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Silent Runner
Supervisor sezione Chiacchiere a 360°
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Residenza: Pianeta Terra

MessaggioInviato: 22 Lug 2010 10:36    Oggetto: Rispondi citando

Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.


Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello. E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.


Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»


Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.


Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente. Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò. Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...» Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà. La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.



Capitolo 6
«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina da lontano carina (ma da vicina?)
Il cane pulcioso contagiò il leader diversamente alto di tutta la foresta, spronando le pulci ad inoculargli letali virus, trojan, spyware e Microsoft Office.
Le trojan però, ricche di complessi, povere di spirito ma decisamente brave come accompagnatrici, iniziarono un party forsennato col loro complesso preferito: the Briators, un po' anni sessantanove (col ringollo), alias Le Escort.
Le Taunus invece cadevano di sotto
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MessaggioInviato: 22 Lug 2010 11:56    Oggetto: Rispondi citando

Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.


Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello. E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.


Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»


Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.


Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente. Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò. Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...» Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà. La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.



Capitolo 6
«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina da lontano carina (ma da vicina?)
Il cane pulcioso contagiò il leader diversamente alto di tutta la foresta, spronando le pulci ad inoculargli letali virus, trojan, spyware e Microsoft Office.
Le trojan però, ricche di complessi, povere di spirito ma decisamente brave come accompagnatrici, iniziarono un party forsennato col loro complesso preferito: the Briators, un po' anni sessantanove (col ringollo), alias Le Escort.
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Residenza: Nelpaese bagnato da tre mari e prosciugato da Tremonti

MessaggioInviato: 22 Lug 2010 14:26    Oggetto: Rispondi citando

Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.


Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello. E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.


Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»


Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.


Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente. Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò. Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...» Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà. La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.



Capitolo 6
«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina da lontano carina (ma da vicina?)
Il cane pulcioso contagiò il leader diversamente alto di tutta la foresta, spronando le pulci ad inoculargli letali virus, trojan, spyware e Microsoft Office.
Le trojan però, ricche di complessi, povere di spirito ma decisamente brave come accompagnatrici, iniziarono un party forsennato col loro complesso preferito: the Briators, un po' anni sessantanove (col ringollo), alias Le Escort.
Le Taunus invece cadevano di sotto come auto americane (senza smettere di
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MessaggioInviato: 22 Lug 2010 14:40    Oggetto: Rispondi citando

Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.


Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello. E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.


Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»


Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.


Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente. Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò. Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...» Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà. La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.



Capitolo 6
«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina da lontano carina (ma da vicina?)
Il cane pulcioso contagiò il leader diversamente alto di tutta la foresta, spronando le pulci ad inoculargli letali virus, trojan, spyware e Microsoft Office.
Le trojan però, ricche di complessi, povere di spirito ma decisamente brave come accompagnatrici, iniziarono un party forsennato col loro complesso preferito: the Briators, un po' anni sessantanove (col ringollo), alias Le Escort.
Le Taunus invece cadevano di sotto come auto americane (senza smettere di incensare il leader
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MessaggioInviato: 22 Lug 2010 15:31    Oggetto: Rispondi citando

Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.


Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello. E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.


Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»


Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.


Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente. Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò. Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...» Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà. La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.



Capitolo 6
«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina da lontano carina (ma da vicina?)
Il cane pulcioso contagiò il leader diversamente alto di tutta la foresta, spronando le pulci ad inoculargli letali virus, trojan, spyware e Microsoft Office.
Le trojan però, ricche di complessi, povere di spirito ma decisamente brave come accompagnatrici, iniziarono un party forsennato col loro complesso preferito: the Briators, un po' anni sessantanove (col ringollo), alias Le Escort.
Le Taunus invece cadevano di sotto come auto americane (senza smettere di incensare il leader con grida asinine
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MessaggioInviato: 22 Lug 2010 15:34    Oggetto: Rispondi citando

Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.


Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello. E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.


Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»


Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.


Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente. Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò. Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...» Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà. La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.



Capitolo 6
«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina da lontano carina (ma da vicina?)
Il cane pulcioso contagiò il leader diversamente alto di tutta la foresta, spronando le pulci ad inoculargli letali virus, trojan, spyware e Microsoft Office.
Le trojan però, ricche di complessi, povere di spirito ma decisamente brave come accompagnatrici, iniziarono un party forsennato col loro complesso preferito: the Briators, un po' anni sessantanove (col ringollo), alias Le Escort.
Le Taunus invece cadevano di sotto come auto americane (senza smettere di incensare il leader con grida asinine e intenzioni antropofagi
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MessaggioInviato: 23 Lug 2010 14:10    Oggetto: Rispondi citando

Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.


Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello. E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.


Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»


Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.


Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente. Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò. Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...» Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà. La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.



Capitolo 6
«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina da lontano carina (ma da vicina?)
Il cane pulcioso contagiò il leader diversamente alto di tutta la foresta, spronando le pulci ad inoculargli letali virus, trojan, spyware e Microsoft Office.
Le trojan però, ricche di complessi, povere di spirito ma decisamente brave come accompagnatrici, iniziarono un party forsennato col loro complesso preferito: the Briators, un po' anni sessantanove (col ringollo), alias Le Escort.
Le Taunus invece cadevano di sotto come auto americane (senza smettere di incensare il leader con grida asinine e intenzioni antropofagi, augurandosi di centrarlo
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MessaggioInviato: 23 Lug 2010 16:45    Oggetto: Rispondi citando

Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.


Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello. E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.


Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»


Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.


Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente. Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò. Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...» Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà. La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.



Capitolo 6
«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina da lontano carina (ma da vicina?)
Il cane pulcioso contagiò il leader diversamente alto di tutta la foresta, spronando le pulci ad inoculargli letali virus, trojan, spyware e Microsoft Office.
Le trojan però, ricche di complessi, povere di spirito ma decisamente brave come accompagnatrici, iniziarono un party forsennato col loro complesso preferito: the Briators, un po' anni sessantanove (col ringollo), alias Le Escort.
Le Taunus invece cadevano di sotto come auto americane, senza smettere di incensare il leader con grida asinine e intenzioni antropofaghe, augurandosi di centrarlo in fronte.
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MessaggioInviato: 24 Lug 2010 00:10    Oggetto: Rispondi citando

Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.


Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello. E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.


Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»


Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.


Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente. Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò. Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...» Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà. La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.



Capitolo 6
«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina da lontano carina (ma da vicina?)
Il cane pulcioso contagiò il leader diversamente alto di tutta la foresta, spronando le pulci ad inoculargli letali virus, trojan, spyware e Microsoft Office.
Le trojan però, ricche di complessi, povere di spirito ma decisamente brave come accompagnatrici, iniziarono un party forsennato col loro complesso preferito: the Briators, un po' anni sessantanove (col ringollo), alias Le Escort.
Le Taunus invece cadevano di sotto come auto americane, senza smettere di incensare il leader con grida asinine e intenzioni antropofaghe, augurandosi di centrarlo in fronte.
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MessaggioInviato: 28 Lug 2010 11:30    Oggetto: Rispondi citando

Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.


Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello. E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.


Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»


Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.


Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente. Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò. Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...» Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà. La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.



Capitolo 6
«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina da lontano carina (ma da vicina?)
Il cane pulcioso contagiò il leader diversamente alto di tutta la foresta, spronando le pulci ad inoculargli letali virus, trojan, spyware e Microsoft Office.
Le trojan però, ricche di complessi, povere di spirito ma decisamente brave come accompagnatrici, iniziarono un party forsennato col loro complesso preferito: the Briators, un po' anni sessantanove (col ringollo), alias Le Escort.
Le Taunus invece cadevano di sotto come auto americane, senza smettere di incensare il leader con grida asinine e intenzioni antropofaghe, augurandosi di centrarlo in fronte.
Silenziosamente, schiere di Paduli si addensavano intorno
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MessaggioInviato: 28 Lug 2010 11:32    Oggetto: Rispondi citando

OH, MA SONO LA SOLA CHE SI DIVERTE ANCORA CON QUESTA STORIA? mI AVETE LASCIATA DA SOLA CIRCONDATA DAI PADULI...
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MessaggioInviato: 29 Lug 2010 11:25    Oggetto: Rispondi citando

Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.


Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello. E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.


Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»


Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.


Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente. Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò. Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...» Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà. La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.



Capitolo 6
«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina da lontano carina (ma da vicina?)
Il cane pulcioso contagiò il leader diversamente alto di tutta la foresta, spronando le pulci ad inoculargli letali virus, trojan, spyware e Microsoft Office.
Le trojan però, ricche di complessi, povere di spirito ma decisamente brave come accompagnatrici, iniziarono un party forsennato col loro complesso preferito: the Briators, un po' anni sessantanove (col ringollo), alias Le Escort.
Le Taunus invece cadevano di sotto come auto americane, senza smettere di incensare il leader con grida asinine e intenzioni antropofaghe, augurandosi di centrarlo in fronte.
Silenziosamente, schiere di Paduli si addensavano intorno ad un enorme
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MessaggioInviato: 30 Lug 2010 05:51    Oggetto: Rispondi citando

Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.


Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello. E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.


Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»


Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.


Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente. Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò. Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...» Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà. La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.



Capitolo 6
«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina da lontano carina (ma da vicina?)
Il cane pulcioso contagiò il leader diversamente alto di tutta la foresta, spronando le pulci ad inoculargli letali virus, trojan, spyware e Microsoft Office.
Le trojan però, ricche di complessi, povere di spirito ma decisamente brave come accompagnatrici, iniziarono un party forsennato col loro complesso preferito: the Briators, un po' anni sessantanove (col ringollo), alias Le Escort.
Le Taunus invece cadevano di sotto come auto americane, senza smettere di incensare il leader con grida asinine e intenzioni antropofaghe, augurandosi di centrarlo in fronte.
Silenziosamente, schiere di Paduli si addensavano intorno ad un enorme tino di prosecco
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MessaggioInviato: 02 Ago 2010 22:42    Oggetto: Rispondi citando

Ermengarda Categna ha scritto:
OH, MA SONO LA SOLA CHE SI DIVERTE ANCORA CON QUESTA STORIA? MI AVETE LASCIATA DA SOLA CIRCONDATA DAI PADULI...


Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.


Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello. E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.


Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»


Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.


Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente. Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò. Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...» Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà. La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.



Capitolo 6
«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina da lontano carina (ma da vicina?)
Il cane pulcioso contagiò il leader diversamente alto di tutta la foresta, spronando le pulci ad inoculargli letali virus, trojan, spyware e Microsoft Office.
Le trojan però, ricche di complessi, povere di spirito ma decisamente brave come accompagnatrici, iniziarono un party forsennato col loro complesso preferito: the Briators, un po' anni sessantanove (col ringollo), alias Le Escort.
Le Taunus invece cadevano di sotto come auto americane, senza smettere di incensare il leader con grida asinine e intenzioni antropofaghe, augurandosi di centrarlo in fronte.
Silenziosamente, schiere di Paduli si addensavano intorno ad un enorme tino di prosecco (parente di controbagnato)
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MessaggioInviato: 02 Ago 2010 22:54    Oggetto: Rispondi citando

Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.


Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello. E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.


Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»


Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.


Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente. Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò. Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...» Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà. La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.



Capitolo 6
«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina da lontano carina (ma da vicina?)
Il cane pulcioso contagiò il leader diversamente alto di tutta la foresta, spronando le pulci ad inoculargli letali virus, trojan, spyware e Microsoft Office.
Le trojan però, ricche di complessi, povere di spirito ma decisamente brave come accompagnatrici, iniziarono un party forsennato col loro complesso preferito: the Briators, un po' anni sessantanove (col ringollo), alias Le Escort.
Le Taunus invece cadevano di sotto come auto americane, senza smettere di incensare il leader con grida asinine e intenzioni antropofaghe, augurandosi di centrarlo in fronte.
Silenziosamente, schiere di Paduli si addensavano intorno ad un enorme tino di prosecco (parente di controbagnato).
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MessaggioInviato: 02 Ago 2010 23:38    Oggetto: Rispondi citando

Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.


Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello. E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.


Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»


Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.


Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente. Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò. Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...» Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà. La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.



Capitolo 6
«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina da lontano carina (ma da vicina?)
Il cane pulcioso contagiò il leader diversamente alto di tutta la foresta, spronando le pulci ad inoculargli letali virus, trojan, spyware e Microsoft Office.
Le trojan però, ricche di complessi, povere di spirito ma decisamente brave come accompagnatrici, iniziarono un party forsennato col loro complesso preferito: the Briators, un po' anni sessantanove (col ringollo), alias Le Escort.
Le Taunus invece cadevano di sotto come auto americane, senza smettere di incensare il leader con grida asinine e intenzioni antropofaghe, augurandosi di centrarlo in fronte.
Silenziosamente, schiere di Paduli si addensavano intorno ad un enorme tino di prosecco (parente di controbagnato).
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Ermengarda Categna
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MessaggioInviato: 04 Ago 2010 11:28    Oggetto: Rispondi citando

Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.


Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello. E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.


Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»


Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.


Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente. Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò. Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...» Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà. La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.



Capitolo 6
«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina da lontano carina (ma da vicina?)
Il cane pulcioso contagiò il leader diversamente alto di tutta la foresta, spronando le pulci ad inoculargli letali virus, trojan, spyware e Microsoft Office.
Le trojan però, ricche di complessi, povere di spirito ma decisamente brave come accompagnatrici, iniziarono un party forsennato col loro complesso preferito: the Briators, un po' anni sessantanove (col ringollo), alias Le Escort.
Le Taunus invece cadevano di sotto come auto americane, senza smettere di incensare il leader con grida asinine e intenzioni antropofaghe, augurandosi di centrarlo in fronte.
Silenziosamente, schiere di Paduli si addensavano intorno ad un enorme tino di prosecco (parente di controbagnato).
Occhio per occhio fà sessantaquacchio, pensò il Cane Pulcioso
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MessaggioInviato: 04 Ago 2010 12:30    Oggetto: Rispondi citando

Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.


Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello. E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.


Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»


Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.


Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente. Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò. Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...» Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà. La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.



Capitolo 6
«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina da lontano carina (ma da vicina?)
Il cane pulcioso contagiò il leader diversamente alto di tutta la foresta, spronando le pulci ad inoculargli letali virus, trojan, spyware e Microsoft Office.
Le trojan però, ricche di complessi, povere di spirito ma decisamente brave come accompagnatrici, iniziarono un party forsennato col loro complesso preferito: the Briators, un po' anni sessantanove (col ringollo), alias Le Escort.
Le Taunus invece cadevano di sotto come auto americane, senza smettere di incensare il leader con grida asinine e intenzioni antropofaghe, augurandosi di centrarlo in fronte.
Silenziosamente, schiere di Paduli si addensavano intorno ad un enorme tino di prosecco (parente di controbagnato).
Occhio per occhio fà sessantaquacchio, pensò il Cane Pulcioso, e se ripassasse
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MessaggioInviato: 06 Ago 2010 16:45    Oggetto: Rispondi citando

Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.


Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello. E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.


Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»


Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.


Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente. Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò. Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...» Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà. La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.



Capitolo 6
«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina da lontano carina (ma da vicina?)
Il cane pulcioso contagiò il leader diversamente alto di tutta la foresta, spronando le pulci ad inoculargli letali virus, trojan, spyware e Microsoft Office.
Le trojan però, ricche di complessi, povere di spirito ma decisamente brave come accompagnatrici, iniziarono un party forsennato col loro complesso preferito: the Briators, un po' anni sessantanove (col ringollo), alias Le Escort.
Le Taunus invece cadevano di sotto come auto americane, senza smettere di incensare il leader con grida asinine e intenzioni antropofaghe, augurandosi di centrarlo in fronte.
Silenziosamente, schiere di Paduli si addensavano intorno ad un enorme tino di prosecco (parente di controbagnato).
Occhio per occhio fà sessantaquacchio, pensò il Cane Pulcioso, e se ripassasse le tabelline, saprebbe
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MessaggioInviato: 07 Ago 2010 14:54    Oggetto: Rispondi

Capitolo 1
Tanto tempo fa, nel regno animale, ci fu un vecchio cane pulcioso che aveva perso il pelo, ma non il coraggio necessario per fare "BAU" a un viscido cerbero feroce che si trovava nella foresta.
La femmina del cerbero, temprata dalla vita vissuta insieme ad un nano megalomane, si imbatté nel bel mezzo di un temporale primaverile.
Poco più distante, il vecchio cane stava stuprando una veneranda gallina spennacchiata, che sembrava ben felice della cosa.
La cerbera li osservò con curiosità, e un'idea le balenò nella zucca di Halloween: "Quasi quasi propongo un triangolo animale".
"Namasté!" gridò Prospero.
"Che cazz'è?" rispose Ariel nella vecchia cinquecento Abarth. "Dov'è Shakespeare, l'autore?"
"Shakespeare? Non ha mai avuto una cinquecento Abarth. Preferiva il suo vecchio maggiolino giallo scassatissimo".
Ariel uscì dal suo amatissimo frustino insanguinato ancora colante, in direzione cerbera, eccitato come mai; lei si voltò e... DIO BON!!!: le tre teste si ergevano imponenti col chupa chups in prima linea, rotondo e rosso.
La cerbera - stupefatta - spalancò la bocca, ma scivolò sul preservativo a molla, ritardante per lui, stimolante per lei.
Lui però tardò ad aiutarla, e lei - stimolata a dovere - rimbalzò sul preservativo e urlò: "Mhhhhf!" - "Che vita di lattice..." pensò sconsolata.
Ma il cerbero, ricordandosi del cane col vizio rimasto, ripensò al triangolo, tolse le bermuda e si preparò un hot dog mentre la cerbera si leccava le ferite riportate rimbalzando.
"Senza bermuda non si becca qui!" ... e si beccò una scarica improvvisa a 500 volt sul naso.
A Cairo Montenotte intanto, nell'Osteria del Vino, si cantava allegramente: "Stupa 'na buta!"
E fra una buta e l'altra passava la vecchia, sbirciando con occhi senza convergenza, uno di vetro, l'altro in affitto da quando era nata.
"Quanto mi costa mantenere quella baldracca di mia nipote che fa le più schifose polpette che neppure i miei cani mangiano..." - riflettè.
Non necessariamente questo era il tenore che Ariel avrebbe desiderato mantenere; un soprano sicuramente canta per una volta e poi, come disse Paganini, facciamoci due bicchierini!
Conciossiacosaché tu incominci a rimuginare: "Mojitos? Odio i pestati, meglio un torbato!"
Ma i torbati, quando sono invecchiati, ad Alghero li bevono senza pensarci, cosicché alle pecore non giova. I pastori, infatti, approfittano della legge Giovanardi per morire leoni.


Capitolo 2
"La morte verrà e farà visita a chi non sa" disse Bertolt Brecht, ebbro di assenzio quindi ormai assente col suo cervello. E infatti venne e se lo mangiò con gusto sputando le ossa nella ciotola del vecchio cane pulcioso, che scodinzolò grato come un crotalo a cui avessero infilato un calippo al gusto di latte di toro, nel Buco del Piombo (Erba).
Nell'anfiteatro iniziavano a cadere le meteoriti e vendere ombrelli già tutti bucati: risparmiava l'obliterazione obbligatoria per chi avesse estrema urgenza di schiattare anzitempo.
Più che anfiteatro sembrava un anficinema con anfitrione anfibio.
L'ultimo dei Mohicani (arrivava sempre ultimo!), disse: "Bucaioli, aspettatemi!"
Arrivarono i Mohigatti, e quando videro il cane pulcioso si fecero una canna molto carica, senza offrirne ad Ariel, che stava su un piede di Vladimir Luxuria.
Sessantaquattro Mohigatti si misero in fila per tre con resto di 1, e Bertold Brecht "Ciao tesoro" disse, rivoltandosi nella tomba.
"Tesoro a chi?!" - sbottò un Mohitopo, lisciandosi i baffi con consumata teatralità - "Preferisco Brigitte Bardot!"
Notoriamente, i Mohitopi sono molto miopi, pertanto non distinguono Brigitte Bardot da un tricheco aerofagico, nonostante la differente forma dei capezzoli; quindi, gridando: "waterbondage!", Mohicani, Mohigatti, Mohitopi si addormentarono istantaneamente.


Capitolo 3
Nel regno animale, i maiali sono tanti; le vacche sono miliardi, sicché per farsene una devi cacciare 200€.
Per la fattura, ancora in Italia bisogna mostrare il pisello: se non supera la lunghezza di un branzino hai IVA agevolata.
Se invece superi la linea gialla, un energumeno nero con vocina da Puffetta ti si appoggia delicatamente al tuo lato più rosa.
Correndo silenziosamente, un sordomuto zoppo si avvicinò all'energumeno brandendo uno schioppo, mettendogli una mano davanti alla cerbera.
Con un morso, per quanto improbabile appaia, il cane addentò il "branzino" di Ariel e scivolò sulla merda che le vacche e il cane avevano legittimamente depositato.
Ariel non fu soddisfatto per cui chiamò in soccorso la Maga Circe, che lo trasformò in un oligofrenico senza dargli alcun "De bello gallico".
Nel frattempo, il protocollo di Berenice - che Callimaco stabilì: E=mc² e morì istantaneamente come meritava - veniva a sorpresa confutato e rielaborato da Tolomeo, alquanto geloso della chioma di Yul Brinner.
Si narra che a Berenice, a quella notizia, esplosero le tette per l'intensa emozione, le cadde la dentiera sul pavimento e saltellando azzannò il branzino di nonna Pina che, dopo Casablanca, ce la ritrovammo snutellata contro il muretto che si tirava tutti i piercing senza nemmeno sbriciolarli.
«Cui prodest?» esclamò Medea che transitava, insonne, in deshabillé. «A me!» rispose «Non mi ciucciate il velo pendulo!»


Capitolo 4
Un certo Pippo voleva una mela, ma una pera lo avrebbe reso meno spacca marroni, visto che l' ultima canna se l'era ingoiata come un extasy congiunto a Red-Bull color merda secca.
«Che classe!» pensò scandalizzata la contessa «mai più li inviterò alle mie raffinate orge!».
Ariel rifletté sconsolato: «Adesso comprendo perché tutta la gnocca non gradisce siffatti luoghi: al sol, rinsecca!»
Ma, al contrario, con una sola mossa ben giocata, la Bindi accorse in soccorso di Ariel, gnocca-estimatore, e lo sorprese: «Trombami!» esclamò togliendosi il vibratore nodoso regalatole dal marito, quando le cadde il cilicio dai pantaloni.


Capitolo 5
A questo increscioso incidente, qualcuno esplose a mezz'aria in bestemmioni biblici. Era Silent che ruzzolava dalle scale mobili salariali, invano e pure in salita (contrariamente al PIL!).
Praticando il waterbondage a centoventi atmosfere esplose letteralmente in alcuni fantastiliardi di pezzi, franando rovinosamente. Ma passavano casualmente dallo stato quantico, allo stato pochico decadendo in bosoni (di Higgs), passando ovviamente inosservata attraverso i muri di riso cinesi.
"Basta frasi lunghissime!" esclamò Higgs frastornato coi bosoni fumanti. Quando i bosoni lo sentirono, esclamarono, girando vorticosamente: «Ma per chi ci hai preso? Noi vogliamo solo stringhe!»
Ancora più frastornato, Silent si addormentò. Non si accorse dell'enorme trinkeswaine che grugniva vicino ai suoi piedi: la trinkeswaine è di indole molto tranquilla, ma cos'è? Dal suo grugnito sembrerebbe un porco, ma la proboscide lascia pochi dubbi.
Il malinconico "crucco" è l'equivalente teutonico della più nostrana razza: "casinista mangiaspaghetti".
«Ma la proboscide?» si chiese Silent «Cosa c'entra con...» Eppure c'era entrato, anche se non sentiva alcun dolore!
«Sei completamente insensibile!» ribattè Sibilla, la sola che sapesse ogni segretissimo inciucio tra la trinkeswaine e Kevin.
Ma, quando gli inciuci vengono a galla, anche i migliori minacciano querele idiotamente, senza capire che a loro volta sono inconsapevoli attori del grande circo della vita.
Improvvisamente, tutti in coro intonarono l'inno «Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus.«, bevendo assenzio a volontà. La "Fata Verde", inebriata dal liquore con cui condivideva il suo colore, si stava trasformando in foglia di Artemisia, senza accorgersene.
Risvegliatosi dall'incubo, il nostro amico silenzioso aprì la porta e uscì.



Capitolo 6
«Nel mondo parallelo in cui vorrei sprofondare il premier e i suoi troppo numerosi seguaci, non esistono imperatori, ne` padroni, ne`nani, ma solo qualche ballerina da lontano carina (ma da vicina?)
Il cane pulcioso contagiò il leader diversamente alto di tutta la foresta, spronando le pulci ad inoculargli letali virus, trojan, spyware e Microsoft Office.
Le trojan però, ricche di complessi, povere di spirito ma decisamente brave come accompagnatrici, iniziarono un party forsennato col loro complesso preferito: the Briators, un po' anni sessantanove (col ringollo), alias Le Escort.
Le Taunus invece cadevano di sotto come auto americane, senza smettere di incensare il leader con grida asinine e intenzioni antropofaghe, augurandosi di centrarlo in fronte.
Silenziosamente, schiere di Paduli si addensavano intorno ad un enorme tino di prosecco (parente di controbagnato).
Occhio per occhio fà sessantaquacchio, pensò il Cane Pulcioso, e se ripassasse le tabelline, saprebbe che due occhi
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