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* Videoarte e videoartisti
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Cybion
Dio maturo
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MessaggioInviato: 03 Mag 2007 17:13    Oggetto: * Videoarte e videoartisti Rispondi citando

Proviene da qua-gateo
Silent Runner ha scritto:
Alcune di queste immagini vanno in stampa, altre in proiezione per videoinstallazioni.


Shocked

L'intento malevolo di Gateo era un altro.. ma.. ma.. Silent !!!!

tu fai anche videoinstallazioni?? Shocked

ma proietti immagini statiche o anche immagini in movimento??
e che ambientazioni scegli?

forse dovrei spiegare il perchè del mio stupore: il mio settore specifico - all'interno del macro-campo della cinematografia, nel senso etimologico del termine - son proprio videoarte e videoinstallazioni....... Rolling Eyes

P.S. la cosa ha istigato a 1000 la mia curiosità.. s'era mica capito, no?
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nihal
Dio maturo
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MessaggioInviato: 06 Mag 2007 01:17    Oggetto: Rispondi citando

Cybion ha scritto:
il mio settore specifico - all'interno del macro-campo della cinematografia, nel senso etimologico del termine - son proprio videoarte e videoinstallazioni....... Rolling Eyes


Videoarte e videoinstallazioni? Cosa sono? Mi hai incuriosito.
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Cybion
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MessaggioInviato: 06 Mag 2007 02:12    Oggetto: Rispondi citando

nihal ha scritto:
Videoarte e videoinstallazioni? Cosa sono? Mi hai incuriosito.


La videoarte, che io però preferisco chiamare arte elettronica, è una forma estesa di cinematografia (dalla radice greca della parola : scrittura con immagini in movimento..), che esula dal cinema come comunemente lo intendiamo (quello che troviamo in sala insomma) e vien realizzata tramite appunto i mezzi elettronici, dal video al computer (dall'analogico al digitale ..)..
spesso è una forma di critica al mezzo televisivo (perchè comunque di solito la fruizione delle opere è mediata dal monitor..), un utilizzo intelligente e critico di un mezzo usato male com'è oggi la tv..
non amo la parola videoarte perché essa porta inevitabilmente il pensiero ai videoclip musicali, con i quale c'è certamente la comunanza del mezzo, ma solitamente (a parte rari casi di eccellenza) questi ultimi non sfruttano appieno le capacità espressive dello strumento e restano chiusi e finalizzati a un impatto accattivante e commercialmente fruibile.
L'arte elettronica non è commerciale; per sua natura è fuori da qualsiasi circuito, ad oggi fatica a trovare sponsor per la realizzazione di opere, non può entrare nei circuiti del medium televisivo perché troppo critica e dirompentemente divera, ma non può neanche entrare (se non molto di rado) nei circuiti del collezionismo artistico, dal momento che richiede un allestimento tecnologico che al grado minimo è un monitor perennemente acceso contenente un video a loop.

La Videoinstallazione è l'intreccio creativo tra l'arte elettronica e l'ambientazione in cui essa viene esposta.. o meglio appunto installata: non si tratta di una semplice esposizione, ma di un ambiente (a esempio una stanza) che diventa esso stesso facente parte integrante dell'opera; a volte, la stessa presenza dello spettatore viene inglobata nell'opera (anche se da qui a parlare di interattività, ce ne vuole.. a mio avviso non esistono opere veramente interattive..).
In più nell'installazione spesso oltre all'ambiente in quanto stanza (ma a volte l'ambiente può essere un teatro, o altro), e al video vero e proprio, entrano altri elementi, come sculture o quadri o altro ancora..
e ancora: può esserci intervento diretto di musicisti, presenti dal vivo, rendendo in tal modo la videoinstallazione una performance ogni volta inevitabilmente nuova e irripetibile.

Piccola precisazione: la categoria interpretativa di queste opere non è la tanto abusata multimedialità ma l'intermedialità; quale la differenza? mentre la multimedialità è un semplice accostamento di più mezzi e linguaggi espressivi (come appunto può accadere nei succitati videoclip musicali), nelle opere intermediali i linguaggi e i media dialogano e si intrecciano tra loro, e da questo profondo intreccio tra linguaggi nasce una nuova espressione, che non si racchiude in nessun linguaggio ma racchiude in essa tutti i linguaggi.

Ora è davvero tardi.. non posso continuare.. ma se vorrete altri chiarimenti.. mi dilungherò volentieri su un argomento che amo con passione! Very Happy

P.S.
magari potrei postare qualche immagine.. per rendere più comprensibile il discorso.. Wink
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Silent Runner
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MessaggioInviato: 06 Mag 2007 08:17    Oggetto: Rispondi citando

Grazie Cybion mi hai evitato una farragginosa e incomprensibile spiegazione.
Ah, scusa, rispondo alla tua domanda (non è cortese eluderla pubblicamente sebbene ti abbia risposto in privato) che mi avevi posto.
Sì, realizzo videoinstallazioni, prevalentemente semistatiche ma sto tornando alla videoarte "cinematografica" tramite "Nanomovie" (filmati di pochissimi secondi e di formato microscopico realizzati in esclusiva per il Web) ed altre contaminazioni che sto preparando con altri artisti.
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nihal
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MessaggioInviato: 06 Mag 2007 20:57    Oggetto: Rispondi citando

Cybion ha scritto:
Ora è davvero tardi.. non posso continuare.. ma se vorrete altri chiarimenti.. mi dilungherò volentieri su un argomento che amo con passione! Very Happy

P.S.
magari potrei postare qualche immagine.. per rendere più comprensibile il discorso.. Wink


L'argomento sembra molto interessante, se vuoi dilungarti, leggerò volentieri le tue spiegazioni.
Qualche immagine mi piacerebbe, non mi sembra di aver mai visto nulla di ciò di cui hai parlato,
Grazie Very Happy
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Cybion
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MessaggioInviato: 06 Mag 2007 21:57    Oggetto: Rispondi citando

Grazie Nihal, son davvero lieta che l'argomento ti interessi ! Very Happy
Appena avrò un attimo di tempo in più.. posterò nuove spiegazioni.. corredate da qualche immagine! Wink
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nihal
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MessaggioInviato: 06 Mag 2007 22:15    Oggetto: Rispondi citando

Cybion ha scritto:
Grazie Nihal, son davvero lieta che l'argomento ti interessi ! Very Happy
Appena avrò un attimo di tempo in più.. posterò nuove spiegazioni.. corredate da qualche immagine! Wink

Grazie a te Very Happy
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Cybion
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MessaggioInviato: 10 Mag 2007 18:41    Oggetto: Rispondi citando

Prima di passare a parlare di singoli artisti (che sarà il modo migliore per rendere più comprensibile un discorso astratto.. e parlando di artisti potrò corredare il discorso di immagini) vorrei soffermarmi sul concetto di Intermedialità.

Intemredialità è intreccio espressivo tra più forme artistiche che estendono i propri contenuti - ognuno dei quali è ricco di significato - grazie al reciproco riverbero, per giungere fino alla nascita di un nuovo linguaggio dalla fusione dei vari linguaggi.

Il termine "intermedia" viene utilizzato per la prima volta nel 1968, a New York, dagli artisti del movimento neo-dadaista Fluxus, e in particolare da Nam June Paik, Allan Kaprow e Dick Higgins; sarà proprio quest'ultimo a definire l'intermedialità con una "formula" divenuta famosa: "il 10% di musica, il 25% di architettura, il 12% di disegno, il 18% dell'abilità artigiana del calzolaio, il 5% di fiuto"; manca il 30% dei componenti, che viene lasciato alla creatività individuale dell'artista.

Questa la storia recente; ma l'intermedialità ripropone l'utopia dell'Opera d'arte totale, sogno di una coesistenza espressiva di linguaggi che provochino una sintetica (e sinestetica) attivazione sensoriale, che ha attraversato le Avanguardie fin dal XIX secolo (da Wagner a Baudelaire, da Kandinskij a Skrjabin, dal futurismo al dadaismo, fino a tutte le metamorfosi di quest'utopia che ancora sono in atto).

L'intermedialità è una forma di convergenza linguistica tra più forme espressive, e in particolare è la convergenza verso nuovi stadi di coscienza, verso l'antica aspirazione degli artisti di ri-creare il mondo per arricchirlo di significato; al contempo, è criterio critico e pratica di ricerca artistica.
Ipotesi profondamente innovativa e al contempo idealmente presente fin dalle origini dell'arte, l'intermedialità è la prospettiva più affascinante per una nuova estetica della modernità, essendo l'unica che - trasversale a molteplici linguaggi - riesce a fondare di volta in volta un linguaggio nuovo ed autonomo, espressione ed estensione di forme d'arte, media e linguaggi, dei quali si debbono non solo riconoscere ma valorizzare le rispettive specifiche qualità, pur nella profondità quasi drammaturgica del loro intreccio.

Piccolo inciso in chiusura: non tutta l'arte elettronica è anche intermediale. E l'intermedialità è una categoria interpretativa che può andare oltre le arti elettroniche.
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MessaggioInviato: 10 Mag 2007 19:05    Oggetto: Rispondi citando

Very Happy Ottima prova divulgativa! Era ora che qualcuno spiegasse anche ai non addetti ai lavori che cosa è l'arte oggi perché, ad essere partimonio comune non sia solo l'ignoranza di cui molti si fanno vanto.
Grazie Cybion! Wink
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nihal
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MessaggioInviato: 12 Mag 2007 23:20    Oggetto: Rispondi citando

Grazie, Cybion.

Non vedo l'ora di poter vedere anche qualche immagine.
Le tue spiegazioni mi hanno incuriosito molto su questa forma d'arte. Very Happy
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Cybion
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MessaggioInviato: 21 Mag 2007 17:22    Oggetto: Rispondi citando

La cosiddetta ?videoarte? non nasce né si sviluppa come esercizio formalistico e solipsistico per la torre d?avorio del sistema dell?arte ma in Televisione e per la Televisione; come esperienza dinamica, come tensione rivoluzionaria, come praxis di nuovi linguaggi e nuove forme della comunicazione.

Nam June Paik (Seul 1932 - Miami 2006), prima ancora di battezzare la sua arte ?electronic art? nella New York degli anni Sessanta, scopre il velo sul nuovo continente espressivo nominandolo, in Europa, ?electronic Television?: inaugurando un percorso di ricerca radicale su estetiche, pratiche, dispositivi, linguaggi, programmi, performatività, meccanismi psicopercettivi dell?immagine elettronica e della sua audiovisione a distanza e in simultanea che lo porterà al primo ?paesaggio della TV del futuro? (Global Groove, 1973) nonché, negli anni Ottanta, alle prime regie-spettacolo videoartistiche in diretta satellitare transnazionale della storia, da Good Morning, Mr. Orwell (1984) in poi: ?Satellite e TV: arte per venticinque milioni di persone". Tra i suoi allievi i maestri di oggi come Bill Viola, Laurie Anderson e Peter Gabriel e gli ideatori di MTV, Music Television, appunto.

Global Groove (opera del 1973, ma qui nella riedizione del 2001)


Nam June Paik ? confrontandosi con le nuove tecnologie elettroniche e le loro, sorprendenti quanto temute dall?industria, potenzialità espressive e democratiche ? tra gli anni Cinquanta e Sessanta inaugura l?epoca delle grandi performances collettive multimediali: l?epoca che oggi trova nella gestione delle Reti e del Web da parte degli artisti un suo nuovo (e immancabilmente provvisorio) approdo. Un?epoca nella quale l?artista non firma più solo opere compiute realizzate con media diversi, ma progetti collettivi e in divenire; regie che presuppongono interattività; azioni mediali e artistiche con le quali chiama a confrontarsi altri artisti e il pubblico: senza per questo annullare né la sua identità artistica né rinunciare alla sua poetica.

Qui vediamo uno dei primi esperimenti di Paik: l'immagine televisiva deformata - nel 1965 - mediante un magnete:


Una delle tante performances realizzate in collaborazione con la violoncellista Charlotte Moorman:


Nam June Paik durante la "costruzione" di una videoinstallazione: Electronic Superhighway, del 1995
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MessaggioInviato: 21 Mag 2007 17:44    Oggetto: Rispondi citando

Eccellente!
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Residenza: l'Universo... che, come disse un mio buon amico (tale H.Rouge), non è meritocratico.

MessaggioInviato: 24 Mag 2007 22:55    Oggetto: Rispondi citando

Cybi, sei fantastica!
Avevo sentito parlare di videoinstallazioni con Laurie Anderson, che purtroppo non sono riuscita ancora a vedere dal vivo, ma non sono assolutamente un'esperta: sono solo una curiosa attirata da tutto ciò che è arte, soprattutto mi intrigano queste nuove forme che utilizzano i mezzi elettronici, come dici tu.
Non conoscevo il termine intermedialità, la confondevo con la multimedialità, ora posso camminare con la testa un po' più alta.

Grazie cognatina, ottimo 3d Fiori
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nihal
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MessaggioInviato: 25 Mag 2007 22:16    Oggetto: Rispondi

Grazie Cybion,
aspetto i prossimi post.
Grazie a te sto imparando a conoscere e apprezzare una forma d'arte che non sapevo neanche esistesse. Squeeze Very Happy
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