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Garante privacy, Wi-Fi pubblico libero per tutti
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Autore Messaggio
Zeus News
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MessaggioInviato: 15 Feb 2013 16:04    Oggetto: Garante privacy, Wi-Fi pubblico libero per tutti Rispondi citando

Leggi l'articolo Garante privacy, Wi-Fi pubblico libero per tutti
Il Garante ribadisce che non è necessario l'obbligo di registrazione dei dati e che il decreto Pisanu ormai è storia passata.


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Cesco67
Dio maturo
Dio maturo


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Residenza: EU

MessaggioInviato: 17 Feb 2013 00:10    Oggetto: Rispondi citando

La cosa non puo' che farmi piacere, pero' mi chiedo: se dovessero essere commessi illeciti tramite la connessione dell'esercizio pubblico in orario di apertura, chi risponde? Il gestore? Oppure quest'ultimo e' tenuto a conservare i log? Anche se avrebbe poco senso in quanto sarebbero anonimi (mac address escluso, che pero' chi vuole fare danni non ha problemi a cambiarlo)
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homerun
Eroe in grazia degli dei
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Registrato: 13/09/05 13:45
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MessaggioInviato: 17 Feb 2013 14:03    Oggetto: Rispondi citando

I log sono conservati dal provider cui l'esercizio pubblico è collegato.....
Spettarà alla Autorità Giudiziaria l'onere dell'indagine ben conoscendo le tecnologiche e la quasi impossibilità della prova, salvo "intercettazione" preventiva autorizzata dal Giudice Cool Laughing
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{Wolf}
Ospite





MessaggioInviato: 17 Feb 2013 22:11    Oggetto: Rispondi citando

FIPE, il Garante e "la terra dei cachi": an Italian Story.

Se fosse un libro sarebbe "Il Processo" di Franz Kafka, se fosse droga sarebbe l'LSD ma non è un romanzo e neanche un viaggio allucinogeno!

Il Garante della Privacy ha stabilito che gli esercenti pubblici potranno offrire agli avventori la connettività ad Internet senza dover chieder loro nessuna identificazione e, senza essere costretti ad utilizzare strumenti di monitoraggio!

Con questo coup de théâtre i sogni di ogni pedofilo, spacciatore, trafficante d'armi, terrorista e non meglio generalizzato mariuolo sono diventati realtà perchè potranno finalmente ordire i loro loschi affari alla luce del sole, seduti a un tavolino di un bar o all'interno di un postribolo, certi di poter utilizzare un sistema di comunicazione sicuro e pulito!
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{mario}
Ospite





MessaggioInviato: 17 Feb 2013 23:11    Oggetto: Rispondi citando

L'intervento del Garante Privacy offre differenti interpretazioni: sembrerebbe che la responsabilità di illeciti compiuti dall'hotspot rimanga sull'esercente, che può anche far navigare gratis e in maniera anonima se ritiene il rischio accettabile o che può decidere di "manlevarsi" facendo firmare e chiedendo i documenti.
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uzugiulio
Comune mortale
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MessaggioInviato: 18 Feb 2013 08:13    Oggetto: Rispondi citando

Ho fatto diverse ricerche al riguardo e SECONDO LA POLIZIA POSTALE, da me interrogata la settimana scorsa, il gestore farebbe meglio a tutelarsi identificando COMUNQUE i clienti che si agganciano alla propria wifi, magari tramite codice fiscale e attribuendogli una password dedicata, altrimenti, se uno qualsiasi di loro commetterà un illecito senza poter dimostrare chi quel giorno si sia connesso, ne risponderà DIRETTAMENTE IL TITOLARE della linea adsl e quindi il gestore. Wifi libero si ma a rischio e pericolo del gestore se non identifica chi si connette, senza però bisogno di tracciarne le connessioni con i log.
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Zeus
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MessaggioInviato: 18 Feb 2013 08:32    Oggetto: Rispondi citando

{Wolf} ha scritto:
Il Garante della Privacy ha stabilito che gli esercenti pubblici potranno offrire agli avventori la connettività ad Internet senza dover chieder loro nessuna identificazione e, senza essere costretti ad utilizzare strumenti di monitoraggio!


Come d'altra parte avviene nel resto dell'Europa.

Citazione:
Con questo coup de théâtre i sogni di ogni pedofilo, spacciatore, trafficante d'armi, terrorista e non meglio generalizzato mariuolo sono diventati realtà perchè potranno finalmente ordire i loro loschi affari alla luce del sole, seduti a un tavolino di un bar o all'interno di un postribolo, certi di poter utilizzare un sistema di comunicazione sicuro e pulito!


Come infatti NON avviene nel resto dell'Europa.

Codice:
Ho fatto diverse ricerche al riguardo e SECONDO LA POLIZIA POSTALE


Lasciamo agli esecutori il compito di fare gli esecutori.
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uzugiulio
Comune mortale
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MessaggioInviato: 18 Feb 2013 12:13    Oggetto: Rispondi citando

Mi scusi Zeus, non ho capito il significato del suo commento "Lasciamo agli esecutori il compito di fare gli esecutori." Me lo può chiarire, grazie Smile
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Zeus
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Messaggi: 12752
Residenza: San Junipero

MessaggioInviato: 18 Feb 2013 12:30    Oggetto: Rispondi citando

Semplicemente non è la Polizia Postale a dover spiegare al cittadino come interpretare le leggi, tutto qui.
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uzugiulio
Comune mortale
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Messaggi: 4

MessaggioInviato: 18 Feb 2013 12:40    Oggetto: Rispondi citando

Beh ma dato che poi saranno loro a fare controlli e prendere provvedimenti, meglio sapere direttamente dal "controllore" cosa andrà a controllare per evitare di farsi trovare impreparati Wink
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Zeus
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MessaggioInviato: 18 Feb 2013 13:21    Oggetto: Rispondi citando

Quindi secondo te conta di più un'opinione di un poliziotto (non si sa su quali basi) che una pronuncia ufficiale del Garante Privacy?
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{albesvs}
Ospite





MessaggioInviato: 18 Feb 2013 17:13    Oggetto: Rispondi citando

Wifi LIBERO non vuol dire wifi APERTO, soprattutto se l'esercente vuole stare tranquillo e l'utente/utilizzatore vuole avere un buon servizio veloce ed affidabile.

Mi spiego meglio.

Il pronunciamento del Garante della Privacy non dice niente di nuovo rispetto a quanto prevedeva la normativa già da inizio 2011, riassunta molto bene a questo indirizzo link, anche con considerazioni che condivido in pieno.

Tra l'altro è giusto che il garante della Privacy ribadisca che se vengono raccolti dei dati personali degli utenti ci debba essere il consenso degli stessi, ma per il tutto il resto (che per determinati aspetti imporebbe l'applicazione del Codice delle Comunicazione Elettroniche) la competenza è dell'AGCOM (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni), che, proprio a riguardo di quelle categorie di esercizi commerciali che tutela la FIPE, si era già espressa nel lontano 2003 con una delibera specifica (102/03/CONS).

Un punto fondamentale da considerare è che, sebbene non ci sia una responsabilità diretta per chi offre una connessione pubblica, la Polizia Postale, nel momento in cui si presenta dall'intestatario della linea utilizzata per commettere il reato, deve svolgere un'attività di indagine per appurare che non sia stato commesso dall'intestatario stesso. Tale attività di indagine può prevedere il sequestro di computer e/o dischi e di certo può non far piacere, soprattutto ad un'attività commerciale; avere un sistema che tiene i log delle connessioni degli utenti (nel rispetto della normativa sulla privacy) permette all'esercente di fornire una prova di estraneità al reato commesso.

Altro punto fondamentale è quello legato alla qualità del servizio wifi offerto: una rete aperta difficilmente offrirà all'utilizzatore un buon servizio. Solo una limitazione temporale/di traffico per utente ed accorgimenti tecnici come il QOS permettono di avere un servizio decente.
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uzugiulio
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MessaggioInviato: 18 Feb 2013 19:17    Oggetto: Rispondi citando

Zeus ha scritto:
Quindi secondo te conta di più un'opinione di un poliziotto (non si sa su quali basi) che una pronuncia ufficiale del Garante Privacy?
Beh, poi quando si presenta il poliziotto digli pure "ma il garante della privacy ha detto..." e vediamo che succede? Very Happy sicuro di voler rischiare? Prima di andare in tribunale per cause dalle tempistiche ed esiti incerti, meglio andare all'atto pratico, secondo me, ma è la mia personalissima visione della cosa, derivata dal mio carattere, tutto qui, poi ognuno è "libero" come il wifi, di fare quello che crede Smile
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the Wolf
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MessaggioInviato: 18 Feb 2013 23:19    Oggetto: Rispondi citando

uzugiulio ha scritto:
Ho fatto diverse ricerche al riguardo e SECONDO LA POLIZIA POSTALE, da me interrogata la settimana scorsa, il gestore farebbe meglio a tutelarsi identificando COMUNQUE i clienti che si agganciano alla propria wifi, magari tramite codice fiscale e attribuendogli una password dedicata, altrimenti, se uno qualsiasi di loro commetterà un illecito senza poter dimostrare chi quel giorno si sia connesso, ne risponderà DIRETTAMENTE IL TITOLARE della linea adsl e quindi il gestore. Wifi libero si ma a rischio e pericolo del gestore se non identifica chi si connette, senza però bisogno di tracciarne le connessioni con i log.


Confermo quanto quotato sottolineando che è il gestore (fruitore del servizio) a risponderne in tutto e per tutto e aggiungo che il monitoraggio (log) è necessario al fine di mantenere tutte quelle informazioni che altrimenti non verrebbero evidenziate nei log del provider.
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the Wolf
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MessaggioInviato: 18 Feb 2013 23:25    Oggetto: Rispondi citando

{albesvs} ha scritto:

Un punto fondamentale da considerare è che, sebbene non ci sia una responsabilità diretta per chi offre una connessione pubblica ...


Ha centrato il punto della questione!!! Il comue di Roma offre una connessione pubblica (dove peraltro ti devi iscriverti con valide credenziali fornendo anche un recapito telefonica) l'esercente no.

Egli stipula un contratto di tipo affari (con Partita IVA, per intenderci) e lui e lui solo ne risponde, in tutto e per tutto.

Se vuole offrire un valore aggiunto lo faccia pure ma, per il suo bene, si cauteli!
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the Wolf
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Residenza: Roma

MessaggioInviato: 18 Feb 2013 23:31    Oggetto: Rispondi citando

Zeus ha scritto:
Quindi secondo te conta di più un'opinione di un poliziotto (non si sa su quali basi) che una pronuncia ufficiale del Garante Privacy?


Se posso permettermi, non credo che questo sia il modo giusto...

Esistono responsabilità civili e penali che vanno oltre e faremmo bene a tenerne conto.

Persino la Pubblica Amministrazione si cautela nei confronti dei propri impiegati/tutori dell'ordine con proxy server, sistemi di autenticazione e monitoraggio (log).
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gomez
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MessaggioInviato: 21 Feb 2013 19:17    Oggetto: Rispondi citando

il guaio di noi italiani è che vogliamo sempre inventare la ruota ed essere più realisti del Re...

se in tutta Europa e negli USA (stiamo parlando di una mezza miliardata di persone) il wi-fi libero funziona tranquillamente senza controlli orwelliani possibile che invece da noi ci si debba "identificare" per usare il servizio?

il collegamento wi-fi dal bar è solo la versione moderna della telefonata dal bar, nessuno ti chiedeva i documenti per farti telefonare, gran parte dei telefoni erano fuori vista quindi nessuno ti vedeva telefonare, eppure se da quel telefono ricattavi qualcuno o lo minacciavi o organizzavi un giro di droga non era certo il barista a doverne rispondere

Mauro
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Zeus
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Registrato: 21/10/00 01:01
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Residenza: San Junipero

MessaggioInviato: 26 Mar 2013 07:58    Oggetto: Rispondi

Insomma, che pare che ancora oggi vi sia qualcuno che pensa che non si possa liberamente offrire una connessione wifi ai propri clienti (gratuitamente o meno, non conta).
[...]
E aggiungiamo che, contrariamente a quanto dice certa stampa un po’ confusa, da un lato la messa a disposizione di per sé non conduce mai a corresponsabilità in eventuali illeciti, dall’altro la fornitura della connessione non comporta necessariamente trattamento (dunque consenso ad esso).


da "Generazioni e Libertà", avv. Daniele Minotti, 25 marzo 2013
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