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WhatsApp, due o tre cose da sapere
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Autore Messaggio
Zeus News
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MessaggioInviato: 01 Mar 2014 15:00    Oggetto: WhatsApp, due o tre cose da sapere Rispondi citando

Leggi l'articolo WhatsApp, due o tre cose da sapere
Incerti su cosa fare per difendere la vostra privacy? Ecco qualche qualche dato per orientarvi nella scelta.


 

 

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spacexplorer
Dio minore
Dio minore


Registrato: 08/10/09 10:22
Messaggi: 610

MessaggioInviato: 01 Mar 2014 17:36    Oggetto: Rispondi citando

Tanto per far l'avvocato del diavolo Smile

WhatsApp è closed-source, si può sniffare l'attività di rete del client
come tentare un reverse-engineering ma quel che c'è lato server a meno
di non essere stati invitati in loco o averli bucati non può essere
verificato. Questo per dire che al di là di ogni tutela legale o diretta
affermazione del gestore del servizio IMO *QUALSIASI* dato passato da
sistemi closed-source in rete va ritenuto pubblico/in mano a terzi per
sempre, a priori. La prima regola (leggermente modificata) dell'infosec è
che la *necessità* di fiducia è una debolezza: puoi controllare e ti fidi?
Bene. Non puoi far altro che fidarti? Male!

"[...] leggere il traffico di messaggi, specialmente se gli utenti spiati
usano reti WiFi."
Doveroso rilievo: qualsiasi cosa passi su una rete (WiFi, cablata, poco
importa) se non è REALMENTE protetta è pubblica. Vale dalle WiFi degli
alberghi/negozi alle LAN (anche cablate) delle università all'internet
point di turno. Per questo vanno di moda per servizi che hanno potenziali
implicazioni di privacy "le chiavette" (token/OTP) da quelle classiche
della maggior parte delle banche al Google Authenticator: la connessione
è, si spera, cifrata, anche se rubano username e password non possono
comunque accedere al servizio, assunto che il token sia realmente sicuro.

L'ultima puntualizzazione è sociologica più che informatica: ma perché
WhatsApp è diventato famoso? Non è stato il primo, non è l'unico, non è
il più completo servizio di comunicazione su IP per terminali mobili,
l'unica cosa che spicca è:
* è fottutamente invasivo (per i buonisti "si integra molto")
* è fottutamente pesante
* lo paghi pure con una formula per di più discutibile
Giusto per dire gli utenti Android hanno pre-installato sui loro terminali
Hangout (un tempo Google Talk) che oltre a fare quel che fa WhatsApp ed
essere gratis si può anche usare tra computer e mobile, permette audio e
video conferenze ecc. Sul lato killer-apps MTalk (by Messagenet) permette
oltre alla messaggistica e alle chiamate anche tra computer e mobile di
avere un numero di rete fissa italiano o di altri paesi gratis per ricevere
chiamate anche da telefoni tradizionali, ChatON di Samsung, citato qui
su Zeusnews
gira su un mucchio di sistemi mobili ecc ecc ecc.

Non è che talune applicazioni di massa hanno successo proprio perché son
fatte in maniera "penalizzante" per le libertà/la privacy degli ut[oe]nti?
E non mi riferisco solo a WhatsApp!
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Il Castiglio
Eroe in grazia degli dei
Eroe in grazia degli dei


Registrato: 05/12/09 16:32
Messaggi: 125

MessaggioInviato: 01 Mar 2014 20:36    Oggetto: Rispondi citando

Vietato ai minori di 16 anni ?
Ma dai ... tutti i ragazzini di prima superiore ormai lo usano Laughing

Una domanda:
io non ce l'ho, ma diversi miei amici ovviamente sì, devo quindi dedurre che Whatsapp conosce il mio numero, abbinato al nome o soprannome che i miei amici gli hanno affiancato in Rubrica.
Quindi ? che cosa posso aspettarmi ? potrei ricevere sms o chiamate indesiderate a causa di ciò ?
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Ripper_92
Eroe in grazia degli dei
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Registrato: 11/09/09 10:03
Messaggi: 193

MessaggioInviato: 02 Mar 2014 16:09    Oggetto: Rispondi citando

spacexplorer ha scritto:
L'ultima puntualizzazione è sociologica più che informatica: ma perché
WhatsApp è diventato famoso? Non è stato il primo, non è l'unico, non è
il più completo servizio di comunicazione su IP per terminali mobili,
l'unica cosa che spicca è:
* è fottutamente invasivo (per i buonisti "si integra molto")
* è fottutamente pesante
* lo paghi pure con una formula per di più discutibile
Giusto per dire gli utenti Android hanno pre-installato sui loro terminali
Hangout (un tempo Google Talk) che oltre a fare quel che fa WhatsApp ed
essere gratis si può anche usare tra computer e mobile, permette audio e
video conferenze ecc. Sul lato killer-apps MTalk (by Messagenet) permette
oltre alla messaggistica e alle chiamate anche tra computer e mobile di
avere un numero di rete fissa italiano o di altri paesi gratis per ricevere
chiamate anche da telefoni tradizionali, ChatON di Samsung, citato qui
su Zeusnews
gira su un mucchio di sistemi mobili ecc ecc ecc.

Non è che talune applicazioni di massa hanno successo proprio perché son
fatte in maniera "penalizzante" per le libertà/la privacy degli ut[oe]nti?
E non mi riferisco solo a WhatsApp!

sono totalmente d'accordo. mi ritrovo ad usare whatsapp perché "obbligato" anche se non mi piace per niente. direte cosa c'è di obbligatorio in whatsapp, nessuno ci costringe ad usarlo... sbagliato! se non voglio diventare un eremita che vive da solo fuori da tutto mi tocca. la cosa sorprendente prima di avere un telefono in cui lo potessi installare (quello che lo ha ora è un prestito-progetto-muletto-universitario ma quando dovrò darlo indietro di sicuro non mi comprerò un nuovo telefono per sto coso) è che i miei contatti se li contattavo per sms o non mi rispondevano (perché l'sms non è più IN non perché costi eh) o mi dicevano di prendermi un telefono nuovo per mettermi whatsapp (come se tirassero loro fuori i soldi per prendermelo). ci sono migliaia di soluzioni migliori a whatsapp ma siccome la società ormai è composta per la maggiore da cerebrolesi non mi stupisco più di cosa si usa/parla/fa.
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spacexplorer
Dio minore
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Registrato: 08/10/09 10:22
Messaggi: 610

MessaggioInviato: 03 Mar 2014 01:44    Oggetto: Rispondi citando

@Il Castigo
Ad un amico capitò un messaggio, apparentemente mandato da un suo contatto
in rubrica, che lo invitava a provare WhatsApp. L'amico non sapeva nulla
del messaggio... Ad ogni modo questa pratica, almeno per l'invito via mail
è diffusa: LinkedIN per fare un esempio invia spesso mail da parte di un
suo iscritto che invitano i contatti non iscritti a farlo, mi pare anche
FaceBook e G+ abbiano fatto cose analoghe e chissà quanti altri player
"social" "minori". LinkedIN me lo ricordo perché son arrivato a fare un
filtro visto che per ogni persona arrivavano più inviti.

@Ripper_92
IMO se qualcuno ha da comunicare con me di mezzi sia gratuiti che a pagamento
ne ha parecchi. Non vedo che motivo ho di installarmi WhatsApp&c tanto più
che se proprio voglio ho Hangout preinstallato come direi la totalità di
utenti Android, per lo meno quelli abilitati al Play Store...
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Sinapsi
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Registrato: 28/05/12 10:45
Messaggi: 47

MessaggioInviato: 03 Mar 2014 09:21    Oggetto: Rispondi citando

Mamma mia quanta gente esagerata che vi è, quante paranoie
Parliamo di privacy.
Perchè Google (e quindi tutte le sue applicazioni) hanno delle regole di privacy piu rigide rispetto what's up??? Non mi pare proprio. Allora dovreste eliminare TUTTI le varie google app!!! Eppure non mi pare che lo facciate. Non parliamo poi di Facebook e QUALSIASI altro sociale network! Siate coerenti con le vostre parole.

What's up ha avuto successo perchè è trasversale a tutte le piattaforme
Posso mandare un messaggio (e non solo, ma anche audio, video, foto etc) a chi ha un iphone, blackberry, nokia e android.
Non sarà forse il migliore, ma è stato il primo (da qui la diffusione) ed è un buona app.
Ricordo che per mandare un messaggio è necessario avere il numero telefonico. Voglio dire che se qualcuno (sito o persona) vi mando un messaggio e perchè VOI gli avete dato il numero tel. Non certa un bel niente what's up ma al massimo la violazione di privacy la fatta il sito o la persona!

Parliamo del costo.
Per 80 centesimi (e si 80 centesimi mica 30 euro!) all'anno hai un app, senza la palle di inserzioni pubblicitariee che cmq ti permette di mandare messaggi GRATIS! In pratica se mandi 4 sms te lo sei gia pagato.
Se oggi il costo degli sms è diventato quasi nulle (relativamente alle offerte a forfait) e proprio grazie a what's up che ha abbassato significativamente il numero degli sms.
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spacexplorer
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MessaggioInviato: 03 Mar 2014 17:08    Oggetto: Rispondi

Nella società attuale la "privacy" è molto relativa, passi che vi rinunci
per avere servizi unici e gratuiti (Google) ma non certo per avere servizi
che ho altrove, che sono gratuiti senza "periodi di prova prolungata" e che
per di più mi trovo già nel pacchetto dei miei smartphones. Google si prende
i miei dati personali e mi da posta, calendario, mappe, navigatore ecc e nel
caso specifico via Hangout (preinstallato su tutti gli Android ufficiali)
anche la possibilità di inviare messaggi, fare audio-video chiamate,
condividere files, fare audio-video conferenze sino a 10 partecipanti ecc
perché devo dare i miei dati ad un altro che mi da molto di meno ed in più
me lo fa pagare?

Personalmente per comunicare via IP uso il servizio FreeNumber di Messagenet,
mi da un numero di rete fissa italiano (prefisso 02, 010, 011 ecc) GRATIS,
senza dover far "ricariche" od altro, si basa su standard aperti (SIP)
quindi lo uso con tradizionali telefoni VoIP da scrivania di vari vendor,
softphone open-source come Jitsi ed SFLPhone ecc. chi vuole può chiamarmi
anche da un semplice browser html5-compatibile moderno cliccando su un link
senza dover installare nulla o fornire dati personali particolari o vedersi
della pubblicità o pagare alcunché. In più se voglio ho un'app dedicata per
Android ed iOS (MTalk) che è un softphone sviluppato appositamente per il
servizio ed offre gratuitamente senza pubblicità un po' di extra oltre alla
classica audio-video-fonia (messaggi&c). Hangout lo ho preinstallato sul mio
smartphone e lo uso solo se qualcuno mi contatta con questo mezzo. Allo
stesso modo uso il navigatore di Maps gratuito, uso GMail ecc. I miei dati
Google li ha già e non trovo necessità per darli ad altri da LinkedIn a
FaceBook a Twitter ecc. Dov'è l'incoerenza?

Il discorso del messaggio è più sottile: chi, dal punto di vista del
destinatario, l'ha inviato è effettivamente qualcuno che ha avuto dal
destinatario il suo telefono. Il punto è che il mittente non risultava
essere al corrente di aver inviato alcunché. La "violazione" è che
un'applicazione terza si è pappata la rubrica (chiedendone il permesso
all'installazione) e l'ha usata per contattare persone elencate nella
suddetta rubrica identificandosi come il proprietario della rubrica stessa
non come una terza parte autorizzata dal proprietario. Non so sul piano
legale come questo si ponga ma sul piano PERSONALE questo è un comportamento
molto scorretto. E purtroppo è MOLTO diffuso tra i player para-social di oggi.
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