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Cassazione: "Illegittimo il bollino SIAE"
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Autore Messaggio
Zeus News
Ospite





MessaggioInviato: 13 Apr 2008 22:50    Oggetto: Cassazione: "Illegittimo il bollino SIAE" Rispondi citando

Commenti all'articolo Cassazione: "Illegittimo il bollino SIAE"
Secondo la Suprema Corte sono inapplicabili le norme penali previste dalla legge sul diritto d'autore.
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Puppybarf
Semidio
Semidio


Registrato: 17/10/05 10:22
Messaggi: 206
Residenza: Benevento

MessaggioInviato: 14 Apr 2008 02:39    Oggetto: Rispondi citando

Beh, che dopo 67 anni dalla sua esistenza qualcuno venga a dire alla SIAE che si comporta in modo illeggittimo mi sembra una grande vittoria Rolling Eyes !
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th3oldm4n
Eroe
Eroe


Registrato: 31/03/08 10:40
Messaggi: 46
Residenza: roma

MessaggioInviato: 14 Apr 2008 06:51    Oggetto: Rispondi citando

era ora!
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{Babele Dunnit}
Ospite





MessaggioInviato: 14 Apr 2008 08:59    Oggetto: 1983-2007: niente male. Rispondi citando

... beh, 24 anni ad abbaiare... un buon momento per rileggere qualche scritto di gioventu'.

Citazione:
Ci sono tante cose a proposito del Diritto d'Autore e di come la legislazione attuale venga applicata sulle quali Babele Dunnit, in quanto Portavoce di Uomini e Macchine, molto modestamente non e' d'accordo.
Ad esempio con la SIAE, a proposito dei bollini (Dude, Punto Informatico), con successiva risposta (PC Professionale). A proposito della SIAE, Babele ha avuto da dire non poco su di Loro (ZeusNews). Il punto e' che in questa faccenda dei Diritti d'Autore, quindi di Napster (Dude), dell' Open Source (PuntoCom) etc, i Nostri hanno le Idee Molto Confuse. Per non parlare della Sacra Alleanza di BSA e SIAE e della loro goffa campagna contro la pirateria, dimostrazione evidente di mancanza di informazione e poca voglia di cercare di capire. La campagna e' stata infatti ritenuta illegale e lo spot ritirato. E' anche vero che questa e' solo una battaglia vinta, ma la guerra ancora divampa.
Ed ancora, le Idee Confuse le hanno i discografici, disposti a trasformare la realta' a loro piacimento pur di dimostrare tesi assurde, al punto da spingere Babele Dunnit a rispondere Loro con una Lettera Aperta (ma chi non ha Paura dell'Hacker Cattivo legga la Versione Integrale).

Dai che piano piano ce li togliamo dalle palle.
(ma PIANO PIANO, pero', eh, che senno' fa male...)
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merlin
Dio maturo
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Registrato: 15/03/07 23:32
Messaggi: 2421
Residenza: Kingdom of Camelot

MessaggioInviato: 14 Apr 2008 09:26    Oggetto: 67 anni? Rispondi citando

Puppybarf ha scritto:
Beh, che dopo 67 anni dalla sua esistenza qualcuno venga a dire alla SIAE che si comporta in modo illeggittimo mi sembra una grande vittoria Rolling Eyes !

Perché 67 anni? Mi pare che la faccenda del bollino sia molto + recente (una decina d'anni o giù di lì)
Sempre per la serie del mi pare che... ZN aveva pubblicato qualcosa sulla irregolarità sostanziale del bollino, perché mai comunicato per la preventiva approvazione a Bruxelles... o no??
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{Babele Dunnit}
Ospite





MessaggioInviato: 15 Apr 2008 09:01    Oggetto: 67 Anni Rispondi citando

direi che si riferisce alla legge 633 del 1941 grazie alla quale la SIAE - la cui fondazione peraltro risale a prima ancora, direi primi del '900 - acquista i poteri attuali grazie alla firma del Duce e controfirma del Re.
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merlin
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Registrato: 15/03/07 23:32
Messaggi: 2421
Residenza: Kingdom of Camelot

MessaggioInviato: 15 Apr 2008 11:15    Oggetto: Re: - Rispondi citando

elim-garak ha scritto:
Non che sia contento che essa esista (sono un musicista che di multe ne ha prese dalla Siae, ma non tollero i bacchettoni).

Quanti anni hai? Ai miei tempi, i c.d. "ispettori" della SIAE si prendevano la briga di bussare alle porte delle case private dove ci si riuniva per ballare, per contestare la riproduzione "in pubblico" di brani protetti dal diritto d'autore; e ho assistito a contestazioni fatte ad automobilisti rei non di disturbo alla quiete pubblica ma di aver tenuto alto il volume della radio a bordo facendo "beneficiare dell'ascolto" i passanti.
Poi dimmi tu se l'eventuale riferimento personale anziché generico non avrebbe un qualche fondamento e giustificazione, almeno come sfogo psicologico.
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Zeus
Amministratore
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Registrato: 21/10/00 01:01
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Residenza: San Junipero

MessaggioInviato: 15 Apr 2008 15:23    Oggetto: Rispondi citando

Thread ripulito dalle sterili discussioni sull'Olimpo e sui moderatori (usate il forum Zeus si'/no).
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anyfile
Semidio
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Registrato: 27/08/05 16:20
Messaggi: 408

MessaggioInviato: 15 Apr 2008 15:29    Oggetto: Re: - Rispondi citando

[quote="merlin"]
elim-garak ha scritto:

In generale, la SIAE è tuttavia un ente pubblico,


Eh già chissà dove sta la pubblicità se gli incassi sono inveci privati.

Mi ricorda una sentenza della Consiglio di Stato (che a proposito non riesco piùa trovare, e se qualcuno mi dicesse quale sia e dove reperirla sarei molto contento) che ha sentenziato che un aeroporto (mi pare fosse quello di Bologna) è pubblico quando si tratta di prendere i contributi pubblici (dati appunti perché è un aeroporto pubblico), ma se si chiede cosa se ne faccia l'aeroporto con quei soldi e se li usa per finanziare le compagnie aeree allora invece è un ente di diritto privato e non è possibile pertanto chiedere un diritto di accesso agli atti.

Tornando invece alla faccenda della sentenza sul bollino della SIAE, premettendo che non ho letto la sentenza, temo si tratti di una vittoria di Pirro. Infatti quello che è stato contestato dalla corte è il fatto che non è stata approvata la normativa tecnica. Non è invece stato posto in dubbio che il solo fatto di dover pagare su un prodotto che di per se non contiene materiale di ingegno sia di per sé contrario alle norme di libera circolazione e commercio delle merci (norme che tra parentesi sono entrate in vigore molto prima di quelle sulle circolazione delle persone!)

Infatti da quanto mi ricordo di aver letto i beni sui quali è possibile applicare delle restrizioni sono pochissimi: alcoolici, sigarette e tabacchi, caffé ed auto e imbarcazioni (ma le auto e le imbarcazioni soltanto se nuove - mi pare meno di 6 mesi- e passando da uno Stato all'altro cambierebbero di proprietario. Cioé quello che è proibito è comprarla in un paese per rivenderla in un altro).

Non mi risulta che le norme prevedono eccezioni per i CD scrivibili.

Anche perché se così fosse, allora a maggior ragione la tassa ci dovrebbe essere pure sulla carta!!! (o forse è che a scrivere sulla carta si fa più fatica che a masterizzare un CD?)
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elim-garak
Mortale devoto
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Registrato: 24/01/08 19:48
Messaggi: 7

MessaggioInviato: 18 Apr 2008 22:12    Oggetto: Rispondi

Il bollino garanzia antipirateria

La Corte di Cassazione con tre sentenze ha stabilito che non costituisce reato la semplice assenza del contrassegno Siae sui supporti contenenti opere dell?ingegno. Per altro la stessa Corte ribadisce, in modo rilevante, che ?era ed è vietata qualsiasi attività che comporti l?abusiva diffusione, riproduzione o contraffazione delle opere dell?ingegno? in violazione del diritto d?autore. Tali attività restano passibili di sanzioni penali. Per ciò che concerne il contrassegno, la stessa Corte ha applicato, nella sua massima estensione, il principio proposto dalla Corte di Giustizia Europea, secondo cui il bollino Siae è qualificabile come regola tecnica. Questa regola, non essendo stata comunicata in via amministrativa dallo Stato Italiano all?Unione Europea, non è rilevante penalmente nei confronti dei privati, che non appongono il contrassegno sui supporti. La Corte di Cassazione, però, precisa come già detto, che se non costituisce reato la mancata apposizione del contrassegno, continua ad essere reato l?abusiva riproduzione, utilizzazione, commercializzazione di supporti pirata. Di supporti, cioè, che riproducano opere dell?ingegno senza l?autorizzazione dei legittimi titolari dei diritti: autori, produttori, artisti-interpreti, ecc. ecc.. La Suprema Corte afferma che l?assenza del contrassegno continua a mantenere una sostanziale ?valenza indiziaria della illecita riproduzione? e a segnalare in pratica, abusi in materia di proprietà intellettuale. Ma per stabilire l?esistenza di reati di pirateria, oltre al bollino, servono ulteriori elementi di accertamento. La presenza del contrassegno è, dunque, una garanzia utile ed efficace per eliminare ogni dubbio sulla legittimità dei prodotti, rimanendo in pratica la prova determinante che è stata chiesta alla SIAE la licenza per la riproduzione meccanica delle opere tutelate. Il bollino Siae nasce proprio come strumento d?immediata utilità, sia per i consumatori, sia per le Forze dell?Ordine: serve, infatti, a riconoscere facilmente i prodotti legittimi da quelli pirata e ad arginare il diffuso fenomeno della contraffazione di opere tutelate dal diritto d?autore. Un fenomeno che, purtroppo, ha recato e reca danni ingentissimi agli autori, agli editori e all? intera filiera dell? industria culturale e che ha visto l?Italia più volte collocata nella ?lista nera? dei Paesi a più alto tasso di pirateria per i supporti fisici (CD, DVD) contenenti opere dell?ingegno.

18-Apr Siae: l'abusiva riproduzione è sempre reato
Il bollino garanzia antipirateria

La Corte di Cassazione con tre sentenze ha stabilito che non costituisce reato la semplice assenza del contrassegno Siae sui supporti contenenti opere dell?ingegno. Per altro la stessa Corte ribadisce, in modo rilevante, che ?era ed è vietata qualsiasi attività che comporti l?abusiva diffusione, riproduzione o contraffazione delle opere dell?ingegno? in violazione del diritto d?autore. Tali attività restano passibili di sanzioni penali. Per ciò che concerne il contrassegno, la stessa Corte ha applicato, nella sua massima estensione, il principio proposto dalla Corte di Giustizia Europea, secondo cui il bollino Siae è qualificabile come regola tecnica. Questa regola, non essendo stata comunicata in via amministrativa dallo Stato Italiano all?Unione Europea, non è rilevante penalmente nei confronti dei privati, che non appongono il contrassegno sui supporti. La Corte di Cassazione, però, precisa come già detto, che se non costituisce reato la mancata apposizione del contrassegno, continua ad essere reato l?abusiva riproduzione, utilizzazione, commercializzazione di supporti pirata. Di supporti, cioè, che riproducano opere dell?ingegno senza l?autorizzazione dei legittimi titolari dei diritti: autori, produttori, artisti-interpreti, ecc. ecc.. La Suprema Corte afferma che l?assenza del contrassegno continua a mantenere una sostanziale ?valenza indiziaria della illecita riproduzione? e a segnalare in pratica, abusi in materia di proprietà intellettuale. Ma per stabilire l?esistenza di reati di pirateria, oltre al bollino, servono ulteriori elementi di accertamento. La presenza del contrassegno è, dunque, una garanzia utile ed efficace per eliminare ogni dubbio sulla legittimità dei prodotti, rimanendo in pratica la prova determinante che è stata chiesta alla SIAE la licenza per la riproduzione meccanica delle opere tutelate. Il bollino Siae nasce proprio come strumento d?immediata utilità, sia per i consumatori, sia per le Forze dell?Ordine: serve, infatti, a riconoscere facilmente i prodotti legittimi da quelli pirata e ad arginare il diffuso fenomeno della contraffazione di opere tutelate dal diritto d?autore. Un fenomeno che, purtroppo, ha recato e reca danni ingentissimi agli autori, agli editori e all? intera filiera dell? industria culturale e che ha visto l?Italia più volte collocata nella ?lista nera? dei Paesi a più alto tasso di pirateria per i supporti fisici (CD, DVD) contenenti opere dell?ingegno.
18-Apr Siae: l'abusiva riproduzione è sempre reato
Il bollino garanzia antipirateria

La Corte di Cassazione con tre sentenze ha stabilito che non costituisce reato la semplice assenza del contrassegno Siae sui supporti contenenti opere dell?ingegno. Per altro la stessa Corte ribadisce, in modo rilevante, che ?era ed è vietata qualsiasi attività che comporti l?abusiva diffusione, riproduzione o contraffazione delle opere dell?ingegno? in violazione del diritto d?autore. Tali attività restano passibili di sanzioni penali. Per ciò che concerne il contrassegno, la stessa Corte ha applicato, nella sua massima estensione, il principio proposto dalla Corte di Giustizia Europea, secondo cui il bollino Siae è qualificabile come regola tecnica. Questa regola, non essendo stata comunicata in via amministrativa dallo Stato Italiano all?Unione Europea, non è rilevante penalmente nei confronti dei privati, che non appongono il contrassegno sui supporti. La Corte di Cassazione, però, precisa come già detto, che se non costituisce reato la mancata apposizione del contrassegno, continua ad essere reato l?abusiva riproduzione, utilizzazione, commercializzazione di supporti pirata. Di supporti, cioè, che riproducano opere dell?ingegno senza l?autorizzazione dei legittimi titolari dei diritti: autori, produttori, artisti-interpreti, ecc. ecc.. La Suprema Corte afferma che l?assenza del contrassegno continua a mantenere una sostanziale ?valenza indiziaria della illecita riproduzione? e a segnalare in pratica, abusi in materia di proprietà intellettuale. Ma per stabilire l?esistenza di reati di pirateria, oltre al bollino, servono ulteriori elementi di accertamento. La presenza del contrassegno è, dunque, una garanzia utile ed efficace per eliminare ogni dubbio sulla legittimità dei prodotti, rimanendo in pratica la prova determinante che è stata chiesta alla SIAE la licenza per la riproduzione meccanica delle opere tutelate. Il bollino Siae nasce proprio come strumento d?immediata utilità, sia per i consumatori, sia per le Forze dell?Ordine: serve, infatti, a riconoscere facilmente i prodotti legittimi da quelli pirata e ad arginare il diffuso fenomeno della contraffazione di opere tutelate dal diritto d?autore. Un fenomeno che, purtroppo, ha recato e reca danni ingentissimi agli autori, agli editori e all? intera filiera dell? industria culturale e che ha visto l?Italia più volte collocata nella ?lista nera? dei Paesi a più alto tasso di pirateria per i supporti fisici (CD, DVD) contenenti opere dell?ingegno.
18-Apr Siae: l'abusiva riproduzione è sempre reato
Il bollino garanzia antipirateria

La Corte di Cassazione con tre sentenze ha stabilito che non costituisce reato la semplice assenza del contrassegno Siae sui supporti contenenti opere dell?ingegno. Per altro la stessa Corte ribadisce, in modo rilevante, che ?era ed è vietata qualsiasi attività che comporti l?abusiva diffusione, riproduzione o contraffazione delle opere dell?ingegno? in violazione del diritto d?autore. Tali attività restano passibili di sanzioni penali. Per ciò che concerne il contrassegno, la stessa Corte ha applicato, nella sua massima estensione, il principio proposto dalla Corte di Giustizia Europea, secondo cui il bollino Siae è qualificabile come regola tecnica. Questa regola, non essendo stata comunicata in via amministrativa dallo Stato Italiano all?Unione Europea, non è rilevante penalmente nei confronti dei privati, che non appongono il contrassegno sui supporti. La Corte di Cassazione, però, precisa come già detto, che se non costituisce reato la mancata apposizione del contrassegno, continua ad essere reato l?abusiva riproduzione, utilizzazione, commercializzazione di supporti pirata. Di supporti, cioè, che riproducano opere dell?ingegno senza l?autorizzazione dei legittimi titolari dei diritti: autori, produttori, artisti-interpreti, ecc. ecc.. La Suprema Corte afferma che l?assenza del contrassegno continua a mantenere una sostanziale ?valenza indiziaria della illecita riproduzione? e a segnalare in pratica, abusi in materia di proprietà intellettuale. Ma per stabilire l?esistenza di reati di pirateria, oltre al bollino, servono ulteriori elementi di accertamento. La presenza del contrassegno è, dunque, una garanzia utile ed efficace per eliminare ogni dubbio sulla legittimità dei prodotti, rimanendo in pratica la prova determinante che è stata chiesta alla SIAE la licenza per la riproduzione meccanica delle opere tutelate. Il bollino Siae nasce proprio come strumento d?immediata utilità, sia per i consumatori, sia per le Forze dell?Ordine: serve, infatti, a riconoscere facilmente i prodotti legittimi da quelli pirata e ad arginare il diffuso fenomeno della contraffazione di opere tutelate dal diritto d?autore. Un fenomeno che, purtroppo, ha recato e reca danni ingentissimi agli autori, agli editori e all? intera filiera dell? industria culturale e che ha visto l?Italia più volte collocata nella ?lista nera? dei Paesi a più alto tasso di pirateria per i supporti fisici (CD, DVD) contenenti opere dell?ingegno.
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