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Zeus Amministratore
Registrato: 21/10/00 01:01 Messaggi: 12777 Residenza: San Junipero
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Inviato: 11 Lug 2010 09:25 Oggetto: |
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Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.
Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello. E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.
Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»
Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.
Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente. Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò. Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...» Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà. La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, |
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kevin Moderatore Caffè dell'Olimpo
Registrato: 08/02/07 09:52 Messaggi: 15785 Residenza: Qui se guardi da lì
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Inviato: 11 Lug 2010 11:16 Oggetto: |
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Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.
Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello. E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.
Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»
Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.
Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente. Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò. Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...» Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà. La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando |
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Ermengarda Categna Dio maturo
Registrato: 31/03/08 15:20 Messaggi: 2414 Residenza: torino
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Inviato: 11 Lug 2010 15:25 Oggetto: |
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Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.
Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello. E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.
Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»
Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.
Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente. Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò. Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...» Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà. La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di |
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anabasi Amministratore
Registrato: 21/10/05 00:58 Messaggi: 14541 Residenza: Tra Alpi e Tanaro
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Inviato: 12 Lug 2010 23:48 Oggetto: |
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Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.
Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello. E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.
Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»
Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.
Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente. Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò. Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...» Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà. La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene. |
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Ermengarda Categna Dio maturo
Registrato: 31/03/08 15:20 Messaggi: 2414 Residenza: torino
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Inviato: 13 Lug 2010 06:10 Oggetto: |
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Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.
Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello. E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.
Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»
Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.
Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente. Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò. Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...» Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà. La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
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Zeus Amministratore
Registrato: 21/10/00 01:01 Messaggi: 12777 Residenza: San Junipero
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Inviato: 13 Lug 2010 09:45 Oggetto: |
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Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.
Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello. E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.
Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»
Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.
Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente. Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò. Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...» Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà. La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
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kevin Moderatore Caffè dell'Olimpo
Registrato: 08/02/07 09:52 Messaggi: 15785 Residenza: Qui se guardi da lì
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Inviato: 13 Lug 2010 09:49 Oggetto: |
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Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.
Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello. E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.
Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»
Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.
Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente. Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò. Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...» Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà. La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
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Zeus Amministratore
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Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.
Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello. E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.
Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»
Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.
Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente. Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò. Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...» Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà. La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì. |
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kevin Moderatore Caffè dell'Olimpo
Registrato: 08/02/07 09:52 Messaggi: 15785 Residenza: Qui se guardi da lì
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Inviato: 13 Lug 2010 10:16 Oggetto: |
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Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.
Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello. E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.
Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»
Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.
Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente. Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò. Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...» Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà. La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.
Capitolo 6
Nel mondo parallelo |
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anabasi Amministratore
Registrato: 21/10/05 00:58 Messaggi: 14541 Residenza: Tra Alpi e Tanaro
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Inviato: 13 Lug 2010 11:41 Oggetto: |
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Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.
Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello. E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.
Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»
Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.
Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente. Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò. Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...» Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà. La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.
Capitolo 6
«Nel mondo parallelo in cui vorrei |
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Ermengarda Categna Dio maturo
Registrato: 31/03/08 15:20 Messaggi: 2414 Residenza: torino
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Inviato: 15 Lug 2010 01:05 Oggetto: |
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Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.
Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello. E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.
Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»
Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.
Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente. Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò. Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...» Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà. La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.
Capitolo 6
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Zeus Amministratore
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Inviato: 15 Lug 2010 01:30 Oggetto: |
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Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.
Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello. E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.
Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»
Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.
Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente. Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò. Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...» Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà. La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.
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Ermengarda Categna Dio maturo
Registrato: 31/03/08 15:20 Messaggi: 2414 Residenza: torino
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Inviato: 16 Lug 2010 06:37 Oggetto: |
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Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.
Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello. E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.
Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»
Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.
Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente. Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò. Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...» Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà. La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.
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Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.
Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello. E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.
Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»
Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.
Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente. Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò. Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...» Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà. La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.
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Ermengarda Categna Dio maturo
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Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.
Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello. E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.
Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»
Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.
Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente. Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò. Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...» Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà. La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.
Capitolo 6
«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne` |
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Blacks84 Dio maturo
Registrato: 26/04/07 13:50 Messaggi: 2446 Residenza: Nelpaese bagnato da tre mari e prosciugato da Tremonti
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Inviato: 19 Lug 2010 17:03 Oggetto: |
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Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.
Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello. E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.
Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»
Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.
Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente. Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò. Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...» Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà. La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.
Capitolo 6
«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma |
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Ermengarda Categna Dio maturo
Registrato: 31/03/08 15:20 Messaggi: 2414 Residenza: torino
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Inviato: 19 Lug 2010 17:08 Oggetto: |
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Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.
Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello. E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.
Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»
Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.
Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente. Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò. Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...» Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà. La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.
Capitolo 6
«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina |
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Blacks84 Dio maturo
Registrato: 26/04/07 13:50 Messaggi: 2446 Residenza: Nelpaese bagnato da tre mari e prosciugato da Tremonti
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Inviato: 19 Lug 2010 17:12 Oggetto: |
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Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.
Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello. E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.
Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»
Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.
Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente. Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò. Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...» Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà. La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.
Capitolo 6
«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina da lontano carina |
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Ermengarda Categna Dio maturo
Registrato: 31/03/08 15:20 Messaggi: 2414 Residenza: torino
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Inviato: 19 Lug 2010 23:10 Oggetto: |
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Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.
Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello. E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.
Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»
Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.
Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente. Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò. Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...» Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà. La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.
Capitolo 6
«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina da lontano carina (ma da vicina?) |
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Zeus Amministratore
Registrato: 21/10/00 01:01 Messaggi: 12777 Residenza: San Junipero
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Inviato: 19 Lug 2010 23:58 Oggetto: |
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Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.
Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello. E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.
Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»
Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.
Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente. Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò. Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...» Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà. La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.
Capitolo 6
«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina da lontano carina (ma da vicina?)
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