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ICT, la decadenza e una speranza
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Autore Messaggio
juniorbob
Comune mortale
Comune mortale


Registrato: 07/06/10 09:17
Messaggi: 1
Residenza: Torino

MessaggioInviato: 07 Giu 2010 09:30    Oggetto: Nessuno regala nulla ... Rispondi citando

Lavoro nel monto ICT dal 1985 e ricordo il periodo della "gavetta" come un periodo molto arricchente sul piano dell'esperienza lavorativa.
Poi sono passato a fare il cliente ed ho capito che cosa hanno in testa molti manager quando parlano di outsourcing.
Credo che in nessun caso una azienda che poggia la propria attività su infrastrutture ICT possa permettersi di delegare all'esterno TUTTI gli aspetti concernenti questa infrastruttura, il portafolgio applicativo, gli aspetti del proprio processo aziendale che si avvalgono di tale infrastruttura. E' importgante che nelle posizioni chiave vi siano persone con adeguato livello di competenza che governino i processi aziendali e siano in grado di dialogare con i fornitori con cognizione di causa.
La scelta frequente di prendere per la gola i fornitori costringendoli a tariffe sempre più basse ha poi come risultato che il livello di professionalità dei consulenti decresce al decrescere del compenso pattuito. Come dicevo ... nessuno regala nulla .... ed ogni cosa ha un prezzo .. ed un valore .... cosa ne pensate ?
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dragon68k
Comune mortale
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Registrato: 07/06/10 09:56
Messaggi: 2
Residenza: Torino

MessaggioInviato: 07 Giu 2010 10:03    Oggetto: Nessuno regala nulla a NESSUNO Rispondi citando

Sono più che d'accordo, ed aggiungo che ormai qualunque attività si poggia sull'ICT.
Quale azienda riesce a lavorare senza mail, videoconferenza, accesso ad Internet, ecc?
Quale azienda non si deve preoccupare della sicurezza informatica?
Aprireste un'azienda senza una porta all'ingresso e senza muri?
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obelix
Comune mortale
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Registrato: 15/09/06 14:20
Messaggi: 2

MessaggioInviato: 07 Giu 2010 10:39    Oggetto: Nessuno regala nulla ... Rispondi citando

Lavoro come free lance dal oltre 20 anni ed ora mi rifiutano i colloqui perche' sono troppo vecchio a 54 anni (e non si parla di compensi).

Nessuno e' piu' disposto a pagare per il progetto ed il testing di un prodotto: tutti voglio tutto e "pronto ieri" tanto e' usa e getta.

Le necessita' sono diverse ed i migliori progetti che ho fatto sono quelli in cui l'analisi ha tenuto conto del parere di chi doveva usare il prodotto.

All'inizio eravamo in pochi e quasi tutti coscienti di saperne poco.
Ora siamo in tanti ma sempre in pochi ad essere coscienti di saperne poco.

La gavetta (esperienza) da fastidio?
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dagda
Dio minore
Dio minore


Registrato: 16/05/06 10:20
Messaggi: 630
Residenza: Eporediae Taurinensis

MessaggioInviato: 07 Giu 2010 11:45    Oggetto: Rispondi citando

Ritengo che anche l'ICT soffra di un problema ormai generalizzato in tutti campi del vivere odierno: l'abbassamento degli standard di qualità.
Oggi il mercato rchiede (o viene fatto credere sia così...dai manager...) prodotti/servizi di pronto consumo, come hanno detto molti utenti di questo forum, senza qualcuno che ne verifichi la qualità... senza qualcuno che si metta dalla parte del cliente a verificare il funzionamento del prodotto/servizio... una volta le aziende si preoccupavano di questo aspetto e pagavano (poco) persone appositamente per fare dei test di assicurazione qualità (io ero uno di questi, anche...) ma ora non se lo possono permettere, oppure non vogliono farlo...
di fatto stiamo vivendo con uno standard qualitativo generale decisamente inferiore rispetto a 20-30 anni fa, e non è colpa del governo o della crisi economica, ma di un rapporto etico col cliente, ridotto a "consumatore"!
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digirun
Dio maturo
Dio maturo


Registrato: 22/03/08 23:37
Messaggi: 1687
Residenza: TOSCANACCIO (salmastroso)

MessaggioInviato: 07 Giu 2010 12:37    Oggetto: Rispondi citando

OTTIMO DAGDA, quoto in toto! ok!
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pardo_
Mortale devoto
Mortale devoto


Registrato: 05/06/10 18:47
Messaggi: 12
Residenza: Nord Italia

MessaggioInviato: 07 Giu 2010 15:44    Oggetto: Rispondi citando

Sono appassionato di computer fin da quando ero bambino ed e` senza ombra di dubbio la mia "vocazione". Ho avuto la fortuna di iniziare a lavorare con mio papa`, non "vedendo" quindi tante cose. Sinceramente la condizione del mondo del lavoro da quando l'ho scoperto mi ha dato il voltastomaco.

Colpa anche mia sicuramente, sia per una sensibilita` superiore alla norma su certi temi e problematiche sociali, nonche` una personalita` che si adatta ben poco all'estrovertimento generale del sistema lavoro/economia, in cui quel che conta e` spararle grosse e parlare a vanvera tanto basta che sei simpatico e ben ideologizzato e soprattutto flessibile, mai scordare la parola sacra flessibile.

Ma alla fin fine, non lavoro piu` nell'IT semplicemente perche` c'e` da farsi un mazzo enorme con un ritorno nullo, sinceramente tanto vale fare il vaccaro e cipollare coi pc a casa e l'open source.
Alla fine ho capito che aveva ragione mio padre quando diceva che nell'IT si lavora per la gloria, e` veramente cosi` per lo meno in questo paese.
Che dire, fortunati quelli che riescono a trovare una piccola aziendina dove si sta bene.

I miei amici sono contenti a programmare gestionali del cavolo dalla mattina alla sera e avere a che fare con dementi che ti cercano pure la notte perche` il server s'e` impallato, il tutto per una paga inferiore ai minimi tabellari di un pirla qualunque che sta meglio psicologicamente e di sicuro lavora meno. Ma a me questo non sta bene, l'informatica e` una vocazione ma mica una religione.

Posso capire che nell'IT ci sia una carenza di professionalita` se la gente e` invitata a scappare dal settore e dal paese...
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digirun
Dio maturo
Dio maturo


Registrato: 22/03/08 23:37
Messaggi: 1687
Residenza: TOSCANACCIO (salmastroso)

MessaggioInviato: 07 Giu 2010 16:41    Oggetto: Rispondi citando

BRAVO PARDO! Applause Applause Applause

Professionalmente non mi sono mai occupato di IT, sono un progettista elettronico, ma anche nel mio campo è uguale, SE NON PEGGIO! Evil or Very Mad
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Brio
Semidio
Semidio


Registrato: 24/05/08 19:26
Messaggi: 206

MessaggioInviato: 07 Giu 2010 18:13    Oggetto: Re: Non diamo tutte le colpe alla scuola Rispondi citando

{Enrico} ha scritto:
[...] sono convinto che la scuola deve fornire la cultura ed apertura mentale per potersela cavare bene nella vita, e non inseguire una formazione tecnica che non può che essere obsoleta alla fine degli studi.


La pensavo anche io così. Ora non c'è giorno che io non rimpianga una scuola più settoriale che sia stata in grado di darmi qualche cosa di concreto e non qualche cosa di estremamente nozionistico e nebuloso.

Dopo anni di studio ho fatto la cosiderazione che una persona passa dai 20 ai 25 anni di vita su libri, passando per sacrifici e un vero e prorpio lavoro non retribuito per avere magari una cultura stupenda,ma a 26 anni in piena maturità senza idipendenza economica e uno straccio di futuro (e la pensione spostata a 35 anni di contributi).Consiserando che senza 1 anno di apprendistato prima dei 26 anni nel settore che approfondisci sei fuori dai giochi...credo si tocchi la tragedia.

Ci si vanta della scuola italiana di retaggio Gentile, estremamente nozionistica senza considerare che della miriade di materie che oggi si insegnano, nel modello inglese e americano ne sono presenti la metà.Inoltre già a partire dal liceo si ha una approccio universitario allo studio, costruito attorno alle inclinazioni dello studente che sceglie alcuni corsi da approfondire e quelli da escludere dalla sua formazione.Noi possiamo giusto appunto decidere di non fare religione.....e non sempre. Fatica sprecata e risorse butate.

Se la scuola italiana imparasse a convogliare le energie dei suoi ragazzi e insegnasse a focalizzare la formazione di uno studente su qualcosa di concreto, salterebbero dignitose figure professionali competitive già alla fine delle scuole superiori. Al contrario i diplomati li vedo sempre più storditi e incosapevoli...sparati verso un università che è tutta un terno al lotto. Intanto che altre possibilità avrebbero anche volendo?


Fondamentale che finito un corso di studio ci sia un ponte con la realtà lavorativa, altrimenti trovo sia tempo perso. Se la scuola non ti offre un futuro lavorativo e aiuta a vivere nel quotidiano e una scuola inutile al 70%.
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earlati
Eroe in grazia degli dei
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MessaggioInviato: 07 Giu 2010 21:31    Oggetto: Rispondi citando

Roberto1960 ha scritto:


Semplicemente il fatto che sempre meno aziende stanno sul mercato perché effettivamente producono. In tante nascono, vivono e muoiono solo per una serie di spinte puramente speculative.
Il Dio denaro così pretende.
Abbiamo fatto un mondo di carta-moneta, un mondo in cui il denaro si è sempre più staccato dal benessere vero, quello della gente.
Il risultato è che il lavoro, la qualità di chi sa fare seriamente un lavoro, le competenze, oramai contano poco.
In un mondo di illusioni va meglio un quaquaraquà che vende fumo.


Complimenti, un punto di vista estremamente interessante .
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Marco Fumetti
Mortale devoto
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MessaggioInviato: 08 Giu 2010 09:43    Oggetto: Ma di cosa stiamo parlando?! Rispondi citando

Ma qualcuno di questi signori si e' mai accorto che la categoria degli informatici e' una categoria che non esiste? Non esiste un albo, non esiste un contratto, non esistono tutele, non esiste niente!!! Anche i maghi che fanno le carte alla TV hanno un loro albo professioanle e la maschere dei cinema hanno un loro contratto. Gli informatici no. Gli informatici non esistono. Esiste solo un far-west dove vince chi la spara piu' grossa, sia a livello di aziende, sia per quanto riguarda i singoli. Chiunque puo' aprire un'azienda di informatica ed improvvisare. Chiunque puo' proporsi sul mercato (compreso quello dalla pubblica amministrazione!) senza un minimo di regole ma solo facendo un prezzo piu' basso degli altri. Ma di cosa stiamo parlando?! Iniziamo a dare un'identita' e una dignita' a questo settore e alle persone che ci lavorano seriamente, altro che! E vedrete che i ciarlatani inizieranno a cambiare aria, a tutto beneficio delle competenze e della qualita' del lavoro di chi si impegna seriamente!
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zxs3830
Mortale devoto
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Registrato: 29/04/09 16:56
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MessaggioInviato: 08 Giu 2010 18:50    Oggetto: Rispondi

Ho letto con attenzione i vostri post e vorrei riportare la mia esperienza, che invece è nel settore pubblico. Un tempo le differenze erano molte, oggi meno, poiché le cosiddette privatizzazioni hanno fatto sì che ogni settore abbia una sua autonomia contabile, quindi ottenere ricavi dai servizi che offre, pagare quelli di cui usufruisce. Bene, si potrebbe pensare, ma invece se è pubblico è pubblico, non lucrativo per nascita, però ora deve divenirlo, e per far ciò... Un esempio: il fornitore pubblico di software di un ufficio pubblico guadagna quando l'applicazione è down, in quanto gestisce (onerosamente) anche gli interventi sui malfunzionamenti, - funziona + guadagna! Viene la curiosità di conoscere il quoziente intellettivo dei creatori di tale sistema, l'unica cosa certa è che non c'han rimesso una lira, almeno nel privato le scelte sbagliate prima o poi si riverberano su chi le ha fatte.

Oltre tutto la gente comune non si rende conto della qualità scadente dei servizi, anzi spesso siti web tipo quello delle ferrovie dello stato (ora trenitalia) o dell'agenzia delle entrate sono entrati nelle classifiche come eccellenti. Ma l'italiano medio che vota in tali "concorsi" certo non ha idea dei servizi similari attivi in Svezia o in Germania, e quindi se riesce *perfino* ad acquistare un biglietto del treno o trovare un modello fiscale, stando seduto a casa di fronte al pc, chissà che pensa, forse che dietro ci sia della magìa... Gente iniziata ad una attività esoterica! Invece è solo qualche sfigato che lavora controvoglia ed i soliti dirigenti (ben pagati) e politici (straben pagati) che fanno convegni.

Vabbé, in bocca al lupo a tutti.
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