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Autore Messaggio
mda
Dio maturo
Dio maturo


Registrato: 01/11/06 09:39
Messaggi: 6648
Residenza: Figonia

MessaggioInviato: 16 Lug 2010 22:24    Oggetto: Re: le solite minchiate Rispondi citando

merlin ha scritto:
Sostenere che quello che si scrive si FB è destinato "solo agli amici" equivale ad attaccare un manifesto per strada e sostenere che dovevano leggerlo soltanto i reduci dalla 1^ guerra mondiale.
Il fatto è che certi sindacalisti non anno ancora capito che il vento sta cambiando; se in meglio o peggio lo diranno i prossimi anni.
(..)


Si può dire subito che va peggio: La schiavitù è l'ideale per l'imprenditore!

Dove non esiste il sindacato o dove non è politicizzato infatti si stuprano tranquillamente le operaie, si uccidono i lavoratori si affamando le persone, si rovinano i bambini, si avvelena la gente, la corruzione è altissima, spesso esiste la Dittatura, ecc. ecc.

Infatti da quando il sindacato in Italia non è più forte tutto questo ritorna!!!

Che bella civiltà! E' uno spasso per i ricconi questo sistema anti-liberale che è anche contrario al comunismo, socialismo, cristianesimo e altre forme di civiltà.

Ciao
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Milton
Semidio
Semidio


Registrato: 16/01/06 15:32
Messaggi: 253
Residenza: Paperopoli

MessaggioInviato: 16 Lug 2010 23:27    Oggetto: Rispondi citando

E' gratificante leggere i post di questo forum.
Citazioni colte, opinioni di un certo spessore....
Macchicavolo sostiene il governo di destra in questo paese?
(quelli che non leggono e non scrivono...?) (mi sono risposto da solo) Crying or Very sad

In ogni caso non posso che concordare con tutte le opinioni precedenti.
Io, che sono d'età, ricordo altri tempi, quando il sindacato aveva voce ed era temuto. Le speranze e le attese dei lavoratori nella protezione sindacale avevano una ragione d'essere.

Oggi l'hanno messo alle corde. Temo, anche con la complicità degli altri due ex confederati, oltre che per qualche autogol.

Tempi duri... Sad
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dagda
Dio minore
Dio minore


Registrato: 16/05/06 10:20
Messaggi: 630
Residenza: Eporediae Taurinensis

MessaggioInviato: 17 Lug 2010 16:21    Oggetto: Rispondi citando

Milton ha scritto:
E' gratificante leggere i post di questo forum.
Citazioni colte, opinioni di un certo spessore....
Macchicavolo sostiene il governo di destra in questo paese?
(quelli che non leggono e non scrivono...?) (mi sono risposto da solo) Crying or Very sad

In ogni caso non posso che concordare con tutte le opinioni precedenti.
Io, che sono d'età, ricordo altri tempi, quando il sindacato aveva voce ed era temuto. Le speranze e le attese dei lavoratori nella protezione sindacale avevano una ragione d'essere.

Oggi l'hanno messo alle corde. Temo, anche con la complicità degli altri due ex confederati, oltre che per qualche autogol.

Tempi duri... Sad

Collegandomi a quest'ultimo commento Faccio un altro esempio:
c'era una volta una grande azienda molto sindacalizzata. I sindacalisti e gli attivisti più "attivi" vennero, dal management, confinati in uffici di scarsa importanza allo scopo di evitare che fomentassero i lavoratori (erano anni caldi, intorno ai '70)... Passarono gli anni e quegli oscuri impiegatucoli fecero carriera in modo automatico, come si usava allora, e diventarono dirigenti e quadri.
Ora toccava a loro dirigere l'azienda, uscirono dagli oscuri ufficietti e si sedettero al tavolo della dirigenza.
In pochi anni l'azienda andò a ramengo.
L'azienda di chiamava Olivetti.
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Silent Runner
Supervisor sezione Chiacchiere a 360°
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Registrato: 16/05/05 09:17
Messaggi: 23478
Residenza: Pianeta Terra

MessaggioInviato: 17 Lug 2010 16:22    Oggetto: Se i tempi sono duri come sono le noci? Rispondi citando

Milton ha scritto:
E' gratificante leggere i post di questo forum.
Citazioni colte, opinioni di un certo spessore....
Macchicavolo sostiene il governo di destra in questo paese?
(quelli che non leggono e non scrivono...?) (mi sono risposto da solo) Crying or Very sad

In ogni caso non posso che concordare con tutte le opinioni precedenti.
Io, che sono d'età, ricordo altri tempi, quando il sindacato aveva voce ed era temuto. Le speranze e le attese dei lavoratori nella protezione sindacale avevano una ragione d'essere.

Oggi l'hanno messo alle corde. Temo, anche con la complicità degli altri due ex confederati, oltre che per qualche autogol.

Tempi duri... Sad

I tempi sono sempre stati duri.
Oggi la gente è abituata troppo bene, nel senso che crede di vivere bene sebbene non sappia nemmeno chi è.
E, credimi, senza sapere chi siamo veramente, è assai difficile vivere bene. O anche soltanto vivere e basta.
Anche perché se nessuno regala niente, figuriamoci l'universo del quale siamo parte integrante e al contempo entità separate da.

E' una separazione illusoria ma funzionale alla nostra struttura.
Siamo una specie efficiente ma antropofaga: divoriamo noi stessi e i nostri simili per recuperare risorse. Magari per sprecarle in cose del tutto inutili e senza futuro. E questo ci rende fragili perché contrariamente a quanto si pensi, l'individualismo antropofago comporta una dipendenza nei confronti di risorse non rinnovabili.
Parlo di risorse umane.
E in un contesto antropologico di questo genere è facile che alcune civiltà galoppino più rapidamente di altre verso il cambiamento.

Suggerisco una cosa: il cambiamento è sempre in peggio in quanto tende a distruggere, annullare, dissolvere, far decadere la struttura precedente e con essa gli equilibri fin qui raggiunti (e l'equilibrio riduce lo spreco di risorse e un maggiore equilibrio nella distribuzione delle medesime). Sia questa una società corrotta o perfetta.

Non credo che siano stati contenti coloro i quali si sono visti strappare lo scettro del potere ad ogni cambio di regime. E ad ogni corte si accompagnano sudditi che da questa e dai suoi sprechi e corruzioni, trae vantaggio, risorse per vivere e salvezza. Senza considerare l'indotto.
Noi tutti traiamo ancora vantaggi dall'enorme concentrazione di potere che nel passato ha costruito imperi. Basta guardarsi intorno. Monumenti antichi, cattedrali, fortificazioni o dimore di grande bellezza e opulenza, regge, giardini, intere città costruite sulla ricchezza strappata ai molti. Sì perché è così che funzionano le cose: per fare un ricco ci vogliono migliaia (oggi milioni) di poveri. Perché sono i ricchi a costruire e a lasciare ai posteri qualcosa che poi i posteri sfrutteranno per generare altra ricchezza o, se saranno assennati, cultura e bellezza. E queste due cose, è noto, sono alla base dell'identità collettiva, nella quale l'identità personale si specchia matura e si aggiunge.

Le risorse sono queste, non c'è via alternativa. Tutto passa di lì, dall'avere e il non avere. E i bisogni sono identici, le necessità pure.
Abbiamo dunque una civiltà che ha fondato la sua gloria e la sua potenza sulla predazione. Abbiamo ripetuto innumerabili volte lo stesso rituale al quale tutti si sono assoggettati, dai soldati che accettavano di morire in guerra in cambio di un salario e qualche privilegio di bottino e stupri, ai grandi artisti, ingegneri, architetti e sapienti. Poi è venuto il commercio o forse il commercio si è mosso insieme agli eserciti, una forma si patto di non belligeranza dove le frontiere non erano più così rigide e chiuse.

E adesso non starò qui a ripercorrere tutta la storia dell'occidente partendo dall'antica Roma per attraversare il rigoglioso medioevo e lo splendore del rinascimento solo per disegnare la nostra breve epoca.
Siamo di passaggio, ci siamo distratti un attimo (ci hanno distratto ma eravamo consenzienti) e qualcuno ci ha soffiato da sotto il culo la sedia e i cuscini. Se non siamo ancora caduti è solo perché siamo un po' arrocchettati e resi rigidi dalla troppa immobilità. Mummie ancora un po' umide, non del tutto saponificate.
E siamo bravi a lamentarci dei torti subiti quando ad essere torti siamo noi, curvi sui nostri testicoli che girano.
Ci incazziamo con il mondo, con la politica, con i magistrati, con il sindacato, con i padroni, con le cricche, con gli avversari calcistici, con gli automobilisti, con i linotipisti, con i gatti neri, con i cattivi pensieri, tanto per citare Dalla, e non siamo capaci di incazzarci con noi stessi e la nostra pigra dabbenaggine.
Le classi dirigenti sono importanti.
Sono la centrale delle idee che promuove il Paese.
E che possiamo farci noi se ultimamente la classe dirigente non si è dimostrata all'altezza? E malgrado questo l'abbiamo votata, osannata, amata, santificata, deificata solo perché ci toglieva il pensiero e la scomoda consapevolezza di avere anche noi qualche responsabilità convincendoci che andava tutto bene che ci avrebbe pensato lui a risolvere tutto, che bastava chiedere alla persona giusta e un favore qui e uno la, tutto si sarebbe aggiustato e saremmo stati bene e fanculo ai poveri?
Mi dispiace doverlo anche solo pensare. Non siamo stati nemmeno dei bravi corruttori, siamo solo stati bravi a farci corrompere con una caramella.
E loro ci hanno stuprato, hanno stuprato le nostre coscienze, le nostre volontà e intelligenze, hanno stuprato il futuro dei nostri figli e anche il nostro prossimo venturo senza lasciare dietro di sé un monumento o un'opera d'arte che potesse in qualche modo trascendere il proprio valore nominale per formare intorno a se stessa qualcosa che, anche lontanamente, potesse delinearsi come "oggetto d'identità collettiva"?
Detta così sembra logico, sembra non fare una grinza (salvo che non si appartenga alla categoria qui lapidata), loro sono i cattivi, noi siamo le vittime!
Non crediate di cavarvela a buon mercato tirando il gioco delle freccette (bersaglio compreso) contro la corazza di un rinoceronte che carica.
Non lo fermerete.

Inoltre, quello che ho detto contiene un'inesattezza voluta. Se vi è sfuggita siete (siamo) messi peggio di quanto temessi.
L'inesattezza consiste nella individuazione dell'Agente principale in questo disastro.
Lo dico in 5 parole poi chiudo:
Ci siamo stuprati da soli.
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mda
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Residenza: Figonia

MessaggioInviato: 17 Lug 2010 17:51    Oggetto: Rispondi citando

dagda ha scritto:

Collegandomi a quest'ultimo commento Faccio un altro esempio:
c'era una volta una grande azienda molto sindacalizzata. I sindacalisti e gli attivisti più "attivi" vennero, dal management, confinati in uffici di scarsa importanza allo scopo di evitare che fomentassero i lavoratori (erano anni caldi, intorno ai '70)... Passarono gli anni e quegli oscuri impiegatucoli fecero carriera in modo automatico, come si usava allora, e diventarono dirigenti e quadri.
Ora toccava a loro dirigere l'azienda, uscirono dagli oscuri ufficietti e si sedettero al tavolo della dirigenza.
In pochi anni l'azienda andò a ramengo.
L'azienda di chiamava Olivetti.


Questo vuol dire fai il tuo lavoro e non fare poi quello della controparte che è diverso.

Fin qui sarei d'accordo se non avessi scritto "Olivetti" che è una realtà che conoscevo! L'Azienda Olivetti è fallita perché facendola fallire avrebbero (ed è stato) guadagnato di più!

Manovre CONTABILI di semplice scambio d'azioni! Di questo devi prendertela con gli eredi Olivetti che non ci tenevano all'azienda e gli fregava meno di niente dei lavoratori ma tenevano molto al soldo.

Ciao
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kenshir
Semidio
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MessaggioInviato: 18 Lug 2010 01:29    Oggetto: Rispondi citando

Questo:

Silent Runner ha scritto:

Chissà perché le aziende, enti impersonali, hanno più diritti degli individui, degli esseri umani.


mi fa venire in mente questo:
Citazione:
The Corporation - Un'istruttiva ricognizione sulla dittatura planetaria delle multinazionali.

Attraverso frammenti di 40 interviste (su 70 registrate), il documentario compie un'analisi critica sulla natura delle multinazionali: dalla nascita alla massiccia diffusione nel presente, dall'impatto sul nostro pianeta alle reazioni delle persone comuni.
Una ponderosa ricognizione (ben 145 minuti: qualche taglio e una maggiore sintesi non avrebbero penalizzato né la comprensione delle spinose questioni, né l'efficacia del referto medico-sociologico) sull'instaurarsi di una dittatura planetaria, nonché sulle perversioni di un potere che ha effetti finanziari, economici, ambientali e pesa sull'immaginazione globale.


che spiega molto bene il concetto Smile
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Silent Runner
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MessaggioInviato: 18 Lug 2010 09:18    Oggetto: Rispondi citando

Infatti: ecco perché la soluzione dovrà essere necessariamente politica.
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dagda
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MessaggioInviato: 19 Lug 2010 00:53    Oggetto: Rispondi

mda ha scritto:
Questo vuol dire fai il tuo lavoro e non fare poi quello della controparte che è diverso.

Fin qui sarei d'accordo se non avessi scritto "Olivetti" che è una realtà che conoscevo! L'Azienda Olivetti è fallita perché facendola fallire avrebbero (ed è stato) guadagnato di più!

Manovre CONTABILI di semplice scambio d'azioni! Di questo devi prendertela con gli eredi Olivetti che non ci tenevano all'azienda e gli fregava meno di niente dei lavoratori ma tenevano molto al soldo.

Ciao


No, purtroppo al banchetto gli eredi Olivetti si e no hanno preso le briciole, chi si è messo i soldi in saccoccia (oppure li hanno "reinvestiti") hanno altri noti nomi: De Benedetti, Tronchetti Provera ecc....
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