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fotovoltaico da record in Italia
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paolodegregorio
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MessaggioInviato: 07 Mar 2010 08:37    Oggetto: fotovoltaico da record in Italia Rispondi citando

- fotovoltaico da record in Italia -
di Paolo De Gregorio, 6 marzo 2010

L’Italia sale al 2° posto in Europa, preceduta solo dalla Germania, nella classifica dei produttori di energia solare, con produzione pari a un “GigaWatt” di potenza.
Gli impianti certificati in funzione sono più di 70.000 e forniscono energia a un milione e duecentomila persone.
Dunque, in pochissimo tempo e nonostante grandi rallentamenti prodotti da intralci burocratici e da un ministro nuclearista (Scaiola) che vede in pericolo la costruzione di centrali nucleari se il fotovoltaico soddisfa la domanda di elettricità, siamo arrivati alla autosufficienza energetica per oltre un milione di persone.

Figuriamoci che tipo di accelerazione ci sarebbe in materia di indipendenza energetica se la regione Sardegna, dove mi trovo, che ha un milione e seicentomila abitanti, con un sistema industriale in crisi, reso precario dagli umori e dalle convenienze di multinazionali straniere, trasformasse le due zone industriali, quella al nord di Porto Torres, e quella a sud-ovest di Porto Vesme, in due poli di produzione di pannelli fotovoltaici, i più moderni ed efficienti e oggi anche meno costosi, con l’obiettivo dichiarato di rendere la Sardegna una isola verde, totalmente indipendente dal petrolio.
Non ci sarebbe modo migliore per allontanare ogni ipotesi su una possibile centrale nucleare a Oristano o, peggio, su un eventuale deposito di scorie radioattive in una zona già sotto servitù militare.
Sarebbe bellissimo veder partire un progetto del genere, coinvolgere le università di ingegneria di Sassari e Cagliari con ricche borse di studio per chi si specializza nel fotovoltaico, in sinergia con una struttura produttiva da riconvertire, ma che già possiede professionalità e maestranze con esperienza industriale.
Quell’inutile evento del G8, spostato da La Maddalena a L’Aquila, ci è costato 500 milioni di euro di denaro pubblico, lasciando nell’isola manufatti incompiuti che nessuno vuole gestire.
Ma quanto ci costa il partito del “fare” e del “buon governo”? Vuoi vedere che se ci fosse un progetto serio per l’autosufficienza energetica della regione Sardegna, per venire incontro ai tanti disoccupati, per una isola verde con il fotovoltaico diffuso sul territorio, senza concentrazioni in grandi centrali, e che farebbe decadere anche la costosissima metanizzazione con gas proveniente dalla Algeria, i nostri ottimi governanti piangerebbero miseria, non tirerebbero fuori un euro, e parlerebbero di sognatori e di illusi??

Oggi, di fronte alla possibilità reale, semplice e pulita, di moltiplicare per 50 il fotovoltaico esistente, equamente su tutto il nostro territorio e diventare così autosufficienti, ecco dei mascalzoni che se ne fregano delle nostre paure e della nostra salute, che con arroganza vogliono imporre la scelta nucleare contro la volontà del popolo italiano che già votò un referendum che cancellava l’opzione nuclearista.
Anche lo stabilimento industriale di Termini Imerese in Sicilia, che presto chiuderà, dovrebbe essere immediatamente convertito in fabbrica di pannelli fotovoltaici, per rendere autosufficiente energeticamente tutta la Sicilia, assorbendo tutti gli operai che saranno licenziati dalla Fiat, per fare del sole il petrolio siciliano.
Con l’elettricità si cucina, ci si illumina, ci si scalda e ci si rinfresca, ci si sposta con un’auto elettrica, e per fare questo non si emette un solo grammo di Co2.
Paolo De Gregorio
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paolodegregorio
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MessaggioInviato: 02 Mag 2010 16:11    Oggetto: Rispondi citando

- l’eolico e il solare agli speculatori -
di Paolo De Gregorio, 2 maggio 2010

Se l’economia, anche quella giustamente sovvenzionata come quella dell’energia eolica e solare, non viene minuziosamente regolata da regioni e comuni, ecco verificarsi ciò che denuncia l’ultimo numero de L’Espresso, intitolato “vento di mafia”, che ci parla di faccendieri, mafiosi, speculatori, che mettono le mani sugli incentivi per la costruzione di impianti verdi, creando i soliti disastri tipici della gestione “liberista” della economia.
Quindi abbiamo immediatamente in opera tutti i meccanismi tipici del “liberismo”, con concentrazioni, accaparramento di terreni agricoli, incuria per il paesaggio, riciclaggio di capitali, e quanto di meglio c’è nel nostro quotidiano Far West.
Ciò viene fatto con la complicità del legislatore che sa benissimo chi sono gli “utilizzatori finali” degli incentivi, e non certo per incapacità o ignoranza.

Taglio corto e vi invito a pensare perché uno come Vendola, in Puglia, non abbia formulato, pur avendone il potere le seguenti NECESSARIE REGOLE:
-ogni regione deve avere un proprio piano energetico regionale, la regione e solo essa eroga gli incentivi, lo fa solo a favore di cittadini residenti nella propria regione da più di 5 anni, non dà autorizzazioni alla costruzione di impianti su terreni agricoli, allo scopo di tamponare l’abbandono delle campagne promuove la indipendenza energetica di ogni casa contadina, promuove la indipendenza energetica di ogni capannone industriale o artigianale, e alla fine, se rimangono fondi, nelle zone industriali si può accettare la costruzione di parchi eolici e solari a fini speculativi.

Se non si mettono queste regole, quando ci sono gli incentivi pubblici, va a finire, prevedibilmente, come denuncia “L’Espresso” e bisogna domandarsi il perché.
Infatti se i cittadini di una regione vengono esclusi dagli incentivi per darli agli speculatori e ai mafiosi che vengono da fuori (anche dal Nord), la ricchezza e il benessere non si diffondono, aumentano nelle persone fatalismo, odio per i politici, rassegnazione, passività, astensione elettorale.
Tutte le responsabilità sono della politica se non si fanno regole chiare, Se non le fanno i papponi della destra capiamo il perchè. Da Vendola pretendiamo che la Puglia sia portata fino alla totale indipendenza energetica, diffondendo questo benessere e questa sicurezza, orizzontalmente e diffusamente a tutti i suoi cittadini e realtà produttive.

Il “liberismo” ha distrutto l’Italia, facendone una fogna a cielo aperto, senza un piano per i rifiuti, con le discariche in mano alla mafia, con i piani regolatori decisi non dai geologi ma dalle mazzette dei palazzinari, dove le emergenze idrogeologiche sono enormi e ogni disastro è un affare, si progettano fabbriche di morte come gli inceneritori perché non si vuole organizzare la raccolta differenziata con riciclo,si affondano navi con rifiuti tossici davanti alle coste senza che nessuno se ne accorga, si progettano centrali atomiche e non si riescono a smantellare quelle chiuse e a mettere in sicurezza le scorie radioattive sparse per mezza Italia.
E’ ora di fare una alleanza tra buoni amministratori e cittadini e dettare nuove regole.
Cominciamo dalla Puglia!
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MessaggioInviato: 03 Mag 2010 08:53    Oggetto: La necessità delle urgenze rimosse Rispondi citando

Il tema è caldo come una camera magmatica ma proprio come questa non viene percepito fino a quando i gas spingono il magma fino alla superficie.
Viviamo una sorta di necessità delle urgenze rimosse.
Il tema del dissesto idrogeologico non è argomento da bar sport e nemmeno da discussione teologica. Non ho mai visto gruppi di Naziskin picchiarsi con gruppi dei centri sociali per discussioni sull'idrogeologia o per divergenze sulla destinazione dei suoli agricoli, sulla messa in sicurezza dei versanti di frana o tutela delle falde superficiali, non ho mai visto preti tuonare dai pulpiti contro il degrado delle aree costiere e la scomparsa delle dune, non ho mai visto veline e tronisti accapigliarsi in tivù sull'erosione delle spiagge provocata dalla costruzione di porticcioli turistici senza tenere conto dell'influenza che questi hanno sulle correnti di costa.
La gente si occupa d'altro, si preoccupa solo di quello che più la tocca da vicino e vicino non è ancora abbastanza, come diceva De Gregori in "Buonanotte Fiorellino".
Già. Buonanotte al secchio, altro che fiorellino.
Siamo noi per primi ad accettare lo statu quo, a sostituire la ragione con i capricci personali, con l'imitazione degli elementi peggiori, con l'autoabuso di sé.

Dare la colpa a Vendola è come imprecare contro l'albero dopo essercisi snutellati sopra perché, invece di guidare, eravamo intenti a comporre un SMS da mandare a tutti gli amici come da pubblicità.
Il paese, bello o brutto è fatto da noi, non siamo poi così estranei ai criminali, ai mafiosi, ai papponi, alle cortigiane e ai parassiti che stiamo accusando d'essere la causa di noi stessi.
Sempre di più e in modo impercettibile ci adeguiamo.

...Brutto eh? Ironico
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MessaggioInviato: 03 Mag 2010 10:12    Oggetto: Rispondi citando

Forse non molti sanno che Enel/Terna non è in grado di far fronte alla produzione di energia dall'eolico e che molte linee sono disconnesse dalla rete elettrica...
Ci sono cause in corso per centinaia di milioni di euro e alla fine, quando l'Enel sarà costretta a pagare, (perché contrattualmente in torto) i soldi usciranno dalle nostre tasche...
Nel frattempo molta gente perde il posto di lavoro e società energetiche falliscono.
I mafiosi se ne fregano, perché non costruiscono niente: preparano la documentazione per richiedere gli incentivi, la fanno approvare, iniziano la costruzione, prendono gli incentivi e spariscono...
Gli amministratori delle società finiscono in galera e la loro famiglia viene mantenuta agiatamente per tutto il periodo ed anche oltre (perché questi "amministratori" finiscono in galera per "professione"...).
Forse non molti sanno che l'Enel dovrebbe redigere piani energetici a 10/20/30/40 anni preparandosi per tempo ai cambiamenti annunciati...
Ma questi piani sono stati fatti e messi in un cassetto, e noi abbiamo le bollette energetiche fra le più alte del mondo "civile" e la colpa è nostra che consumiamo troppo! Non di chi non è stato in grado di prevedere ciò che qualunque cittadino poteva prevedere, e cioè che i consumi energetici sono in crescita da un secolo...
Naturalmente è lo stesso per l'acqua e per infinite altre cose e il cittadino allocco ingurgita qualunque cosa e mentre i ricchi ridono i poveri si accapigliano...
Berlusconi, Prodi e gli altri sono specchietti per le allodole: quello che non funziona è la struttura stessa del nostro Stato che, nel suo insieme, è una terribile palla al piede per ogni cittadino...
Avere un capro espiatorio è comodo per la coscienza ma non risolve i problemi.
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paolodegregorio
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MessaggioInviato: 03 Mag 2010 10:53    Oggetto: Rispondi citando

grazie Glocò per l'integrazione che riguarda la rete di distribuzione che non è stata adeguata per assorbire l'incremento di produzione derivante dall'eolico in particolare.E' una
E' un aspetto molto importante che viene nascosto dai media.
Gli speculatori non si accontentano degli incentivi, in realtà hanno anche la possibilità di vendere "certificati verdi" agli inquinatori. Non viene richiesta l'effettiva produzione di energia, ma si fa riferimento alla potenza installata per consentire tale rilascio. Risulta quindi un vero imbroglio ai danni della collettività.
e i media, complici, tacciono

saluti
paolo
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{Stefano D'Amora}
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MessaggioInviato: 03 Mag 2010 11:29    Oggetto: Rispondi citando

A sparare nel mucchio a volte si colpisce chi non centra nulla.
In particolare vorrei sottolineare che quando si parla di contributi in conto energia (è l'incentivo principale del fotovoltaico) si parla di un contributo che viene erogato dal GSE (e solo da esso a livello nazionale) e solo a fronte di effettiva produzione di energia immessa in rete: tanto produci tanto incassi ovvero se non produci non incassi. Questo ha posto fine a decenni di stomachevoli speculazioni basate sui contributi in conto capitale (ti do un po' di quattrini per costruire l'impianto, poi se lo costruisci o no si vedrà).
Per una volta quindi si può essere ragionevolmente sicuri che i soldi dei cittadini, raccolti tramite le addizionali sull'energia che si pagano in bolletta, sono spesi a fronte di qualcosa di effettivo.
La speculazione quindi si è spostata a monte, sulla fase autorizzativa della costruzione di impianti, è qui che talvolta può ancora trovarsi spazio per corruzione e malaffare, ma è un malaffare locale, che non viene dall'estero, perchè il paese è dei paesani.
Se si vuole stanare il marcio è inutile guardare a chi i progetti li realizza, ma bisogna vedere chi li può autorizzare (e quindi non autorizzare) in comune, provincia regione (ma anche ANAS, ente tratturi, comunità montane, e tutti quelli che hanno un briciolino di potere di negare senza dover spiegare)
Non è quindi un problema di mancanza di regole.
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paolodegregorio
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MessaggioInviato: 04 Mag 2010 09:43    Oggetto: Rispondi citando

caro D'Amora,

-non è in discussione il "conto energia" che è positivo. Io, come ho più volte detto, sono favorevole all'indipendenza energetica con la microgenerazione con fotovoltaico diffuso su tutto il territorio: ogni tetto di casa, di capannoni, case di campagna.
-diverso è il discorso sulla speculazione e gli imbrogli messi in atto per succhiare fondi pubblici. Dall'articolo de l'Espresso risulta che vengono fondate srl che chiedono l'autorizzazione all'ente locale e, quando la ottengono, la vendono ricavando enormi guadagni, Ecco perchè è necessaria una regola, rigida, che VIETI la vendita di queste autorizzazioni.
Inoltre, siccome i fondi sono limitati, prima vanno destinati all'autonomia energetica delle abitazioni e delle strutture produttive agricole, artigianali e industriali. Solo dopo possono essere autorizzati impianti speculativi nelle zone industriali.
Come vedi le regole sono proprio necessarie, del resto ciò si ricava anche dal tuo intervento.
Saluti
paolo
.
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dagda
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Residenza: Eporediae Taurinensis

MessaggioInviato: 05 Mag 2010 01:10    Oggetto: Rispondi citando

Gli incentivi andrebbero erogati solo ai cittadini residenti
Tutto giusto, se stiamo ad un livello puramente teorico.... ma sappiamo benissimo che nel Belpaese è uso comune intestare lo yacht alla vecchietta nell'ospizio e la villa (se non trovate qualcuno che ve la paga di nascosto Rolling Eyes ) al massimo al caro estinto durante la guerra 15/18 nel cimitero in collina....
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{pippolo}
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MessaggioInviato: 06 Mag 2010 21:55    Oggetto: " tutti i meccanismi tipici del "liberismo" " Rispondi citando

se il mercato fosse veramente libero, non ci sarebbero i contributi, e visto che praticamente l'eolico come rendimento e' inutile, nessuno si sognerebbe di spendere soldi. Infatti senza i contributi per ripagarsi le spese e incominciare a guadagnare bisognerebbe aspettare almeno dieci anni (ammesso che tiri il vento). Purtroppo fino a che non si riesce a trovare un modo per conservare l'energia, parlare di energia eolica o solare, e' come parlare di aria fritta.
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{Stefano D'Amora}
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MessaggioInviato: 07 Mag 2010 19:18    Oggetto: speculazione e regole Rispondi citando

forse sono stato troppo sintetico nel precedente intervento.
Il conto energia, per come funziona ottimamente adesso, è aperto a tutti e permette a chiunque sia in regola con i permessi di costruire il proprio impianto sul tetto, sul balcone o dove preferisce.
Questo soddisfa appieno la richiesta crescente di produzione distribuita e maggiore autonomia energetica dei singoli. Non è vero che le risorse sono limitate, perchè per ora non c'è un tetto alle autorizzazioni, quindi per fortuna non c'è bisogno di scegliere se incentivare l'impianto sul tetto di casa o la centrale: costruisci tu quello che riesci con tutte le carte in regola, collegalo, produci energia e ricevi il contributo.

I grandi impianti (oltre il Mwp), quelli che incidono sulla produzione nazionale, per i costi che hanno non possono essere realizzati che da imprenditori che normalmente utilizzano veicoli di project financing e costruiscono con denaro in parte proprio e in parte preso in prestito da banche.
Le banche erogano il denaro solo nel momento in cui il progetto è pronto a partire. Prima di arrivare a questo punto occorre che sia svolto tutto l'iter burocratico (oggi con autorizzazione unica in conferenza di servizi fino a poco fa con singole autorizzazioni da ricevere da ogni ente possibile e immaginabile).
L'investitore non si occupa della fase autorizzativa, ma compra da uno "sviluppatore" il progetto fatto e autorizzato. E' lo sviluppatore che deve darsi da fare per progetto e autorizzazione.
Ed è in questa fase che può scattare la cattiva speculazione, quella del malaffare, quella legata alla corruzione, perchè se un ente tratturi qualunque può bloccare un progetto da 25 milioni di euro perchè non indica nei tempi che la legge prevede il punto in cui si può far passare un cavo sotterraneo, capite che la tentazione di risolvere la cosa tra "amici" è forte. Poi, trovata la strada una volta, ripeterla è facile.
Il problema è, quindi che le norme ci sono, e anzi sono pure troppe, ma può mancare la trasparenza e l'applicazione seria (come spesso accade in ambito amministrativo in questo paese).
Questo per quanto riguarda il lato patologico.

Guardando invece al lato fisiologico bisogna dire che le autorizzazioni vengono rivendute agli investitori a lauto prezzo, ma in questo non c'è nulla di strano nè di scorretto (i giornali amano i toni scnadalistici, ma ad approfondimento siamo sempre messi maluccio) perchè lo sviluppatore serio è uno che lavora molto: se bastasse solo chiedere l'autorizzazione per ottenerla lo farebbero direttamente gli investitori. Invece lo sviluppatore serio investe tempo e denaro su progetti che poi non è detto che partiranno (se va bene arriva all'autorizzazione 1 sito su 5) offre i propri progetti sul mercato e quindi è giusto che guadagni. Come guadagnano i proprietari terrieri che cedono (di solito) il diritto di superficie per 20/25 anni. Peraltro questi ricavi, siccome le autorizzazioni sono rivendute a società sotto osservazione degli investitori, sono tutti fatturati e quindi sugli eventuali guadagni si pagano tutte le tasse del caso.
Proporre il blocco della vendita delle autorizzazioni riporterebbe il conto energia alla prima versione, quella che di fatto non ha fatto costruire quasi niente. Maggiori sono le restrizioni e maggiore è la distorsione del mercato (e maggiore diventa lo spazio per il malaffare) Pensare che autorizzazioni e contributi si possano concedere solo a chi per esempio risiede nella regione, avrebbe come conseguenza che o si ferma la realizzazione degli impianti perchè nella regione non ci sono i capitali per costruirli o che si assisterebbe a truffe di ogni tipo con il solo scopo di accreditarsi come cittadini regionali. Con ciò creando speculazioni ancor più gravi di quelle che si vuole combattere.

per proseguire il ragionamento di Pippolo si deve invece dire che il mercato dell'energia è un mercato estremamente distorto dall'intervento statale ma in un senso contrario a quello che ritiene lui. Se sui carburanti fossili non ci fossere tasse e accise oggi converrebbe a tutti comprarsi un generatore elettrico a benzina invece che comprare corrente dall'Enel (non ci si deve dimenticare poi che persino l'energia nucleare è un'energia sussidiata in modo massiccio).
Senza i contributi gli impianti eolici e fotovoltaici si farebbero lo stesso, ma se ne farebbero moltissimi in meno e solo dove la resa effettiva è massima.
I contributi che vengono erogati per la produzione di energia da fonti rinnovabili hanno un senso in un quadro di politica sociale ed economica di ampio respiro che contempla per esempio la riduzione di immissione di inquinanti nell'ambiente come obiettivo monetariamente non misurabile ma da raggiungere.
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MessaggioInviato: 08 Mag 2010 14:51    Oggetto: Re: Rispondi citando

{pippolo} ha scritto:
se il mercato fosse veramente libero, non ci sarebbero i contributi, e visto che praticamente l'eolico come rendimento e' inutile, nessuno si sognerebbe di spendere soldi. Infatti senza i contributi per ripagarsi le spese e incominciare a guadagnare bisognerebbe aspettare almeno dieci anni (ammesso che tiri il vento). Purtroppo fino a che non si riesce a trovare un modo per conservare l'energia, parlare di energia eolica o solare, e' come parlare di aria fritta.



Che l'eolico come rendimento è nullo è una opinione, forse riferita alla pianura Padana o ad altre zone dove il vento scarseggia, ma non si può dire questo per Sardegna e tante altre zone d'Italia. Il rendimento può essere nullo se si fa la scelta di non immettere nella rete l'energia prodotta.

Gli esempi di Samso (in Danimarca) e di altri paesi del nord Europa dimostrano la validità dell'eolico.

Certo se la mafia si inserisce perchè vede la possibilità di guadagnare a prescindere dall'effettiva produzione ed immissione in rete di elettricità, per la possibilità di emettere "certificati Verdi" da vendere agli inquinatori
non solo è inutile, ma è anche dannoso per l'ambiente.

Quanto alla conservazione dell'energia credo che esistano le modalità adeguate (accumulatori) ed eventualmente il problema non sarebbe solo dell'energia prodotta da sole e vento.
Non si può liquidare come "aria fritta" una tecnologia a disposizione di tutti,ma non gradita a petrolieri e nuclearisti, che sono lobby molto più potenti della eventuale lobby delle rinnovabili.

Noi,singolarmente, possiamo scegliere di renderci indipendenti energeticamente con il fotovoltaico e questo può darci una sicurezza di fondo: essere liberi dai pericoli reali o speculativi del picco di pretrolio,più prossimo di quanto i media non dicano, dall'aumento del prezzo della elettricità che lo scenario di crisi non esclude.
E' una scelta saggia altro che "aria fritta", accumulatori o batterie sono in commercio.
E tanto per restare nei termini di saggezza, non escludete anche qualunque possibilità di autoprodurre prodotti agricoli.
saluti a tutti
paolo
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MessaggioInviato: 08 Mag 2010 15:19    Oggetto: Rispondi citando

Stefano D'Amora sostiene che non c'è un tetto agli incentivi che metta in pericolo le richieste dei privati e voglio credergli.
Osservo però che i privati,in pratica, sono ostacolati da procedure burocratiche spesso scoraggianti e questo depone male riferendosi agli enti locali, anche se abbiamo esempi ottimi come quello della provincia di Bolzano, che ha raggiunto già il 56% di energia da rinnovabili ed ha l'obiettivo del 100% entro il 2020.
Inoltre Stefano indvidua, ma lo difende, lo snodo in cui si realizza la speculazione a rischio che è quello che l'autorizzazione a costruire un campo eolico o solare può essere venduta a soggetti diversi dachi l'ha ottenuta.
Resto dell'opinione che tale possibilità vada eliminata.
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MessaggioInviato: 08 Mag 2010 15:20    Oggetto: Rispondi citando

Grazie per i saluti!
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MessaggioInviato: 09 Mag 2010 08:24    Oggetto: Re: Rispondi citando

paolodegregorio ha scritto:
{pippolo} ha scritto:
se il mercato fosse veramente libero, non ci sarebbero i contributi, e visto che praticamente l'eolico come rendimento e' inutile, nessuno si sognerebbe di spendere soldi. Infatti senza i contributi per ripagarsi le spese e incominciare a guadagnare bisognerebbe aspettare almeno dieci anni (ammesso che tiri il vento). Purtroppo fino a che non si riesce a trovare un modo per conservare l'energia, parlare di energia eolica o solare, e' come parlare di aria fritta.



Che l'eolico come rendimento è nullo è una opinione, forse riferita alla pianura Padana o ad altre zone dove il vento scarseggia, ma non si può dire questo per Sardegna e tante altre zone d'Italia. Il rendimento può essere nullo se si fa la scelta di non immettere nella rete l'energia prodotta.

Gli esempi di Samso (in Danimarca) e di altri paesi del nord Europa dimostrano la validità dell'eolico.

Certo se la mafia si inserisce perchè vede la possibilità di guadagnare a prescindere dall'effettiva produzione ed immissione in rete di elettricità, per la possibilità di emettere "certificati Verdi" da vendere agli inquinatori
non solo è inutile, ma è anche dannoso per l'ambiente.

Quanto alla conservazione dell'energia credo che esistano le modalità adeguate (accumulatori) ed eventualmente il problema non sarebbe solo dell'energia prodotta da sole e vento.
Non si può liquidare come "aria fritta" una tecnologia a disposizione di tutti,ma non gradita a petrolieri e nuclearisti, che sono lobby molto più potenti della eventuale lobby delle rinnovabili.

Noi,singolarmente, possiamo scegliere di renderci indipendenti energeticamente con il fotovoltaico e questo può darci una sicurezza di fondo: essere liberi dai pericoli reali o speculativi del picco di pretrolio,più prossimo di quanto i media non dicano, dall'aumento del prezzo della elettricità che lo scenario di crisi non esclude.
E' una scelta saggia altro che "aria fritta", accumulatori o batterie sono in commercio.
E tanto per restare nei termini di saggezza, non escludete anche qualunque possibilità di autoprodurre prodotti agricoli.
saluti a tutti
paolo



quando parlo di accumulatori o batterie mi riferisco, ovviamente, a impianti per l'autoconsumo delle singole case.
Per il resto, come ho già detto, il problema della conservazione dell'energia non è solo dell'eolico e del solare (nucleare compreso, le cui centrali devono funzionare 24 ore su 24), quello che conta è che sia immessa in rete.
buona domenica a tutti
paolo
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MessaggioInviato: 05 Nov 2012 10:32    Oggetto: Rispondi citando

Silent Runner ha scritto:
Il tema è caldo come una camera magmatica ... ... ...
...Brutto eh? Ironico


Mi scuso per gli oltre due anni di ritardo.
Quoto integralmente Silent Runner. Crying or Very sad

Poi, più o meno, tutto il discorso in generale è quotabile. Wink
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MessaggioInviato: 05 Nov 2012 21:07    Oggetto: Rispondi citando

ho letto che la produzione di elettricità in Italia sarebbe in eccesso rispetto alle esigenze. Non so se ciò corrisponde al vero, non ho approfondito e mi riservo di farlo. Anche se non è semplice avere notizie corrette.

Ad esempio si legge spesso sui media più diffusi che le rinnovabili costano troppo e che il governo intende ridimensionare gli incentivi.
Non sono un fan degli incentivi alle rinnovabili. Auspico che i costi degli impianti si riducano ulteriormente (già sono scesi di oltre il 60% di quando ho scritto il post iniziale), e che la tecnologia migliori i rendimenti.

Ma sui costi a carico nostro occorre fare almeno questa precisazione: in applicazione del Cip6,
negli anni 2000/2009 la GSE ha destinato oltre 33 miliardi di euro per contributi e incentivi alle ASSIMILATE e circa 13 miliardi di euro alle rinnovabili (fotovoltaico, eolico).
L'energia elettrica ASSIMILATA alla rinnovabile è quella prodotta da inceneritori, scarti di lavorazione delle raffinerie).

La beffa consiste nel fatto che noi, con la bolletta elettrica alla voce A3 (oneri di sistema) finanziamo gli inceneritori che poi ci regalano malanni vari (ma sulle malattie non ci sono le firme, dimostrare il rapporto causa/effetto è da scienziati...). E intanto marcegaglia, moratti, garrone, etc. riscuotono e noi ..paghiamo.
Forse è ora di dire stop
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MessaggioInviato: 06 Nov 2012 00:37    Oggetto: Rispondi citando

STOP!!! Evil or Very Mad
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MessaggioInviato: 11 Feb 2019 15:16    Oggetto: Rispondi

paolodegregorio ha scritto:
- fotovoltaico da record in Italia -
di Paolo De Gregorio, 6 marzo 2010

L’Italia sale al 2° posto in Europa, preceduta solo dalla Germania, nella classifica dei produttori di energia solare, con produzione pari a un “GigaWatt” di potenza.
Gli impianti certificati in funzione sono più di 70.000 e forniscono energia a un milione e duecentomila persone.
Dunque, in pochissimo tempo e nonostante grandi rallentamenti prodotti da intralci burocratici e da un ministro nuclearista (Scaiola) che vede in pericolo la costruzione di centrali nucleari se il fotovoltaico soddisfa la domanda di elettricità, siamo arrivati alla autosufficienza energetica per oltre un milione di persone.

Figuriamoci che tipo di accelerazione ci sarebbe in materia di indipendenza energetica se la regione Sardegna, dove mi trovo, che ha un milione e seicentomila abitanti, con un sistema industriale in crisi, reso precario dagli umori e dalle convenienze di multinazionali straniere, trasformasse le due zone industriali, quella al nord di Porto Torres, e quella a sud-ovest di Porto Vesme, in due poli di produzione di pannelli fotovoltaici, i più moderni ed efficienti e oggi anche meno costosi, con l’obiettivo dichiarato di rendere la Sardegna una isola verde, totalmente indipendente dal petrolio.
Non ci sarebbe modo migliore per allontanare ogni ipotesi su una possibile centrale nucleare a Oristano o, peggio, su un eventuale deposito di scorie radioattive in una zona già sotto servitù militare.
Sarebbe bellissimo veder partire un progetto del genere, coinvolgere le università di ingegneria di Sassari e Cagliari con ricche borse di studio per chi si specializza nel fotovoltaico, in sinergia con una struttura produttiva da riconvertire, ma che già possiede professionalità e maestranze con esperienza industriale.
Quell’inutile evento del G8, spostato da La Maddalena a L’Aquila, ci è costato 500 milioni di euro di denaro pubblico, lasciando nell’isola manufatti incompiuti che nessuno vuole gestire.
Ma quanto ci costa il partito del “fare” e del “buon governo”? Vuoi vedere che se ci fosse un progetto serio per l’autosufficienza energetica della regione Sardegna, per venire incontro ai tanti disoccupati, per una isola verde con il fotovoltaico diffuso sul territorio, senza concentrazioni in grandi centrali, e che farebbe decadere anche la costosissima metanizzazione con gas proveniente dalla Algeria, i nostri ottimi governanti piangerebbero miseria, non tirerebbero fuori un euro, e parlerebbero di sognatori e di illusi??

Oggi, di fronte alla possibilità reale, semplice e pulita, di moltiplicare per 50 il fotovoltaico esistente, equamente su tutto il nostro territorio e diventare così autosufficienti, ecco dei mascalzoni che se ne fregano delle nostre paure e della nostra salute, che con arroganza vogliono imporre la scelta nucleare contro la volontà del popolo italiano che già votò un referendum che cancellava l’opzione nuclearista.
Anche lo stabilimento industriale di Termini Imerese in Sicilia, che presto chiuderà, dovrebbe essere immediatamente convertito in fabbrica di pannelli fotovoltaici, per rendere autosufficiente energeticamente tutta la Sicilia, assorbendo tutti gli operai che saranno licenziati dalla Fiat, per fare del sole il petrolio siciliano.
Con l’elettricità si cucina, ci si illumina, ci si scalda e ci si rinfresca, ci si sposta con un’auto elettrica, e per fare questo non si emette un solo grammo di Co2.
Paolo De Gregorio
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