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Il caso Sallusti
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Autore Messaggio
Zorro
Dio maturo
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MessaggioInviato: 27 Set 2012 17:30    Oggetto: Rispondi citando

@Boston

Scusa ma o commenti o non commenti "no comment" è proprio una contraddizione in termini.

E poi ... in che cosa è povero Sallusti? di spirito? di umanita? di rispetto per gli altri?

Tutti capaci a bastonare il prossimo è poi chiedere solidarietà quando qualcuno bastona te!

Suggersico anche a te la lettura integrale di tutti gli articoli del nostro sia su Libero che sul Giornale ...

I diritti valgono per le persone per bene e Sallusti non è una persona per bene.

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Boston
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MessaggioInviato: 27 Set 2012 17:35    Oggetto: Rispondi citando

{Bart} ha scritto:
Visto che siamo su Zeus News, ricordo che quando un blogger italiano ha rischiato il carcere addirittura con l'accusa di stampa clandestina, a parte "il popolo della rete", si è ritrovato tutto solo contro i poteri forti e non solo quelli legislativi. Oggi, per un giornalista iscritto all'albo che si macchia del reato C.P. 565 su un giornale che *prende soldi pubblici*, interviene addirittura il quirinale.
Che paese ridicolo che siamo diventati.......


Scusa hai letto questo post?....
E quindi di cosa dobbiamo parlare ancora? Ad oggi c'è una legge? Bene va rispettata!
Perche ne puoi star tranquillo che se fosse successo a te... avrebbero potuto anche buttare le chiavi... NON avresti di certo avuto una Santadechè a prendere le tue parti o qualsivoglia mangia pane a tradimento che ci governa oggi....
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cisco
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MessaggioInviato: 27 Set 2012 17:57    Oggetto: Rispondi citando

Da più giornalisti in tv e radio, ho sentito dire: "Un giornalista non può andare in carcere per qualcosa che scrive: è diffamazione? Bene, allora gli si dia un'ammenda, lo si cacci dall'ordine, ma il carcere no!".

Uhm... Think, quindi secondo coloro, se io voglio diffamare uno che mi sta sui cocones, basterà che diventi giornalista e potrò farlo, senza finire in carcere?
Ma che discorso è questo? Invece se lo faccio io, ad es., su questo forum, posso andarci? Shocked

Se si accerterà che questa non è stata un'opinione, ma diffamazione, ebbene io penso che, chiunque sia, debba seguire le sorti di chiunque altra persona in Italia.
Se diffamazione sarà, è giusto pagare col carcere, se la legge prevede questo.
Che poi questa legge sia ingiusta e spropositata è un altro discorso.

Il direttore prende un sacco di soldi proprio per questo: è responsabile di quello che viene scritto sul suo giornale, sia lui, un anonimo collaboratore, Topolino...
Non viene certo pagato 5 euro al pezzo come gli altri collaboratori.

Eppoi, se ho capito bene, è stato rinviato a giudizio. Da qui a varcare la soglia del carcere c'è ne passa.
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Boston
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MessaggioInviato: 27 Set 2012 18:04    Oggetto: Rispondi citando

cena tranquillo....

NON ci andra!
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Danielix
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MessaggioInviato: 27 Set 2012 21:12    Oggetto: Rispondi citando

eri75 ha scritto:
Il 19 e passa % pensa che è giusto perché se lo merita... Shocked
Sarei curioso di sapere cosa avrebbe votato se al posto di Sallusti ci fosse ad esempio Travaglio, uno che quanto a opinioni "pesanti" non è certo da meno, oppure Beppe Grillo!

Ah, certo... il direttore del "giornale di Berlusconi" merita questo e altro! Alla faccia della libertà di stampa e di opinione.

Come vi fate riconoscere subito... hehe...
Ignorando la lettura di ciò che v'infastidisce e proseguendo come muli in posizioni arroccate.
O forse non ci vedi bene e non riesci a leggere tutto... Think

Aspe', te lo ingrandisco:

Alexiej ha scritto:
Sallusti NON E' stato condannato per un reato di opinione, ma per diffamazione a mezzo stampa.
[...]
Non c'è nessun attentato alla libertà di stampa, non c'è alcun reato d'opinione (non c'è nemmeno stata opinione, ma riferimento di fatti non accaduti e volutamente falsati).

{gustavo} ha scritto:
Non è un reato di opinione. E' diffamazione perchè ha pubblicato una notizia falsa e fuorviante. La ragazzina non è stata costretta ad abortire dal giudice.


Ora sei riuscito a leggerlo? Rolling Eyes
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guybonet
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MessaggioInviato: 27 Set 2012 21:14    Oggetto: Rispondi citando

Non si tratta di reato d'opinione ma di ben altro!
Il Sallusti in quanto Sallusti...un perfetto sconosciuto giunto alla ribalta in quanto lecchino ed inviato mediatico di Berlusconi non può essere giustificato perchè racconta balle sapendo di dirle ed essendo il pezzo da 90 di Berlusconi nei suoi continui attacchi alla Magistratura pensava che a lui tutto fosse permesso.
Anche pubblicare un articolo non veritiero ma che aveva lo scopo di continuare a delegittimare i magistrati in quanto tali.
Quale miglior argomento di un aborto di una minorenne in un'Italia dove ancora conta molto il peso elettorale dei cattolici?
Forse pensava che il suo santo protettore rimanesse in eterno capo del governo per continuare a sparare a zero sulla magistratura.
No Sallusti, qui non c'entra la libertà di stampa e di opinione!
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fuocogreco
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MessaggioInviato: 27 Set 2012 21:40    Oggetto: Rispondi citando

probabilmente mi sono espresso male ma concordo pienamente con

@eri75 quando dice che l' Italia è l' unico paese " democratico" a punire penalmente chi esprime il proprio pensiero ( sbagliato o giusto che sia). Se no la libertà di stampa cosa esiste a fare? Anch' io avrei punito Sallustri con una pena pecuniaria Ciao
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{gibi}
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MessaggioInviato: 28 Set 2012 00:45    Oggetto: Rispondi citando

Se io calunnio una persona devo pagare e non vedo perché Sallusti debba avere il privilegio di infangare questo o quello,a seconda delle convenienze politiche in nome di una fantomatica libertà di opinione.
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bdoriano
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MessaggioInviato: 28 Set 2012 06:37    Oggetto: Rispondi citando

Sallusti NON E' STATO CONDANNATO PER REATO D'OPINIONE, ma PER AVERE PUBBLICATO NOTIZIE FALSE E DIFFAMATORIE.

Possiamo discutere sul fatto che la pena sia eccessiva o meno, ma piantiamola di continuare a diffondere bugie!
Affermare che è stato condannato per reato d'opinione è affermare il falso.
Sallusti, in questi giorni, sta continuando a buttare fumo negli occhi e ci sono, purtroppo, persone che prendono come oro colato le sue parole.

I motivi della condanna, riportati da Il Sole 24 ore:
http://forum.zeusnews.com/viewtopic.php?t=61150

Aggiungo:
Testolegge.com ha scritto:
Articolo 596 bis Codice PenaleArticolo 596 bis. Diffamazione col mezzo della stampa. Se il delitto di diffamazione è commesso col mezzo della stampa le disposizioni dell’articolo precedente si applicano anche al direttore o vice-direttore responsabile, all’editore e allo stampatore, per i reati preveduti negli articoli 57, 57 bis e 58 (1).

(1) Articolo aggiunto dalla L. 4 marzo 1958, n. 595.
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Zorro
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MessaggioInviato: 28 Set 2012 10:21    Oggetto: Rispondi citando

Quello che trovo inaccettabile è che venga sollevato il problema della legge "fascista" sulla stampa (che è 70 anni che ce l'abbiamo 'sta legge). La legge lascia discrezionalità al giudice di dare una multa o mandare in galera e questo problema - dicevo - viene sollevato per un uomo di merda come Sallusti.

(piccola esegesi etimologica: omm' 'e mmerda è una allocuzione idiomatica in uso nei dialetti meridionali, in particolare nella città di Napoli, per designare quegli individui che si sono posti al di fuori dell'umano consorzio delle persone per bene, in quanto sleali, bugiardi, leccaculo, forti coi deboli e deboli coi forti, infingardi, profittatori eccetera ...)

Come giustamente qualcuno ha osservato: Sallusti è stato per anni l'alfiere delegato dal suo padrone a condurre la campagna denigratoria contro i magistrati ... e ora paga! fine del problema!

Precisazioni: la sentenza è pronunciata, è l'esecuzione che è sospesa per dare possibilità al condannato di proporre una pena alternativa al carcere, ma Sallusti non vuole proporre un bel niente.

E allora che vada in carcere e non rompa più i coglioni ... e la Santadechè anche!

Osservazione: questo thread che non vuole finire più è partito da una similitudine: Sallusti come le Pussy Riots, mi pare che la similitudine non abbia incontrato il favore dei lettori ...

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gqn77
Eroe in grazia degli dei
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MessaggioInviato: 28 Set 2012 10:26    Oggetto: Rispondi citando

Oltre a quanto già detto e riportato riguardo al fatto che sia un reato di diffamazione e non di opinione vorrei ricordare alcuni fatti che hanno portato ad una condanna penale.

La notizia che fosse stato ordinato un aborto è stata smentita il giorno prima da tutte le testate giornalistiche. Il giorno della pubblicazione dell'articolo incriminato l'unico giornale in tutta italia a riportare la notizia che un giudice avesse ORDINATO un aborto (casa fra l'altro non legalmente possibile) è stato libero.

Non è stato un articoletto ma a quanto ho letto la pagina 2 e la pagina 3 del giornale. Quindi NON "sfuggibile" al direttore del giornale.

Inoltre l'articolo era anonimo e non è mai stato (fino ad oggi) indicato il vero articolista

Inoltre in 5 anni non è mai stata pubblicata una smentita o una nota di scuse o una rettifica.

Inoltre la richiesta di ULTRIORI 20.000 euro era stata annunciata dal giudice danneggiato tramite comunicato stampa indicando di voler devolvere i soldi a save the children. A quanto ho capito (ma non ho direttamente letto la notizia) il giornale di sallusti avrebbe pubblicato che i soldi erano per propio interesse.

Inoltre la richiesta degli ulteriori 20.000 (ne aveva già ottenuti 30.000 per il danno) pare sia pratica comune per rinunciare all'azione penale. Sallusti avrebbe rifiutato lasciando quindi continuare la causa penale e la condanna al carcere.

Inosmma il giornalista a quanto pare ha avuto 1000 modi per evitare una sentenza così dura ma ha evitato ogni azione che avrebbe potuto salvarlo dal carcere. A mio aprere se mia figlia da un pugno all'amichetto la metto in punizione per 2 ore... ma se mi dice "ho fatto bene a darglielo e glie ne darei altri 5" in punizione ci sta per una settimana.

Se qualcosa di quanto ho sopra scritto fosse sbagliata o errata vi prego di farmelo notare.
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Zorro
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MessaggioInviato: 28 Set 2012 10:55    Oggetto: Rispondi citando

gqn77 ha scritto:

Inoltre l'articolo era anonimo e non è mai stato (fino ad oggi) indicato il vero articolista


c'è un aggiornamento:

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Zorro
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MessaggioInviato: 28 Set 2012 11:02    Oggetto: Rispondi citando

Scusate ma non resisto alla tentazione di riportare per disteso e non solo come link il pezzo di oggi di Massimo Gramellini.

Uno spaccato non da poco sul mondo del "giornalismo" italiano

Old

Il coraggio di chiamarsi Dreyfus
Massimo Gramellini

Solo gli italiani possiedono il talento di trasformare le tragedie in farsa. Non avevamo ancora finito di ripiegare i fazzoletti per la condanna ingiusta di Sallusti - reo di avere pubblicato sul giornale da lui diretto un articolo che diffamava un magistrato - quando il giornalista e onorevole Renato Farina ha preso la parola alla Camera e ha ammesso di esserne lui l’autore, celato dietro lo pseudonimo immeritato di Dreyfus, vittima vera. Un salto di qualità rispetto al precedente nome in codice, Betulla, in auge quando Farina confezionava veline per i servizi segreti. In un crescendo triste, Betulla Dreyfus ha riconosciuto che il suo articolo non esprimeva un’opinione, ma propalava deliberatamente una menzogna: infatti il giudice, per il quale il corsivo incriminato auspicava la condanna a morte, non aveva ordinato l’aborto di una minorenne. Lo aveva soltanto autorizzato su richiesta degli interessati, come prevede la legge.

Ecco, la farsa è servita. Un ex giornalista-deputato che dichiara di avere scritto volutamente non un’opinione, ma una balla per aizzare la rabbia dei lettori antiabortisti e l’odio verso le procure. E che prima di avvertire «l’obbligo di coscienza» (ohibò) e «la responsabilità morale e giuridica» (doppio ohibò) dei propri atti ha aspettato che il suo direttore fosse condannato in via definitiva. Mentana lo ha definito un infame. Io non saprei. Di fronte ai vili provo imbarazzo, vergogna, spavento. Più che di fronte ai cattivi. Da oggi Farina mi fa più paura di Sallusti. Non credo che riuscirò mai a perdonarmelo.
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gqn77
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MessaggioInviato: 28 Set 2012 11:27    Oggetto: Rispondi citando

Zorro ha scritto:
gqn77 ha scritto:

Inoltre l'articolo era anonimo e non è mai stato (fino ad oggi) indicato il vero articolista


c'è un aggiornamento:

link

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Il fino ad ora era limitativo in quanto la notizia dell'identità di dreyfuss è di ieri dopo la fine del processo.
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Amerigo Gagliardi
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MessaggioInviato: 28 Set 2012 16:09    Oggetto: Rispondi citando

Daielix ha scritto Smile

<<Aspe', te lo ingrandisco:
Alexiej ha scritto:
Sallusti NON E' stato condannato per un reato di opinione, ma per diffamazione a mezzo stampa.
[...]
Non c'è nessun attentato alla libertà di stampa, non c'è alcun reato d'opinione (non c'è nemmeno stata opinione, ma riferimento di fatti non accaduti e volutamente falsati).
{gustavo} ha scritto:
Non è un reato di opinione. E' diffamazione perché ha pubblicato una notizia falsa e fuorviante. La ragazzina non è stata costretta ad abortire dal giudice.
Ora sei riuscito a leggerlo? Rolling Eyes>>

Che altro aggiungere?
Che ormai il .erlusconismo ci ha fatto scendere così in basso che ci vorrà un'intera generazione per recuperare un corretto modo di vedere.
Condivido di cuore anche le parole di Guybonet:
<<Non si tratta di reato d'opinione ma di ben altro!
Il Sallusti in quanto Sallusti...un perfetto sconosciuto giunto alla ribalta in quanto lecchino ed inviato mediatico di Berlusconi non può essere giustificato perchè racconta balle sapendo di dirle ed essendo il pezzo da 90 di Berlusconi nei suoi continui attacchi alla Magistratura pensava che a lui tutto fosse permesso.
Anche pubblicare un articolo non veritiero ma che aveva lo scopo di continuare a delegittimare i magistrati in quanto tali.
Quale miglior argomento di un aborto di una minorenne in un'Italia dove ancora conta molto il peso elettorale dei cattolici?
Forse pensava che il suo santo protettore rimanesse in eterno capo del governo per continuare a sparare a zero sulla magistratura.
No Sallusti, qui non c'entra la libertà di stampa e di opinione!>>
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merlin
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MessaggioInviato: 28 Set 2012 16:18    Oggetto: Rispondi citando

Zorro ha scritto:
@merlin

non riesco bene a distinguere il criterio in base al quale due diritti costituzionalmente previsti possano essere classificati uno "garanzia di tutti" e l'altro "interesse privato". [...]

Bene, se ti piace giocare con le parole per stravolgere i concetti, questo non è sicuramente il tempo e il luogo per spiegare come il diritto individuale alla sicurezza morale, che deve essere principio generale ma va tutelato volta per volta (ad esempio con la querela ì) da parte del leso, non può che venire dopo, in ordine di importanza, a principi che sono da tutelare per legge generale indipendentemente dalla difesa che ne faccia il singolo; tant'è che per l'azione non occorre la querela di parte.
Zorro ha scritto:
@merlin
Ma il diritto a non essere diffamati è un diritto individuale esattamente come il diritto individuale ad esprimere la propria opinione. Si limitano a vicenda.

Questione di opinioni. Ho già detto che altre culture giuridiche pongono la libertà di espressione come bene supremo della nazione.
Da noi purtroppo persino il lavoro inteso come diritto di tutti alla dignità personale e sociale sembra essere sceso di un bel po' di gradini nella scala dell'importanza. Ma questo è ancora un altro discorso
Zorro ha scritto:
@merlin
Quanto all'abreazione parimenti mi sfugge come un processo della sfera emozionale possa influire su un giudizio della sfera razionale com'è quello riguardante i diritti.

L'abreazione è anche la risposta psicotica dell'individuo di fronte all'evento oggetto dell'indottrinamento Wink
Per cui, quasi tutti contenti di unirsi al canaio che grida dàgli all'untore solo perché accusato di distribuire brianzoli liquidi pestilenziali, magari accusando di contagio morale e materiale i moderati fuori dal coro.
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maxstirner
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MessaggioInviato: 28 Set 2012 23:36    Oggetto: Rispondi citando

Quando una cosa è stata detta bene, l'unica cosa è riportarla tale e quale, al fine di non distorcene anche parzialmente, il senso.

Vi posto un articolo di Luca Bauccio e traetene le conclusioni che credete.


Citazione:
MILANO / Non si può condannare un direttore di giornale per responsabilità oggettiva! E ancora: un direttore di giornale non può essere condannato per un articolo scritto da altri! E’ un attentato alla libertà di stampa! Il grido costituzionale in questi giorni è stato ripetuto autorevolmente e in queste ultime ore persino disperatamente da giuristi del calibro di Travaglio, Mauro, De Bortoli e altri, che solo per sintesi non citiamo e ce ne scusiamo.

Una balla colossale mischiata ad una omissione di quelle che se l’avesse fatta B. sarebbe stata oggetto di tour da “teatro civile” e docufilm allegati. Minimo. Anzitutto: qualcuno ha spiegato cos’è la responsabilità oggettiva? Sembra un dato di fatto, ma cos’è?

Possiamo dire che è una responsabilità che prescinde dalla propria volontà. Colpevole per il solo fatto che un evento è accaduto. Ma è così in questo caso? Nient’affatto. L’art. 57 del codice penale, lo stesso codice penale applicato nel caso Ruby (nota per Travaglio, n.d.r.), impone al direttore di controllare l’attività dei giornalisti per evitare che un reato si verifichi: nel giornale da lui diretto – si chiama per questo “responsabile” – chi scrive non può fare quello che gli pare, ma deve attenersi a determinate regole di correttezza, verità, continenza e il direttore ne è il garante. Se il direttore se ne infischia, o chiude un occhio o abbozza un ghigno di fronte allo sciacallo che si appresta a macellare di fronte a centinaia di migliaia di lettori una persona perbene sia un giudice onesto sia un signor nessuno, allora la responsabilità – per niente oggettiva – è, anche, sua. Non come autore del reato ma per aver violato il suo obbligo di controllo, permettendo così lo scempio. Doveva controllare, e non lo ha fatto, doveva evitare il danno e non lo ha fatto: una menzogna è stata diffusa e invece doveva restare chiusa nella balda mente del suo autore.

E’ chiaro come il sole che non c’è nessuna responsabilità oggettiva e men che meno nessun attentato alla libertà di opinione, ma i Colleghi giuristi di Sallusti fanno polvere e gridano roboanti lamenti.

Insomma: se il controllore del passaggio a livello si addormenta e il treno travolge un’auto, non è che i giornalisti più impegnati sui temi della giustizia ci verranno mai a dire che il controllore non potrà essere condannato perché sarebbe una responsabilità oggettiva? Un attentato al diritto alla salute perché il controllore aveva il diritto di riposare o una minaccia alla libertà di dormire? Il controllore non doveva addormentarsi, la vita dei passeggeri era stata posta nelle sue mani così come la vita sociale, la dignità, la reputazione – anche professionale – del diffamato era stata posta dalla legge nelle mani del direttore responsabile. Compresa la reputazione del giudice Cocilovo insozzato in pubblico con l’accusa (falsa) di aver costretto una minorenne ad abortire (avrebbero mai potuto accusarlo di peggio?).

E veniamo alla vittima-Sallusti. Ci dicono i sommi giuristi del pool “salvateildirettore” che l’articolo era stato scritto da un altro, non dal direttore Sallusti. Che ingiustizia, che ferocia.

Già, ma chi lo ha scritto? Nessuno lo chiede. Né Sallusti lo ha mai rivelato. Mai. Ora, rischiasse la vita l’innominato diffamatore del giudice Cocilovo lo possiamo capire, avesse rivelato segreti di stato lo possiamo capire ancora, ma l’anonimo diffamatore il più che rischia è l’esecrazione e la condanna, oltre che magari la recidiva (a volte pericolosissima per la somma delinquenziale dei molteplici e variegati reati commessi dal condannato diffamatore).

Dunque, ci si sarebbe aspettati che Sallusti, lui che è responsabile oltre che direttore, a maggior ragione ne avesse svelato l’identità, dando così prova di una condotta processuale premiabile e di una onestà professionale che non sarebbe passata inosservata di fronte ai giudici (i quali nel quantificare la pena giudicano gli uomini, la loro condotta, la loro capacità di resipiscenza, la gravità del loro comportamento). E invece ha taciuto,fino ad ora. Perché? E, soprattutto, è giusto così?

Ovvio che la malandrineria gli sia costata, nelle aule di giustizia, Travaglio lo sa, queste cose pesano.

Immaginiamoci la scena. Se il codice penale fosse stato concepito secondo i dettami di Travaglio & Colleghi oggi avremmo avuto questa grottesca situazione: sul quotidiano diretto da un direttore irresponsabile un anonimo diffamatore accusa un giudice di aver costretto una minorenne a perdere un figlio. Ma, essendo rimasta anonima l’identità dell’autore dell’articolo, taciuta dal direttore irresponsabile, non è stato possibile esercitare l’azione penale perché l’ignoto autore è rimasto, appunto, ignoto.

Travaglio & Colleghi oggi ci sembrano un po’ Sallusti. A loro insaputa, naturalmente.

di Luca Bauccio
lucabauccio@tiscali.it


Non sarei tenuto a salutare Toilet monster
ma pur di aumentare il mio credito verso ignoti saluto tutti

cappello
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Danielix
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MessaggioInviato: 30 Set 2012 19:49    Oggetto: Rispondi citando

Prendendo spunto dall'ottimo articolo citato da maxstirner, chiedo se qualcuno può colmare una mia lacuna: ma il direttore responsabile di una testata non è obbligato per legge a rivelare il nome dell'autore di un articolo, quando questo si è macchiato di un reato?
O hanno un qualche tipo di "privilegio" professionale (non so, tipo i preti confessori)?

A mio avviso Sallusti dovebbe essere considerato come correo, o comunque il reato di cui si è macchiato è di natura differente, non attenendosi al suo ruolo di "controllore", ma chi ha concretamente diffamato è l'articolista.
Posso capire che in mancanza del nome dell'articolista si incrimini il direttore ma, come detto, non capisco perché quel nome dovrebbe mancare... Think
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maxstirner
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MessaggioInviato: 30 Set 2012 20:11    Oggetto: Rispondi citando

@ Danielix

Ciao

Spero di risolvere i tuoi dubbi con questo articolo.

Non amo cimentarmi con i miei mezzi quando ciò che intendo è già stato scritto molto meglio di quanto potrei fare io

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Ciao

cappello
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Danielix
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MessaggioInviato: 30 Set 2012 20:30    Oggetto: Rispondi

Thanks.
Ma da lì si evince che il segreto professionale riguarda le fonti delle notizie... Think

(o magari m'è sfuggito qualche passaggio?)
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