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[Zeus News]

Commenti all'articolo Musica online in crescita, ma all'IFPI non basta
La Federazione Internazionale dei discografici punta il dito contro la pirateria e cita a esempio il modello francese.


Foto via Fotolia

[{Marco}]

Due cose:
1) Non capisco perché dovrebbero essere tutelati gli editori. Al massimo, il problema è quello di tutelare gli autori (per proteggere il loro lavoro, lo "sviluppo culturale", ecc.). Editori ed autori NON sono la stessa cosa. Gli editori, tra l'altro, sono in crisi perché hanno un "modello di business" vecchio, dove non creano altro valore aggiunto che la distribuzione dei contenuti (nemmeno il talent-scouting, per esempio).
2) Il fatto che 19 canzoni su 20 siano scaricate illegalmente, non vuol dire che se fosse impossibile scaricarle, sarebbero acquistate. Semplicemente perché uno compra solo quello che è sicuro che gli piaccia (mentre si scarica anche solo per curiosità), e poi basti ricordare che quando non c'era internet, si duplicavano le cassette ed i cd. Internet ha semplicemente "assorbito" questo passaggio.

[mda]

[etabeta]

La vendita online non gli basterà mai a soddisfare le loro pretese anche se tutti, a parte me logicamente visto che di musica non mi frega niente, dovessero pagare quello che scaricano.
Parlo per assurdo ma se puoi aquistare un brano online a circa un euro, scusate ma non so i prezzi esatti perchè come detto non me ne può fregare di meno di comprare musica, e un brano in un cd (20 euro / 14 tracce) gli rende 1,40 come potranno mai credere di prendere gli stessi soldi che prendevano prima?
La matematica signori discografici non è una opinione.
Accontentatevi di prendere il 30% in meno e smettetela di rompere i c... esparare ca....te.

[merlin]

Peccato che SACEM (la transalpina corrispondente alla nostra SIAE) di lamenti invece dei mancati introiti pur distribuendo fior di soldi ai suoi rappresentati.
E anche ai propri dirigenti, tanto per dimostrare che non si tratta di un vizio solo italiano...