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I biocarburanti di seconda generazione
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Autore Messaggio
Zeus News
Ospite





MessaggioInviato: 20 Giu 2007 09:03    Oggetto: I biocarburanti di seconda generazione Rispondi citando

Commenti all'articolo I biocarburanti di seconda generazione
La ricerca comincia a dare i suoi frutti e già si coltivano graminacee con buone prospettive di resa.



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alessandro.polo
Dio maturo
Dio maturo


Registrato: 17/02/07 18:08
Messaggi: 2043
Residenza: Al di sotto di Zeus Thor e Anubis

MessaggioInviato: 20 Giu 2007 15:16    Oggetto: Rispondi citando

su gaia (rai3) si parlava di usare la colza O.G.M. in modo che dia più energia come biodiesel...
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vincen-zoo
Eroe in grazia degli dei
Eroe in grazia degli dei


Registrato: 02/06/07 18:53
Messaggi: 136

MessaggioInviato: 20 Giu 2007 23:24    Oggetto: Rispondi citando

L'OGM e la genetica sono il futuro dell'umanità.
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{Vittorio Volpi}
Ospite





MessaggioInviato: 21 Giu 2007 06:25    Oggetto: Non è il mio treno Rispondi citando

Mi dispiace raggelare gli entusiasmi, ma questa direzione del "progresso/sviluppo/magnifiche sorti" non fa per me. Sono sceso dal treno. La ricerca dovrebbe spingersi in direzione opposta, cioè suggerirci soluzioni per aver MENO bisogno di energia, per abbassare i nostri bisogni, per sfatare i miti (le bolle di sapone) che sembra reggano questa società/civiltà. La Terra non è fatta per essere "piegata" (è già "piagata" abbastanza). Noi dobbiamo umilmente accudire questa nostra antica madre. Siamo diventati adulti, o abbiamo ancora bisogno di un'altra poppata?
Uno degli obiettivi prioritari di questa inversione di marcia è proprio diminuire gli spostamenti (di persone e di merci), avvicinare le persone al luogo di lavoro; cominciando col cancellare gli spostamenti non necessari (turismo), i dispendi di energia per diporto (appunto lo sport), tutto quanto accelera l'avvitamento e la stretta del sistema (pubblicità).
Buon viaggio a chi vuol preoseguire, ma non mi/ti/si/ci/vi/gli faccia del male.
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metmarte
Eroe in grazia degli dei
Eroe in grazia degli dei


Registrato: 06/09/05 14:47
Messaggi: 104

MessaggioInviato: 21 Giu 2007 08:19    Oggetto: Bio-carburante dalle alghe: fino a 50 raccolti l'anno Rispondi citando

L'ENI sta sperimentando il buo-carburante dalle alghe. Questo perchè permettono di fare fino a 50 raccolti l'anno richiedendo quindi spazi molto ridotti rispetto a coltivazioni tradizionali quali colza, girasole o simili

Citazione:
Combustibili dalle alghe. Per Paolo Scaroni, amministratore delegato dell'Eni, e' questa la strada da seguire nel campo dei bio-carburanti, meglio della colza su cui stanno puntando molti paesi.

''I bio-carburanti - ha detto Scaroni, alla cerimonia di consegna dei premi 'Eni Italgas' - stanno vivendo un grande boom: Brasile, Stati Uniti e l'estremo Oriente stanno destinando alla coltivazione di colza grandi estensioni agricole. Ma l'Europa, e tanto meno l'Italia, non possono seguire questo modello, perche' non ci sono le aree sufficienti. Se anche tutta l'Italia venisse coltivata a colza - ha sostenuto Scaroni - potremmo soddisfare appena il 20% del nostro fabbisogno''. ''E' molto piu' intelligente puntare sulle alghe - ha aggiunto Scaroni - puo' essere questa 'la' soluzione: ne sperimenteremo la coltivazione in vasche di un tipo che si nutre di acque reflue e di anidride carbone. Il vantaggio per l'ambiente sarebbe quindi doppio: da un lato la produzione di energia pulita, dall'altro la riduzione di emissioni e lo smaltimento di rifiuti. Sono alghe che si moltiplicano velocissimamente, in grado di garantire fino a 40-50 raccolti all'anno''. Per lo sviluppo dell'energia solare fotovoltaica e degli eco-carburanti l'Eni - ha sottolineato l'ad Scaroni - investira' 350 milioni di euro nei prossimi quattro anni. ''Sono due settori molto promettenti. Per quanto riguarda il fotovoltaico, le nostre attivita' di ricerca sono concentrate sullo sviluppo di materiali foto attivi innovativi, a base di semiconduttori organici quali i polimeri di nuova generazione''. Scaroni ha ricordato, infine, l'impegno dell'Eni per ''non bruciare piu' il gas associato alla produzione di petrolio, il cosiddetto gas flaring. in Nigeria abbiamo realizzato una centrale termoelettrica a ciclo combinato, che ha permesso di ridurre le emissioni di 1,5 milioni di tonnellate di anidride carbonica all'anno. Visto il successo dell'iniziativa, siamo partiti con progetti analoghi in Congo e in Angola, e lo faremo in tutti gli altri paesi dove si presenta questa sfida: l'obiettivo dell'Eni e' di eliminare totalmente il gas flaring in Africa entro il 2009''.


Speriamo bene

ciao a tutti
Paolo
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{Nunzio}
Ospite





MessaggioInviato: 21 Giu 2007 10:05    Oggetto: Rispondi citando

Si deve considerare la quantità di superfice destinata alla coltivazione come uno stock, quindi non modificabile. Questo comporta che un aumento della superfice destinata alla coltivazione non alimentare comporterà una riduzione di quella destinata all'uso alimentare. Questo comporterà un aumento dei prezzi dei prodotti alimetari con un conseguente aumento della povertà nei paesi P.V.S.. Un esempio reale è stato lo sciopero delle "Tortillias" di Citta del Messico del 31 gennaio di questo anno. Causato dalla svolta verso il biofuel degli USA, che ha portato ad un'aumento del mais importato dal Messico...
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{claudio vigolo}
Ospite





MessaggioInviato: 21 Giu 2007 11:19    Oggetto: ci manca solo quest.o... Rispondi citando

eh già, visto che non li mangiamo via libera agli ogm... peccato non si tenga conto che così andiamo comunque a introdurre specie che la natura non ha creato senza sapere cosa succederà e soprattutto senza la possibilità di tornare indietro. Possibile che a questo non si pensa mai? Una volta introdotta in campo aperto una pianta transgenica si riproduce, mischia e propaga tra le altre; e non basta smettere di seminarle per tornare indietro. Giochiamo con cambiamenti irreversibili senza studi imparziali di lungo periodo, con grossi interessi economici che spingono e in fondo senza che tutto ciò sia necessario. Se studiassimo di più le caratteristiche della biodiversità presente in natura si scoprirebbe che forse tante soluzioni biotecnologiche sono semplicemente inutili.
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Milton
Semidio
Semidio


Registrato: 16/01/06 15:32
Messaggi: 253
Residenza: Paperopoli

MessaggioInviato: 21 Giu 2007 15:51    Oggetto: Manco a farlo apposta... Rispondi citando

Manco a farlo apposta questa mattina, 21 Giugno 2007, centinaia di candidati dell'Esame di stato per l'indirizzo "Tecnico Chimico-Biologico" dell'Istruzione Professionale, si sono cimentati con la seconda prova che aveva per traccia:
Gli effetti e i danni all'ambiente dell'uso di carburanti. La produzione da parte dell'industria di carburanti eco-compatibili. (non sono esattamente le parole, ma il senso è quello).

Cosa avrebbe dato ciascuno di questi candidati per poter consultare questo articolo di zeusnews (e i link...) !!!!!!!
Ora sono quasi le 17 e si può divulgare. 8)

Bye
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emmezeta
Mortale pio
Mortale pio


Registrato: 20/09/05 09:05
Messaggi: 25

MessaggioInviato: 21 Giu 2007 21:57    Oggetto: Rispondi citando

Aggiungo una nota in margine a quanto scritto da Vittorio Volpi: stiamo pensando di coltivare la terra per avere carburante, ma non sarebbe meglio semplicemente utilizzare auto più piccole? Vedo ogni anno aumentare a dismisura le auto di grosse dimensioni (SUV e simili, grandi monovolumi) usate in modo improprio (vuote!). Eppure basterebbe rinunciarvi per ridurre di molto il consumo di carburante SENZA RIDURRE in modo percettibile IL TENORE DI VITA.
Mah, non capisco.
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{fra}
Ospite





MessaggioInviato: 21 Giu 2007 22:39    Oggetto: Critiche ai biocarburanti Rispondi citando

Su Le Monde Diplomatique di questo mese c'e' un articolone molto critico (e molto dettagliato) riguardo ai biocombustibili -compresi quelli di seconda generazione- e al loro presunto contributo nella soluzione dei problemi di inquinamento e poverta' nei paesi del sud del mondo.

fra
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{Giampaolo}
Ospite





MessaggioInviato: 22 Giu 2007 21:31    Oggetto: distinguere tra convenienza economica e politica Rispondi citando

Terrei separate le considerazioni economico-commerciali da quelle politiche. Ogni contadino dovrebbe avere la possibilita' di scegliere liberamente se produrre biodiesel o etanolo o legna da ardere o cibo. In caso di carestia ogni Stato puo' imporre che i campi producano solo mais, riso o siano seminati a miscanthus o jatropha. Col fotovoltaico si potrebbe produrre idrogeno. Sta al contadino decidere se coprire i suoi ettari con pannelli solari e il governo potra' pilotare, al limite anche vietare o incentivare tali decisioni. L'importante e' che esista una possibilita' di scelta. Purtroppo attualmente non credo che i contadini trovino conveniente produrre idrogeno col fotovoltaico e che ci sia un mercato dell'idrogeno ma... l'importante e' che esista una reale ( razionale ) possibilita' di scelta magari non valida ovunque ma legata alla tipologia, umidita' e insolazione del terreno. Insomma, si dovrebbe soprattutto incentivare la ricerca per poter offrire un sensato menu' di scelte a chi puo' scegliere.
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merlin
Dio maturo
Dio maturo


Registrato: 15/03/07 23:32
Messaggi: 2421
Residenza: Kingdom of Camelot

MessaggioInviato: 24 Giu 2007 13:42    Oggetto: Re: Manco a farlo apposta... Rispondi citando

Milton ha scritto:
Manco a farlo apposta questa mattina, 21 Giugno 2007, centinaia di candidati dell'Esame di stato per l'indirizzo "Tecnico Chimico-Biologico" dell'Istruzione Professionale, si sono cimentati con la seconda prova che aveva per traccia:
Gli effetti e i danni all'ambiente dell'uso di carburanti. La produzione da parte dell'industria di carburanti eco-compatibili. (non sono esattamente le parole, ma il senso è quello).

Cosa avrebbe dato ciascuno di questi candidati per poter consultare questo articolo di zeusnews (e i link...) !!!!!!!
Ora sono quasi le 17 e si può divulgare. 8)

Bye

Eheheh, sono news o no? E poi, pro-vengono o no dall'Olimpo (quota info & mass media)?
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toto200
Dio minore
Dio minore


Registrato: 28/11/05 16:43
Messaggi: 664
Residenza: europa

MessaggioInviato: 26 Giu 2007 10:41    Oggetto: Re: ci manca solo quest.o... Rispondi

{claudio vigolo} ha scritto:
eh già, visto che non li mangiamo via libera agli ogm... peccato non si tenga conto che così andiamo comunque a introdurre specie che la natura non ha creato senza sapere cosa succederà e soprattutto senza la possibilità di tornare indietro.
QUOTO - i rompiscatole azzarderebbero che la causa di tale comportamento (irragionevole? non per tutti, per qualcuno ragionevolissimo) siano i soldi che andranno nelle tasche ... di chi?

{claudio vigolo} ha scritto:
Una volta introdotta in campo aperto una pianta transgenica si riproduce, mischia e propaga tra le altre; e non basta smettere di seminarle per tornare indietro.
QUOTO - i soliti rompiscatole diranno che, ovviamente, il vento porterà le piante al di fuori dei perimetri nei quali sono state piantate causando ... quali effetti? ma questi sono dettagli che non interessano ai proprietari delle tasche nelle quali andranno i soldi che l'operazione - che altrimenti non esisterebbe - muoverà.

{claudio vigolo} ha scritto:
Giochiamo con cambiamenti irreversibili senza studi imparziali di lungo periodo, con grossi interessi economici che spingono e in fondo senza che tutto ciò sia necessario.
QUOTO - i soliti rompiscatole diranno che non è vero che tutto ciò non sia necessario. E' necessario, assolutamente necessario ... ai proprietari delle tasche succitate.

{claudio vigolo} ha scritto:
Se studiassimo di più le caratteristiche della biodiversità presente in natura si scoprirebbe che forse tante soluzioni biotecnologiche sono semplicemente inutili.
QUOTO - i soliti rompiscatole (quelli pedanti, ripetitivi, monotoni) asseriscono che non esistono soluzioni biotecnologiche "inutili": esistono quelle profittevoli (per qualcuno, vedi sopra) e quelle no. Quelle profittevoli si perseguono, le altre non si tengono in considerazione. Indipendentemente dall'utilità "sociale".
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