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La Guardia di Finanza chiude Italian Share
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Autore Messaggio
Zeus News
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MessaggioInviato: 11 Nov 2011 14:34    Oggetto: La Guardia di Finanza chiude Italian Share Rispondi citando

Commenti all'articolo La Guardia di Finanza chiude Italian Share
Individuato Tex Willer, nickname del gestore del primo network multipiattaforma pirata italiano.



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PuppinoCbr
Dio minore
Dio minore


Registrato: 10/03/06 17:13
Messaggi: 674
Residenza: Chieti

MessaggioInviato: 11 Nov 2011 19:58    Oggetto: Rispondi citando

Bah..
Quindi dovrei esultare ?? Esclamando EVVIVA ..?!?

Mi spiace ma a contrario di tutte le eroiche azioni delle forze dell'ordine, quando si tratta di Finanza, soprattutto per questo genere di cose, sono sicuro che NESSUN italiano esulti.. anzi!
Anche quando guardi un qualsiasi TG, sembra che il cronista sia tutto bello che contento..
Ma poi vai a vedere e anche lui beneficiava del download.. Come tutti..

Notiziona!! Conteneva addirittura dei link.. Oddio.. Pensa tu che hanno escogitato... OOOO.. (poi, piccolo dettaglio, altri 100 milioni di siti contengono link). Ma il clamore è tutto perchè è capitato, oggi, questo sito nella trappola. Come se nessuno sapesse nè adoperasse l'arcano ingegno.

E' questa ipocrisia che non sopporto..
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Gummy Bear
Dio minore
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Registrato: 02/01/11 22:54
Messaggi: 674
Residenza: Paese dei Balocchi

MessaggioInviato: 12 Nov 2011 08:50    Oggetto: Rispondi citando

Beh, intanto pare che il tutto si basasse su una sostituzione di persona, che è un reato indipendentemente da quanto uno pensi relativamente al P2P.

Per quanto riguarda invece i DL "illegali" il legislatore non solo nostrano dovrebbe rendersi conto che le leggi servono a rispecchiare il comune sentimento degli elettori e non a tutelare e consolidare l'interesse di pochi.

Per cui è giusta una tutela e remunerazione degli investimenti per creare nuove opere, ma deve essere non di fatto illimitata nel tempo com'è oggi.
E per quanto riguarda il villaggio Italia, che l'Agenzia delle Entrate pubblichi finalmente le statistiche riguardanti la denunzia in successione dei benefici riguardanti i diritti d'autore pervenuti dai trisavoli, perché mi sa che nel settore l'evasione è totale. Altro che l'abbonamento TV!
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krixx
Mortale pio
Mortale pio


Registrato: 14/05/11 09:22
Messaggi: 22

MessaggioInviato: 12 Nov 2011 13:04    Oggetto: Rispondi citando

Gummy Bear ha scritto:
Per quanto riguarda invece i DL "illegali" il legislatore non solo nostrano dovrebbe rendersi conto che le leggi servono a rispecchiare il comune sentimento degli elettori e non a tutelare e consolidare l'interesse di pochi.


Già ma come al solito "l'interesse di pochi" finanzia le campagne elettorali di "alcuni" che poi legiferano. Ovviamente in questo caso la Guardia di Finanza non interviene perchè le donazioni ai partiti sono legali e perfino deducibili fiscalmente.

Ora bisognerebbe davvero fare la colletta per pagargli un buon avvocato.
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StarTac
Utente sotto osservazione *


Registrato: 22/09/09 21:46
Messaggi: 90

MessaggioInviato: 12 Nov 2011 13:34    Oggetto: Rispondi citando

Credo che a molti sia sfuggito il reale senso di questa azione della guardia di finanza. L'amministratore traeva un grosso profitto anche chiedendo donazioni (mica tanto legale) agli utenti. Se considerate che il network comprendeva diversi forum e migliaia di utenti che generavano anche 550mila visite giornaliere potrete capire quanti clic venivano generati con il relativo guadagno dato dai numerosi banner pubblicitari presenti nei forum. Guadagno tutto ovviamente non dichiarato.
La cosa più detestabile, a mio parere, è proprio la richiesta di denaro. Al signor Tex Willer fregava poco e nulla del P2P che veniva portato avanti dagli utenti e moderatori del forum che si prestavano inconsapevoli di tutto il resto.

Ci sono siti seri del P2P, non certo lo era il network di ItalianShare.
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PuppinoCbr
Dio minore
Dio minore


Registrato: 10/03/06 17:13
Messaggi: 674
Residenza: Chieti

MessaggioInviato: 12 Nov 2011 13:44    Oggetto: Rispondi citando

Infatti condanno in toto lo scopo di lucro; nulla da eccepire.

Nulla centra, però, l'aspetto "scandalistico" del problema e del dito puntato sulla condivisione dei file e dei link.. Come se nessuno mai li avesse utilizzati, quando succede una cosa del genere.

Dal primo generale all'ultimo della truppa, a casa, beneficia di tutto questo in "perfetta normalità"; come ogni cittadino.

Focalizzandoci su questo aspetto, non è, almeno un po', in contraddizione?
Quantomeno nella costruzione della notizia? E soprattutto assimilandola ad una vitoria esultante.. di noi italiani?

Ripeto, a nessuno (E PROPRIO NESSUNO) suscita una benchè minima gioia.
Tutt'al più un senso di smarrimento, come dire.. "MM.. anche questo è off.. cerchiamo altro sperando che non chiudano anche quello.."

Non mi dite che non è così. Sarebbe anche questa ipocrisia bella e buona. Old
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Rozzemilio
Dio maturo
Dio maturo


Registrato: 23/10/06 14:38
Messaggi: 1762
Residenza: Rozz(|)... a sud di Mil(|)

MessaggioInviato: 12 Nov 2011 13:59    Oggetto: Non siamo in rete per soldi, non c’é alcun scopo di lucro Rispondi citando

RLA CAPO COMMUNITY ITALIANA DI SHARING, HA 300 MILA UTENTI

(di Massimo Di Martino) (ANSA) - PALERMO, 20 OTT - Cappello, camicia gialla, fazzoletto al collo, jeans, stivali speroni e cinturone: a capo di Italiashare c’é ‘Tex Willer’, il nickname con il quale si fa chiamare il capo della più grande community di streaming e sharing italiana. Un proprietario extracomunitario, quattro amministratori italiani, cinquanta collaboratori, decine di volontari, un server negli Stati Uniti, il portale italiano, in cinque anni, conta già un’utenza di trecentomila visitatori e decine di sezioni dove scaricare di tutto: musica, film, foto, libri e giornali. Perché scegliersi un nickname western, non era meglio quello di un pirata? “Non siamo pirati! - dice all’ANSA ‘Tex Willer’ - Darebbe del pirata a quelli di Google? Italianshare è al pari di Google un motore di ricerca, infatti si limita a rintracciare i file audio e video che sono già presenti nel web. Anche le foto sono immagini provenienti da altri siti che riportiamo come link”. Quindi Italiashare non viola il diritto d’autore? “Certo che no! Nel nostro server americano non c’é traccia di nessun file che viola il diritto d’autore. Il nostro server è pulito. Così come è vuoto il server di Google. Noi ci limitiamo a linkare i file perché non li possediamo fisicamente”, ribatte. Allora se tutto è a posto perché possedere un server negli Usa e intestare la società ad un extracomunitario? “Perché la prudenza non è mai troppa. La legislazione italiana è molto imprecisa sull’argomento e la polizia postale e la finanza non riescono ancora a capire la differenza tra un sito pirata e un motore di ricerca - spiega il capo di Italiashare -. Abbiamo già subito due processi penali: uno è stato archiviato perché il fatto non sussiste e l’altro è ancora in corso. La nostra agenzia che si occupa di pubblicità emette, peraltro, regolari fatture, paga le tasse allo Stato. Se il servizio non fosse legale lo Stato percepirebbe l’Iva da un fatturato illecito?. Noi abbiamo le carte in regola”. Ma il problema etico rimane. I file illegali non li mettete in rete voi ma voi li suggerite ai vostri visitatori? “Guardi, la rete ha intrapreso oramai una strada dalla quale non si torna più indietro. I file illegali ci sono e sono sicuro che ci saranno sempre. Se sparisse Italiashare non sparirebbero questi file che rimarrebbero lì dove sono. La presenza di Italiashare non sposta di una virgola il patrimonio di internet. Quanto costa questo giocattolo? “Tra l’affitto del server americano e la manutenzione che gestiamo in Italia sono necessarie ogni anno almeno cinquemila euro all’anno”, rende noto ‘Tex Willer. E chi paga? ”Circa duemila euro riusciamo a recuperarle dai banner, da qualche sponsor e dalle pochissime donazioni. Il resto lo paghiamo noi. Ci autotassiamo: 250 euro a testa per i quattro amministratori di Italiashare e 20 euro per i collaboratori”. Che effetto fa essere a capo di una community virtuale di trecentomila persone? “Ha detto bene: virtuale - risponde -. Se fossimo nel mondo reale, se potessi presentarmi con la mia vera faccia e non nascondermi dietro un nickname allora forse mi sarei presentato anche all’elezioni politiche”. Ha ricevuto mai offerte di acquisto del portale? “Continuamente. L’ultima porta una firma cinese. Un gruppo quotato in Borsa ci ha appena offerto 45 mila euro. Ma Italianshare è nata con noi e con noi morirà - conclude Tex Willer -. Non siamo in rete per soldi, non c’é alcun scopo di lucro”. (ANSA)
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giangi72
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MessaggioInviato: 12 Nov 2011 18:56    Oggetto: Rispondi citando

Eoni fa mi sono iscritto e risulto ancora così.
Qualche tempo fa mi è arrivato un messaggio dall'amministratore del sito in cui mi chiedeva una donazione per il pagamento dei server.
Ora, leggendo i numeri degli utenti capisco che la richiesta era legittima, la banda costa e costa anche cara non vedo alcun scopo di lucro.
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Blind Guardian
Semidio
Semidio


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Messaggi: 497
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MessaggioInviato: 14 Nov 2011 10:07    Oggetto: Rispondi citando

Solidarietà a Tex Wink
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{FIMI}
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MessaggioInviato: 11 Lug 2012 10:41    Oggetto: Arrestato "Tex Willer", evasore totale Rispondi

I finanzieri della Compagnia della Guardia di Finanza di Agropoli, coordinati dalla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania (SA), hanno eseguito un’ordinanza emessa dal G.I.P. presso il medesimo Tribunale, con la quale è stata disposta la custodia cautelare in carcere nei confronti di P.G., quarantanovenne originario di Napoli e residente ad Agropoli (SA), conosciuto sulla rete con il nickname di “Tex Willer”, al termine delle indagini scaturite dal sequestro - nel mese di novembre 2011 - di 5 siti web appartenenti al network illegale “ITALIANSHARE”, vero e proprio supermarket della pirateria tra i più diffusi in Italia, con 300.000 mila utenti iscritti, 550.000 accessi mensili e 31.402 opere coperte da copyright illecitamente poste in condivisione.

Il network era composto dai siti web:
- www.ITALIANSHARE.net;
- MUSICSHARE.ITALIANNETWORK.net;
- FILMSHARE.ITALIANNETWORK.net;
- UWP.ITALIANNETWORK.net;
- www.ITALIANSEXY.net;
che offrivano ai propri utenti la possibilità di usufruire di links dai quali poter effettuare il download (ovvero scaricare files sul proprio computer) di un numero molto vasto di prodotti cinematografici, libri e riviste, serie TV, cartoni animati, videogiochi, software e musica, tra cui opere musicali “pre-release” e videogiochi non ancora posti in commercio.

I siti appartenenti al network “ITALIANSHARE” si presentavano come forum finalizzati alla raccolta, indicizzazione e diffusione di materiale tutelato, mediante diverse modalità che andavano dal download classico (link ai c.d. “cyberlockers”) alla fruizione in streaming di palinsesti e/o contenuti cinematografici/musicali, fino alla condivisione di collegamenti utili alle note piattaforme di p2p come “Torrent” (c.d. file .torrent) e “eMule” (c.d. link ED2K).

Successivamente alla chiusura dei siti web, operata anche attraverso la notifica agli Internet Service Providers di un decreto di sequestro preventivo disposto dal G.I.P. di Vallo della Lucania (SA) e la cui efficacia è stata confermata dal Tribunale del Riesame di Salerno, le indagini condotte dalla Guardia di Finanza hanno permesso di far emergere l’ingegnoso sistema messo in piedi da “Tex Willer”, che nel corso del 2011 aveva venduto a diverse imprese operanti nel settore pubblicitario il database di utenti iscritti ai siti pirata, mettendo a disposizione i dati forniti in sede di registrazione, l’email e gli indirizzi IP dei 300.000 utilizzatori del network illegale, senza aver preventivamente acquisito il loro consenso ed in violazione delle disposizioni previste a tutela della privacy.

In base agli accordi intercorsi, tali dati sensibili sono stati ceduti per consentire l’invio agli utenti di comunicazioni, test e banner pubblicitari da parte di 6 imprese acquirenti, permettendo a Tex Willer di incassare 37.000 Euro.

Inoltre, le indagini finalizzate all’identificazione della cittadina extra-comunitaria formalmente intestataria degli spazi sui server di una società di Las Vegas (U.S.A.), su cui erano ospitati i siti web appartenenti al network, hanno permesso di far emergere che Tex Willer si è servito nel corso degli anni dei dati anagrafici e dei documenti di numerose persone ignare per creare documenti falsi ed identità fittizie utilizzate per l’attivazione di carte di credito e prepagate, utilizzate per incassare i proventi dell’attività illecita, nonché per l’occultamento della titolarità del network pirata ITALIANSHARE.

L’esame del materiale informatico e della documentazione sottoposta a sequestro in sede di perquisizione presso l’abitazione dell’indagato ha fatto emergere la commissione di ulteriori gravi reati da parte del gestore del network ITALIANSHARE, il quale aveva provveduto, tra l’altro, ad emettere fatture false per circa 100.000 Euro nei confronti di una società di persone operante nel commercio al dettaglio di prodotti alimentari, poi sottoposta a verifica dalla Guardia di Finanza di Agropoli, il cui titolare è stato denunciato all’Autorità giudiziaria per frode fiscale.

Le indagini finanziarie svolte in Italia ed all’estero, nonché le attività investigative eseguite presso 9 imprese clienti localizzate su tutto il territorio nazionale, hanno permesso di ricostruire minuziosamente il volume d’affari sviluppato dal 2007 al 2011 dal network ITALIANSHARE attraverso:
- l’illecita vendita del database di utenti;
- la raccolta pubblicitaria, mediante pubblicazione di banner sulle pagine che componevano i siti del network;
- la richiesta di donazioni agli utenti iscritti, incassate attraverso carte Poste Pay e conti accesi sul circuito estero Pay Pal, intestati agli ignari prestanome;
- il download/streaming dalle piattaforme di cyberlocking,

consentendo il recupero a tassazione in capo a Tex Willer – risultato “evasore totale” - di proventi illeciti quantificati in 580.000 Euro, nonché di 83.000 Euro di Iva evasa. Contestate al pirata i reati di condivisione di opere coperte da copyright, con fine di lucro, frode fiscale, sostituzione di persona, falso materiale commesso da privato in certificati, falsificazione di mezzi di pagamento e detenzione ed uso di carte elettroniche intestate a terzi.

Sono state, infine, contestate le pesanti violazioni amministrative previste dalla legge sul diritto d’autore nei casi di illecita condivisione di opere coperte da copyright, quantificate in un range compreso tra i 3,2 milioni ed i 32 milioni di Euro, in ragione dell’ingente mole di file di cui è stata accertata la condivisione attraverso i siti pirata sottoposti a sequestro dalle Fiamme Gialle di Agropoli (SA).

Complessivamente, sono state denunciate a piede libero altre 5 persone per plurimi reati di frode fiscale, falsificazione di mezzi di pagamento e favoreggiamento personale.

L’operazione si inquadra nel più ampio contesto di prevenzione e repressione del fenomeno della diffusione illegale di dati sensibili, coperti dalla privacy, nonché del contrasto della pirateria audiovisiva ed informatica, illecito che costituisce una gravissima turbativa del mercato legale e genera mancati introiti di milioni di euro ogni anno per gli aventi diritto e per l’Erario.
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