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Il fiore che riduce l'inquinamento
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Zeus News
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MessaggioInviato: 09 Dic 2009 13:52    Oggetto: Il fiore che riduce l'inquinamento Rispondi citando

Commenti all'articolo Il fiore che riduce l'inquinamento
A Toyota City, in Giappone, una nuova specie di fiori assorbe i gas nocivi e abbassa la temperatura dell'aria.



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ITbit
Dio minore
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MessaggioInviato: 09 Dic 2009 17:38    Oggetto: Rispondi citando

Ditemi come hanno fatto il pratooooo!!!!!
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mariantonio.inter
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MessaggioInviato: 09 Dic 2009 21:48    Oggetto: Rispondi citando

è un prato prensile e lo tagliano da sotto con un tosaerba apposito.
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digirun
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MessaggioInviato: 10 Dic 2009 10:31    Oggetto: Rispondi citando

da sotto? Shocked
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mariantonio.inter
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MessaggioInviato: 10 Dic 2009 10:43    Oggetto: Rispondi citando

ROTFL Weeps ROTFL Weeps ROTFL Weeps

ma dai, era una puttanata di giornata !

Però, vedi si può fare anche una riflesione seria. Se uno leggeva velocemente, senza approfondire, fidandosi del luogo dove ha letto, ecc..., magari si convinceva che fosse vero. Poi lo diceva ad un amico treamici che lo confidavaa ad un altro, ecc...
Morale: favola metropolitana.

Porta pazienza che ieri sera, grazie a Mario, siamo passati. Yuppi
Ciao
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Zorro
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MessaggioInviato: 10 Dic 2009 10:49    Oggetto: Rispondi citando

mariantonio.inter ha scritto:
è un prato prensile e lo tagliano da sotto con un tosaerba apposito.


Prensile sarà la mano! al massimo il prato può essere pensile! Glub
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adler
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MessaggioInviato: 10 Dic 2009 12:33    Oggetto: Rispondi citando

mariantonio.inter ha scritto:
è un prato prensile e lo tagliano da sotto con un tosaerba apposito.


Date le variazioni climatiche, siamo già al 1. aprile Very Happy Rolling Eyes
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mariantonio.inter
Semidio
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MessaggioInviato: 10 Dic 2009 15:07    Oggetto: Rispondi citando

Zorro hai ragione: sono un somaro !
Però era carina, dai....
ciao
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{Doc}
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MessaggioInviato: 10 Dic 2009 15:08    Oggetto: Rispondi citando

I prati che non si tagliano se non raramente esistono e li trovate in tutti i negozi/garden.
Ad esempio potete piantare la Dichondra repens.
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ITbit
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MessaggioInviato: 10 Dic 2009 15:14    Oggetto: Rispondi citando

Vabbe' ho capito lo metto sintetico se non voglio mettere mano al tosaerba, comunque se qualcuno vende prati con sfalcio annuale metto di corsa mano al portafoglio, chi fa l'importatore per l'Italia se sta' roba ha costi decenti e viene un prato decente fa i soldoni!!!!!
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MessaggioInviato: 10 Dic 2009 19:31    Oggetto: Rispondi citando

Ma voi pensate solo ai soldi? Quando il protossido di azoto (che non rientra nel gruppo delle sostanze regolate dal protocollo di Montreal) avrà contribuito a danneggiare il buco dell'ozono e avrà contribuito ad aumentare la temperatura del pianeta poi staremo freschi e davvero vedremo crescere i prati dalla parte delle radici.
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mariantonio.inter
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MessaggioInviato: 11 Dic 2009 00:46    Oggetto: Rispondi citando

adler ha scritto:
mariantonio.inter ha scritto:
è un prato prensile e lo tagliano da sotto con un tosaerba apposito.


Date le variazioni climatiche, siamo già al 1. aprile Very Happy Rolling Eyes


Eh si cari Adler, ci vorrebbe una 1^ aprile alla settimana, dedicato alle cazzate. Potremmo chiamarlo il giorno delle puttanate (parola che ultimamente va di moda).
Prendersi troppo sul serio, farsi prendere dall'ansia o lamentarsi senza motivo, c'è sempre tempo. Finchè si può bisogna sapersi prendere in giro e ti assicuro che è divertente e quindi rilassante. O no?
Insomma, visto la mia risposta al giusto appunto ortografico rifilatomi da Zorro, direi che piuttosto d'essere un purosangue infelice preferisco essere un somaro felice ROTFL
Ciao
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mariantonio.inter
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MessaggioInviato: 11 Dic 2009 00:59    Oggetto: Rispondi citando

Silent, sei proprio sicuro che l'allarme mondiale per il buco dell'ozono sia così allarmante (attenzione non ho detto che non esista). Io sentendo le tutte e due le versioni (pro e contro al buco) non ne sono proprio molto convinto. Proprio stasera c' è questo articolo sul corriere:


""""Un'alluvione catastrofica, di proporzioni mai viste, la più grande che abbia conosciuto il nostro Pianeta. È quella che circa 5,33 milioni di anni fa ha portato al riempimento del bacino del Mediterraneo, dopo che lo spostamento delle zolle dei continenti lo aveva isolato completamente dall’Atlantico (alla fine del Miocene), portandolo a essiccarsi gradualmente durante quella che è nota come la "crisi di salinità".

LO STUDIO – Sono i ricercatori spagnoli del Consiglio Superiore di Investigazione Scientifica (CSIC) gli autori di uno studio che oggi rivela i dettagli della colossale inondazione che ha riportato in vita il Mare Nostrum. L’indagine, pubblicata sulla rivista scientifica Nature, ha permesso agli esperti di stabilire che tale processo di riempimento non è stato per nulla lento: tutto sarebbe avvenuto nell'arco di 2 anni al massimo e non nel corso di 10mila anni, come altre teorie vorrebbero.

INONDAZIONE – Secondo gli scienziati, infatti, quando (nell’era geologica dello Zancleano) le acque dell’Atlantico sono riuscite a fluire nuovamente attraverso lo stretto di Gibilterra in quella che ormai era sostanzialmente una valle disseccata, si è verificata una vera e propria inondazione catastrofica. Il livello del mare si è alzato rapidamente, con picchi massimi di 10 metri al giorno, e in breve tempo il bacino ha accolto il 90 per cento delle sue acque. Così, tramite l'alluvione Zancleana, il Mediterraneo è tornato a essere un mare."""
Shocked Shocked Shocked Shocked Shocked Shocked Shocked

In due anni si è riempito il bacino del Mediterraneo, e noi siamo allarmati perchè i mari aumentano un millimetro all'anno?
Penso sia una questione ancora tutta da discutere. KO
ciao Ciao
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MessaggioInviato: 11 Dic 2009 11:29    Oggetto: Rispondi citando

Sì, infatti e dovremmo discuterne ADESSO e non fra un decennio quando sarà troppo tardi per proteggere le linee di costa dall'erosione, le pianure alluvionali dalle inondazioni che distruggono raccolti, insediamenti umani, animali e vite umane, le regioni pedemontane, collinari e montane distrutte dalle frane indotte sia dall'abbandono dell'agricoltura e dall'aumentare delle precipitazioni eccezionali al quali il nostro territorio (che, bada bene, è assai diverso da com'era nel '400), non è abituato.

Tu come me vivi in un mondo dorato ed è improbabile che tu possa immaginare di rimanere vittima di un'alluvione. Io ne ho beccate due fra le quali quella di Firenze del '66 e ti assicuro che se non ti capita PERSONALMENTE non puoi capire che cosa significa vedersi modificate tutto, dal territorio, alle abitudini, non sapere più dove comprare cibo e acqua, vederti distruggere i tuoi beni ecc.

Come ho detto, viviamo lontano dalle tragedie ma questo non ci pone al riparo dalle tragedie. Il clima è una macchina termodinamica non un articolo su un giornale che si può leggere secondo l'inclinazione nostra, la nostra visione personale della cosa.
Non sono i pochi millimetri o centimetri all'anno che fanno la differenza, una palla di neve in faccia può ferirti nell'orgoglio o farti ridere ma una valanga con qualche milione di miliardi di soffici fiocchi di neve può ucciderti malgrado tu abbia un'idea della neve del tutto amichevole e bella.
Ho parlato del protossido di azoto perché è un reale pericolo, non perché fa fare bella figura e ci si sente tutti ecologisti. Il protossido di azoto ha un potente effetto serra come del resto il metano prodotto dagli allevamenti di animali da macello. Sono granelli di sabbia su una spiaggia che però non è infinita ed è composta proprio dai singoli granelli di sabbia.
Hai accennato alla rinascita del mediterraneo con l'inondazione progressiva che ha portato più o meno alla forma attuale. Ma io non la chiamerei una catastrofe. E' stato solo un episodio fra gli innumerevoli che hanno dato forme sempre diverse a questo pianeta che, ricordo, qualche miliardo di anni fa non sarebbe stato ASSOLUTAMENTE abitabile da noi esseri umani e nemmeno dagli animali che tanto ci sono utili per la compagnia, l'alimentazione e la visione di tautologici documentari.

Non possiamo avere ovviamente una visione d'insieme di quella che è la macchina termodinamica del clima e nemmeno possiamo immaginarsi come possano cambiare le condizioni ambientali, anche in termini molto estremi, e ci è perfino difficile immaginare come fosse diversamente abitabile la terra solo 500 milioni di anni fa. E' da poco tempo che abbiamo capito tutto questo e di come sia fragile questo periodo di così tranquilla successione di eventi. Provate ad immaginare che cosa possa accadere in una situazione dove i continenti non sono situati nell'attuale posizione e lo scambio termico fra oceano e atmosfera in una situazione dove i continenti sono solo allo stesso posto e le correnti oceaniche non possono ovviamente contribuire in modo utile a stabilizzare il clima con passaggi graduali fra periodi freddi e caldi, date un'occhiata a questo video...



...e provate a immaginare quanto complesse siano le dinamiche di un pianeta vivo come il nostro. Credi davvero, caro mariantorio.inter di poter liquidare il tutto con una battuta sull'innalzamento dei mari? Viviamo in un periodo interglaciale dove la desertificazione è in aumento, il caldo è in aumento, questo fa sciogliere le calotte polari e salire il livello dei mari. Addio vacanze al mare? O qualcos'altro? Già... ma lo scioglimento delle calotte polari potrebbe fermare la corrente del golfo con conseguente catastrofiche per il clima, non solo mondiale ma anche locale, sopra la tua abitazione, nella tua città, nella tua regione e in quelle vicine, nell'intero continente europeo, eurasiatico ecc.. Che ne dici se questo potrebbe ridurre o vanificare i raccolti? Che cosa mangeremmo? Niente più insalata? Solo bistecche? Prodotte con cereali? Coltivati dove?
I cambiamenti climatici sono sempre stati un potente motore per la trasformazione geochimica dell'ambiente terrestre. La terra si è terraformata da sé in miliardi di anni ma un periodo così tranquillo, quello realizzatosi in questa lunga estate, questo splendido periodo climatico che si è succeduto all'ultima glaciazione, non solo ha spostato le tribù umane e neanderthaliane attraverso i continenti spingendoli attraverso una sottile striscia di terra e di banchisa fino alle americhe, all'inseguimento dei grandi animali, unico sostentamento per questi pochi individui che poi hanno dato vita a tutte le grandi e piccole civiltà amerinde, mentre in Europa ci impiantavamo in insediamenti sempre più stanziali riducendo le grandi migrazioni e moltiplicando le prime aggregazioni complesse divenute poi le grandi città e civiltà del passato, quel passato che per continui salti ha portato a noi, quelli di oggi, che vivono nella completa ignoranza della loro origine.
Se solo pensi quanto l'ultima glaciazione abbia deciso in effetti dei destini della nostra specie dando impulso, opportunità e scrematura ai vari tentativi di occupare territori e ambienti poi trasformati e modificati grazie ad un particolare periodo di calma dove le forze della natura non distruggevano ad ogni istante quel che costruivamo, forse ti sentiresti un po' più piccolo e fortunato di non essere nato 150.000 anni fa ma oggi, con tutto quello che concerne, Sei fortunato, siamo tutti fortunati e sputare nel piatto in cui si mangia non solo è folle ma è anche suicida. La nostra specie ha un destino non dissimile da quello di ogni individuo. Nasce, cresce e muore. Ovviamente ciascun individuo ha una opportunità che può sfruttare ed è moltiplicarsi nella sua prole. E così può fare la nostra specie, attraverso quel fenomeno che ben conosciamo: la speciazione. L'umanità può lentamente, nei prossimi milioni di anni, evolversi in altre specie consimili, cambiando completamente o in parte tratti del proprio patrimonio genetico, adeguandolo all'ambiente circostante. Ma l'ambiente che ci preserva dai pericoli e ci da da mangiare e da bere è un ambiente mutevole che non può essere controllato e se, per ragioni che conosciamo o ci sono oscure cambia la sua direzione di marcia, noi tutti potremmo essere spazzati via come individui e come specie.
Ecco perché dovremmo porre attenzione a ciò che facciamo e se ciò che facciamo oggi, per il nostro attuale tornaconto può accelerare i processi dei mutamenti climatici e ambientali, i primi a rimetterci saremmo tutti quanti noi, rischieremmo di non avere alternative per i prossimi 150 / 200.000 anni. Te la senti di firmare una cambiale così onerosa?
Io no.
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MessaggioInviato: 13 Dic 2009 20:26    Oggetto: Rispondi citando

caro Silent, ieri avevo risposto alla tuo lungo e interessante intervento.
Addirittura avevo riletto per tirar via gli erroracci peggiori.
Ma è andato tutto perso, forse perchè avevo chiuso la pagina di zn sottostante. Boh !

Provo riassumere molto brevemente quanto avevo espresso anche perchè è un argomento interessante e intrigante.

Sono felice per te che credi fermamente nelle conseguenze del buco dell'ozono. Tutti ci credono, penso. La differenza sta nel quando accadrà la catastrofe e di che portata sarà: fra 2 anni e sconvolgerà metà terra o fra 150.000 anni e sconvolgrà il pianeta. Sarà un cambiamento anno dopo anno per centinaia di anni o si scatenerà l'inferno come nel film 2012 ? Questi quesiti fanno la differenza.
Non avendo risposta CERTA, mentre tu sposi questa tesi, io rimango in mezzo al guado e attendo d'avere maggiori informazioni (che devo ritenere attendibili) e poi deciderò. Ora, con quello che ho a disposizione dovrei credere ad un dogma, come si mi chiedessero: credi in Dio?

Su questa mia titubanza e perplessità, gravano anche certi segnali che considero importanti.
Uno per tutti è quello finanziario con la nascita di fondi d'investimento sull'eolico, sul solare e sulla bioenergia. Troppi soldi, troppi interessi perchè non sia stata "oliata" qualche voce importante perchè predichi "alla catastrofe".
Ovviamente l'inquinamento è un nemico da abbattere ma penso debba essere distinto dal prblema dell'ozono/buco/catastrofe.

Altra considerazione è che, secondo me, il problema dell'abbattimento dei gas serra è sbagliata (ma immagino di dire una bestialità grossa così) partendo dal mondo industrializzato. Dovrebbe essere all'incontrario: aiutare le popolazione povere e fortemente inquinanti con un'economia rispettosa dell'ambiente e poi passare alle economie benestanti.
Perchè in questo modo si toglie ogni alibi alle popolazioni dei paesi ricchi.
Infatti, in occidente, tutti sono a parole ambientalisti intesi come rispettosi dell'ambiente ma chi, di questi, usa la bici per andare al lavoro, chi il tram o il metrò, chi usa l'auto assieme ad altre persone, chi compera solo cibi che non vengano dall'altro capo del mondo?
L'alibi comune è: perchè mi devo sacrificare io mentre in India non potranno mai eliminare una marea di vacche che sono delle bombole di metano ambulanti (esempio stupido ma fatto per cercare il paradosso).
Finchè non ci arriva l'acqu del mediterraneo alle caviglie, avremo sempre un alibi. Ecco perchè penso che bisognerebbe prima aiutare le economie povere: per trogliere l'alibi a noi occidentali.

Qui mi fermo sperando di non aver detto stupidaggini e di non essere lapidato da chi ha la sventura di leggere queste riflessioni.

ciao buona settimana
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MessaggioInviato: 14 Dic 2009 10:15    Oggetto: Rispondi citando

Mi spiace che tu abbia perduto il tuo scritto, per sicurezza io scrivo sempre sul notepad e poi trasferisco.
E lo stesso però non lo possiamo fare con il nostro pianeta. Se commettiamo un errore quello che avevamo va perduto come è capitato a te.

Mi attribuisci certezze "ideologiche" su temi scientifici di cui sono a conoscenza per ragioni anche professionali, ebbene io non ho queste certezze ma mi baso sulle conoscenze attuali e le implicazioni che anche il più piccolo evento può contribuire a creare nuclei di interferenza con l'ordine circostante delle cose e degli altri eventi. La dinamica del clima è irriproducibile in scala ridotta e nemmeno in termini logico matematici. Ogni osservazione può modificare l'evento osservato, ovviamente rispettandole scale macro e microscopiche.

Non sono un ecologista, oggi razza dannata e vilipesa fors'anche per la presenza di qualche "fanatico" al quale poi viene accostata e inficiata tutta la teoria.

Ma il non avere certezze non mi tappa la bocca e se faccio qualche affermazione la faccio sempre a ragion veduta. E non scrivo queste cose perché credo d'avere ragione e d'avere capito tutto ma solo per mettere a disposizione le informazioni che ho, se non altro per porre il problema del metodo con il quale si approccia al tema che, come ho sempre detto, è troppo complesso per essere semplificato con parole e concetti eleganti e convincenti. Parole e idee che ci consolano e ci fanno credere d'aver capito. L'imponderabile non è una categoria filosofica ma una serie di eventi che si presentano in successione lungo una scala temporale che noi umani possiamo percepire solo in termini di meccanica newtoniana. Ed è già molto complessa così.
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mariantonio.inter
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MessaggioInviato: 14 Dic 2009 17:05    Oggetto: Rispondi

Grazie
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