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Petrolio addio, ecco le Transition Town
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Autore Messaggio
Zeus News
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MessaggioInviato: 25 Apr 2007 23:28    Oggetto: Petrolio addio, ecco le Transition Town Rispondi citando

Commenti all'articolo Petrolio addio, ecco le Transition Town
I ribelli contro i combustibili fossili si costituiscono in rete, cercando di sostituire l'azione politica, sinistramente e pericolosamente inattiva.


Il logo di una transition town
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{Giorgio}
Ospite





MessaggioInviato: 26 Apr 2007 06:42    Oggetto: Tanti struzzi con la testa sotto terra Rispondi citando

Possiamo deviare i corsi dei fiumi, interrare tubi, cospargere le montagne di pale eoliche e via dicendo: risolveremo meno di un decimo dei problemi di disponibilita' dell'energia ed apriremo guai ben piu` vistosi sul piano ecologico. Non faccio che ripetere l'appello di un vasto gruppo di scienziati che dicono cio' che tanti (Verdi) non accettano ormai per partito preso e senza alcun supporto scientifico, ma solo per non perdere la faccia: l'unica alternativa attuale, in attesa di avveniristiche tecnologie di nucleare pulito (fusione) e' l'energia nucleare a fissione attualmente disponibile. Con tutti i fondi che si BUTTEREBBERO per la realizzazione delle altre fonti energetiche si potrebbero costruire centrali efficienti e sicure. Beh, noi in Italia ce le avevamo gia', poi abbiamo deciso di fare un passo indietro di trent'anni e ci ritroviamo oggi nell'era del ....black-out.
Complimentoni, Verdi, complimentoni!
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liver
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Registrato: 31/03/05 09:20
Messaggi: 1091
Residenza: Verona

MessaggioInviato: 26 Apr 2007 08:10    Oggetto: Verdi a chi? Rispondi citando

{Giorgio} ha scritto:
Possiamo deviare i corsi dei fiumi, interrare tubi, cospargere le montagne di pale eoliche e via dicendo: risolveremo meno di un decimo dei problemi di disponibilita' dell'energia

È proprio per questo che si parla di decrescita.

Il mito che accomuna idrogenisti, nuclearisti e carbonisti è mantenere gli standard attuali di consumo energetico switchando semplicemente la fonte. Tutto ciò non è sostenibile, a meno che non si ritenga praticabile costruire e mettere in funzione una settantina di centrali nucleari nei prossimi anni.

A parte le considerazioni sulla sicurezza, sull'opportunità di una tecnologia conveniente solo se non si calcolano gli effetti di lungo termine, bisogna considerare il "costo della negoziazione" con le comunità locali dell'insediamento di una centrale, che volenti o nolenti dovrebbero essere affrontati.

Moltiplica il costo per settanta e fatti un'idea.

{Giorgio} ha scritto:
tanti (Verdi) [...] Complimentoni, Verdi, complimentoni!

Non capisco perché ti ostini a usare una sineddoche: non sono stati solo i Verdi a bocciare la fissione nucleare, ma gli italiani in maggioranza.


L'ultima modifica di liver il 26 Apr 2007 08:29, modificato 1 volta
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Gateo
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Messaggi: 12379

MessaggioInviato: 26 Apr 2007 08:26    Oggetto: Al lupo al lupo! Rispondi citando

Sono 30 anni che sento dire che "con gli attuali consumi "tra 30 anni non ci sara' piu' petrolio, e nel frattempo i consumi sono sempre aumentati.
Visto che nel frattempo sono aumentati anche i prezzi, sembra quasi una trovata pubblicitaria quella del "petrolio in esaurimento"
Hubbert per caso lavorava al marketing della Shell?
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liver
Dio maturo
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Registrato: 31/03/05 09:20
Messaggi: 1091
Residenza: Verona

MessaggioInviato: 26 Apr 2007 09:02    Oggetto: Il prezzo del petrolio Rispondi citando

Beh, se consideri il prezzo del petrolio come l'esito di un complotto pluto-giudaico-massonico, puoi parlare di fandonie.

Chi invece è abituato a considerarlo come il bilanciamento tra domanda e offerta, può vedere nell'attuale livello qualche scricchiolio nelle previsioni di estrazione, in rapporto alla richiesta.

Ovvio che c'entrano anche accordi tra produttori, ma tra 28 dollari e 65, il salto mi sembra notevole. E con Cina e India che premono, non credo si andrà al ribasso.
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Gateo
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Registrato: 17/11/03 18:16
Messaggi: 12379

MessaggioInviato: 26 Apr 2007 09:55    Oggetto: Re: Il prezzo del petrolio Rispondi citando

liver ha scritto:
Beh, se consideri il prezzo del petrolio come l'esito di un complotto pluto-giudaico-massonico, puoi parlare di fandonie.
Non intendevo questo, solo che e' un bel po' che la menano con l'esaurimento, concorderai.
Prima o poi il petrolio si esaurira', su questo non c'e' dubbio, pero' anche la tecnologia estrattiva avanza ed anche l'efficenza dei motori.
E per quanto riguarda Cina ed India la soluzione e'
l'articolo ha scritto:
oppure l'assegnazione a ogni prodotto di un punteggio, in relazione al peso del carburante impiegato per produrlo e portarlo a destinazione.

Due piccioni con una fava: fine dell'esportazione selvatica, meno soldi a cinesi ed indiani che quindi torneranno alla bicicletta.
Tutto torna! Twisted Evil
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{Paolo}
Ospite





MessaggioInviato: 27 Apr 2007 14:54    Oggetto: Il peak oil(il picco del petrolio) Rispondi citando

Secondo Alì Bakhtiari, uno dei massimi esperti mondiali di petrolio, associato ASPO (http://www.aspoitalia.net), della quale fa parte anche il noto climatologo Luca Mercalli, il picco di Hubbert è stato raggiunto nell'estate 2006 e quello del gas naturale nel corso del 2007.
Quindi la fine dell'era del petrolio di facile estrazione è già cominciata e gli effetti si vedranno sempre più nei prossimi anni, nonostante molti paesi si stiano rivolgendo sempre più al carbone(con danni ambientali sempre più pesanti).
Una delle conseguenze più vistose e positive del picco di Hubbert, sarà il graduale e inarrestabile crollo della motorizzazione di massa, vero simbolo del superfluo della società del XX/XXI secolo; probabilmente nel futuro ci sarà la riscoperta di massa della bicicletta.
Il dramma potrebbe venire dall'incapacità dell'agricoltura mondiale, dipendente quasi interamente dal petrolio, di sostenere tutti i 7 e passa miliardi di esseri umani sul pianeta: prima dell'avvento dell'era del petrolio eravamo appena un miliardo e mezzo.
Sarebbe il caso di riflettere su queste cifre, non credete?
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{Ruzzolo}
Ospite





MessaggioInviato: 13 Giu 2021 20:23    Oggetto: Rispondi

toc toc - forse non avevano tutti i torti. Magari il picco di di Hubert non e' ancora stato raggiunto, ma il cambiamento climatico inizia a farsi sentire ovunque.
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