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Presid. australiano invita i cittadini a pregare xchè piova
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Autore Messaggio
kluster
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MessaggioInviato: 23 Apr 2007 16:19    Oggetto: Presid. australiano invita i cittadini a pregare xchè piova Rispondi citando

Dalla Stampa del 21.04.2007

Citazione:

Sei anni di siccità: sospesa l'irrigazione dei campi, mobilitati esercito e polizia

VITTORIO SABADIN

John Howard, il primo ministro australiano che sbeffeggiava i teorici del riscaldamento globale e rifiutava di incontrare Al Gore per una discussione sulle conseguenze dell?effetto serra, ha invitato i suoi concittadini a pregare. Se entro sei settimane non pioverà, l?Australia dovrà bloccare fino al maggio 2008 l?irrigazione dei campi, l?unica misura che potrà consentire alla gente di avere ancora un po? d?acqua per bere, lavarsi e cucinare. Se Dio non ascolterà le preghiere di Howard, saranno bloccate le chiuse del bacino dei fiumi Murray e Darling, che produce il 40 per cento del cibo dell?Australia e che è grande come Francia e Spagna messe insieme. Milioni di alberi da frutta e di ulivi moriranno, con le piante di riso e di cotone, gli agrumi, le mandorle, i vigneti. Moriranno le pecore e le mucche, e circa 50 mila farmers dovranno lasciare le fattorie che abitano da generazioni in quella che, agli emigrati che la colonizzarono all?inizio dell?800, sembrava una terra protetta dal cielo. Per la prima volta, gli effetti del riscaldamento globale si abbattono in modo devastante su di una nazione sviluppata, una delle più potenti e progredite del mondo. John Howard, come molti altri, pensava che siccità e carestie fossero una prerogativa del Corno d?Africa, che mai ci avrebbero colpito nelle nostre confortevoli case.

Insieme a George Bush, è stato l?unico leader di un paese industrializzato a non firmare il protocollo di Kyoto, permettendo all?Australia di restare in testa alla classifica mondiale del consumo di energia e di emissioni di CO2 per abitante e di progettare come se niente fosse nuove centrali a carbone. Sono bastati sei anni di scarse precipitazioni, aggravate dagli ultimi terribili sei mesi, a mettere il paese in ginocchio. Se gli alberi moriranno, ci vorranno da cinque a dieci anni prima che nuove piante siano in grado di produrre frutta e lo stesso vale per i vigneti e molte altre coltivazioni. I prezzi dei generi alimentari stanno già salendo e i danni per l?economia australiana saranno enormi. Il bacino del Murray-Darling era stato indicato poche settimane fa dalla Fao come uno di quelli più a rischio tra i grandi fiumi del mondo.

Nel rapporto si denunciavano la cattiva gestione idrica che portava ad uno spreco d?acqua e l?evidente brusco calo della portata dei due fiumi dovuta all?evaporazione. La riduzione negli ultimi anni del 60 per cento dei raccolti e i suicidi di decine di agricoltori che avevano perso tutto hanno lasciato il governo insensibile, fermo a scrutare se nel cielo fosse in arrivo qualche nuvola che avrebbe risolto tutto. Solo il mese scorso, a pochi mesi dalle elezioni federali, è stato approvato un piano per centralizzare la gestione dei fiumi (che era affidata a quattro stati diversi), per coprire i canali e ridurre gli sprechi. Se non pioverà, il piano, già presentato con drammatico ritardo, non servirà a nulla. Howard ha annunciato che invierà la polizia e l?esercito lungo i fiumi, per garantire che la poca acqua riamasta arrivi alle case di Canberra, Adelaide e Melbourne. La settimana scorsa, il segretario agli Esteri inglese, Margaret Beckett, aveva presentato al Consiglio di sicurezza dell?Onu un rapporto nel quale si sottolineava il pericolo di conflitti armati dovuti al riscaldamento globale a causa della mancanza d?acqua, di cibo e di terre coltivabili. Nel Darfour, un conflitto già devastante è stato aggravato dalla lotta tra arabi e africani per la conquista dell?acqua disponibile e anche il governo australiano si prepara a quanto pare ad affrontare una simile emergenza. In Australia sta arrivando l?autunno, che dovrebbe placare la forza del Niño, la corrente del Pacifico considerata responsabile della siccità. Ma tutti gli esperti sono concordi che dovrà piovere molto a lungo per rimediare all?attuale situazione e le previsioni non sono favorevoli. Rimasta immobile per sei anni ad aspettare che finalmente le stagioni tornassero come prima, l?Australia rischia di diventare un drammatico simbolo per tutte le altre nazioni industrializzate del mondo e per le loro politiche ambientali.

Come ha scritto con un gioco di parole l?Independent di Londra, quello che sta accadendo in Australia non è «global warming» (riscaldamento globale) ma «global warning»: un avvertimento per tutti.


Questo è il primo dei 2 coglioni + grandi a livello mondiale (parlo di ottusita' ambientale) che si ritrova a fare i conti con la propria stupidita' e con il proprio conflitto di interessi.
E per colpa sua si ritrovano nella peste gli australiani.

Dubito che Giorgio Camminatore Cespuglio si dara' una svegliata dopo questo. Certo è che finchè si guardano disgrazie accadere nel cosidetto terzo mondo, ci toccano si, ma fino ad certo punto, ormai i livello di cinicita' è irrecuperabile, mentre vedere i casini che succedono nel cosiddetto mondo civilizzato forse potrebbero dare una svegliata sul serio.
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Cybion
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MessaggioInviato: 23 Apr 2007 16:38    Oggetto: Re: Presid. australiano invita i cittadini a pregare xchè pi Rispondi citando

kluster ha scritto:
Citazione:

Rimasta immobile per sei anni ad aspettare che finalmente le stagioni tornassero come prima, l?Australia rischia di diventare un drammatico simbolo per tutte le altre nazioni industrializzate del mondo e per le loro politiche ambientali.

Questo è il primo dei 2 coglioni + grandi a livello mondiale (parlo di ottusita' ambientale) che si ritrova a fare i conti con la propria stupidita' e con il proprio conflitto di interessi.
E per colpa sua si ritrovano nella peste gli australiani.


Gli australiani si ritrovan nella peste per colpa sua, ma anche per la loro incapacità (ovviamente non dovuta all'essere australiani, direi purtroppo tipica di buona parte dei paesi cosiddetti "civilizzati"..) di guardare al di là del "proprio orticello".

Se Howard ha voltato il capo dall'altra parte negli ultimi sei anni di fronte al problema del surriscaldamento globale e del conseguente rischio siccità, il popolo di coloro che evidentemente lo hanno eletto non ha fatto molto di più.

Ho un'amica italiana che vive in Australia (per la precisione in zona Melbourne) da ormai quasi due anni.
Circa un mese fa è arrivato nelle case degli australiani un test/formulario sul consumo idrico individuale: da una parte si invitava a ridurre gli sprechi inutili, dall'altra si chiedeva di calcolare il proprio consumo per il periodo se non erro di una settimana o al massimo 15 giorni.
Tra le norme di "consumo consapevole" c'era un tetto massimo (ovviamente consigliato) di utilizzo quotidiano dell'acqua domestica: dal bere all'uso alimentare, dalla pulizia personale fino a quella utilizzata nei servizi igienici.

Ebbene, mentre la mia amica e altri hanno con raccapriccio scoperto l'eccedenza del proprio consumo personale, regolandosi di conseguenza, la maggior parte dei residenti di Melbourne pare abbia semplicemente "cestinato" l'iniziativa, continuando a lavare il Suv a getto d'acqua continuo, continuando a riempire le proprie piscine, e continuando in tutti gli altri sprechi idrici che possiamo immaginare.. e ora come ci viene presentato dall'articolo sulla Stampa l'agricoltura è in ginocchio, e chissà che altro..

Se i governanti devono far i conti con la propria stupidità (e sarebbe più che giusto che lo facessero..), forse anche i singoli cittadini dovrebbero cominciare a capire che non sono singole "monadi" a cui tutto è dovuto e le cui azioni non hanno conseguenze globali: poichè ogni conseguenza globale, si rifletterà inevitabilmente su ogni singolo individuo.

Questo vale per quella come per questa parte di mondo..
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kluster
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MessaggioInviato: 23 Apr 2007 16:51    Oggetto: Rispondi citando

Cybion ha scritto:

Se i governanti devono far i conti con la propria stupidità (e sarebbe più che giusto che lo facessero..), forse anche i singoli cittadini dovrebbero cominciare a capire che non sono singole "monadi" a cui tutto è dovuto e le cui azioni non hanno conseguenze globali: poichè ogni conseguenza globale, si rifletterà inevitabilmente su ogni singolo individuo.

si concordo, ci ero andato leggero con i cittadini perchè non ero pienamente al corrente della situazione, cioè sapevo dell'intestardimento di Howard per il protocollo di Kyoto ma non delle cattive usanze dei cittadini. Una parte di me vedeva ancora gli australiani come popolo + in sintonia con la propria terra non so' perchè, mentre come dici tu si scopre sono (e in sintesi Siamo) i soliti pecoroni che prendono tutto sotto gamba e se gli chiedi di chiudere l'acqua tra un risacquo e l'altro mentre ti lavi i denti si mettono a ridere.
Non voglio spingermi al punto di dire "ben gli sta" ma una parte di me è tentata.
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Cybion
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MessaggioInviato: 23 Apr 2007 17:15    Oggetto: Rispondi citando

Ben diceva De Roberto all'alba del Novecento: "Chi è causa del suo mal pianga se stesso"...

Si passano anni a godersi egoisticamente quelli che sono inalienabili beni comuni dell'intero Pianeta, e poi alla prima avvisaglia di crisi globale si alzano gli occhi al cielo e si invoca un Dio onnipotente che tutto risolva.. sarebbe davvero troppo comodo... un sano mea culpa ogni tanto non sarebbe male..

e più che "ben gli sta".. forse direi "ben CI sta".. perchè non siamo poi diversi da loro in questi comportamenti irresponsabili.. e se guardiamo loro e continuiamo a comportarci come loro.. non dimentichiamoci che prima o poi potrebbe toccare a noi...
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kluster
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MessaggioInviato: 23 Apr 2007 17:23    Oggetto: Rispondi

hai proprio ragione, ben CI sta', anche perchè quello a cui mi riferivo prima:
Citazione:

e se gli chiedi di chiudere l'acqua tra un risacquo e l'altro mentre ti lavi i denti si mettono a ridere

è una cosa che è capitato a me con i miei amici, che mi rispondono "si ma non ce la faccio, mi sfavo prima" .... ben Ci sta'
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