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Zeus News Ospite
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Inviato: 21 Gen 2010 20:48 Oggetto: La svolta a pagamento del New York Times |
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Commenti all'articolo La svolta a pagamento del New York Times
Il quotidiano della Grande Mela dal 2011 farà pagare l'accesso alle news online. Pro e contro di una scelta controcorrente.
New York Times a pagamento: farà la fine del Titanic?
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utonto_medio Dio maturo

Registrato: 09/02/08 15:28 Messaggi: 1012
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Inviato: 21 Gen 2010 22:21 Oggetto: |
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Dal momento che l'edizione stampata non viene più realizzata (o accadrà a breve) il salto logico ad una versione web a pagamento non è così impensabile...
però il cartaceo lo puoi leggere un po' come vuoi... facendo colazione, in bagno, in treno... volendo si può fare anche con la versione online ma... è meno pratico, almeno secondo me...
sicuramente l'ambiente ringrazierà... le industrie dell'editoria meno...
Gratis va bene, magari si può tollerare qualche scivolone linguistico ma a volte in rete leggo "articoli" con parti totalmente incomprensibili ( e non erano traduzioni automatiche) a voi è mai successo?
saluti |
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etabeta Dio maturo


Registrato: 06/04/06 11:02 Messaggi: 2707
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Inviato: 21 Gen 2010 23:38 Oggetto: |
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Non è sempre vero che pagare dia notizie di qualità migliore. La RAI fa pagare il canone però le sue notizie - almeno quelle del TG1 - sembrano il manifesto del potere. Giusto ieri sera hanno fatto un servizio sulla ripresa economica che è un eufemismo definire uno spot da terzo mondo quando le altre testate RAI evidenziano l'approfondirsi della crisi.
Non è pagando che ci si garantisce la qualità dell'informazione.
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didone Mortale devoto

Registrato: 17/10/05 11:08 Messaggi: 14
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Inviato: 22 Gen 2010 00:15 Oggetto: |
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Sono almeno 5 anni che sono iscritto alla newsletter di Zeusnews e l'apprezzo moltissimo essendo un professionista dell'ICT. Ma non pagherei mai per gli articoli scritti e non per abitudine, ma per principio.
La condivisione della conoscenza è una scelta libera, ma lo è nella misura in cui è donata gratuitamente. Chi non dona gratuitamente su internet, perde il suo senso prima ancora che il suo consenso. Solo il libero accesso all'informazione permette alla conoscenza di essere vera ed è da questa verità che saremo autenticamente liberi. |
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Zeus Amministratore


Registrato: 21/10/00 02:01 Messaggi: 13267 Residenza: San Junipero
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Inviato: 22 Gen 2010 02:11 Oggetto: |
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Per curiosità... un giornale cartaceo però lo compri e non ti fai tutti questi problemi "di principio" e di "scelta libera di condivisione della conoscenza"
Lo compri perché altrimenti l'edicolante non te lo dà.
Su Internet invece se un sito diventa a pagamento, puoi trovare un'alternativa gratuita da un'altra parte, quasi sempre altrettanto buona.
Siamo onesti e diciamo le cose come stanno, e non tiriamo fuori la libera circolazione del sapere, per cortesia. |
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dany88 Dio maturo

Registrato: 12/02/09 12:14 Messaggi: 1300
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Inviato: 22 Gen 2010 10:27 Oggetto: |
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ma meno male che un "giornale" online non è equiparato ai giornali di carta, altrimenti nascerebbero per gli editori responsabilità\doveri\problemi a non finire.
zeussino ha scritto: | Per curiosità... un giornale cartaceo però lo compri e non ti fai tutti questi problemi "di principio" e di "scelta libera di condivisione della conoscenza"
Lo compri perché altrimenti l'edicolante non te lo dà.
Su Internet invece se un sito diventa a pagamento, puoi trovare un'alternativa gratuita da un'altra parte, quasi sempre altrettanto buona.
Siamo onesti e diciamo le cose come stanno, e non tiriamo fuori la libera circolazione del sapere, per cortesia. |
Per quanto mi riguarda, io pago per la carta e la professionalità di giornalisti rinominati e conosciuti in tutta l'italia (e quando compro giornali esteri, conosciuti in tutto il mondo). Io parlo di zeusnews, che leggo da ormai qualche anno, e per quanto i suoi articoli siano interessanti, per quanto sia veramente riconoscente a voi e allo splendido lavoro che fate (gratuitamente) non è minimamente vicino ad un giornale "di carta" per qualità e quantità. Se lo fosse non avrei certo problemi a pagare 5 euro al mese. |
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etabeta Dio maturo


Registrato: 06/04/06 11:02 Messaggi: 2707
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Inviato: 22 Gen 2010 11:18 Oggetto: Infatti |
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zeussino ha scritto: | Per curiosità... un giornale cartaceo però lo compri e non ti fai tutti questi problemi "di principio" e di "scelta libera di condivisione della conoscenza"
Lo compri perché altrimenti l'edicolante non te lo dà. |
Infatti non ricordo neanche più da quanto è che non vado in edicola.
zeussino ha scritto: | Su Internet invece se un sito diventa a pagamento, puoi trovare un'alternativa gratuita da un'altra parte, quasi sempre altrettanto buona. |
Vero
zeussino ha scritto: | Siamo onesti e diciamo le cose come stanno, e non tiriamo fuori la libera circolazione del sapere, per cortesia. |
Su questo hai ragione. La libera circolazione del sapere non c'entra niente però se io vengo a conoscenza di un fatto e lo diffondo gratuitamente non mi si venga a dire che la mia informazione è di qualità inferiore! |
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aldorote Eroe in grazia degli dei

Registrato: 01/06/07 14:33 Messaggi: 132
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Inviato: 22 Gen 2010 12:00 Oggetto: |
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zeussino ha scritto: | Per curiosità... un giornale cartaceo però lo compri e non ti fai tutti questi problemi "di principio" e di "scelta libera di condivisione della conoscenza"
Lo compri perché altrimenti l'edicolante non te lo dà.
Su Internet invece se un sito diventa a pagamento, puoi trovare un'alternativa gratuita da un'altra parte, quasi sempre altrettanto buona.
Siamo onesti e diciamo le cose come stanno, e non tiriamo fuori la libera circolazione del sapere, per cortesia. |
un giornale come il nyt è importante e influente e quindi raccoglie pubblicità soltanto perché ha tanti lettori.
se passando dal cartaceo a internet a pagamento i lettori si dimezzassero (cosa non impossibile, anche perché molti lettori del cartaceo passerebbero comunque ad altri giornali cartacei) sarebbe meno importante, meno influente, perderebbe pubblicità e alla fine perderebbe anche una buona fetta di quella metà dei lettori che lo hanno seguito nel passaggio. soprattutto se rimarranno online e gratuiti altri giornali altrettanto importanti e influenti.
secondo me torneranno indietro molto velocemente. |
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Zeus Amministratore


Registrato: 21/10/00 02:01 Messaggi: 13267 Residenza: San Junipero
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Inviato: 22 Gen 2010 12:30 Oggetto: |
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Lasciamo perdere Zeus News, che a parte qualche recondito pensiero che mi sembrava onesto confessare in questa sede, non sarà mai a pagamento.
dany88 ha scritto: | ma meno male che un "giornale" online non è equiparato ai giornali di carta, altrimenti nascerebbero per gli editori responsabilità\doveri\problemi a non finire. |
Tu non consideri repubblica.it o lastampa.it o corriere.it equiparabili ai giornali di carta?
Citazione: | Per quanto mi riguarda, io pago per la carta e la professionalità di giornalisti rinominati e conosciuti in tutta l'italia (e quando compro giornali esteri, conosciuti in tutto il mondo). |
Compreresti online la professionalità di quei tre quotidiani, nel momento in cui decidessero di diventare a pagamento?
Citazione: | non è minimamente vicino ad un giornale "di carta" per qualità e quantità. |
Incasso la critica anche se ovviamente non sono d'accordo con te e sottolineo che su una rivista che paghi 5 euro al mese leggi le notizie vecchie di due mesi (in una di queste riviste, tra parentesi, ci ho lavorato per sette anni...) |
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{Carlo} Ospite
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Inviato: 22 Gen 2010 13:49 Oggetto: |
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Proprio domani metterò online sul mio sito (50mila visitatori quotidiani) un editoriale sullo stesso tema. Tra l'altro, non avrò nemmeno bisogno di citare il New York Times: il paradosso è che gli utenti di internet si arrabbiano anche per la pubblicità!
Io offro e continuerò ad offrire contenuti gratuiti, ma per farlo devo inviare una mail commerciale alla settimana. E vengo coperto di insulti!
La filosofia del "Tutto, Gratis e Subito!" avrebbe fatto inorridire la generazione precedente alla nostra: il gratuito è sempre stato guardato in maniera sospetta, o quantomeno come sinonimo di scarsa qualità.
Ma questo popolo che scende in campo a ogni refolo di vento, continua a non sapere e volere pensare con la propria testa. Il Tutto Gratis è, nella migliroe delle ipotesi, una utopia ingenua! Molto più spesso cerca di creare nuove tossicodipendenze, come ci racccontavano una volta per le caramelle drogate distrubuite fuori dalle scuole. Non ci hanno reso dipendenti da internet con abbonamenti gratis di pessima qualità? E poi, ecco la banda larga, che larga non è ma che ci costa almeno venti euro al mese...
Gettare nel cestino una mail commerciale (inviata nel rispetto di tutti i crismi della privacy e della trasparenza) è meno faticoso che girare una pagina di giornale (che ha un prezzo di copertina) o cambiare canale sul televisore (che ha un costo di abbonamento).
Ma anche il cosiddetto popolo di internet preferisce farsi condizionare dalle illusioni di massa, dalle ideologie e dalle utopie più perverse. |
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{Carlo} Ospite
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Inviato: 22 Gen 2010 14:05 Oggetto: |
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Perdonate, come capita spesso (anche ai migliori? :-) ) ho scritto il mio commento qui sopra ancor prima di leggere gli altri commenti.
Se posso, vorrei in proposito aggiungere qualcosa, senza polemica nei confronti di nessuno in particolare.
Il dibattito sulla qualità dell'informazione è già aperto da molto tempo: se non si trovano le risorse (e non parlo certo del finanziamento pubblico: quello è un vero scandalo!)l'informazione di qualità non sarà più possibile. E anche gli aggregatori... cosa aggregheranno?
Per informazione di qualità non intendo necessariamente quella del New York Time o del Corriere: il tempo e la professionalità, anche di chi non lavora nei grandi network, hanno un costo enorme!
Vi faccio un esempio terra-terra: fino a due anni fa gestivo un giornale (ed un sito) che fatturavano dieci milioni di euro. Ora il mio sito, che dopo un anno di vita registra più utenti di quanto facevo prima con la carta e il web messi insieme, ha l'obiettivo di riuscire a fatturare... venti volte di meno!
Come posso pagare i giornalisti? Come posso pagare i tecnici? Come posso pagare il server e la banda necessaria? Ho appena cambiato provider... mi avevano promesso mari e monti, adesso si rendono conto che il mio sito sfrutta una banda da oltre dieci mega e vogliono già rivedere il costo del servizio...
Non voglio arricchirmi e non voglio nemmeno annoiarvi oltre: mettiamo che io non voglia guadagnarci nulla con il mio sito (e così avviene da oltre un anno)... ma come potrei "mettere la conoscenza gratuitamente al servizio dell'umanità" se non potessi pagarmi almeno i costi?
Schiettezza per schiettezza, non mi va nemmeno di gestire un blog di nascosto durante gli orari di lavoro o la notte, rubando (sì, rubando! Nulla si crea e nulla si distrugge) tempo e attenzioni al mio ipotetico datore di lavoro o alla mia famiglia.. |
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didone Mortale devoto

Registrato: 17/10/05 11:08 Messaggi: 14
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Inviato: 22 Gen 2010 16:48 Oggetto: |
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zeussino ha scritto: | Per curiosità... un giornale cartaceo però lo compri e non ti fai tutti questi problemi "di principio" e di "scelta libera di condivisione della conoscenza"
Lo compri perché altrimenti l'edicolante non te lo dà.
Su Internet invece se un sito diventa a pagamento, puoi trovare un'alternativa gratuita da un'altra parte, quasi sempre altrettanto buona.
Siamo onesti e diciamo le cose come stanno, e non tiriamo fuori la libera circolazione del sapere, per cortesia. |
Zeussino non so perché SUPPONI che io compri un giornale cartaceo??? Nemmeno per sogno! Semplicemente per principio. Internet è abilitante il principio della condivisione della conoscenza, senza la quale non possiamo essere liberi, perché la verità non esiste se non è donata (condivisa).
In altre parole: io credo che la svolta storica di internet consista nel fatto che essa abiliti la VERA (=GRATUITA) condivisione; chi cerca di farsi pagare per condividere, su internet, semplicemente non sopravviverà.
Internet elimina l'intermediazione e per la prima volta nella Storia, ognuno che abbia accesso a Internet è prosumer. Ma tutto ha senso ed esiste se GRATUITO, nell'ottica di quella che papa Benedetto XVI indica come l'Economia del dono. Non esiste alternativa sostenibile, è solo questione di tempo. Noi possediamo veramente solo ciò che doniamo. |
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{Carlo} Ospite
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Inviato: 22 Gen 2010 17:11 Oggetto: |
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Caro dudino, più che un dialogo fra sordi, il nostro sembra un "ognuno parla al vento e rimane della sua".
E questo, guardacaso, è proprio uno dei limiti del modello che cerchi di venderci (Ehssì, perché anche la tua è "vendita"...). Il cosidetto web 2.0, molto più che al confronto, al dibattito e alla ciirolazione delle idee (concetto reale, ma infinitesimale rispetto alla mole delle vaccate che ingolfano il web) sembra sempre più uno sfiatatoio dove sfogare le proprie frustrazioni. Un po' come il panem et cicrcenses degli antichi romani: l'importante è che il popolo si diverta con qualcosa, così il potere può gestire gli interessi propri...
Ti sei mai domandato perché si continuano a smerciare le follie (permettimi il termine...) che hai sfoggiato in questi post? Ti sei mai domandato chi realmente ci guadagna se tanti e troppi illusi continuano a bendarsi gli occhi con la teoria del tutto gratis? Hai mai fatto caso che nulla si crea e nulla si distrugge, e che ogni teoria fisica potrebbe confutare i tuoi assiomi? Con quali energie si possono arrivare a creare i contenuti gratuiti cui vagheggi? E se firefox vive di donazioni, da dove arrivano i soldi che noi poveri cristi comunque gli versiamo?
Ti assicuro che sono visceralmente anarchico. Ma non sono masochista!
Io ti ho portato degli argomenti concreti. Tu porti delle utopie tutt'altro che dimostrate. Dei sogni, più o meno asupicabili, ma sicuramente irrealizzati, almeno finora.
Io ti auguro solamente di sopravvivere a certi pindarismi per i prossimi due o tre anni. Poi spero che la realtà possa arrivare a mettere in dubbio le tue certezze. Non certo perché io faccio il tifo per altri modelli di comunicazione, ma perché i tuoi modelli non stanno in terra e nemmeno nel cielo di Benedetto XVI: attrezzati adesso, prima di cadere nel vuoto! Accetta il consiglio. |
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etabeta Dio maturo


Registrato: 06/04/06 11:02 Messaggi: 2707
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Inviato: 22 Gen 2010 20:32 Oggetto: |
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{Carlo} ha scritto: | Schiettezza per schiettezza, non mi va nemmeno di gestire un blog di nascosto durante gli orari di lavoro o la notte, rubando (sì, rubando! Nulla si crea e nulla si distrugge) tempo e attenzioni al mio ipotetico datore di lavoro o alla mia famiglia.. |
Rispetto la tua opinione e le tue scelte, ognuno è libero di scegliere è il bello della democrazia. Ma permettimi di dire che per fortuna c'è chi come me sfrutta proprio la notte per cercare di donare quel poco che sa e se non ci fossero persone così credo ormai leggeresti solo disInformazione di regime.
E quelle persone sono da apprezzare molto di più di chi fa le cose semplicemente per interesse come può essere chi pretende di far pagare anche l'aria che si respira (anche se in realtà, in Italia, quella già la paghiamo! Miscelata al GPL!).
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utonto_medio Dio maturo

Registrato: 09/02/08 15:28 Messaggi: 1012
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Inviato: 22 Gen 2010 20:44 Oggetto: |
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mi è venuto in mente che quando viaggiavo in treno quotidianamente quasi ogni giorno mi capitava di leggere metro o city (quotidiani cartacei gratuiti) che è un po il discorso che si faceva sopra ma al contrario... poca qualità ma gratis...
restando invece su zeusnews mi viene in mente che esistono un numero folle di mensili dedicati all'informatica e dintorni che sono di qualità assolutamente penosa, sia per i contenuti che per la forma e soprattutto sono infarciti di pubblicità a livelli vergonosi... per la carità bisogna pur vivere... ma non credo abbiano senso decine di piccole tirature...
esprimo quindi l'utonto-pensiero finale:
vero: non sempre il prezzo giustifica la qualità
vero: se è gratis non ti lamentare, piuttosto se non ti piace cerca un'alternativa
vero: al momento abbiamo la possibilità di scegliere... quindi riteniamoci fortunati.
se dovessi dare un voto zeus news darei un 6 e mezzo (il paragone è con "chip" che compravo una decina di anni fa alle news e un 7 e mezzo al forum.
ciao |
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{Paolo Migliori} Ospite
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Inviato: 23 Gen 2010 13:33 Oggetto: Caro Dario, sono un lettore "non pagante" |
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Comprendo e rinsaldo le tue perplessità sui contenuti a pagamento, visto che sono un lettore "non pagamente".
Le virgolette sono d'obbligo: nei fatti, come cittadino .it già pago la linea ADSL il triplo rispetto ai miei amici internettiani d'oltralpe e il doppio rispetto ai lettori .com del NYT.
Questo ha un peso decisivo in ogni decisione che riguarda i contenuti digitali.
A quanto sopra, si aggiunge la legge della domanda e dell'offerta in Italia: perché pagare per contenuti che non sono e non possono essere innovativi?
Un articolo deve contenere informazioni inedite per essere appetiibile, ma l'inedito in rete non esiste per ovvie ragioni... o meglio esiste per pochi attimi, giusto il tempo di una capatina da parte di qualche aggregatore di news.
Vedo che a lato pagina proponete dei "TEST".
Ecco, quella è la mia forma di pagamento: la lettura dei test ai quali sono interessato. |
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Zeus Amministratore


Registrato: 21/10/00 02:01 Messaggi: 13267 Residenza: San Junipero
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Inviato: 23 Gen 2010 16:05 Oggetto: Ma va? Esistono anche lettori paganti? :-) |
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Citazione: | come cittadino .it già pago la linea ADSL il triplo rispetto ai miei amici internettiani d'oltralpe e il doppio rispetto ai lettori .com del NYT. |
Ma anche io sono cittadino .it e anche io pago come te, quindi che c'entra questa tua affermazione? Anzi, per fornire il servizio di cui usufruisci gratuitamente, pago ben più di te...
Citazione: | perché pagare per contenuti che non sono e non possono essere innovativi?
Un articolo deve contenere informazioni inedite per essere appetiibile, ma l'inedito in rete non esiste per ovvie ragioni... o meglio esiste per pochi attimi, giusto il tempo di una capatina da parte di qualche aggregatore di news. |
Domanda provocatoria: se pensi che gli articoli che trovi sul web non siano innovativi o inediti, perché li leggi?
Ti assicuro che per scrivere un articolo il costo non è uguale a zero: ci vuole tempo e capacità professionale per selezionare e verificare le fonti, comprendere le notizie, approfondire un argomento magari consultando dieci siti diversi, spesso inserendo considerazioni personali che non sono quelle dell'ultimo arrivato, ma di chi bazzica in questo settore da anni o da decenni; ecco, tutto questo è il valore aggiunto che ci mettiamo. Ci sono lettori che lo capiscono e tornano, si affezionano, consigliano questo sito rispetto ad altri. Ci sono lettori più frettolosi che passano di qui ogni tanto o magari una volta nella vita, ma va benissimo così.
Citazione: | Ecco, quella è la mia forma di pagamento: la lettura dei test ai quali sono interessato. |
A questo punto, immagino di doverti ringraziare per come impieghi il tuo tempo prezioso  |
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Marfone Mortale devoto

Registrato: 02/05/08 13:05 Messaggi: 6 Residenza: tra le risaie
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Inviato: 23 Gen 2010 17:58 Oggetto: |
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Buongiorno
leggo con interesse i vari commenti sulla richiesta gratuità nella "somministrazione" di quello che, comunque, è il lavoro di altri.
E' un problema "contro" il quale mi sono scontrato spesso,anche molto prima di Internet.
Mi spiego, in modo stringato: svolgo un'attività grafica/pubblicitari e, spesso, per i miei clienti (produttori di rubinetti, formaggi o mobili) il mio lavoro veniva/viene sottovalutato in tutti i sensi - in special modo per l'aspetto economico - in quanto veniva/viene comparato con quello, è un esempio, del tipografo che "produce" 87 quintali di cataloghi stampati, consegnando pertanto una massa di prodotto facilmente percepibile come frutto di sudato lavoro.
Il tutto si riconduce molto semplicemente alla vecchia "non considerazione" del lavoro intellettuale o comunque non manuale.
Infatti io per mettere assieme quattro foto, tirare un po' di righe (ora mi dicono "mettere tutto nel computer e pigiare un bottone" o qualcosa di simile: si, c'è ancora gente che pensa questo!) e comporre dei testi non faccio alcuna fatica, non impegno risorse e impiego poco tempo o nulla. Non è così?
Così come i giornalisti che scrivono per il web: che fatica fanno? si devono informare e compiere ricerche per dare un prodotto di qualità? ma no, leggono qualche altro sito, copia/incollano e via andare, di corsa, e distribuire gratuitamente il frutto della loro capacità e conoscenza.
Credo che alla fine il vero problema sia solo l'ignoranza nel senso letterale del termine: ignorare come sono realmente le cose.
Dovevo e devo, infatti, perdere altro del mio tempo per spiegare ai miei clienti perché chiedo dei soldi e perché mi devono pagare.
Chiederei a chi pretende la condivisione gratuita di venire gratuitamente a ripararmi la caldaia (ovviamente al di fuori del normale orario di lavoro...., anche di notte o di domenica...) - disposto a pagare il costo dei ricambi. |
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merlin Dio maturo


Registrato: 16/03/07 00:32 Messaggi: 2421 Residenza: Kingdom of Camelot
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Inviato: 23 Gen 2010 20:52 Oggetto: |
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Mi sembra che (casualmente?) si faccia un po' di confusione.
Infatti una cosa è l'informazione corretta (e possibilmente aggiornata) che è un bene collettivo, e altra cosa siano gl'interessi personali ed economici, che sono quelli che poi ci permettono di sopravvivere.
Ovviamente, anche l'informazione può essere visto come un "bene" in senso economico e non mi pare il caso di crocifiggere tutti quelli che "pretendono" di averne il monopolio per guadagnarsi anche l'esclusiva della cessione a pagamento. Ma questo scivolamento concettuale non può essere giustificato in astratto; la vendita della notizia dovrebbe servire soltanto ad acquisire i mezzi per produrre altre notizie.
In astratto la notizia per poter essere di tutti deve continuare ad essere libera cioè facilmente divulgabile ed accessibile facilmente e soprattutto gratuitamente, per cui sembra accettabile la commercializzazione solo in quest'ottica.
Perché la notizia è un fatto culturale assai prima che un fatto economico; altrimenti ricadiamo nell'errore dell'Index librorum prohibitorum che negava la conoscenza "per motivi religiosi" così come oggi si cerca di limitarla per motivi economici-
Ragionando diversamente e scendendo per li rami arriviamo -come oggi accade- a giustificare i "giornalisti" che si fanno "ricomprare" le immagini compromettenti, perché tanto la notizia è "un fatto economico" e che quindi può essere legittimamente venduto a un solo interessato da chi lo possiede, invece di condividerlo perché costituisce "informazione".
Dato e non concesso che anche il gossip costituisca una sottospecie di notizia e quindi degno di astratta tutela. |
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etabeta Dio maturo


Registrato: 06/04/06 11:02 Messaggi: 2707
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Inviato: 23 Gen 2010 21:37 Oggetto: |
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Marfone ha scritto: | Chiederei a chi pretende la condivisione gratuita di venire gratuitamente a ripararmi la caldaia (ovviamente al di fuori del normale orario di lavoro...., anche di notte o di domenica...) - disposto a pagare il costo dei ricambi. |
Scusa ma io, fuori dal normale orario di lavoro, la notte il sabato e la domenica faccio già il webmaster, logicamente non retribuito, per la ditta in cui lavoro negli orari di lavoro visto che la mia funzione è un'altra e in ufficio non si trova tempo per farmi svolgere l'ulteriore compito che mi è stato assegnato.
Quindi purtroppo non riesco avenire a riparati la caldaia gratis.
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