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BSA: in Italia metà del software è pirata
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Autore Messaggio
Zorro
Dio maturo
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Registrato: 23/08/05 08:56
Messaggi: 1111
Residenza: Torino

MessaggioInviato: 17 Mag 2012 09:29    Oggetto: Rispondi citando

@Zievatron

Qualche dubbio sulla leggitimità della legge non ti sorge?
Per quale motivo dovrebbe essere abolita la tutela della proprietà intellettuale solo per il software?
Ma allora si deve abolire la proprietà intelletuale tout court?
E perche solo quella intellettuale? Bisogna abolire la proprietà privata!
Ma non è stata abolita mai completamente nemmeno nei paesi (ex) comunisti!

il mio è un paradosso? Sì, ma i paradossi servono a questo: a scoprire i punti deboli dei ragionamenti.


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Roberto1960
Dio maturo
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Registrato: 21/01/08 00:39
Messaggi: 1168
Residenza: Roma

MessaggioInviato: 17 Mag 2012 14:58    Oggetto: Rispondi citando

freemind ha scritto:
Sì ma siam sempre al solito punto.
La maggior parte delle grandi software house che producono closed sono dove sono perchè in passato hanno permesso la pirateria dei loro prodotti; facendolo sono riuscite a portare i loro prodotti ad essere standard de facto e poi un giorno han detto: "toh, adesso multiamo i pirati!".
Questo secondo me è essere bastardi inside!...


Giustissimo, ma non lo fanno perché sono bastardi, lo fanno perché è il sogno di qualsiasi imprenditore: fare monopolio e cartello con gli altri produttori nel proprio settore merceologico, e quindi uccidere il libero mercato e la competizione.

Se il mercato del software non fosse "drogato" dai monopoli che si sono formati grazie all'assenza di azioni durissime di contrasto da parte dei governi, i grandi programmi commerciali costerebbero adesso un decimo di quanto costano attualmente e di software libero e open source e compagnia cantando non avremmo neppure sentito parlare.
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{Dege}
Ospite





MessaggioInviato: 17 Mag 2012 16:33    Oggetto: Rispondi citando

Vi giro un articolo molto interessante scritto da degli sviluppatori, con numeri e dati alla mano, il discorso parla principalmente del settore videoludico però è probabilmente adattabile a tutta l'industria del software:

Citazione:
We've been hearing a lot about game piracy recently, with big developers inflicting draconian online-only DRM systems on their users, and blaming their declining PC game sales entirely on piracy. I'm not questioning that piracy is common, since even honest, DRM-free, indie developers like 2DBoy[1] report a 90% piracy rate. I am, however, questioning what this means. How much revenue are developers actually losing to piracy?

The common industry assumption is that developers are losing 90% of their revenue. That is, pirates would have bought every single game that they downloaded. From personal experience, I know this is not possible -- most pirates that I've met have downloaded enough software to exceed their entire lifetime income, were they to have paid for it all. A more plausible (but still overly optimistic) guess is that if piracy was stopped the average pirate would behave like an average consumer.

This means that to calculate the worst-case scenario of how much money is lost to piracy, we just need to figure out what percentage of the target market consists of pirates. For example, if 50% of the market is pirates, that means that it's possible that you've lost 50% of your revenue to piracy. So how do we calculate what percentage of the market consists of pirates? Do we just go with 90%?


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Zievatron
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Registrato: 22/12/10 23:36
Messaggi: 3234

MessaggioInviato: 17 Mag 2012 18:19    Oggetto: Rispondi citando

Zorro ha scritto:
@Zievatron

Qualche dubbio sulla leggitimità della legge non ti sorge?
Per quale motivo dovrebbe essere abolita la tutela della proprietà intellettuale solo per il software?... ...
il mio è un paradosso? Sì, ma i paradossi servono a questo: a scoprire i punti deboli dei ragionamenti.


No. Il tuo non è un paradosso. Il tuo è.... una cantonata. Laughing
Io non ho parlato di abolire la tutela della proprietà intellettuale. Proprio per niente.
La tutela della proprietà intellettuale resta quella che è, bene o male che sia concepita.
Io ho parlato di una ipotetica legge che impone che il software possa essere distribuito a terzi solo come Open Source. L'Open Source non è fuori tutela, il copyrigth vale anche su di esso.
Dopo che Stalman si sfiata a ripetere alla gente che l'Open Source non è il Free Software e che lui vuole promuovere solo il Free Software e non tutto l'Open Source, non mi puoi dire che è lo stesso. Rolling Eyes

@Roberto1960
Se anche i grandi software costassero un decimo, puoi star certo che avremmo comunque sentito parlare di software libero e open source e compagnia cantando ed anche ballando. Very Happy
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Roberto1960
Dio maturo
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Registrato: 21/01/08 00:39
Messaggi: 1168
Residenza: Roma

MessaggioInviato: 18 Mag 2012 09:28    Oggetto: Rispondi citando

Zievatron ha scritto:
@Roberto1960
Se anche i grandi software costassero un decimo, puoi star certo che avremmo comunque sentito parlare di software libero e open source e compagnia cantando ed anche ballando.

Ma sì, certo.
Però io intendevo dire un'altra cosa.

Intendevo dire che il mercato resterebbe in mano al software tradizionale.
La pirateria rimarrebbe un fenomeno di nicchia, e lo stesso per software libero e open source.

Infatti l'interesse per alternative al normale software commerciale e "closed" sarebbe molto ridotto, in quanto il suo costo sarebbe un normale costo di mercato - determinato dalla fisiologica competizione in un mercato libero - e non l'artificiale costo attuale fuori mercato "gonfiato" dal monopolio.

La grande maggior parte degli utenti "semplici" non andrebbe a cercare il free/open se i prodotti commerciali costassero qualche decina di euro invece delle centinaia attuali, anche se è chiaro che gli smanettoni andrebbero ugualmente a cercare o sviluppare nel free/open.

Almeno io immagino questo, può darsi mi sbagli...
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mda
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Registrato: 01/11/06 09:39
Messaggi: 6648
Residenza: Figonia

MessaggioInviato: 18 Mag 2012 15:54    Oggetto: Rispondi citando

Per il software Open non penso che rimaneva di nicchia visto gli scandali del software close e cosa conteneva...
Wink

Ciao
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{paolo}
Ospite





MessaggioInviato: 23 Mag 2012 12:25    Oggetto: - Rispondi citando

Commento fuori tema o non conforme al regolamento del forum.
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Zievatron
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Registrato: 22/12/10 23:36
Messaggi: 3234

MessaggioInviato: 17 Giu 2012 11:17    Oggetto: Rispondi

Roberto1960 ha scritto:
...Intendevo dire che il mercato resterebbe in mano al software tradizionale. La pirateria rimarrebbe un fenomeno di nicchia, e lo stesso per software libero e open source.

Infatti l'interesse per alternative al normale software commerciale e "closed" sarebbe molto ridotto, in quanto il suo costo sarebbe un normale costo di mercato - determinato dalla fisiologica competizione in un mercato libero - e non l'artificiale costo attuale fuori mercato "gonfiato" dal monopolio.

La grande maggior parte degli utenti "semplici" non andrebbe a cercare il free/open se i prodotti commerciali costassero qualche decina di euro invece delle centinaia attuali, anche se è chiaro che gli smanettoni andrebbero ugualmente a cercare o sviluppare nel free/open.

Almeno io immagino questo, può darsi mi sbagli...


L'errore, imho, sta nell'attribuire la determinazione del problema ad una questione di tipo strettamente quantitativo. "Il problema esiste 'solo' perchè il costo è esagerato". Il fattore costo esagerato ha certamente il suo peso, quindi contribuisce al problema, lo accentua, lo fa sentire di più. Potrebbe quindi determinare una evoluzione più rapida. Però, attenzione, esiste anche l'altra faccia della medaglia. In questa situazione si determinano anche interessi e poteri più forti a tirare dalla parte del software tradizionale e ad ostacolare l'open ed il free.
Nell'ipotesi opposta, software tradizionale a basso costo e senza monopoli/oligopoli, quegli interessi/poteri sono meno agguerriti mentre restano le differenze strutturali tra le diverse "vie" del software che determinerebbero comunque un movimento di sostegno e diffusione del software open e free. Il tutto, probabilmente, avverrebbe con meno clamore e, forse, un po' più lentamente, ma avverrebbe comunque.
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