripetute violazioni del "Codice Internazionale sulla Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno". Siglato nel 1981 da OMS, Unicef, IBFAN (International Baby Food Action Network), esperti del settore e dalle stesse compagnie produttrici di latte in polvere, il Codice Internazionale sulla Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno venne adottato dall'Assemblea Mondiale della Sanità il 21 Maggio 1981, con lo scopo di proteggere la salute dell'infanzia, sanzionando la scorretta commercializzazione ed ogni forma di promozione dei sostituti del latte materno.



Quali le violazioni più frequenti? Fornitura gratuita di prodotti, consegna di pacchi-dono alle donne, esposizioni di marchi e logo delle ditte produttrici di latte in polvere. Ma anche sponsorizzazione di congressi internazionali in località turistiche, gadgets vari ad operatori sanitari. Persino lettere di dimissioni ospedaliere alle neo-mamme con raccomandazioni prestampate all'uso di prodotti alternativi al latte materno, come denunciato all'interno del dossier. Tutto in violazione del Codice che in Italia è stato trasformato in legge soltanto nel '94 con Decreto Ministeriale 500, pur avendolo sottoscritto, insieme alla stragrande maggioranza dei paesi dell'Onu, fin dall'81.



Egregio signor Altissimo, è al corrente che In Italia, sebbene oltre il 90% delle madri inizi ad allattare il proprio bambino al momento della nascita, si stima che solo il 40% circa allatti in maniera esclusiva in questo periodo? Allattare in modo esclusivo significa che il bambino prende solo ed esclusivamente latte materno. Negli ospedali italiani, infatti, si somministrano aggiunte di acqua zuccherata e/o di latte artificiale alla maggioranza dei bambini, anche se la madre è in grado di allattare. Queste aggiunte interferiscono con la regolazione iniziale della produzione di latte materno, molto delicata in questo periodo di calibrazione da cui dipendono successo e durata dell'allattamento al seno. Secondo lei perché accade questo nei nostri ospedali? Io non credo sia soltanto perché allattare i bambini in modo artificiale è meno complicato - dal punto di vista organizzativo - che nutrirli in maniera naturale. Forse questa prassi nasconde altri interessi economici...



Quando anni fa ho iniziato ad interessarmi a questi problemi, credevo che il latte artificiale fosse stato creato per salvare la vita di bambini nati da donne che non hanno latte. Poi ho scoperto che le donne che per motivi vari (mancanza di latte, gravi malattie infettive, ecc...) non possono allattare sono pochissime (meno del 5%!) e ho concluso che il solo motivo per cui è stato inventato il latte in polvere è.. far soldi (tanti soldi). Punto e basta.



Tutto ciò senza contare che il latte artificiale è divenuto uno dei responsabili della morte di molti bambini nei paesi più poveri del nostro pianeta. Le madri rifornite di campioni gratuiti non sono stimolate ad allattare e quando escono dall'ospedale continuano a comperare il latte artificiale. La scarsità di denaro, tuttavia, le induce ad usare il prodotto a forti diluizioni provocando nei bimbi gravi forme di denutrizione. A ciò va aggiunto che molti bambini allattati al biberon contraggono diarree mortali perché poche mamme del Sud del mondo riescono a sterilizzare le tettarelle e a mantenere il biberon in condizioni igieniche adeguate.



In conclusione vorrei dirle: il problema delle lobbies del latte in polvere è veramente complesso ed articolato: non è semplice liquidare il tutto in un breve articolo...

E' vero - come dice lei - che la colpa non è solo della Nestlé, che il latte in polvere non va demonizzato, che il boicottaggio non è l'unica strada percorribile, che bisogna rispettare la volontà di una mamma che non vuole allattare. Mi permetta però un'osservazione: se le mamme sapessero davvero come stanno realmente le cose - e questo e solo questo è il mio obiettivo - quante di loro sceglierebbero di NON ALLATTARE?



Cordiali saluti



Linda Grilli

Lega Consumatori Acli Toscana

Sito Web: www.legaconsumatori.it

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SverX
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Registrato: 25/03/02 11:16
Messaggi: 11568
Residenza: Tokelau

MessaggioInviato: 22 Nov 2002 15:21    Oggetto: Re: La lobby della poppata Rispondi citando

ho letto e molto apprezzato l'intervento, sono sicuro che Paolo leggerà e apprezzerà anche... tranne il piccolo errore... non è "Altissimo"... è "Attivissimo"... ma non se la prende poi tanto... ci è abituato ;)



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lindagrilli
Ospite





MessaggioInviato: 22 Nov 2002 22:10    Oggetto: le mie scuse Rispondi citando

Gentile Signor Attivissimo,

chiedo venia per la mia "svista"...



Temo sia colpa del mio programma di scrittura che ha trasformato il suo cognome da "Attivissimo" in "Altissimo", così come spesso trasforma la parola "online" in "ondine"... facendomi fare terribili figuracce!!!!



cordiali saluti



Linda Grilli

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Delio56
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Messaggi: 5

MessaggioInviato: 25 Nov 2002 14:09    Oggetto: Re: le mie scuse Rispondi

se permetti un consiglio, disattiva la correzione automatica...eviterai altre brutte figure in futuro, anche se queste non sono in fondo gravi

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