Olimpo Informatico

[Zeus News]

Commenti all'articolo Telecom fa la guerra agli assenteisti
Pressioni sui lavoratori assenti per malattia perché lascino l'azienda.

[Ospite]

il primo a lasciare senza guadagno è il tronchetto dell'ambiguità, purtroppo gli altri sono solo una conseguenza.

TELECOM è una minaccia per le tasche degli utenti italiani, casa si aspetta ad debellarla?

[Ospite]

Per favore cambiate il titolo, altrimenti sembra che chi ha una malattia che lo obbliga a stare a casa molto sia un assenteista....

[Ospite]

non mi sembra una cosa sbagliata ..... io lavoro da 14 anni nella stessa ditta e ho fatto in tutto meno di 20 giorni di malattia......Basterebbe darsi malati quando si sta male veramente, e non per qualsiasi malessere fisico, o più spesso psicologico
che non ti vieta di certo di stare con il culo su una sedia in un ufficio con pausa caffè e aria condizionata.....
Il lavoro è una cosa seria, che credete?

[Non ricordo]

Prima si adopera sullo stato psico/fisico dei lavoratori che in seguito a ciò giungono loro malgrado alla patologia poi si cerca di farli mutare in assenteisti.
Questa storiella sembra una fiaba spaventosa.
Si rientri nello Stato ad andatura rapida, altrimenti la Sanità e non è paradossale, dovrà sostenere spese da capogiro. Poveri dipendenti Telecom... veri paladini.

[Ospite]

E' vero che c'è gente che ci fa. Ma se Tronchetto licenziasse in tronco Bracco-baldo e la sua ghenga di kapò, risolverebbe il problema degli "aasenteisti" nel giro di 2 giorni. Senza contare che licenziando 500 diregigentistrapagati per non fare il nulla più assoluto, potrebbe tranquillamente permettersi di tenersi 3000 assenteisti e ancora risparmiare

[Andrea Maria Arrigo]

Dall'articolo sopra riportato, si evince che il datore di lavoro, in pratica, tentando di sostituirsi alla medicina istituzionale sostanzialmente dichiara che il lavoratore malato non è compatibile con l'attività lavorativa pertanto finisce per assumere sempre più le caratteristiche di un costo insostenibile.
Ovviamente questo non è solo un caso Telecom: i datori di lavoro vogliono far capire al lavoratore che essere malati è una discriminante che può favorire il licenziamento, ed invece di adottare politiche di monitoraggio e prevenzione sanitaria sui propri dipendenti, credono di adottare politiche di riduzione dei costi agevolando il licenziamento del lavoratore (come se questa fosse un operazione esente da costi).

Quindi, il dipendente malato oltre ad essere già in una posizione infelice in quanto malato, si trova anche a dover lottare per difendere il posto di lavoro. Oltre il danno la beffa.

Riepilogando: prima il mobbing diretto al lavoratore, poi le cessioni di ramo di azienda, le esternalizzazioni che portano alla logica delle scatole cinesi, ed ora l'incentivo al licenziamento per le risorse malate: che altro dobbiamo aspettarci?

Andrea Maria Arrigo
http://lavoratori.blogspot.com/2005/08/malato-no-grazie.html

[stever]

e anche di peggio..peccato che fanno clamore solo le grandi aziende e nel frattempo le piu' piccole (quelle in numero maggiore) si fanno gli affari loro...povera ItaGlia :-(

[Ospite]

Sono un dipendente del Tronchetto e ho visto e saputo di colleghi con gravi malattie (Tumori, sclerosi multipla, cardiopatie) vessate e trasferite in reparti "confinio", al tizio che si vanta dei suoi 20 giorni di malattia gli auguro di non vivere mai una situazione così.

[Altrove]

E a te chi lo dice che quelli che stanno a casa non lo facciano perchè DAVVERO stanno male ??
Devi essere davvero imbecille, specie per il tuo commento sul fatto che una malattia psicologica non sia un vero malessere... sai che ti dico ?
TI AUGURO UNA BELLA DEPRESSIONE, pesante, totale, seguita da una invalidazione di circa 6 mesi, poi mi dici.

[Giovanna]

Se la malattia è "inventata" non basta offrire il vaccino antiinfluenzale gratuito, check-up medici gratuiti e quant'altro - se uno tiene alla propria salute fa comunque prevenzione, anche a proprie spese, come facciamo in tanti. Ha ragione chi dice che "il lavoro è una cosa seria" - esistono diritti (assenze per malattie vere), ma anche doveri! Specialmente di questi tempi.