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Kodak pensiona la pellicola Kodachrome
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Zeus News
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MessaggioInviato: 23 Giu 2009 10:35    Oggetto: Kodak pensiona la pellicola Kodachrome Rispondi citando

Commenti all'articolo Kodak pensiona la pellicola Kodachrome
La fotografia digitale ha reso obsolete le vecchie pellicole fotografiche: gli ultimi rullini saranno esposti in un museo.



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Zeus
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MessaggioInviato: 23 Giu 2009 19:38    Oggetto: Rispondi citando

aggiornato! novità Smile
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{ALESSANDRA}
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MessaggioInviato: 24 Giu 2009 09:05    Oggetto: Rispondi citando

NON ABBANDONERò MAI LA MIA REFLEX CANON AE1 PROGRAM E LA FOTO SVILUPPATA SULLA CARTA, A COSTO DI FARMI LA CAMERA OSCURA DENTRO CASA! QUESTO MITO FUTURISTICO DELLA VELOCITA' HA STUFATO. E L'ALBUM ON LINE FA TANTO VORREI MA NON POSSO.....AMO IL PC MA LO UTILIZZO PER ALTRO. NON CERTO PER PAVONEGGIARMI CON GLI AMICI ROSICONI DELLA VACANZA ALLE MALDIVE.ANCHE QUESTO ESPRESSIONE DEL CULTO (FALLIMENTARE)DELL'IMMAGINE DI OGGI E DELL'ITALIA IN PARTICOLARE.. SPERO CHE TUTTO CIO' FINISCA PRESTO E, SECONDO ME SIAMO VICINI....
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mda
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MessaggioInviato: 24 Giu 2009 09:42    Oggetto: Rispondi citando

{ALESSANDRA} ha scritto:
NON ABBANDONERò MAI LA MIA REFLEX CANON AE1 PROGRAM E LA FOTO SVILUPPATA SULLA CARTA, A COSTO DI FARMI LA CAMERA OSCURA DENTRO CASA!(....)


Vorrei tanto sapere cosa ci si guadagna con la pellicola tradizionale ???
Shocked
Ditemi un motivo valido ???
Shocked

Ci si mette un sacco di tempo e si rovina facilmente NON è un vantaggio! Laughing e soprattutto neanche saper usare cose vecchie Embarassed

Eppur ancor oggi molti usano le pellicole fotografiche! perchè ???
Rolling Eyes

Ciao
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MessaggioInviato: 24 Giu 2009 11:11    Oggetto: Digitale o pellicola? Una guerra senza senso. Rispondi citando

Semplice: perché il pane cotto a legna ha un altro sapore rispetto a quello cotto inforno elettrico.

La pellicola moderna è il risultato di una lunga evoluzione tecnologica che ha portato sempre di più ad avvicinare esigenze di mercato con esigenze dei fruitori finali. E' ovvio che sono solo i professionisti a poter apprezzare a fondo la qualità di emulsioni fotografiche di elevatissima affidabilità ma ciò non toglie che i risultati ottenibili con una buona reflex delle ottime ottiche e in fotografo avveduto siano incomparabilmente migliori.

Lo stesso si dice dei dischi in vinile che avrebbero a detta degli esperti, un suono più caldo, più caratteristico, cosa che ultimamente è tornata ad essere argomento di discussione fra gli appassionati.

In effetti il suono digitale dei CD è un po' più freddo così come la fotografia digitale di qualità è un po' troppo "iperrealistica" venendo a mancare tutta quella gamma di variabili fisico chimiche che intervengono dal momento in cui la foto è stata scattata a quello in cui viene sviluppata.

In effetti la fotografia digitale è più facile da scattare, scaricare, fruire e apprezzare. Le digitali sono realizzate in modo da fornire sempre immagini mediamente ottimizzate per l'occhio umano, tenendo conto di parametri di contrasto, luminosità e gamma cromatica tali da essere considerate perfette così come sono. Si possono vedere subito, ad un costo inferiore, possono essere manipolate facilmente con i programmi di grafica attualmente in commercio eccetera eccetera.. In ambito professionale esistono macchine fotografiche che realizzano immagini di grande qualità ma che non possono comunque eguagliare la pellicola per alcune caratteristiche che i sensori CCD non hanno. Questi limiti vengono superati con vari accorgimenti generando immagini che ingannano l'occhio (o meglio il cervello) dando l'impressione di osservare una immagine migliore di quanto sia in realtà.
Tutto questo è irrilevante a livello amatoriale ma viene a essere significativo a livello professionale e non sempre le due tipologie di strumenti e prodotti si possono sostituire.
Non farei perciò un elogio sperticato di questo o di quel metodo di realizzazione immagini. Ciascuno dei due ha caratteristiche utili a ottenere determinati risultati. Tutto qui.

E anche una questione di gusti, di abitudini e, in alcuni casi, di adeguare lo strumento al bisogno. Negli USA prevalgono le auto con cambio automatico, in Europa quelle con il cambio manuale. Io ho molte reflex e qualche macchina con mirino galileiano. Le foto che scatto con la vecchia Rolleiflex 6x6 o la Mamya 6x7 (sono centimenti non pixel!) hanno una risoluzione, una saturazione cromatica e una densità di grigi che non potrò mai raggiungere con le altre reflex.
Ma io uso tutte queste macchine senza sentirmi limitato. Ho anche un paio di compatte digitali che trovo straordinarie e presto acquisterò una reflex ad alta risoluzione ma tutta questa contrapposizone mi sembra del tutto assurda. E' come chiedere se è più buono il gelato o la pizza. Sono entrambi cibi ma si mangiano in momenti, con motivazioni e accostamenti diversi.
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MessaggioInviato: 24 Giu 2009 11:13    Oggetto: Re: Digitale o pellicola? Una guerra senza senso. Rispondi citando

Silent Runner ha scritto:
Semplice: perché il pane cotto a legna ha un altro sapore rispetto a quello cotto in forno elettrico.

La pellicola moderna è il risultato di una lunga evoluzione tecnologica che ha portato sempre di più ad avvicinare esigenze di mercato con esigenze dei fruitori finali. E' ovvio che sono solo i professionisti a poter apprezzare a fondo la qualità di emulsioni fotografiche di elevatissima affidabilità ma ciò non toglie che i risultati ottenibili con una buona reflex delle ottime ottiche e in fotografo avveduto siano incomparabilmente migliori.

Lo stesso si dice dei dischi in vinile che avrebbero a detta degli esperti, un suono più caldo, più caratteristico, cosa che ultimamente è tornata ad essere argomento di discussione fra gli appassionati.

In effetti il suono digitale dei CD è un po' più freddo così come la fotografia digitale di qualità è un po' troppo "iperrealistica" venendo a mancare tutta quella gamma di variabili fisico chimiche che intervengono dal momento in cui la foto è stata scattata a quello in cui viene sviluppata.

In effetti la fotografia digitale è più facile da scattare, scaricare, fruire e apprezzare. Le digitali sono realizzate in modo da fornire sempre immagini mediamente ottimizzate per l'occhio umano, tenendo conto di parametri di contrasto, luminosità e gamma cromatica tali da essere considerate perfette così come sono. Si possono vedere subito, ad un costo inferiore, possono essere manipolate facilmente con i programmi di grafica attualmente in commercio eccetera eccetera.. In ambito professionale esistono macchine fotografiche che realizzano immagini di grande qualità ma che non possono comunque eguagliare la pellicola per alcune caratteristiche che i sensori CCD non hanno. Questi limiti vengono superati con vari accorgimenti generando immagini che ingannano l'occhio (o meglio il cervello) dando l'impressione di osservare una immagine migliore di quanto sia in realtà.
Tutto questo è irrilevante a livello amatoriale ma viene a essere significativo a livello professionale e non sempre le due tipologie di strumenti e prodotti si possono sostituire.
Non farei perciò un elogio sperticato di questo o di quel metodo di realizzazione immagini. Ciascuno dei due ha caratteristiche utili a ottenere determinati risultati. Tutto qui.

E anche una questione di gusti, di abitudini e, in alcuni casi, di adeguare lo strumento al bisogno. Negli USA prevalgono le auto con cambio automatico, in Europa quelle con il cambio manuale. Io ho molte reflex e qualche macchina con mirino galileiano. Le foto che scatto con la vecchia Rolleiflex 6x6 o la Mamya 6x7 (sono centimenti non pixel!) hanno una risoluzione, una saturazione cromatica e una densità di grigi che non potrò mai raggiungere con le altre reflex.
Ma io uso tutte queste macchine senza sentirmi limitato. Ho anche un paio di compatte digitali che trovo straordinarie e presto acquisterò una reflex ad alta risoluzione ma tutta questa contrapposizone mi sembra del tutto assurda. E' come chiedere se è più buono il gelato o la pizza. Sono entrambi cibi ma si mangiano in momenti, con motivazioni e accostamenti diversi.
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cisco
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MessaggioInviato: 24 Giu 2009 11:14    Oggetto: Rispondi citando

mda ha scritto:


Vorrei tanto sapere cosa ci si guadagna con la pellicola tradizionale ???
Shocked
[...]

Ciao

Caro mda, il confronto di qualità tra la pellicola tradizionale e quella "digitale" è nettamente a favore della prima.
È questione di abitudine; se non hai mai guardato una foto stampata "ad hoc" (quindi non nei vari laboratori da 5 minuti), non potrai mai capire il perché.
Per non parlare dei colori: a me paiono falsi, tutto troppo perfetto, mentre la realtà non è perfetta.

Ma forse perché tu non consideri la fotografia come Arte.
Per capire devi provare, confrontare e farti una tua opinione.

Se poi si tratta di foto "io e te in piazza Duomo", è ovvio che quella non è arte, ma "documentazione".
In tal caso è utile il digitale, anche io lo uso tranquillamente.
È meglio dire: ben vengano due tecnologie invece che una sola. Possono convivere tranquillamente insieme.

Chiudo invitandoti, semmai ne avrai la possibilità, a goderti una proiezione di diapositive.
Magari con un sottofondo da te creato, e anche un commento parlato, e sono strasicuro che cambieresti opinione; rimarresti a bocca aperta.

{ALESSANDRA} ha scritto:
NON ABBANDONERò MAI LA MIA REFLEX CANON AE1 PROGRAM E LA FOTO SVILUPPATA SULLA CARTA, A COSTO DI FARMI LA CAMERA OSCURA DENTRO CASA!(....)

Io ce l'ho la camera oscura, dentro casa, anche se ormai per questione di tempo, non la uso più.
Non puoi immaginare la soddisfazione di avere sottomano le tue creature! E prova anche a disattivare i programmi automatici e sperimentare col diaframma, con il fuorifuoco. Non te ne pentirai. Wink
Credimi, la pellicola non morirà mai, anche se sarà più difficile trovarla. Ma ora, grazie alla Rete, non sarà un problema insormontabile.
Ciao, e buone foto! Ciao
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merlin
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MessaggioInviato: 25 Giu 2009 23:25    Oggetto: Rispondi citando

mda ha scritto:
[...]
Vorrei tanto sapere cosa ci si guadagna con la pellicola tradizionale ???
Shocked
Ditemi un motivo valido ???
Shocked
Ciao

Molto brevemente: tra l'immagine stampata da pellicola e quella digitale cìè la stessa differenza tra la musica suonata da vinile rispetto aquella riprodotta da CD.
Come ha detto giustamente qualcuno, è questione di imperfezioni? Certo. Ma è anche e soprattutto una questione di armoniche. Il colore del digitale è troppo secco, troppo realistico per apparire vero. proprio come la musica.
Per la cronaca, i colori della Kodak in genere sono (ed erano) assai più contrastati di quelli risultanti dalla intrerpretazione della realtà effettuata da latre marche; qualcuno non ne saprebbe fare a meno, qualcuno ne resta infastidito. Ma è una questione di sensibilità individuale alle forme ed ai colori, ombre comprese; proprio come nella musica è una questione di armoniche oltre che di timbrica, di ampiezza e di intensità.
L'occhio è imperfetto (e "tradito" dal cervello; anche l'orecchio non è da meno.
Perciò l'uno e l'altro sembrano in genere preferire immagini e suoni quando sono imperfetti, ma solo di quel tanto da sfuggire ad ogni analisi che sia diversa da quella epirica del confronto dettato dall'esperienza.
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dr.K
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MessaggioInviato: 26 Giu 2009 13:40    Oggetto: Rispondi citando

Ho frequentato per i due anni il corso diurno dell'Umanitaria per fotografi, ho fatto 5 anni da assistente e poi mi sono dato agli effetti speciali per il video.
Ho passato giorni interi in camera oscura; ho usato pellicole B/N al tratto da 25 ASA esposte a 100 ASA, sviluppate con rivelatore super compensatore (15 minuti di agitazione: 10 secondi sì e 10 secondi no) in modo da avere la (non) grana di una pellicola medio formato. Ho riversato flaconi di fissaggio cancerogeno nella scarico del water; l'ho portato dove lo smaltiscono per scoprire che mi chiedevano dei soldi per di diluirlo 1:10 prima di versarlo dove lo versavo io. Ho usato migliaia di fogli di carta fotografica.
Ho spuntinato le mie stampe con la china Kodak.
Ho bestemmiato perchè arrivato alla 36ma posa nel momento meno opportuno. Laboratori mi hanno sbagliato lo sviluppo o la stampa. Le condizioni atmosferiche hanno rovinato le mie pellicole non ancora sviluppate, il tempo ricopre i negativi di polvere e peli e la fretta li ha rigati.

Adesso che mi sono comprato la Nikon D200 sono finalmente contento di essermi liberato di una serie di impedimenti Novecenteschi. L'era della chimica è finita, rassegnatevi. Se scattate in RAW e almeno a 10Mpx, la differenza con una 100 ASA comune è impercettibile.

Il discorso sul "sapore" della pellicola vs. il digitale la trovo una roba da pensionati nostalgici (senza voler offendere nessuno). I vantaggi tecnici del digitale sono notevoli. 5 anni fa, i cinemari si scandalizzavano a solo sentir parlare di video elettronico, oggi lo usano tutti grazie a formati ad alta definizione e grazie al fatto che hanno capito che se si sa trattare il digitale non c'è differenza qualitativa ma solo versatilità nel trattamento del materiale.
Certo, c'è ancora qualche direttore della fotografia che si ostina a fare le luci come se stesse girando in pellicola (e i risultati sono catastrofici), ma presto andrà in pensione...
E poi: di che pellicola stiamo parlando? Della Kodachrome 64 ASA o di quella che vi vendono in offerta al supermercato?
Come mai tutti i professionisti (non gli artisti: quelli che di fotografia ci campano) sono passati al digitale?
La pellicola ai sali d'argento resterà una forma d'arte, come lo è oggi la litografia.

L'unica controindicazione che trovo al digitale è il continuo variare dei supporti (oggi un tipo di scheda o di interfaccia per i dischi, fra 5 anni un'altra...)
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MessaggioInviato: 26 Giu 2009 17:40    Oggetto: Rispondi citando

Ma no che non si offende nessuno! Squeeze Non sono ne' pensionato ne' nostalgico eppure apprezzo molto l'arte di Fidia, scultore greco, (490, 430 a.c. circa) molto più antico delle pellicole a emulsione. E amo molto il Liberty e l'Art Decò. Adoro Magritte e non disdegno LaChapelle, sebbene sia un fotografo; e mi piace per il suo stile figurativo e il tono surreale che da alle sue immagini. E potrei farti infiniti esempi.
Amo il cibo tradizionale e quello "moderno" nessuno dei due mi soddisfa di meno, sono cose diverse. Amo l'antico, il moderno e l'attuale, perché dobbiamo separarli con l'aura del patetico?
Scusami se discuto tanto su questa tua affermazione che per la verità so essere del tutto innocente ma hai aperto una porta dalla quale possono uscire molte cose interessanti.

Comprendo il tuo punto di vista ma, come ho detto, non trovo niente di strano avere gusti diversi. A me piace l'arte digitale, infatti ho smesso di dipingere a olio e a fotografare su pellicola per dedicarmi solo al digitale.
Perché dovrei trovare obsoleti i pittori che continuano a dipingere con una tecnica così antica? Quando sono apparsi i colori acrilici, sebbene di ottima qualità cromatica io e non solo io li ho trovati più freddi, più adatti all'illustrazione che all'arte pittorica. Eppure esistono artisti che li usano e producono eccellenti opere.
E solo una questione di gusto e quello non si può imporre per decreto nemmeno ragionandoci su.

Il digitale produce immagini differenti comunque sia. Era così anche quando cambiavi pellicola: dalla Kodak alla Fuji all'Agfa alla Ilford eccetera, era un dover riadattare l'esposizione, le luci e tutto il resto tenendo conto delle caratteristiche della pellicola. Anche io tenevo le mani nei bagni di sviluppo e di fissaggio, non facevano bene, lo sappiamo. Ma produrre componenti elettronici non ha costi ambientali? Non ci illudiamo che la fotografia digitale sia pulita al 100%.
Ci troveremo nella stessa condizione nella quale dovremmo discaricare le marmitte catalitiche "pensate per diminuire l'inquinamento".
Da qualche parte finiscono i componenti elettronici ma, dal momento che non li discarichiamo vendendone gli effetti come un alchimista che rovescia i suoi veleni nel mondo, forse ci sentiamo con una coscienza più tranquilla.
Tutto ha un costo, si tratta di bilanciarne i benefici.

Ribadisco: una stampa con la vecchia Ilford da sviluppare nel C41 realizzata da una foto 6x7 non credo di poterla ottenere con una macchina digitale. Sono due strumenti diversi.
E' meglio la forchetta o il cucchiaio? Chi sa la risposta?
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MessaggioInviato: 27 Giu 2009 11:59    Oggetto: Rispondi citando

Appunto, e io che ho detto?
Citazione:
La pellicola ai sali d'argento resterà una forma d'arte, come lo è oggi la litografia.


C'è questa stessa discussione su un social network basato su libri.
Lì addirittura l'autrice di un libro afferma che il digitale "ha ucciso " la fotografia...
La fotografia non è stata uccisa dall'invenzione della pellicola ai sali d'argento, nè dal formato 35mm, nè dalla Polaroid, nè dal video; perchè dovrebbero essere un CCD o un CMOS a ucciderla? Gli apparecchi e le tecniche (ottiche, corpo macchina, messa a fuoco, tempi, diaframmi, ecc...) sono le stesse, cambia il supporto su cui sono registrate le immagini. E' già avvenuto in 150 anni e non è successo niente. Anzi, le prime fotografie erano dagherrotipi, qualcosa di completamente differente dal punto di vista visivo. Bellissimi, quasi degli ologrammi. E la carta bitumata? Le stampe alla Galleria Alinari a Firenze sono affascinanti. Però quante persone potevano permettersi tecniche del genere? Quindi se i supporti fotografici sono cambiati nel tempo, perché dovremmo continuare ad usarne uno chimico-industriale quando siamo nell'era digitale? Sull'inquinamento sono d'accordo in generale, ma visto che le macchine erano già piene di elettronica quando ancora si usava la Ilford, credo che eliminare l'intero ciclo dalla produzione della pellicola allo smaltimento dei chimici sarebbe comunque un successo. Per legge i chimici possono essere smaltiti (nel fiume) dopo essere stati diluiti, non c'è nessuno stoccaggio o ulteriore trattamento. Non si recupera neanche più l'argento metallico dal fissaggio perchè non è più conveniente dagli anni '80.
Immagini differenti? Dipende. Ho tre amici fotografi professionisti che prima di passare al digitale (ormai qualche anno fa) fecero prove e comparazioni. Capito come reagisce il CCD rispetto alla pellicola, adeguarono l'illuminazione; le due versioni erano indistinguibili se non con il lentino.
Insomma, non la vedo così traumatica e non mi sento di fare il nostalgico, anche se ho trascorso con passione parecchi dei miei anni dietro a questa "arte". Ora che ho una buona digitale non sento di aver fatto un salto ma solo una transizione che mi ha stimolato all'apprendimento di nuove procedure (mi permette di creare panoramiche che prima non avrei potuto realizzare, posso importare delle sequenze e creare delle animazioni...); per me non si tratta di forchetta o cucchiaio ma di due forchette un po' diverse fra loro, una un po' più pratica, l'altra un po' più "magica".
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MessaggioInviato: 27 Giu 2009 20:03    Oggetto: Rispondi citando

Il progresso ( e mai parola viene più abusata) ci porta a pensare che tutto sia un miglioramento.
In effetti il digitale rappresenta un miglioramento a patto di conoscerne i limiti intrensechi e le sue debolezze.

Il primo limite e la sua prima debolezza e che la rappresentazione della realtà avviene mediante sequenze di numeri.
Tutti voi che avete esperienza sapete che una foto è una istantanea della realtà, con i colori, le luci ed i difetti dell'ambiente.
Al contrario una digitale rappresentando la realtà esegue anche delle correzioni di luce, di croma e di definizione che inevitabilmente la alterano.

Inoltre questa rappresentazione richiede una trasformazione e quindi unita di calcolo veloci, mentre una pellicola si impressiona per un effetto chimico istantaneo come la luce.

Questo faceva si che quando si fotografavano o riprendevano certi eventi, come corse automobilistiche, manifestazioni aeree, reportage naturalistici, l'uso delle digitali era semplicemetente impossibile visto il tempo neessario per elaborare i dati necessari a ricostruire l'immagine da parte dei processori grafici.

Ora la situazione e migliorata ma se non ricordo male la risoluzione di una pellicola 35mm e di circa 4000 linee orizzontale e non mi pare che vi siano tante macchine digitali con queste risoluzioni.

Il progresso alla fine fara in modo che le macchine digitali nella loro fatica di ricostruire una rappresentazione della realtà lo facciano ad una velocità tale pari a quella della luce e con una perfezione e una risoluzione superiore a qualsiasi pellicola fotografica e cinematografica.

Ma con l'uso diuna teconlogia completamente lontana dalla possibilità di essere padroneggiata dai singoli.

Se prima uno era in grado di farsi la propria camera oscura ( quando abitavo a roma, mio padre aveva attrezzato una stanza intera a questo scopo con tutto il necessario, e per la cronaca era la seconda cucina di casa) ora il tutto si limita ad un asettico computer ed una macchinetta digitale da collegare con un cavetto ed una stampante laser! Mad

Tutto roba che si compra, si rompe e si ricompra, in puro stile consumista. Evil or Very Mad
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MessaggioInviato: 28 Giu 2009 00:37    Oggetto: Rispondi citando

naaaaaaaaaa... sofismi!

Quoto interamente Dr.K, la cui analisi mi pare lucida, ineccepibile e soprattutto considerevolmente equilibrata.

Sono certo che quando si passò dall'automobile a vapore a quella a scoppio vi fossero degli appassionati nostalgici che facevano gli stessi discorsi...
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MessaggioInviato: 28 Giu 2009 10:06    Oggetto: Rispondi citando

Danielix ha scritto:
naaaaaaaaaa... sofismi!

Quoto interamente Dr.K, la cui analisi mi pare lucida, ineccepibile e soprattutto considerevolmente equilibrata.

Sono certo che quando si passò dall'automobile a vapore a quella a scoppio vi fossero degli appassionati nostalgici che facevano gli stessi discorsi...

Chiamali sofismi se ti piace ma è solo un modo facile per liquidare la complessità di cui è fatto il mondo.
A me non piacciono le semplificazioni. E' facile ridurre tutto a poche idee che sembrino coerenti e di buon senso ma in questo modo si perde la ricchezza e la varietà che ci circonda. E senza varietà saremmo ancora a scrivere su tavolette d'argilla.

Chi afferma di preferire la pellicola al digitale lo fa per ragioni razionali, concrete e non sentimentali come invece mi sembra si voglia far passare sottotraccia: un "sì ma però" che ho già sentito troppe volte.

E ora una nota rinfrescante.. CinCin
Le automobili "a vapore" non sono mai esistite in quanto "automobili". L'automobile così come la conosciamo, come mezzo di trasporto di produzione industriale, l'automobile moderna, come è corretto chiamarla, è nata con un motore a combustione interna. Forse ti confondi con i ferri da stiro a vapore. Twisted Evil Perciò, di appassionati nostalgici delle Ferrari a vapore che correvano in F1, la buona vecchia F1 di una volta, non credo che ne potessero esistere. Wink Mio caro Danielix sei incorso in una ucronia. Prrr (l'accento va sulla i)

Trovo stucchevole questa contrapposizione fra moderno e antico, la trovo pretestuosa e impropria: dr. K ha proposto ragionamenti del tutto condivisibili ma non è per questo che li dobbiamo sposare tutti quanti a scatola chiusa senza inserirvi dei distinguo.
Caro Danielix ciascuno ha la sua esperienza delle cose. Liquidarla come fai tu non è un buon modo per dare ragione a dr.K alle cui idee ho solo accostato le mie per qualche precisazione e niente più.

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MessaggioInviato: 28 Giu 2009 10:56    Oggetto: Rispondi citando

Danielix ha scritto:

Sono certo che quando si passò dall'automobile a vapore a quella a scoppio vi fossero degli appassionati nostalgici che facevano gli stessi discorsi...


Stesso discorso vale per quelli ancorati alle imbarcazioni a vela, in un mondo oramai dominato dalle imbarcazioni a motore 8)


non prendere questo come il lancio di un siluro per affondare le tue posizioni Wink
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MessaggioInviato: 28 Giu 2009 15:28    Oggetto: Meglio vivere con una, o due pensioni? Rispondi citando

No, il paragone non regge, perché sono davvero due invenzioni differenti, e soprattutto con scopi e destinazioni d'uso diametralmente opposte...
Mentre un imbarcazione a motore è un mezzo di trasporto marino che serve ad andare da A a B nel minor tempo possibile (e con un dispendio di carburante notevole), perché ciò che conta è esclusivamente B (che si può paragonare alla foto finale), l'imbarcazione a vela è uno strumento ludico nella maggior parte dei casi, che trova il suo unico scopo nel tempo trascorso tra A e B, dove B rappresenta la triste "fine del gioco" (un po' come se la fotografia consistesse "solo" nel tempo trascorso in camera oscura e tra acidi e sostanze chimiche varie, per poi gettar via la foto risultante, di cui non ce ne frega nulla...).
Nei casi in cui l'imbarcazione a vela venga impiegata come mezzo di trasporto, diviene maggiormente evidente l'enorme differenza tecnologica tra le due invenzioni: la barca a vela non necessita di carburante.
Puoi impiegare un'imbarcazione a vela di 6 metri per traversare tranquillamente l'Atlantico dalle Canarie (A) ai Caraibi (B), così come per farci il giro del mondo (da A ad A, senza scopo finale apparente, senza "foto"), mentre non hai la possibilità materiale di fare nessuna delle due cose con un'imbarcazione a motore...

Una reflex analogica invece la impieghiamo per fare la stessa identica cosa che faremmo con una piccola digitale, con la differenza che la seconda offre una decina di vantaggi in più rispetto alla prima: ingombro, rapidità, peso, assenza di tempi di sviluppo, possibilità di manipolare a nostro gusto (o professionalità) il risultato, etc... Wink


Silent Runner ha scritto:
Le automobili "a vapore" non sono mai esistite in quanto "automobili". L'automobile così come la conosciamo, come mezzo di trasporto di produzione industriale, l'automobile moderna, come è corretto chiamarla, è nata con un motore a combustione interna.

Marò, Silent... Umpf volevo solo dire "macchina a vapore" e "macchina a combustione interna", che sia treno, nave, automobile o bicicletta... Incupito

Prrr
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MessaggioInviato: 28 Giu 2009 23:11    Oggetto: Rispondi citando

La pellicola ha ancora una corrispondenza cromatica irraggiungibile da una digitale Confused, ha delle potenzialità di "effetti ottici" incredibili ed irraggiungibili da una digitale (almeno di livello semi-professionale) ma bisogna saperla usare proprio bene per poterne vedere i veri vantaggi Think. Un comune mortale dubito che possa goderne veramente i vantagi Confused.

La digitale ha anch'essa i suoi punti forti nella semplicità di utilizzo 8), nella praticità Laughing, nella facile accoppiabilità con un PC che ne può ampliare enormemente le potenzialità Surprised, ecc....

Alla fine Think sono due strumenti molto diversi, dall'utilizzo solo apparentemente uguale Shocked, ognuna con sue proprie e specifiche caratteristiche Wink.

Personalmente preferisco una digitale, ma per averne una che mi soddisfi veramente dovrei ancora spendere molti e molti euro...Incupito.
Ciao
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MessaggioInviato: 29 Giu 2009 10:18    Oggetto: Rispondi citando

Ieri sera davano in tv un film di Hitchcock, "Caccia al ladro".

Non è sicuramente uno dei migliori film di Hitch, e con neanche molta suspence.
Ma i particolari, signori: una semplice sceneggiatura, più sul romantico che sul thriller, può, grazie alla regia (stretta parente della fotografia), diventare qualcosa di stupendo.
Uno solo su tutti: classica inquadratura, due in auto e la camera che riprende di profilo i protagonisti seduti sull'auto, mentre lo sfondo dà l'impressione del movimento.
Tutto normale, ma... l'auto era inclinata verso di noi, verso la camera, dal lato sinistro dell'auto.
Così si vedevano anche le gambe dei protagonisti, e sopratutto di Cary Grant, che se le stringeva forte per la paura.
Se volete, non era molto naturale, ma l'effetto era assicurato.
Quanti altri registi hanno usato un'espediente simile?

Ecco, lo stesso vale per la fotografia digitale e quella su pellicola.
I particolari! Il discorso è tutto lì.
In fotografia i particolari possono tradursi in sfumature, colori e microdettaglio.
Ma per vederli, l'occhio deve aver già visto, dev'essere allenato.

Noi che ci schieriamo a favore della pellicola abbiamo visto entrambe le "tecnologie": quelli del pro-digitale lo hanno fatto? Hanno mai visto una foto stampata ad arte (e non dai labs da cinque minuti, che stampano tutto in serie, senza rilevare le inevitabili differenze tra foto e foto)?
Noi le usiamo entrambe (o almeno io Smile ), a seconda della situazione; quelli pro-digitale fanno lo stesso?

E non c'è bisogno di essere dei "vecchi", come inevitabilmente veniamo apostrofati: io non lo sono ancora (per fortuna), ma amo la "scomoda" pellicola, e so aspettare anche una settimana per vedere i risultati dei miei scatti.
E non basta un corso di fotografia: i corsi non servono a nulla. Tutto nasce da te, dalla tua visone della realtà. Dalla voglia di sperimentare.

C'è una cosa importante da tenere presente: con il digitale tutti gli scatti sono buoni, ma complessivamente livellati, ripetitivi, centinaia di foto che non avremo il tempo di vedere.
Con la pellicola qualche foto verrà sbagliata, verrà buttata: è proprio questo il bello. Quelle che rimarranno saranno le migliori.
Poche ma buone.

Quindi, evviva il digitale, evviva la facilità e velocità con cui possiamo ammirare le nostre foto, evviva il "potere" che abbiamo in seguito su di esse, ossia di modificarle, migliorarle (?), fonderle assieme.

Ma se parliamo di qualità (particolari, sfumature) e addirittura di arte, allora, per favore, non diciamo eresie.

Chi, a priori, sceglie solo il digitale, secondo me, spreca una buona opportunità:
esistono entrambe, usiamole entrambe, no?! Wink
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MessaggioInviato: 29 Giu 2009 10:50    Oggetto: Re: Meglio vivere con una, o due pensioni? Rispondi citando

Danielix ha scritto:
Silent Runner ha scritto:
Le automobili "a vapore" non sono mai esistite in quanto "automobili". L'automobile così come la conosciamo, come mezzo di trasporto di produzione industriale, l'automobile moderna, come è corretto chiamarla, è nata con un motore a combustione interna.

Marò, Silent... Umpf volevo solo dire "macchina a vapore" e "macchina a combustione interna", che sia treno, nave, automobile o bicicletta... Incupito

Prrr

Marò, Danilelix... Umpf non sai più distinguere una "battuta" da una "puntualizzazione"? Incupito
Ti mando un PVT con una puntualizzazione e con una battuta, così vedrai che, anche se si somigliano, sono comunque diverse. Twisted Evil
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MessaggioInviato: 29 Giu 2009 11:01    Oggetto: Rispondi

cisco ha scritto:
[...]
Ecco, lo stesso vale per la fotografia digitale e quella su pellicola.
I particolari! Il discorso è tutto lì.
In fotografia i particolari possono tradursi in sfumature, colori e microdettaglio.
Ma per vederli, l'occhio deve aver già visto, dev'essere allenato.

Osservazione interessante.

cisco ha scritto:
Noi che ci schieriamo a favore della pellicola abbiamo visto entrambe le "tecnologie": quelli del pro-digitale lo hanno fatto? Hanno mai visto una foto stampata ad arte (e non dai labs da cinque minuti, che stampano tutto in serie, senza rilevare le inevitabili differenze tra foto e foto)?
Noi le usiamo entrambe (o almeno io Smile ), a seconda della situazione; quelli pro-digitale fanno lo stesso?

Infatti: il problema è che la maggior parte di non ha probabilmente mai avuto a che fare con la fotografia professionale e tutto quello che può esser stati visto era stampato su riviste di buona qualità o libri fotografici che, comunque, non possono restituire la gamma tonale della fotografia ai sali d'argento, fra l'altro sempre più rari (le pellicole e le carte fotografiche odierne non hanno la qualità di quelle in commercio negli anni '60)

cisco ha scritto:
C'è una cosa importante da tenere presente: con il digitale tutti gli scatti sono buoni, ma complessivamente livellati, ripetitivi, centinaia di foto che non avremo il tempo di vedere.
Con la pellicola qualche foto verrà sbagliata, verrà buttata: è proprio questo il bello. Quelle che rimarranno saranno le migliori.
Poche ma buone.

Quoto, è troppo semplice e quando le cose sono troppo semplici ma vengono dette da altri non ci piacciono e così le respingiamo al mittente.

cisco ha scritto:
Ma se parliamo di qualità (particolari, sfumature) e addirittura di arte, allora, per favore, non diciamo eresie.

Le eresie sono invece necessarie se si vuole cambiare l'ordine della verità ma vanno dette a ragion veduta e per ragion veduta vuol dire aver conosciuto a fondo la fotografia analogica, nel suo massimo splendore.

Chiudo sfidando i detrattori della pellicola analogica a realizzare immagini uguali o simili a quelle ottenibili con la vecchia Ektachrome infrared.
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