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La Cei mette in guardia sui pericoli di Facebook
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Autore Messaggio
Mattakkione
Eroe in grazia degli dei
Eroe in grazia degli dei


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MessaggioInviato: 21 Gen 2009 21:14    Oggetto: Rispondi citando

Il discorso mi pare parekkio complesso, non tutti i genitori possono controllare quello ke fanno i figli, per necessita' o per mancanze proprie. Quindi capisco il motivo della rikiesta di aiuto da parte di tutori dell'ordine. Poi personalmente ritengo ke i bambini vadano controllati, ed educati, e se per educarli si deve costringerli a non stare appiccicati al PC va fatto per il loro bene. Lo so ke suona retorico, ma IMHO e' la verita' o si riskia di trovarsi una persona con dei problemi comportamentali (ovviamente parlo di casi estremi, fortunatamente gia' il fatto ke i bambini vadano a scuola gli obbliga a confrontarsi con il mondo ke gli circonda).

Imho, e poi sono un influenzato....ho riscritto 3 volte sto coso....spero di aver detto quello ke pensavo in modo corretto :p
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fulmine
Dio maturo
Dio maturo


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Residenza: olimpio

MessaggioInviato: 21 Gen 2009 21:15    Oggetto: Rispondi citando

Ci sono molti modi per evitare l'accesso ai minori in siti inopportuni servendosi di password, almeno credo.

Citazione:
La domanda che si pone Pompili riguarda dunque come "questo individualismo interconnesso ridisegna il territorio umano e dunque la dinamica relazionale". Tradotto: la smodata passione per Facebook può rappresentare un rischio di allontanamento dalla realtà e dalle persone in carne e ossa?


Questo vale se io mi sento col vicino di casa o con una persona che abita nel mio paese o città solo facendo uso solo di social network, ma se io chatto con persone lontane e trovo magari persone che ho perso di vista da tanto tempo, non vedo cosa ci sia di più bello. Poi per dire una battuta, i cristiani cattolici e altri religiosi interagiscono con il loro dio si può dire allo stesso modo, se dio è lontano o non si fa vedere quale metodo migliore!!? Eppure in quel caso non è un allontanamento da dio, quindi non vedo nulla di male in ciò che ho asserito sopra a proposito di social network come potrebbe essere facebook.
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{utente anonimo}
Ospite





MessaggioInviato: 22 Gen 2009 00:08    Oggetto: - Rispondi citando

Commento fuori tema o non conforme al regolamento del forum.
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ivan ortega
Eroe
Eroe


Registrato: 19/10/07 12:57
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Residenza: Verona

MessaggioInviato: 22 Gen 2009 01:40    Oggetto: contrapporre Rispondi citando

Yoda ha scritto:
Beh, non ha tutti i torti.

L'overdose di Internet, Computer, videogiochi e adesso social network è dannosa perchè appunto ti può staccare dalla realtà, dal contatto umano reale.

Quanti sono i casi di persone, soprattutto giovanissimi, che ormai non possono vivere senza Internet? E' una forma di dipendenza psicologica da qualcosa, ed è patologica come una dipendenza fisica.

In giappone, il paese che è più avanti nel mondo come nuove tecnologie, è noto da anni il fenomeno degli Otaku, gente che ormai vive e passa tutto il proprio tempo collegata a Internet, isolandosi dal mondo reale. E questo è indubbiamente patologico, dannoso e pericoloso.

Il pericolo segnalato quindi è reale di diventare tutti degli Otaku!
Chi non se ne accorge è ancora più a rischio, come quelli che fumano e bevono dalla mattina alla sera e dicono che non sono dipendenti.


Giusto.
Ma "tu" "prete" allora non attuare una repressione E BASTA.
crea un qualcosa che si contrapponga a tutto questo.
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{anna}
Ospite





MessaggioInviato: 22 Gen 2009 08:56    Oggetto: cosa ha detto veramente il prete Rispondi citando

Il prete ha detto così:"Il virtuale non è in contrapposizione al reale. L'interconnessione online stabilisce una relazione tra persone, che vive in forma potenziale, e l'importante è riuscire a giungere fino alla relazione compiuta." Io penso che aldilà delle polemiche, quello che sta dicendo realmente la chiesa italiana dei rapporti online: nell'incontro virtuale esiste tutta la ricchezza di un incontro potenziale, che interessa, muove, risveglia. La naturale evoluzione di una relazione online è, perciò, quella verso un incontro attuale, verso un rapporto pienamente compiuto sul piano umano.
Tutto questo è - né più, né meno - ciò che tutti sperimentiamo nei nostri web contatti più diversi. Dalla chat, al forum, al blog, dovunque si stabilisca un dialogo, che diventa continuativo, nasce la voglia di vedersi e di incontrarsi, di fare qualcosa insieme.
La chiesa pensa che proprio questo tendere ad incontrarsi e a 'fare insieme' sia il vero grande orizzonte umano delle relazioni virtuali e per questo intende sottolinearlo ed incoraggiarlo.

p.s.grazie a zeus per il suo servizio utilissimo e completissimo, che seguo da anni, sul nostro meraviglioso mondo virtuale!
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{Eliseo Patriarca}
Ospite





MessaggioInviato: 22 Gen 2009 09:28    Oggetto: Purtroppo devo fare un "piccolo"cambiamento. Rispondi citando

Questa frase: "L'Italia è un caso a sé, abbiamo subito la dominazione coatta........"; va cambiata così: L'Italia è un caso a sé, stiamo subendo la dominazione coatta....."
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Silent Runner
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Residenza: Pianeta Terra

MessaggioInviato: 22 Gen 2009 10:09    Oggetto: Rispondi citando

Per me va bene anche se in realtà la frase si riferiva al retroterra socio-politico-culturale che chi a portato fin qui.

Senza un imprinting così forte oggi non sopporteremmo certe oscenità.
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Brighella
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MessaggioInviato: 22 Gen 2009 10:10    Oggetto: Re: Purtroppo devo fare un Rispondi citando

{Eliseo Patriarca} ha scritto:
Questa frase: "L'Italia è un caso a sé, abbiamo subito la dominazione coatta........"; va cambiata così: L'Italia è un caso a sé, stiamo subendo la dominazione coatta....."



Bellissima precisazione!!!!!!!!!!!!
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.Stefano.
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MessaggioInviato: 22 Gen 2009 19:27    Oggetto: C.E.I. e facebook Rispondi citando

Il punto è questo, la mia non è una email SPAM o altro, né un offesa a voi nè un attacco alla C.E.I. ( Conferenza Episcopale Italiana<Vaticana>)

Solo un appunto.. ma I Preti Invece di vedere
o controllare, siti sporchi o puliti che siano, perchè non fanno la Messa e pensano a salvare le Anime e riconvertire gli Esseri Umani di qualsiasi razza, pensiero, condizione e colore a vero CRISTIANESIMO?

Invece di andare a spiare o anzi a curiosare,
anche per vizi interiori................ siti dannosi alla loro anima?

Visto che nel Vangelo Nuovo testamento Gesù
disse per tramite dei dispepoli: Non guardate la Fettuccia nell' Occhio dell' Altro se Prima non avete Visto la TRAVE nel Vostro Occhio!

E come fanno a vedere la loro TRAVE SE SONO ACCECATI DALLA TRAVE E DALLA BRAMOSIA PERSONALE E CHISSA' QUALE BRAMOSIA...HE! HE! HE! LASCIAMO ALL' IMMAGGINAZIONE E DEDUZIONE DELLE COSCIENZE PERSONALI , E DI POTERE ANCHE?
Grazie.. scusate lo sfogo e NUOVAMENTE Grazie a Tutti!
Stefano
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telperion
Comune mortale
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MessaggioInviato: 22 Gen 2009 19:31    Oggetto: Rispondi citando

Yoda ha scritto:
Beh, non ha tutti i torti.

Giusto.
Ma "tu" "prete" allora non attuare una repressione E BASTA.
crea un qualcosa che si contrapponga a tutto questo.


posso dirti che , per quanto riguarda la mia esperienza, i preti che conosco, meno che aiutare la comunità, organizzare opere di beneficenza, farcire di interrelazioni [reali le persone e organizzare attività per levare i ragazzini dalle strade non fanno... se sei capace di fare di meglio.... prego! si faccia avanti lei


{zizzi} ha scritto:
Imparassero a sfruttare i mezzi di comunicazione per avvicinare le persone alla religione sarebbe meglio che condannare quella che è la naturale evoluzione umana, prendete iBreviary, applicazione per iPhone creata dal Toscano Dimix in collaborazione con Don Paolo Padrini.
Questo vuol dire aprire le porte delle Chiese a tutti, senza discriminazioni... come si dice... se non puoi batterli... fatteli amici, se la Chiesa teme facebook dovrebbe avvicinarsi a quel mondo e sfruttarlo come canale comunicativo!!!


questa è proprio interessante perchè, non so se non era passata ma la presentazione del convegno dal quale è uscita tutta sta menata è: "nell?era di Internet e dei social network non possono mancare le condizioni affinché il servizio alle diocesi e alle parrocchie possa meglio svolgersi con la conoscenza e con l?uso corretto delle nuove tecnologie, che non introducono solo un metodo di lavoro, ma incidono sulla mentalità e sul costume delle persone?.

ora, premesso che, per l'ennesima volta, nessuno ha mai scritto da nessuna parte che "la Chiesa teme facebook" ma ha solo lanciato un messaggio di attenzione a riguardo della cosa, uno dei motivi per il quali la chiesa tende a usare poco i canali mediatici telematici è dovuto a questa riflessione. Come mai Gesù, almeno nelle scritture, non ha mai(a parte la guarigione del servo del centurione, per altri motivi) fatto miracoli a distanza? evidentemente perchè il messaggio legato a questo fatto è che la forma di comunicazione è importante e il rapporto interpersonale ancora di più.
Cio non significa scagliare anatemi alle nuove forme di comunicazione ovviamente, come già dimostrato.

(messaggio editato, usa il forum zeus si'/no per questi argomenti)
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etabeta.7
Semidio
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MessaggioInviato: 22 Gen 2009 20:47    Oggetto: Re: La Cei mette in guardia sui pericoli di Facebook Rispondi citando

Beh| sui pericoli di internet credo che ognuno si sia fatto un'idea,
la cei non fa altro che ribadire quello che ogni persona di buon senso già sa.
Individualismo? mah! si può essere individualisti in ogni manifestazione, basta guardare certi programmi televisivi dove il personalismo è spacciato atutto tondo.
Però a pensarci bene essere individualisti non è poi un peccato mortale, è sempre questione di equilibrio, diciamo un peccato veniale và.
Umpf
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MessaggioInviato: 23 Gen 2009 01:54    Oggetto: Rispondi citando

telperion ha scritto:

questa è proprio interessante perchè, non so se non era passata ma la presentazione del convegno dal quale è uscita tutta sta menata

Menata? Tutta questa bella discussione ti pare una menata? E allora perché vi partecipi con tanto ardore se è una menata? Rolling Eyes

telperion ha scritto:

ora, premesso che, per l'ennesima volta, nessuno ha mai scritto da nessuna parte che "la Chiesa teme facebook" ma ha solo lanciato un messaggio di attenzione a riguardo della cosa, uno dei motivi per il quali la chiesa tende a usare poco i canali mediatici telematici è dovuto a questa riflessione. Come mai Gesù, almeno nelle scritture, non ha mai(a parte la guarigione del servo del centurione, per altri motivi) fatto miracoli a distanza? evidentemente perchè il messaggio legato a questo fatto è che la forma di comunicazione è importante e il rapporto interpersonale ancora di più.

Mmmh! Interessante: Gesù operava senza telecomando. E la Chiesa non non teme Facebook.

Proviamo a vederla così:
Scena: deserto, notturno senza grilli. Temperatura intorno allo zero (di notte, nel deserto fa un freddo cane).

"Oddio, questa congiunzione di astri non mi sembra una cometa portatrice di sventure". Disse Melchiorre mentre Baldassarre inciampava nel mantello rovinando al suolo in una nuvola di polvere.
E mentre il disgraziato si alzava da terra tutto impolverato, arrivò tranquillo in buon Gasparre che osservata con attenzione la scena sbottò: - "Tanto non è che la Chiesa futura avrà timore di Facebook"
- Silenzio interrotto solo dai rumori (digestione rumorosa) dei cammelli, qualche tuono lontano, un presagio inutile perché il meglio era passato -
Dopo un attimo di sgomento gli altri due Re Magi lo guardarono attoniti, le bocche sdentate e maleodoranti, aperte come due buche delle lettere. Ma non dissero niente come se avessero inghiottito la lingua e l'ultima saliva rimasta dalla cena appena consumata. Troppo piccante.
Poi, Gasparre tirò su col naso, si pulì nella manica, li guardò entrambi e disse: "Idioti, stavo scherzando!"

Ecco: questa che avete appena letto è una favola. Perché credere ad una favola? Perché agire e vivere come se le favole fossero vere? Perché credere a chi racconta le favole o le storie senza essersi documentato a dovere sulla verità riportata da altri e poi da altri e poi da altri e poi da altri... quanti erano? Quante generazioni? Immaginatevi un passa parola che dura duemila anni. Uno parte dicendo: "Brodo di pollo" E dopo infinite generazioni di passaparola, l'ultimo sussurrerà che cosa? "Obtorto collo?" Scordatevelo! Sarà grassa se ordinerà una brioche con la marmellata dentro!
Ma voi credete davvero a tutto quello che c'è scritto sul Web? O discriminate e fate qualche ricerca comparativa?
Diavolo! E' questo il bello della rete!

Perciò non capisco com'è che i cattolici parlino tanto di Gesù senza conoscerne veramente a fondo la storia e la figura, limitandosi ad accettare quello che dice la Chiesa, poche mitologie nate probabilmente qualche decennio dopo la sua morte e ampliate e corrette secondo i gusti e le necessità dei tempi successivi.
Ah, nessuno è immune da questa mistificazione post mortem, tranquilli, non intendo confutare ciò che è palesemente corretto ad Hoc. Entreremmo in una discussione senza fine dove tutti ritengono di avere ragione come se la ragione potesse fare a meno della conoscenza reale dei fatti.

Per dirla tutta su questa figura, oggi scomodata come sempre perché tanto non può smentirci, il Cristo è stato molto più di quello che la Chiesa vuol far passare tenendolo inchiodato a quella croce e presentandocelo sempre così ad ogni cerimonia. Fermo-non-ti-muovere-di-lì! Il Cristo, l'uomo citato da molti, telperion compreso, Il Cristo, l'uomo chiamato Gesù perché un altro nome sarebbe stato lo stesso, è stato uno spartiacque, non un prestigiatore da fiera paesana.
Miracoli a distanza.. Ma che aveva i sensori all'infrarosso? Faceva i miracoli solo con gli obiettivi macro? Da vicino per favorire l'idea di una maggiore fraternizzazione con l'altro? Certo, non esistendo i telefoni era possibile fraternizzare solo a distanza ravvicinata. Come E.T. Infelicemente lapalissiano.

Insomma, comprendo lo spirito di telperion ma non lo condivido. Nel voler spiegare a tutti ciò che crediamo di sapere si rischia di credere alle nostre stesse approssimazioni. Sono passati 2000 anni e questa storia è stata riscritta innumerevoli volte. Io non chiederei all'oste se il vino è buono. E allo stesso modo non chiederei alla Chiesa che cosa è bene per l'uomo di oggi. Perché non lo sa, non può saperlo vivendo in un passato rassicurante, di dogmi e simboli rassicuranti ma del tutto fuori dalla realtà profonda dell'uomo che già, fa fatica a capire chi è e che cosa ci sta a fare quaggiù. E perché continuano a provocarci con il Grande Fratello.
E si inventa ogni giorno qualcosa per non spaventarsi a morte.

Perciò vorrei tornare all'argomento, se possibile, non negando l'evidenza e cioè che la CEI abbia in effetti espresso un timore molto grande contro un fenomeno al quale non può anteporre altro che piccoli e inutili anatemi: evidentemente, la CEI come più o meno tutto il clero, con le dovute illuminate eccezioni, teme la concorrenza ma lo fa per ragioni erronee forse perché confonde l'evangelizzazione con un naturale fenomeno che, se chiamarlo "naturale risultato nell'uso democratico e libero dei media"è forse eccessivo, chiamarlo semplicemente "strumento per contattare altri esseri senzienti sul pianeta Terra senza dover pagare un investigatore o affidarsi al lancio della moneta o invischiarsi in chissà quali altre avventure" è sicuramente approssimativo ma rende l'idea.
Vi siete persi? ...Anch'io!
Diavolo, ho scritto un periodo così intricato che non saprei fare di peggio.

telperion ha scritto:

Cio non significa scagliare anatemi alle nuove forme di comunicazione ovviamente, come già dimostrato.

Ah no? Ma se gli anatemi non si scagliano è inutile uscirsene con certe affermazioni facendole passare per altro. Oppure siamo passati agli anatemi mascherati da spot modaioli (la politica è maestra di queste sottili abominazioni) dove si dice tutto per poi smentire ma intanto il messaggio è arrivato?
A che servono certe sottili distinzioni fra ciò che è bene per gli adulti maggiorenni e ciò che non lo è se non per piantare il coltello dei sensi di colpa e nelle parti molli della coscienza collettiva ma soprattutto in quella personale dove si è più indifesi e plagiabili?
Smettiamola di fingere che questi personaggi non abbiano in mente di porre le mani sulle coscienze in modo da indirizzarle secondo il loro credo.

Che questo sia legittimo non lo penso proprio, trattandosi di manipolazione fondata sulla paura e sulla umana necessità di trovare risposte a dilemmi universali. A chi venderesti acqua se non a chi ha sete?Ma tant'è, ci siamo abituati così bene che continuiamo a farci infinocchiare. In buona fede, la nostra.

A ben guardare gli anatemi contro Facebook non sarebbero tali se fossero presentati e espressi come consigli.
Dunque proviamo a distinguere fra consigli e anatemi e forse sarà più facile comprendere quali sono i confini fra la libertà di pensiero e di azione e la professione di fede imposta con i diktat (che non è un cibo per gatti).
Ma perché, oggi, la laicità è diventata un problema? Ma soprattutto perché il laico fenomeno di Facebook deve diventare un problema? Io credevo che morire sul lavoro fosse un problema, credevo che morire investiti da un idiota che manda sms mentre guida fosse un problema. Cedevo che la tanto inflazionata fino alla noia morte per fame fosse un problema. O no? Forse perché questi sono problemi laici?
E perché si è tacciati di laicismo se non si accoglie senza discutere ciò che viene da una strettissima cerchia di pensatori?

Ricordo le parole pronunciate dal capo di una tribù di indios: "Se devo dire a un uomo quello che deve fare non sarei più il suo capo".

...No, non credo che Facebook sia un problema per la CEI, forse l'amico telperion ha segretamente ragione: è la CEI che è un problema per Facebook. Twisted Evil
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spirolone
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MessaggioInviato: 23 Gen 2009 08:18    Oggetto: Rispondi citando

Ho letto i vari commenti a questa notizia: ce ne sono tanti di insulti alla Chiesa, di offese verso tutto il clero, di indignazione verso tutto quello che fa; non ne ho trovato neanche uno che dicesse che gli uomini che fanno parte del clero siano persone migliori degli altri o che fanno di più per il prossimo. Stranamente la cosa non mi ha stupito! In Italia c'è un fortissimo movimento anticlericale, è innegabile. Certo, ci sono anche persone che la difendono a priori, ma arrivare a dire che siano la maggior parte o che in Italia ci sia dipendenza da quello che dice la Chiesa mi sembra poco sensato. Ovviamente ognuno può pensare ciò che vuole, ma se mancano delle argomentazioni logiche valide si è nel campo delle prese di posizione dogmatiche. Il partire dal presupposto che una cosa è sbagliata perché la dice la Chiesa, pur avendo motivazioni psicologiche comprensibili, non mi sembra positivo, soprattutto per un libero pensatore.

Ora, ho letto nei commenti che la Chiesa è arretrata. Obiettivamente come si fa a dirlo? L'articolo parlava proprio di un convegno dedicato alle nuove tecnologie. Mi sembra che se si fa un confronto rispetto ai nostri partiti politici o alle strutture statali siano molto più avanti. E' facilissimo trovare in Internet sui siti gestiti dalla Chiesa Cattolica informazioni sui convegni o altro, mentre sui siti della mia università, ad esempio, è molto più difficile. Di molti corsi non ci sono proprio le informazioni necessarie on-line e alcune pagine sono antiquatissime e neppure compatibili conFirefox! E io faccio Ingegneria Informatica...

C'era poi chi ritira fuori orrori come le crociate o l'inquisizione, come se l'attuale Chiesa centrasse qualcosa! In quegli anni erano sicuramente un ottimo motivo per lottare contro la Chiesa, ma purtroppo per chi vorrebbe basare il proprio odio su quelle cose, l'attuale Chiesa non fa più nulla di simile.

Anche dire che il mondo politico o i mass media fanno gli interessi della Chiesa o addirittura sono mossi da questa, mi sembra una scemenza! Perché mai dovrebbero? Ovviamente alcuni partiti cercano di attingere consensi dal mondo cattolico, così come altri cercano di attingerne in quello degli anti-clericali. I più maliziosi possono vedere un possibile legame col denaro che gira intorno alla Chiesa, ma in campo finanziario ci sono potenze molto più grosse. Vabbe', penso che nessuno poi pensi che i nostri politici possano difendere la Chiesa per motivi etici o morali, visto che hanno ben poco a che fare con l'etica e la morale cristiana...

Ci sono poi accuse che non riportano a fondo le argomentazioni, tipo chi dice che ci sono preti con due o tre famiglie...
Sarei per esempio interessato a sapere se ha un fondamento l'affermazione che ho letto tra i commenti dove si dice che la Chiesa definisce giusto e ragionevole il processo a Galileo, qualcuno può darmi ragguagli o è solo una panzana per mettere in cattiva luce la Chiesa?

Quello che ho detto finora era incentrato soprattutto sui commenti, per quel che riguarda l'articolo vero e proprio, ho dato un'occhiata all'intervento introduttivo di Don Pompili e mi sembra interessante. Non vedo più di tanto come possa essere criticato visto che pone soprattutto interrogativi. Penso che porsi degli interrogativi sia una cosa intelligente, al massimo le risposte a questi interrogativi possono essere stupide...
Riguardo l'evoluzione di Internet e gli usi ad esso collegati, penso ci siano un sacco di riflessioni interessanti che si possono fare.
Concordo con chi dice che le relazioni sociali "virtuali" sono anche reali, ma ovviamente hanno molte differenze da quelle tradizionali "dal vivo". Sinceramente credo che sia un dubbio legittimo, ne' laico ne' cattolico, chiedersi se ci si debba preoccupare quando si passa la maggior parte del proprio tempo on-line, magari trascurando gli amici "classici". Ho amici che hanno deciso di cancellarsi da FaceBook e in effetti credo che tutti quelli come me che ne fanno parte, a volte si chiedano se ci si sta dedicando troppo tempo...
Riguardo la frase "Dietro i social network si cela il fantasma dell'individualismo interconnesso", devo dire che non l'ho neanche trovata: qualcuno sa esattamente da dove viene?
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foliosi
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MessaggioInviato: 23 Gen 2009 09:16    Oggetto: Quanto inutile anti-clericalismo Rispondi citando

Dopo aver letto l'articolo in questione non ho potuto evitare un moto di disappunto per l'anticlericalismo di annata che trasuda da ogni suo passaggio; disappunto reso inoltre più grande dalla costatazione che, non essendo l'articolo firmato, esso deve essere ritenuto il frutto condiviso dell'intera redazione di ZeusNews.

Peccato perché, come osserva uno dei primissimi lettori che lo hanno commentato:
axias41 ha scritto:
Non dice nulla di nuovo, semplicemente che il mezzo va usato nella giusta misura, senza esagerare. Ciò vale per qualunque cosa, stavolta è Facebook, la prossima volta sarà <metticiquellochevuoibastachesiaininternet>.


Il vero scandalo e', semmai, che le gerarchie ecclesiastiche si limitino a questi richiami estemporanei e prestino invece un appeasment sconcertante nei confronti dei tantissimi comportamenti "non evangelici" di molti che, a parole, si dicono pubblicamente "fedeli".

Certo che, finche' dall'altra parte troveranno persone incapaci di chiedere loro l'unica cosa cui sono tenuti (la fedelta' assoluta e rigorosa al messaggio evangelico), questi ecclesiastici avranno sempre buon gioco a proseguire per la loro strada.

Federico Oliosi
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{Guido}
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MessaggioInviato: 23 Gen 2009 09:29    Oggetto: - Rispondi citando

Commento fuori tema o non conforme al regolamento del forum.
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chemicalbit
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MessaggioInviato: 23 Gen 2009 10:09    Oggetto: Rispondi citando

Silent Runner ha scritto:
telperion ha scritto:

questa è proprio interessante perchè, non so se non era passata ma la presentazione del convegno dal quale è uscita tutta sta menata

Menata? Tutta questa bella discussione ti pare una menata? E allora perché vi partecipi con tanto ardore se è una menata? Rolling Eyes
Silent, presumo che telperion non si riferisca alla nostra discussione, ma a ciò che è uscito da quel convengo, cioè le esternazioni di don Domenico Pompili.

Se telperion volesse ocnfermare o chiarire ...
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chemicalbit
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MessaggioInviato: 23 Gen 2009 10:19    Oggetto: Rispondi citando

telperion ha scritto:
uno dei motivi per il quali la chiesa tende a usare poco i canali mediatici telematici è dovuto a questa riflessione. Come mai Gesù, almeno nelle scritture, non ha mai(a parte la guarigione del servo del centurione, per altri motivi) fatto miracoli a distanza? evidentemente perchè il messaggio legato a questo fatto è che la forma di comunicazione è importante e il rapporto interpersonale ancora di più.
Questo oltre ad essere un pochino off-topic (Qui non stiamo parlando di se la Chiesa debba usare solo e soltanto i metodi utilizzati da Gesù. Anche perché se così fosse ci si potrebbe chiedere se un prete possa viaggiare in automobile. O un papa volare in aeroplano. O far emanare comunicati stampa a giornali, radio e televisioni. Ecc. ecc.)

è anche di ben difficile risposta. (Quella stessa Chiesa non sostiene che la volontà di Dio è imprescrutabile?)


Si potrebbe ipotizzare che non ne abbia fatti, perché un miracolo a kilometri e kilometri di distanza, in assenza di mezzi di comunicazione non sarebbero stati noti e non sarebbero stati associati a lui. Non sarebbero stati quindi un chiaro messaggio agli uomini.

O ipotizzare che li abbia anche fatti (come tu dici abbia fatto quello del servo del centurione) ma semplicemente non sonos tati riportati nei Vangeli (vuoi perché i Vangeli notoriamente non riportano tutto ciò che Gesù ha fatto nella sua vita terrena, vuoi perché come dicevo non si era capito che qui miracoli li aveva fatti lui)

O via ipotizzando .....



Detto questo sarei curioso di sapere se esistando disposizioni ufficiali delle gerarchie della Curia romana afifnche non si usi (o si usino poco) i i canali mediatici telematici.
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MessaggioInviato: 23 Gen 2009 10:55    Oggetto: Rispondi citando

chemicalbit ha scritto:
Silent, presumo che telperion non si riferisca alla nostra discussione, ma a ciò che è uscito da quel convengo, cioè le esternazioni di don Domenico Pompili.

Se telperion volesse ocnfermare o chiarire ...

Sì, è possibile: confesso che, in tutte queste divagazioni che comportano degli inevitabili fuori tema - anche se poi l'argomento torna sempre al suo punto di partenza - mi ha un po' fatto perdere il filo di alcune affermazioni: me ne scuso anticipatamente in caso io abbia erroneamente interpretato l'altrui pensare.
Restano però ferme le convinzioni da me espresse, critiche comprese.

* * *
Vedi, caro Chemicalbit, come i temi fideistici finiscono per "distrarre" o deviare dall'argomento? Quando poi la partigianeria naturale dei credenti e dei laici prende il via è veramente difficile fermarla.
Dobbiamo però accettare che la delicatezza dell'argomento e le "forze" interessate e in gioco non possano delimitare il nostro discutere a meri distinguo logico-razionali.
Restare in tema senza parlare delle strutture formali, degli attori e delle motivazioni profonde dei medesimi - tutte cose che sono comunque all'origine dei fatti che hanno portato a questo articolo - è veramente difficile. Wink
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MessaggioInviato: 23 Gen 2009 11:36    Oggetto: Re: Quanto inutile anti-clericalismo Rispondi citando

foliosi ha scritto:
Dopo aver letto l'articolo in questione non ho potuto evitare un moto di disappunto per l'anticlericalismo di annata che trasuda da ogni suo passaggio; disappunto reso inoltre più grande dalla costatazione che, non essendo l'articolo firmato, esso deve essere ritenuto il frutto condiviso dell'intera redazione di ZeusNews.

Peccato perché, come osserva uno dei primissimi lettori che lo hanno commentato:
axias41 ha scritto:
Non dice nulla di nuovo, semplicemente che il mezzo va usato nella giusta misura, senza esagerare. Ciò vale per qualunque cosa, stavolta è Facebook, la prossima volta sarà <metticiquellochevuoibastachesiaininternet>.


Il vero scandalo e', semmai, che le gerarchie ecclesiastiche si limitino a questi richiami estemporanei e prestino invece un appeasment sconcertante nei confronti dei tantissimi comportamenti "non evangelici" di molti che, a parole, si dicono pubblicamente "fedeli".

Certo che, finche' dall'altra parte troveranno persone incapaci di chiedere loro l'unica cosa cui sono tenuti (la fedelta' assoluta e rigorosa al messaggio evangelico), questi ecclesiastici avranno sempre buon gioco a proseguire per la loro strada.

Federico Oliosi

L'anticlericalismo d'annata (di quale annata si tratta? Dom Perignon 1816? Frascati 2008?) non è un vezzo di miscredenti arrabbiati o di mangiapreti sub-comunisti ma solo il frutto di riflessioni aggiuntive su di un tema che non è prettamente o esclusivamente tecnico.
Al di là delle ideologie correnti (tutte necessariamente provvisorie) si discuteva su un argomento che sta molto a cuore alla collettività dei fruitori di internet, la maggior parte dei quali apparentemente interessati a intessere relazioni sociali in genere.
Che si voglia agire sulla coscienza dei possibili credenti imponendo in modo subdolo l'ìdea (da trasferire poi alla politica prona al potere eclesiastico) che FaceBook possa odorare di zolfo invitando a escogitare modi per tentare di limitare l'uso considerato immorale o deleterio di un mezzo tecnico di qualsiasi genere, trovo che sia molto pericoloso e che questo non arrivi da un predicatore folle o dal fondatore di qualche setta di adoratori del nulla, un po' mi preoccupa. La Conferenza Episcopale sembra aver preso sul serio l'intento di "evangelizzare" verso il basso tutto il nostro paese e questo non mi piace. Anche perché, conoscendo bene l'ambiente, la religione cattolica ( e le sue velleitarie derive ideologico-politiche) e più precisamente i cristianesimo in quanto tale, formatosi, badate bene, non con la nascita del Cristo ma con la "coagulazione" intorno ad un pensiero magico-religioso di alcune sette successivamente alla sua morte, trovo del tutto fuorviante che una qualsiasi aggregazione religiosa anche se molto potente, più autoritaria che autorevole, possa in qualche modo condizionare la mia vita e quella delle altre persone che come me praticano laicamente la condizione e la convinzione che la mia libertà inizi dove inizia (e non dove finisce) la libertà dell'altro.
Internet, la rete, non sono un esperimento o un capriccio di alcuni pervertiti ma il risultato di confluenze del tutto naturali e inarrestabili di un processo che è iniziato milioni di anni fa.
Siamo una sola specie, continuiamo a cercarci l'un l'altro per capire, discutere, parlare, conoscere.
Chiunque voglia fermare questo processo non può che incontrare la mia più ferma opposizione.

Sulle firme in calce all'articolo (quale dei due? questo o questo? ) non vedo il problema. L'editoriale è firmato con uno dei miei pseudonimi, basta leggere in basso nella pagina, subito prima dei commenti. Nel caso che non sia presente una firma precisa, è uso corrente, perfettamente lecito, il non firmare alcuni articoli la cui attribuzione sarà da riferirsi all'intera redazione.
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Pier Luigi Tolardo
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MessaggioInviato: 23 Gen 2009 13:33    Oggetto: Chiesa e Web Rispondi

E' un fatto che la Chiesa Cattolica Italiana(ma non solo) sia molto presente già oggi sul Web: sono circa 12.000 i siti classificati come "cattolici" sulla nota directory www.siticattolici.it di cui ci siamo occupati più volte su Zeus News, intervistando anche il suo fondatore. Si tratta di blog personali, newsletter, siti di movimenti, congregazioni religiose, parrocchie.
Da sempre, anche prima del Concilio Vaticano II, la Chiesa è attenta e interessata ad utilizzare i media moderni per l'evangelizzazione ed è un fatto che può piacere o preoccupare se si è molto lontani dalla Chiesa p essere visto con simpatia. Tranne la Tv generalista dove la Chiesa è presente con sue trasmissioni ma non seguitissime, la Chiesa è ben piazzata su tutto il fronte mediatico. Decine di case editrici e giornali molto seguiti anche se poco rilevati dalle classifiche dei libri venduti o della stampa, Radio Vaticana seguita i molti Paesi, per molti anni unica voce per molto di quello che succedva nell'Est o Radio Maria.
E' chiaro che oggi sia molto interessata ad essere presente con il Web che ha sue logiche che non si prestano ad un uso di volgare indottrinamento ma che presuppongono disponibilità al dialogo, confronto senza censure, libertà di comunicazione e di scelta.
Se la Chiesa saprà essere presente sintonizzandosi con lo "spirito della Rete" allora anche le sue prospettive "missionarie" potranno avere successo, diversamente sarà un flop per la Chiesa stessa.
Che poi anche la Rete abbia un suo "lato oscuro": dal terrorismo alla pornografia, dalle truffe alle bufale non c'è bisogno di essere cattolici per saperlo e cercare di prevenire informando su questi fenomeni.
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