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Zeus News Ospite
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Inviato: 15 Feb 2010 00:37 Oggetto: Ubuntu perde i pezzi |
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Commenti all'articolo Ubuntu perde i pezzi
Terremoto ai vertici dello sponsor commerciale Canonical, che ridisegna tutto lo staff dirigenziale. Si svolta verso una versione commerciale.
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{pippolo} Ospite
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Inviato: 15 Feb 2010 05:00 Oggetto: |
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Eh no ... adesso e' la volta buona che passo a debian o slackware |
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MaXXX eternal tiare Dio maturo

Registrato: 18/02/09 12:13 Messaggi: 2290 Residenza: Dreamland
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Inviato: 15 Feb 2010 05:22 Oggetto: |
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Sarebbe un vero peccato se ubuntu diventasse un sistema a pagamento commerciale dopo tutti gli sforzi che ha fatto spero che non accada e mi sembra cmq un ipotesi remota per fortuna.
Il fatto che mac os x avanzi e sia più diffuso non giustifica il voler abbandonare il software libero!!!!!! l'open source offre programmi di alta qualità che spesso sono paragonabili o superiori a molte soluzioni commerciali e deve essere sostenuto e sviluppato.
Non dimentichiamoci che mac os x è derivato da unix come linux!!! quindi quello che fa mac os potenzialmente lo può benissimo fare linux che sta migliorando da anni, l'avere una Gui strafiga, essere molto più facile da usare come interfaccia e la compatibilità con programmi e hardware linux ci sta arrivando, sono poche le cose che ha da invidiare a mac os o a win (spesso poi funzioni poco utili) con lo sviluppo ci si arriverà linux è sviluppato da una comunità di esperti e non conta facilmente su grossi investimenti come può fare ms o apple a parte forse novell come eccezione.
E poi un linux tipo ubuntu non è che sia così difficile a usare rispetto a mac os x o win, basta imparare qualche riga di comando e anche non sapendole si usa cmq per la maggior parte delle funzioni tipiche, ce lo fatta io che sono un utonto e ho sempre usato win, ce la può fare chiunque è questione di interessarsi e di provare.
Inoltre si parla come sappiamo solo di ambienti consumer, perchè linux nei server o in certi apparecchi stand alone la fa da padrone surclassando mac os e rivaleggiando molto con windows, io nelle casse del supermercato ho visto red hat per dire. |
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merlin Dio maturo


Registrato: 16/03/07 00:32 Messaggi: 2421 Residenza: Kingdom of Camelot
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Inviato: 15 Feb 2010 08:48 Oggetto: |
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MaXXX eternal tiare ha scritto: | Sarebbe un vero peccato se ubuntu diventasse un sistema a pagamento commerciale [...]
Inoltre si parla come sappiamo solo di ambienti consumer, perchè linux nei server o in certi apparecchi stand alone la fa da padrone surclassando mac os e rivaleggiando molto con windows, io nelle casse del supermercato ho visto red hat per dire. |
Beh, magari il passaggio a pagamento potrebbe avere un senso (e un'ottima motivazione) proprio per questo. |
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anabasi Amministratore


Registrato: 21/10/05 01:58 Messaggi: 15621 Residenza: Tra Alpi e Tanaro
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Inviato: 15 Feb 2010 09:03 Oggetto: |
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Molte distribuzioni hanno un ramo "open" e uno "corporate" a pagamento. Per fare qualche nome, Red Hat e Fedora, SuSE e OpenSuSE, Mandriva Free e Powerpack.
Questo può non piacere a tutti, ed è legittimo non essere d'accordo, ma i normali utenti Fedora, OpenSuSE e Mandriva utilizzano le loro distro con soddisfazione.
Certamente il ramo "open" sarà il banco di prova per le innovazioni che in seguito andranno a beneficio del ramo "corporate" ma, dal punto di vista esclusivamente pratico dell'utente comune, non credo sia un'evoluzione preoccupante. |
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franz Dio minore


Registrato: 25/05/05 17:12 Messaggi: 800 Residenza: Lac Majeur
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Inviato: 15 Feb 2010 09:44 Oggetto: |
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@anabasi: quoto in pieno. Il mondo open è pieno di fork (Firefox, uno per tutti) |
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{Domenico} Ospite
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Inviato: 15 Feb 2010 11:44 Oggetto: Chi la fa l'aspetti |
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Pazienza, il giorno dopo che Ubuntu diverrà, se diverrà, a pagamento passerò direttamente a Debian, o a chi segue lo stesso ideale ubuntiano. Le cose preziose si chiamano documenti e dati personali, il sistema operativo è un mezzo, non un fine. |
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jeawrong Mortale devoto


Registrato: 14/01/09 20:23 Messaggi: 8 Residenza: Corridonia
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Inviato: 15 Feb 2010 13:42 Oggetto: Re: Chi la fa l'aspetti |
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{Domenico} ha scritto: | Pazienza, il giorno dopo che Ubuntu diverrà, se diverrà, a pagamento passerò direttamente a Debian, o a chi segue lo stesso ideale ubuntiano. Le cose preziose si chiamano documenti e dati personali, il sistema operativo è un mezzo, non un fine. |
Quoto in pieno |
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{Carlo} Ospite
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Inviato: 15 Feb 2010 14:01 Oggetto: |
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Qualcuno dubitava che prima o poi sarebbe successo? Eppure le false promesse del tutto gratis e subito hanno una lunga storia...
Credo che questa notizia segni una pietra miliare nella storia di internet. Tutto sommato, io ci speravo nel modello open source! Mi domandavo come avrebbe retto. Ed infatti, purtroppo, non regge.
Adesso, spero solo che i massimalisti non si inerpichino in battaglie da quaqquaraqquà, prendano atto e ci aiutino a stutturare un mercato "equo e solidale", dove sia giusto riconoscere i costi di inventori e produttori, ma si riesca soprattutto a definire il "giusto prezzo" per gli utenti |
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etabeta Dio maturo


Registrato: 06/04/06 11:02 Messaggi: 2707
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Inviato: 15 Feb 2010 14:20 Oggetto: |
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MaXXX eternal tiare ha scritto: | Sarebbe un vero peccato se ubuntu diventasse un sistema a pagamento commerciale dopo tutti gli sforzi che ha fatto spero che non accada e mi sembra cmq un ipotesi remota per fortuna. |
Non è un gran peccato in definitiva considerati gli sviluppi di Ubuntu negli ultimi anni.
L'ultima distribuzione degna di questo nome di Canonical è stata la 7.10 in cui tutto, wireless compreso, funzionava out of the box.
MaXXX eternal tiare ha scritto: | Il fatto che mac os x avanzi e sia più diffuso non giustifica il voler abbandonare il software libero!!!!!! l'open source offre programmi di alta qualità che spesso sono paragonabili o superiori a molte soluzioni commerciali e deve essere sostenuto e sviluppato. |
Credo che Shuttleworth stia finendo i fondi, o per lo meno la voglia di spenderli, probabilmente gli sforzi non hanno portato il risultato preventivato quindi stop alle sovvenzioni.
Non dimentichiamoci che Shuttleworth non è altro che un imprenditore, quello è il passato che gli ha permesso di accumulare soldi per lanciare Ubuntu oltre a farsi una passeggiata nello spazio.
MaXXX eternal tiare ha scritto: | Non dimentichiamoci che mac os x è derivato da unix come linux!!! |
OSX usa il kernel Mach distribuito sotto licenza BSD con GNU/Linux, a parte le radici nel mondo 'nix non ha altro da spartire.
MaXXX eternal tiare ha scritto: | E poi un linux tipo ubuntu non è che sia così difficile a usare rispetto a mac os x o win, basta imparare qualche riga di comando e anche non sapendole si usa cmq per la maggior parte delle funzioni tipiche, ce lo fatta io che sono un utonto e ho sempre usato win, ce la può fare chiunque è questione di interessarsi e di provare. |
Onestamente il top in quanto a immediata usabilità per chi viene dal mondo di XP è Mandriva.
Proprio ieri sera con una "vecchia" 2008 Spring semplicemente avviando da CD e cliccando su installa ci ho riesumato un eeePC900A Linux che con la Xandros Stupid Mode non ne voleva sapere di vedere la Huawei E620 che commercializza attualmente Vodafone. Due click con l'interfaccia grafica e la chiavetta era già configurata e funzionante senza il programma proprietario di Vodafone.
MaXXX eternal tiare ha scritto: | Inoltre si parla come sappiamo solo di ambienti consumer, perchè linux nei server o in certi apparecchi stand alone la fa da padrone surclassando mac os e rivaleggiando molto con windows, io nelle casse del supermercato ho visto red hat per dire. |
Beato te che vivi in un'isola felice, qui nei supermercati non si vede altro che Winzozz.
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bdoriano Amministratore


Registrato: 02/04/07 12:05 Messaggi: 14391 Residenza: 3° pianeta del sistema solare...
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Inviato: 15 Feb 2010 14:50 Oggetto: |
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{Carlo} ha scritto: | Qualcuno dubitava che prima o poi sarebbe successo? Eppure le false promesse del tutto gratis e subito hanno una lunga storia...
Credo che questa notizia segni una pietra miliare nella storia di internet. Tutto sommato, io ci speravo nel modello open source! Mi domandavo come avrebbe retto. Ed infatti, purtroppo, non regge.
Adesso, spero solo che i massimalisti non si inerpichino in battaglie da quaqquaraqquà, prendano atto e ci aiutino a stutturare un mercato "equo e solidale", dove sia giusto riconoscere i costi di inventori e produttori, ma si riesca soprattutto a definire il "giusto prezzo" per gli utenti |
Open source non vuol mica dire gratuito. Vuole solo dire sorgente aperto, cioé posso vedere come hanno fatto a farlo e posso, eventualmente, apportare le modifiche che mi servono, rendendole liberamente disponibili ad altri.
Generalmente, i programmi Open source non si pagano direttamente, ma si paga la consulenza per l'installazione, la configurazione, etc... insomma, si paga per l'assistenza derivata dal loro uso.
In alcuni casi, esistono forum che mettono a disposizione gratuitamente lo spazio di discussione per aiutare gli utenti alle prime armi. E nessuno si scaglia contro questo modello di utilizzo... insomma, libera scelta. Posso scegliere di pagare per avere aiuto o posso scegliere di chiedere aiuto senza pagare, dipende dal modello di distribuzione del software. |
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{free4ever} Ospite
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Inviato: 15 Feb 2010 17:12 Oggetto: C'era da aspettarselo |
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Non avevo dubbi. Chi non ha a cuore la libertà del software prima o poi finisce per prendere la decisione di chiudere i propri programmi. Per questo non ho mai usato Ubuntu. E, guarda caso, avevo ragione. |
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seahawk Dio minore


Registrato: 14/07/07 09:23 Messaggi: 865 Residenza: Bosco di Shoikan
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Inviato: 15 Feb 2010 18:51 Oggetto: |
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A parte che non bisogna fasciarsi la testa prima di essersela rotta, comunque a me non cambia molto pagare il SO o meno, mi basta che funzioni!
Non devono fare come Win. che mascherano il prezzo del pc mizato a quello del SO... se mi dici che ubuntu costa 50€, ci installi tutto ciò che vuoi, non serve Norton, ecc. lo compro al volo... d'altronde chi programma deve pur vivere... ma i programmi open dovrebbero farli pagare di meno rispetto ai concorrenti perchè anche la comunità li ha aiutati a svilupparli, tutto qua. |
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{free4ever} Ospite
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Inviato: 15 Feb 2010 19:05 Oggetto: |
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Il solo fatto che sia venuta l'idea di rendere ubuntu commerciale è preoccupante. Comunque se uno partecipa ad un progetto libero deve accettare l'idea di farlo per volontariato.
E poi io parlavo della libertà(freedom!), non del prezzo(price): sul sito di Ubuntu, per esempio, è apparso un sondaggio che chiede agli utenti quali applicazioni vorrebbero in Lucid Linx (e nell'elenco, udite udite, sono presenti anche programmi chiusi come iTunes o Photoshop). Ecco la vera questione: a Canonical interessa solo proliferare sul mercato e rinnega le origini libere di Gnu/Linux. :-O |
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etabeta Dio maturo


Registrato: 06/04/06 11:02 Messaggi: 2707
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Inviato: 15 Feb 2010 19:53 Oggetto: |
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{free4ever} ha scritto: | Il solo fatto che sia venuta l'idea di rendere ubuntu commerciale è preoccupante. Comunque se uno partecipa ad un progetto libero deve accettare l'idea di farlo per volontariato.
E poi io parlavo della libertà(freedom!), non del prezzo(price): sul sito di Ubuntu, per esempio, è apparso un sondaggio che chiede agli utenti quali applicazioni vorrebbero in Lucid Linx (e nell'elenco, udite udite, sono presenti anche programmi chiusi come iTunes o Photoshop). Ecco la vera questione: a Canonical interessa solo proliferare sul mercato e rinnega le origini libere di Linux. :-O |
Basta rivolgersi altrove.
Anche se per me è facile visto che ho sempre considerato ubuntu una pessima distribuzione e non per partito preso.
Faccio un esempio.
Sul pc di mia nipote c'è Mandriva Spring 2008.
Ieri il suo patrigno, ignorante informatico, su quel pc stava navigando tranquillamente in internet.
Mi ha chiamato allarmato dicendo che gli era comparsa una finestra che lo avvisava della presenza di virus!
A parte l'essere sconsolato per tanta ignoranza, era finito - grazie a google - su un sito pieno di virus e spyware per gli utonti M$, ma il succo è: Non si era neanche accorto che non stava usando XP ma Mandriva e che i virus per winzozz gli fanno un baffo (pensate però se fosse finito su quel sito col suo pc con XP)!
Ecco perchè dico che la perdita di Ubuntu è molto relativa. Mandriva nel caso del peggior utonto M$ (mio cognato) si è rivelata perfetta per farlo sentire a suo agio. E Mandriva non ha mai manifestato la volontà di chiusura totale in nome del business.
Come ha fatto notara qualcuno per Ubuntu che va' ci sono altre mille distro da scegliere.
Credo che pochi ne sentiranno la mancanza. |
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MaXXX eternal tiare Dio maturo

Registrato: 18/02/09 12:13 Messaggi: 2290 Residenza: Dreamland
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Inviato: 15 Feb 2010 21:40 Oggetto: |
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merlin ha scritto: | Beh, magari il passaggio a pagamento potrebbe avere un senso (e un'ottima motivazione) proprio per questo. |
Speriamo al massimo che faccia come suse che ha sia la versione a pagamento che l'open suse usato come banco di prova.
anabasi ha scritto: | Molte distribuzioni hanno un ramo "open" e uno "corporate" a pagamento. Per fare qualche nome, Red Hat e Fedora, SuSE e OpenSuSE, Mandriva Free e Powerpack.
Questo può non piacere a tutti, ed è legittimo non essere d'accordo, ma i normali utenti Fedora, OpenSuSE e Mandriva utilizzano le loro distro con soddisfazione.
Certamente il ramo "open" sarà il banco di prova per le innovazioni che in seguito andranno a beneficio del ramo "corporate" ma, dal punto di vista esclusivamente pratico dell'utente comune, non credo sia un'evoluzione preoccupante. |
etabeta ha scritto: | Beato te che vivi in un'isola felice, qui nei supermercati non si vede altro che Winzozz. |
Grazie per le precisazioni e i consigli Etabeta, speriamo che i pochi soldi rimasti almeno li spendano bene per migliorare ubuntu... mi spiacerebbe facesse la fine di linspire (ex lindows) che era un linux a pagamento senza equivalente free e che poi è fallito per cattive politiche commerciali. |
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MaXXX eternal tiare Dio maturo

Registrato: 18/02/09 12:13 Messaggi: 2290 Residenza: Dreamland
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Inviato: 15 Feb 2010 21:48 Oggetto: |
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{free4ever} ha scritto: | Il solo fatto che sia venuta l'idea di rendere ubuntu commerciale è preoccupante. Comunque se uno partecipa ad un progetto libero deve accettare l'idea di farlo per volontariato.
E poi io parlavo della libertà(freedom!), non del prezzo(price): sul sito di Ubuntu, per esempio, è apparso un sondaggio che chiede agli utenti quali applicazioni vorrebbero in Lucid Linx (e nell'elenco, udite udite, sono presenti anche programmi chiusi come iTunes o Photoshop). Ecco la vera questione: a Canonical interessa solo proliferare sul mercato e rinnega le origini libere di Linux. :-O |
Sicuramente rinnegare l'open non sarebbe bello e spero che ubuntu migliori e passa rimanere con filosofia open e che quello che dice l'articolo non si avveri, cmq non ci vedo niente di male se si riuscisse senza programmi di virtualizzazione a usare itunes o photoshop su linux anzi visto che loro snobbano l'open sarebbe un modo per far vedere a tanti professionisti come linux sia stabile e meglio di win e cmq meno costoso e con meno fronzoli di mac os.
Il mio fotografo ha comprato un mac perchè era stufo di win che si blocava e degli antivirus, avesse potuto semplicemente formattare il vecchio pc e mettere linux sarebbe stato meglio e più economico e concorrenziale, ma per l'ostilità di adobe a linux non si può metterci Ps senza complicarsi un poco la vita con virtualizzazioni che per chi non è esperto è sempre troppo palloso o difficile. |
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freemind Supervisor sezione Programmazione


Registrato: 04/04/07 21:28 Messaggi: 4643 Residenza: Internet
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Inviato: 15 Feb 2010 22:18 Oggetto: |
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{Carlo} ha scritto: | Qualcuno dubitava che prima o poi sarebbe successo? Eppure le false promesse del tutto gratis e subito hanno una lunga storia...
Credo che questa notizia segni una pietra miliare nella storia di internet. Tutto sommato, io ci speravo nel modello open source! Mi domandavo come avrebbe retto. Ed infatti, purtroppo, non regge.
Adesso, spero solo che i massimalisti non si inerpichino in battaglie da quaqquaraqquà, prendano atto e ci aiutino a stutturare un mercato "equo e solidale", dove sia giusto riconoscere i costi di inventori e produttori, ma si riesca soprattutto a definire il "giusto prezzo" per gli utenti |
Guarda, ti spiego come funziona il modello opensource, lo posso fare visto che la quasi totalità del software che l'azienda per cui lavoro produce viene rilasciato sotto gplv3.
Allora: noi sviluppiamo certi programmi.
Quando un cliente nuovo o no viene da noi e ci chiede delle aggiunte/modifiche noi lo mettiamo davanti ad alcune scelte:
1) ti accolli tu cliente tutto il costo dell'intervento e accetti che tutto il codice venga messo nella head del nostro svn in cui si trova il ramo di sviluppo di quel software
2) paghi la modifica e la tieni per te
Se il cliente è abbastanza intelligente da scegliere la prima, tutti ci guadagnano, lui compreso.
Infatti, se il codice che viene finanziato da lui finisce nel ramo di sviluppo vuol dire che:
1) eventuali migliorie pagate da altri verranno anche a suo beneficio
2) noi a quel punto ci accolliamo il peso di mantenere debuggata la cosa perchè a tutti gli effetti fa parte del programma
3) lui non spende più un tubo a meno che non voglia fare ulteriori modifiche che si discostano da quella iniziale.
In pratica paga uno per tutti, ma tutti pagano per qualche cosa che almeno potenzialmente (ma ti assicuro che per il tipo di software che scriviamo non è neppure tanto potenzialmente ma è quasi sicuramente) serve a qualcun'altro.
Se sceglie la due invece peggio per lui, noi lavoriamo, il codice resta solo suo, non potrà distribuirlo o farci altro che non per uso personale, ogni miglioria anche minima dovrà essere pagata da lui e i bug "rilevabili" in fase di test se saltano fuori troppo tardi (dopo che lui ha detto, ok) li paga.
Inoltre, lavoriamo con un produttore di hardware particolare che ci ha chiesto l'integrazione dei suoi prodotti in uno dei nostri software: ha pagato un tot e ora il codice per lavorare con i suoi terminale è nel ramo head quindi tutti quelli che usano il nostro programma possono usare i suoi terminali e per farlo devono comperarli.
Ma guarda un po'! Campo di codice open!!!!!!
Dovrebbe essere ormai chiaro che open/free non vuol dire gratis, il modello funziona benissimo, meglio del close anche se questo alla fine in molti ambiti non potrà essere abbandonato.
Ubuntu purtroppo ha ciccato bracciata perchè senza un supporto commerciale non potrà andare avanti in eterno perchè alla fine se chi produce hw non supporta il pinguino, non c'è nulla da fare.
RedHat, SuSE e altre hanno comunque le spalle più coperte perchè le aziende sono grosse ed eventualmente possono intervenire di persona per la produzione di driver specifici.
Debian, Slack e altre non hanno il problema di Ubuntu perchè nelle versioni stabili non vengono infilate ogni due per tre le ultime versioni più o meno instabili dei programmi per cui non devono correre dietro alle mille inno-cazzate-vazioni del momento.
Facciamo un altro esempio: il freerunner.
Questo smartphone doveva essere il bene assoluto: tutto open, niente licenze e cose così. Risultato: l'azienda è fallita praticamente prima di nascere. Perchè? Facile, non ci sono moduli umts senza royalties quindi niente umts nel 2008; non ci sono moduli wifi n senza royalties quindi niene wifi n etc...
Ovviamente questo approccio è sbagliato: quelli del freerunner avrebbero dovuto dire: "Ok, facciamo un os basato sul pinguino, lo mettiamo in uno smartphone competitivo e iniziamo a metterlo in giro".
Successivamente se le cose giravano bene, avrebbero potuto pensare di allargare il concetto dell'open anche all'hardware.
Però il modello open funziona benissimo e comunque anche le distro come suse e redhat hanno a pagamento l'assistenza, eventuali software specifici (di cui comunque si può fare a meno tanto è vero che i sistemisti debian e slackware non li usano); nelle versioni "commerciali" ci finisce il codice delle versioni "free" contornato da qualche cosa.
Il voler paragonare ubuntu a osx è ridicolo: il pinguino alla fine per come è strutturato può finire sui desktop con una forzatura in quanto proprio per la struttura del sistema, la creazione di un'interfaccia (e non intendo la parte grafica) usabile da tutti risulta molto ostica.
Se ubuntu avesse lasciato perdere certe minchiate (che per carità, in alcuni casi hanno anche dato ottime ispirazioni) oggi non avrebbe questo problema.
Diciamo piuttosto che è la gente che dovrebbe capire certe piccole cose.
Una di queste è: "Non contribuisci col codice, non contribuisci col grano, ma che vuoi?"
Ritornando nello specifico del modello open: la mia non è l'unica realtà italiana che segue questa filosofia: l'altro giorno ero a seguire un corso per sviluppare su un certo software rilasciato open pure lui: anche i programmatori di questo trattano con i clienti nel modo in cui lo facciamo noi: quando trovano il demente che dice: "E no! Pago io e lo voglio solo io, alla fine possono permettersi di lucrare su questo coglione!" |
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etabeta Dio maturo


Registrato: 06/04/06 11:02 Messaggi: 2707
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Inviato: 15 Feb 2010 23:02 Oggetto: |
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MaXXX eternal tiare ha scritto: |
mi spiacerebbe facesse la fine di linspire (ex lindows) che era un linux a pagamento senza equivalente free e che poi è fallito per cattive politiche commerciali. |
Linspire non è fallita. E' semplicemente stata comprata per due soldi da quelli di Xandros che hanno fatto il cessOS che "animava" i primi eeePC.
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eratostene Dio maturo

Registrato: 10/02/06 13:38 Messaggi: 1079 Residenza: colli fiorentini
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Inviato: 15 Feb 2010 23:23 Oggetto: |
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sinceramente: spendere qualcosa o no in un sistema operativo,se sono poche decine di euri non è la fine del mondo.
io uso ubuntu e non windows perchè lo trovo più sicuro e più semplice. |
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