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Diciassettenne dice addio su Facebook e si suicida
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Autore Messaggio
merlin
Dio maturo
Dio maturo


Registrato: 15/03/07 23:32
Messaggi: 2421
Residenza: Kingdom of Camelot

MessaggioInviato: 25 Mag 2010 16:28    Oggetto: Re: Uno di meno Rispondi citando

Silent Runner ha scritto:
merlin ha scritto:
Beh, è mia. (anzi, solo in parte).
[...]
Da qui l'abitudine di un certo Marcello, che dall'ultimo banco dopo ogni chiamata sussurrava a mezza voce: Uno di meno. E ti assicuro che nessuno aveva voglia di ridere.

A questo punto non ci resta che dire: "Sorridi, sei su Facebook!"

Beh, non eravamo poi così disperati.
Ad esempio, avendo una compagna che di cognome faceva Zucchero, ad ogni chiamata della stessa il sullodato Marcello commentava a mezza voce: in cauda venenum.
Come vedi, al peggio non c'è limite, specie per tutti quelli che alle medie hanno avuto il latino obbligatorio e la disgrazia di ricordarne ancora un po' alle superiori.
D'altra parte, non è da escludere che dopo aver avuto a che fare in giovanissima età con i misteri della consecutio temporum, le bislaccherie dei periodi ipotetici e le cabale della metrica, ogni successiva difficoltà esistenziale ci paresse poco più grave che uno scherzo di cattivo gusto.
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linguist
Semidio
Semidio


Registrato: 09/02/08 22:27
Messaggi: 449
Residenza: ITALIA ma vorrei essere altrove, davvero non qui.

MessaggioInviato: 26 Mag 2010 14:58    Oggetto: Rispondi citando

Silent Runner ha scritto:
La rivoluzione francese non è stata quella bella rivoluzione popolare con tanto di Liberté Fraternité, Egalité, perché l'ultima parola, in effetti è stata Décolletée".[...] La rivoluzione Francese, al di là delle iconografie romantiche non fu una rivoluzione che portò quel minimo di parità nelle opportunità sociali, [...]. Tutte le rivoluzioni portano disgraziatamente alle dittature e se così non è stato in Francia non è certo per via della lungimiranza dei cittadini ma solo per un disgraziato caso (disgraziato per Robespierre).[...]


Concordo, tuttavia la decapitazione del re segnò una svolta epocale in quanto l'indotta credenza che i re fossero tali per volere di Dio fu scardinata. Non dimentichiamo che la cultura era monopolio della chiesa, la gente non era ampiamente scolarizzata, ed il papa era ritenuto infallibile. Quel gesto violento ha lasciato un segno, e forse ai francesi di allora noi europei di oggi dobbiamo della riconoscenza per aver contribuito all'evoluzione della percezione del potere. Chiaramente, la democrazia intesa come potere al popolo in senso etimologico, resta una utopia. Oggi come allora, ovunque esistono diverse forme di oligarchie travestite da democrazie, e come sempre i popoli si guidano con diversi mezzi: autoritari o falsamente democratici. I bisogni si possono indurre e chi è più debole non è in grado di difendersi, con ciò mi riferisco a quanto avete scritto nei commenti di sopra riferendovi ai ragazzi e nello specifico a coloro che in certi frangenti vedono il suicidio come soluzione.
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digirun
Dio maturo
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Registrato: 22/03/08 23:37
Messaggi: 1687
Residenza: TOSCANACCIO (salmastroso)

MessaggioInviato: 26 Mag 2010 17:07    Oggetto: Rispondi citando

Evvai! complimenti


e aggiungo: comunque qualche bocca INUTILE e parassitaria di meno!
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panterarosa87
Dio minore
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Registrato: 14/12/08 18:41
Messaggi: 817
Residenza: terlizzi

MessaggioInviato: 26 Mag 2010 20:33    Oggetto: Rispondi citando

cosa hai fatto,per delle cavolate.
e cosi bella la vita
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Silent Runner
Supervisor sezione Chiacchiere a 360°
Supervisor sezione Chiacchiere a 360°


Registrato: 16/05/05 09:17
Messaggi: 23536
Residenza: Pianeta Terra

MessaggioInviato: 26 Mag 2010 20:58    Oggetto: Rispondi citando

Ripeto: è una visione predarwiniana (scusate la crasi fra predatore e Darwin con in più la parafrasi del termine "preraffaelita" qui inserita con intento sardonico e perciò amaro.
Perché amara è la mia constatazione).
Se quello che davvero ci potrebbe rendere migliori di questi personaggi che tanto vorreste vedere eliminati viene espresso attraverso questo genere di concetti, credo proprio che, alla fine dei conti, il gesto più logico (in termini di logica conseguenziale tipo: causa-effetto-causa) sarebbe l'autoeliminazione.

In parole povere, dichiarando quanto avete dichiarato, non vi dimostrereste migliori di quelli che vorreste castigare. E questo dovrebbe portarvi alla conclusione che dovreste castigare nello stesso modo anche voi stessi.

In sintesi ancora maggiore, il boia è un assassino tanto quanto l'assassino che ghigliottinerà e altrettanto assassini saranno coloro i quali per decisione o consenso faranno sì che il boia agisca.
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Danielix
Amministratore
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Registrato: 31/10/07 15:30
Messaggi: 8498
Residenza: All'inferno.

MessaggioInviato: 26 Mag 2010 23:27    Oggetto: Rispondi citando

Silent Runner ha scritto:
In parole povere, dichiarando quanto avete dichiarato, non vi dimostrereste migliori di quelli che vorreste castigare. E questo dovrebbe portarvi alla conclusione che dovreste castigare nello stesso modo anche voi stessi.

In sintesi ancora maggiore, il boia è un assassino tanto quanto l'assassino che ghigliottinerà e altrettanto assassini saranno coloro i quali per decisione o consenso faranno sì che il boia agisca.

No, Silent, non mi trovi d'accordo.

Su di un piano strettamente concettuale non ci può essere paragone, e puoi vederlo impiegando come esempio il classico film americano che vede antagonisti "i buoni" (o generalmente il buono) e "i cattivi".
Esempio ampiamente conosciuto: "Il giustiziere della notte", con Charles Bronson protagonista.
Un quartiere vive nel terrore perché una banda di teppisti uccide, rapina e violenta, giacché questo è il loro modus vivendi; in un determinato momento un residente che non ne può più (ma il cui modus vivendi è comunque tutt'altro) decide di far cessare questo clima di terrore e, uno a uno, uccide tutti i componenti della gang.
Nessun "castigo": solo "liberazione".

Il quartiere torna un luogo vivibile, e - ciò che conta - la presenza del "giustiziere" non mette a repentaglio la serena fruibilità della vita di alcuno, nonostante egli abbia commesso gli stessi identici delitti dei "cattivi".

E questo si deve al fatto che l'indole stessa del "giustiziere" è buona e, senza un valido motivo utile alla collettività, non sarebbe capace di far del male ad alcuno.

Naturalmente ciò non toglie che egli "sia capace" di uccidere ma, consentimi, la valenza negativa di questa sua "capacità" la si può valutare tale esclusivamente basandosi su un'ottica meramente morale o cattolica, e non concettuale (ho usato l'avverbio "meramente" con legittimo gusto, e tu lo sai...)

In sostanza: decapitare (fisicamente, non metaforicamente) l'attuale classe politica, non renderebbe implicitamente analogo il suo modus operandi a quello dei suoi "giustizieri"...
Anche perché - altrimenti - tale concetto renderebbe automaticamente "immorali" termini come: "rivoluzione", "ribellione al sopruso" e, soprattutto, "legittima difesa", adoperati (e messi in atto) laddove non sussistano concrete e attuabili possibilità di diverse forme di annientamento dei propri aguzzini.

Neutralizzare con sistemi incruenti chi ci impedisce di fruire serenamente della vita è sempre auspicabile, ma quando ciò non è possibile rimane l'extrema ratio o la pecorina?


Questa - per un non credente - è la sola ragione per cui la pena di morte è un atto "immorale": il texano Jim - serial killer per passione - lo si può tranquillamente neutralizzare mettendolo in galera a vita, senza necessità concreta di ghigliottinarlo; ma, ciò nonostante, il boia che apre la botola non potrà mai essere paragonato a Jim: lui esegue degli ordini "punitivi" opinabilmente (leggasi anche immoralmente, se si vuole) decisi da altri; Jim, invece, seguiva uno spontaneo impulso di natura esclusivamente malvagia...
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linguist
Semidio
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Registrato: 09/02/08 22:27
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Residenza: ITALIA ma vorrei essere altrove, davvero non qui.

MessaggioInviato: 27 Mag 2010 15:24    Oggetto: Rispondi citando

Silent Runner ha scritto:
Ripeto: è una visione predarwiniana [...] . In parole povere, dichiarando quanto avete dichiarato, non vi dimostrereste migliori di quelli che vorreste castigare. E questo dovrebbe portarvi alla conclusione che dovreste castigare nello stesso modo anche voi stessi. [...]


Ciascuno la vede a modo suo, e nessuno ha necessariamente la supremazia in termini di ragione o torto. Il punto è sul quanto ancora sono disposti a subire gli italiani. La mia percezione della sopportazione è giunta ad un punto limite. Sono stanco di vedere infrante le regole della decenza in merito alla gestione della cosa pubblica, la responsabilità della presenza di loschi figuri ai vertici è solo nostra. I fatti dimostrano che entrambi gli schieramenti contrapposti non dovrebbero occupare quei posti di responsabilità e noi cosa facciamo? Ad ogni tornata elettorale li riconfermiamo. Due le spiegazioni: siamo stupidi o masochisti. Io propenderei per la prima aggiungendo che siamo egoisti e poco lungimiranti.
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{free4ever}
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MessaggioInviato: 29 Mag 2010 21:24    Oggetto: Rispondi citando

Sono basito. No comment. Quando ho letto il titolo ho sperato fosse una barza demenziale. La nostra società sta creando degli infelici confinati in una realtà virtuale che ovviamente non può compensare il loro bisogno di affetto. Signori, rivediamoci!
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Silent Runner
Supervisor sezione Chiacchiere a 360°
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MessaggioInviato: 30 Mag 2010 14:14    Oggetto: Rispondi citando

Certo, ciascuno la vede a modo suo ed è proprio questo il problema, ciascuno si crea una mitologia del bene migliore che però può contenere virus molto infettivi. La psicologia delle masse ha un sistema immunitario molto fragile e il populismo di certe posizioni è più contagioso del bene e del male messi insieme.

Non credo che la mia opinione sia significativa perciò la esprimo solo per incoraggiare a rifletterci, non ad accoglierla in toto. Non ho in tal senso alcuna pretesa anche se posso concedermi il rammarico di vedere intelligenze eccellenti inciampare in scelte emotive da tifo calcistico.

Perciò insisto. Preferisco il pensiero di Beccaria a quello di Charlton Heston.
Perciò potrete pure non essere d'accordo ma se dovessi invitare a cena qualcuno o finire sotto il suo giudizio preferirei Cesare Beccaria.
Lo dico senza offesa ma tutto ciò che si configura come vendetta, quale che sia la forma o i termini nei quali si esprime, l'ho abbandonato in età scolare, osservando il comportamento dei miei compagni di scuola.
Mi è bastato vedere a quali livelli di assurdità si può giungere.
Se devo mettermi allo stesso livello di chi condanno, mi spiace, ma allora devo condannare anche me.
Altrimenti che vado raccontando in giro?
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digirun
Dio maturo
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MessaggioInviato: 31 Mag 2010 13:10    Oggetto: Rispondi

Silent, se dovessi invitare a cena me, se dovessi essere giudicato da me, potresti stare tranquillo.

io non ce l'ho con chi sbaglia, anche gravemente...

ce l'ho con chi reitera, con chi sbaglia, ripetutamente, per decenni sapendo di fare danno alla società o a singoli, per suo profitto personale...

con questi, mi spiace, non avrei nessuna pietà! Twisted Evil
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