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Linguaggio del corpo sul lavoro, dieci segnali negativi
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Zeus News
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MessaggioInviato: 08 Mag 2014 14:31    Oggetto: Linguaggio del corpo sul lavoro, dieci segnali negativi Rispondi citando

Leggi l'articolo Linguaggio del corpo sul lavoro, dieci segnali negativi
Quale ritiene che sia da evitare assolutamente?


 
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gomez
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MessaggioInviato: 10 Giu 2014 19:05    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Linguaggio del corpo sul lavoro, dieci segnali negativi

Rispondere al cellulare durante il colloquio di assunzione? Shocked

Non è un segnale negativo, è un segnale che sei cretino e nella mia ditta non ti ci voglio neanche a stasare i cessi, ci mettersti il cemento invece dello sgorgo! Twisted Evil

Mauro
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gb
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MessaggioInviato: 08 Set 2014 11:39    Oggetto: Rispondi citando

Boh,

onestamente ? Uno che basa un colloquio sui "segnali negativi", semplicemente non e' idoneo ad esaminare i candidati e pertanto, io credo, dovrebbe essere impegnato a fare altro.

Fino a prova contraria, si chiama colloquio perche' la selezione dovrebbe essere eseguita in base alla risposte del candidato, quindi se colui che seleziona comincia invece a guardare l'aspetto, i movimenti ed altro i casi sono due: o non conosce la materia per capire come selezionare la specifica figura, o non ha esperienza di team per capire come selezionare persone compatibili col un determinato gruppo.

Fermo restando che comportamenti maleducati durante la selezione ovviamente sono intollerabili, altri possono derivare da timidezza e/o nervosismo.
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gomez
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MessaggioInviato: 08 Set 2014 14:48    Oggetto: Rispondi citando

gb ha scritto:
Uno che basa un colloquio sui "segnali negativi", semplicemente non e' idoneo ad esaminare i candidati e pertanto, io credo, dovrebbe essere impegnato a fare altro.

No assolutamente, anzi le aziende tengono corsi specifici per i loro esaminatori proprio per prepararli a rilevare questi ed altri segnali significativi.

Citazione:
Fino a prova contraria, si chiama colloquio perche' la selezione dovrebbe essere eseguita in base alla risposte del candidato

Ancora no, il colloquio segue al test attitudinale nel quale vengono esaminate le caratteristiche.

Il colloquio invece serve per valutare se la persona che ci ritroviamo davanti è, o può diventare, adatta al nostro ambiente aziendale ed al suo specifco business.

Se hai passato bene il test ma dimostri di non saper interagire con le persone non ti segnalo per un lavoro a contatto con i clienti ma casomai per uno di ufficio.

Citazione:
Fermo restando che comportamenti maleducati durante la selezione ovviamente sono intollerabili, altri possono derivare da timidezza e/o nervosismo.

Ovviamente se ne tiene conto, ma uno che si presenta in t-shirt, bermuda e infradito ad un colloquio per rappresentante di prodotti farmaceutici non è nè nervoso nè timido, è uno che non vive nella realtà (come chi si presentasse in doppiopetto blu e cravatta con spilla per un posto di magazziniere, sia ben chiaro).

Lo stesso vale per i curricoli, inutile farme uno unico di otto pagine con dentro tutti i dettagli di tutto, che neppure si ha il tempo di leggere, meglio farli differenziati e scarni all'osso ma con le cose essenziali in rapporto all'attività di quella ditta (la conoscenza del greco e dello spagnolo interesserà poco ad un fabbricante di lavatrici, moltissimo ad un'agente di viaggi, che invece non saprà che farsene della tua conoscenza del C++).

E, soprattutto, in italiano corretto, gli strafalcioni più che ignoranza denotano sciatteria.

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MessaggioInviato: 08 Set 2014 19:50    Oggetto: Rispondi citando

Sig. Gomez,

intanto ci terrei a chiarire che il mio commento era all'articolo del Forum e non al suo pensiero.

Cio' premesso, che lei risponda ribattendo punto-punto quello che ho scritto lo trovo fuori luogo in quanto ognuno e' libero di fornire la propria opinione indipendentemente (credo) in questo forum senza erigersi a "correttore di compiti a casa altrui".

E' mia opinione che tutte queste storie dei corsi e delle persone preparate esistono in poche realta' industriali serie ( parlo della mia esperienza nel settore informatico) , come anche la suddivisione dei colloqui in base allo scopo.

Questo ovviamente in Italia perche' all'estero quello che dice e' piu' attinente alla realta'.

Quello che per esperienza posso dire e' che l'esaminatore medio non e' in grado di svolgere questo compito e pertanto si basa su pregiudizi e preconcetti, sia per quanto riguarda la parte tecnica che quanto riguarda quella "psicologica". Inoltre , alta cosa che ho notato, che l'aver seguito uno dei corsi che cita, si riduce per parecchi ne compilare una tabella, come quella di questo topic , tentando di applicarla a mo' di script per i candidati.
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MessaggioInviato: 09 Set 2014 14:52    Oggetto: Rispondi citando

Personalmente la prima cosa che guardo è la stretta di mano. Una mano buttata lì come fosse quella di un cadavere per il 50% depone in modo sfavorevole (sei già con un piede fuori dalla porta).

Poi lo sguardo sfuggente, se non riesci a tenere lo sguardo sul tuo interlocutore sei fuori (questa volta con entrambi i piedi!).

Il vestito non conta poi tanto. Un selezionatore sa che ci si è vestiti per l'occasione e se lo si fa di tutto punto vuol dire che oltre al vestito c'è il nulla.

Se il candidato vale saprà portare il discorso su ciò che vuole e chi ti sta valutando ne rimarrà piacevolmente sorpreso tranne se non è un pirla messo lì da qualche altro pirla Smile

Questo è il mio parere....poi ognuno la vedrà a modo proprio.
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Gummy Bear
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MessaggioInviato: 10 Set 2014 11:02    Oggetto: Rispondi citando

Il problema è che nell'esaminare un candidato, occorre valutare innanzi tutto le sue reali possibilità; quel che già sa, perciò è in qualche modo accessorio rispetto a quello che potrà e saprà imparare in seguito prima ancora di contribuire attivamente.

Perciò, chi non sa adattarsi alle circostanze, che nella specie consistono nel dare di sé la migliore impressione possibile dimostrando interesse e disponibilità, o è uno sciocco oppure -in caso di abbigliamento non consono o altro di questo tipo- uno spocchioso magari pieno di risorse ma probabilmente causa di futuri problemi.

Tutti tipi da "le faremo sapere".
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gomez
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MessaggioInviato: 10 Set 2014 18:20    Oggetto: Rispondi citando

gb ha scritto:
Sig. Gomez,
intanto ci terrei a chiarire che il mio commento era all'articolo del Forum e non al suo pensiero.

La cosa non ha la minima importanza, ciò che si afferma è tale senza alcun nesso di relazione.
Citazione:
Cio' premesso, che lei risponda ribattendo punto-punto quello che ho scritto lo trovo fuori luogo

Vedo che non sei (in rete ci si dà del tu) molto pratico dei forum, ma questo è il normale e corretto modo di interagire, o chi legge dopo non ha modo di capire a cosa ci si riferisce e il tutto diventa una serie di soliloqui slegati.
Citazione:
in quanto ognuno e' libero di fornire la propria opinione indipendentemente (credo) in questo forum senza erigersi a "correttore di compiti a casa altrui".

Altro errore, non si "correeggono i compiti" ma si "confrontano le idee".

Se uno affema una cosa che ritengo non corretta fornisco la mia versione, che in questo caso è quella di una persona che la selezione del personale l'ha fatta.
Citazione:
E' mia opinione che tutte queste storie dei corsi e delle persone preparate esistono in poche realta' industriali serie ( parlo della mia esperienza nel settore informatico) , come anche la suddivisione dei colloqui in base allo scopo.

Libero di avere la una diversa opinione, ma non corrisponde alla realtà: la sequenza è curricolo - test - colloquio - periodo di prova - assunzione definitiva.

Ovviamente nel caso della pizzeria Paolino la trafila sarà molto semplificata, "salve signor Paolino, ho visto il cartello cercasi pizzaiolo, io so fare le pizze" "Dove hai lavorato? Ah, sì, lo Scugnizzo lo conosco, ok vieni domani alle sette e vediamo che sai fare".

Ma più le aziende son grandi e più ci si avvicina alla trafila completa perché sarebbe impensabile fare altrimenti.
Citazione:
Questo ovviamente in Italia perche' all'estero quello che dice e' piu' attinente alla realta'.

Per le multinazionali in Italia è assolutamente lo stesso, le regole le impone la casa madre.
Citazione:
Quello che per esperienza posso dire e' che l'esaminatore medio non e' in grado di svolgere questo compito e pertanto si basa su pregiudizi e preconcetti, sia per quanto riguarda la parte tecnica che quanto riguarda quella "psicologica". Inoltre , alta cosa che ho notato, che l'aver seguito uno dei corsi che cita, si riduce per parecchi ne compilare una tabella, come quella di questo topic , tentando di applicarla a mo' di script per i candidati.

L'esaminatore non deve occuparsi della parte tecnica, per la quale ci sono curriculum e test, ma dell'attitudine del candidato a rappportarsi con colleghi e clienti nello "spirito" dell'azienda, e per questo ci sono i corsi interni che spesso sono tenuti da relatori esterni specializzati.

Se si temono i pregiudizi (ti giudico in base al taglio dei capelli) allora l'alternativa è lo script (ti interessa il lavoro di gruppo? SI/NO) che elimina il fattore umano, ma se una ditta preferisce regolarsi così allora tanto vale che accluda la tabella al test attitudinale, il colloquio diventa inutile.

Mauro
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MessaggioInviato: 10 Set 2014 18:31    Oggetto: Rispondi citando

StarTac ha scritto:
Personalmente la prima cosa che guardo è la stretta di mano. Una mano buttata lì come fosse quella di un cadavere per il 50% depone in modo sfavorevole (sei già con un piede fuori dalla porta).

Confermo, chi ti porge una medusa stantia (o tenta di fratturarti il metacarpo) è già partito male.
Citazione:
Poi lo sguardo sfuggente, se non riesci a tenere lo sguardo sul tuo interlocutore sei fuori (questa volta con entrambi i piedi!).

Beh qui ci potrebbe essere il fattore disagio, timidezza, "paura dell'esame"... certo che se dopo che hai cercato di metterlo a suo agio continua a non guardarti in faccia una buona impressione non la fa.
Citazione:
Il vestito non conta poi tanto. Un selezionatore sa che ci si è vestiti per l'occasione e se lo si fa di tutto punto vuol dire che oltre al vestito c'è il nulla.

Conta specialmente in senso negativo, se ti presenti come se dovessi scaricare il pesce peri un lavoro a contatto col pubblico mi fai pensare che hai poco rispetto per gli altri e quindi mi creerai delle grane.
Citazione:
Se il candidato vale saprà portare il discorso su ciò che vuole e chi ti sta valutando ne rimarrà piacevolmente sorpreso tranne se non è un pirla messo lì da qualche altro pirla Smile

Proprio questo deve fare l'esaminatore, cercare di capire se chi ha davanti ha ambizioni e voglia di fare e di imparare, o è uno dei tanti che alle 8.01 comincerà a guardare l'orologio in attesa che vengano le 17.59 per lasciar cadere il martello (o la penna) e timbrare il cartellino.

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andrea lenzi
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MessaggioInviato: 15 Set 2014 10:08    Oggetto: Rispondi citando

innanzitutto occorre che l'azienda/esaminatore abbiano già stabilito le caratteristiche ideali del candidato (grado di scolarizzazione e competenze maturate, precisione, creatività, affidabilità, etc.).
Durante il colloquio occorre appurare appunto quelle.

Valutare male una stretta di mano "floscia" per assumere un contabile è un comportamento idiota, ad esempio, mentre potrebbe risultare valido nella ricerca di un candidato che debba avere a che fare con la clientela.

circa la voglia di scaldare la sedia/lavorare, trovo che essa dipenda dall'interesse verso lo specifico lavoro per il quale si sta facendo il colloquio e dagli stimoli che verranno forniti dall'azienda "assumente" durante la vita lavorativa del neo assunto (in termini di avanzamento di carriera, o di rotazione all'interno dell'azienda stessa, o di partecipazione a gruppi di lavoro o ricorrendo a qualunque altro mezzo incontri la psicologia del neo assunto affinché egli lavori meglio per l'azienda).

direi, quindi, che il successo/merito dell'assunzione prima, e della vita lavorativa poi, dipendano da come l'esaminatore conosca i processi aziendali ed i manager con cui il neo assunto lavorerà:
se il capo del neo assunto non riesce a valutare e valorizzare le abilità/caratteristiche del neo assunto, allora parliamo di nulla.

i risultati migliori e più duraturi per tutti, lavoratori ed azienda, si ottengono con il coinvolgimento e l'assegnazione di mansioni adatte al candidato
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MessaggioInviato: 16 Set 2014 11:56    Oggetto: Rispondi citando

andrea lenzi ha scritto:
innanzitutto occorre che l'azienda/esaminatore abbiano già stabilito le caratteristiche ideali del candidato (grado di scolarizzazione e competenze maturate, precisione, creatività, affidabilità, etc.).
Durante il colloquio occorre appurare appunto quelle.

Questo vale solo nelle piccole realtà, nelle grandi aziende la scolarizzazione la rilevi dal curricolo, o neppure chiami il candidato a sostenere il test.

Il test serve a rilevare altri aspetti più specifici che interessano all'azienda.

Finalmente arriva il colloquio, che invece valuta la persona in quanto tale, e sonda gli aspetti di interazione.
Citazione:
Valutare male una stretta di mano "floscia" per assumere un contabile è un comportamento idiota, ad esempio, mentre potrebbe risultare valido nella ricerca di un candidato che debba avere a che fare con la clientela.

No, è uno dei primi e pricipali segnali del CARATTERE di una persona, il contabile con la stretta di mano fasulle sarà probabilmente quello che pescherà nella cassa finchè non lo beccano.
Citazione:
circa la voglia di scaldare la sedia/lavorare, trovo che essa dipenda dall'interesse verso lo specifico lavoro per il quale si sta facendo il colloquio e dagli stimoli che verranno forniti dall'azienda "assumente" durante la vita lavorativa del neo assunto

No, quello viene DOPO e sarà compito del capo della persona motivarla e stimolarla.

Nel colloquio l'esaminatore deve cercare di capire se quella persona SARÀ motivabile, o se è uno che si accontenterà di tirare a campare: è difficile, e si sbaglia, ma questo è il compito dell'esaminatore.
Citazione:
i risultati migliori e più duraturi per tutti, lavoratori ed azienda, si ottengono con il coinvolgimento e l'assegnazione di mansioni adatte al candidato

Sacrosanto, ma è il DOPO, qui si sta parlando del colloquio che PRECEDE l'assunzione.

Mauro
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andrea lenzi
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MessaggioInviato: 18 Set 2014 10:47    Oggetto: Rispondi citando

nel mio primo capoverso, quando parlo di caratteristiche idonee che devi aver individuato prima del colloquio, parlavo di TUTTE, come si legge.

Alle comportamentali" darai ovviamente maggior spazio se sarai già soddisfatto delle info contenute nel cv su scolarizzazione e skills maturate dal candidato.

(personalmente parlerei anche di quelle, poiché nei cv, come a parole, tutti son bravi e, da come le descrivono, ho un quadro molto più accurato e completo di quello derivante da una stretta di mano floscia, o da un tono di voce basso, o da altro segnale che appaia poco vincente nella vita moderna).

l'entusiasmo o il fastidio genuino mostrati, parlando di qualcosa in particolare, sono difficilmente mascherabili, soprattutto incasellati in un colloquio con domande di verifica ed un valutatore attento, mentre una mano floscia, ed altri aspetti più "superficiali", possono dare indicazioni fuorvianti, e potresti negare a qualcuno un posto perché timido, non imbroglione

l'apparenza inganna, cesare lombroso docet Wink

circa il tuo "sacrosanto è dopo", io punto l'accento sull'indispensabile ottima conoscenza da parte del valutatore dell'azienda in quel momento, poiché se prendi un entusiasta creativo e lo metti sotto un supervisore rigido ed accentratore (che sta già là da secoli e non hai messo tu), avrai raccontato un sacco di balle al neo assunto che, una volta calato nella realtà aziendale avrà un crollo delle attese e di fiducia nell'azienda e avrà una frattura agli zebedei per tutto il tempo che starà in quel team, dal quale scapperà appena possibile, magari andando a lavorare per la concorrenza appena possibile Wink

un entusiasta gran lavoratore, con stretta di mano forte e sguardo franco, si potrà trasformare in un detrattore formidabile dell'azienda, e appiccare fuoco all'edificio, se depresso abbastanza a lungo dal capo e/o dalla mansione squallida e senza sbocchi e senza possibilità di rotazione in altri uffici Wink

l'attenzione va posta sul candidato, ma in relazione alla REALE situazione del team/ufficio specifico per il quale si fa il colloquio

il conoscere le caratteristiche di AMBEDUE le parti porta a sapere se si possono incastrare bene per un viaggio sereno e proficuo.

post scriptum
circa la motivazione:
siamo tutti motivabili, in moltissimi modi, nessuno escluso.
quello che tira a campare lo si potrebbe motivare responsabilizzandolo gradualmente, ad esempio;
anche una pacca sulla spalla, intesa come riconoscimento reale e pubblico del lavoro svolto, fa miracoli, talvolta.
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MessaggioInviato: 20 Set 2014 02:40    Oggetto: Rispondi citando

andrea lenzi ha scritto:
nel mio primo capoverso, quando parlo di caratteristiche idonee che devi aver individuato prima del colloquio, parlavo di TUTTE, come si legge.

Possiamo andare avanti all'infinito ma NO, nel colloquio l'esaminatore NON deve occuparsi di TUTTE le caratteristiche del candidato perché QUELLE SPECIFICHE CULTURALI E TECNICHE SONO STATE ACCERTATE DA CURRICOLO E TEST ma solo di quelle che da tali documentazioni non si possono dedurre.
Citazione:
nei cv tutti son bravi

No, nel cv riporti solo la realtà, perché basta pochissimo per verificare eventuali balle, che possono portare anche alla rescissione del rapporto di lavoro; e il test è fatto in azienda e non c'è modo di barare (ok, puoi copiare dal vicino, ma solo se il vicino è un coglione che vuol farti assumere al suo posto).
Citazione:
potresti negare a qualcuno un posto perché timido

Già risposto, se ne tiene conto. Rolling Eyes
E comunque se sei timido e sei a colloquio come contabile frega niente, ma fare il rappresentante non è il mestiere tuo. Very Happy
Citazione:
avrai raccontato un sacco di balle al neo assunto

Chi fa il colloquio non ha alcun motivo di farlo, non è un reclutatore di kamikaze a cui prometti le 40 vergini perché indossino il giubbotto esplosivo.
Al contrario l'esaminatore deve capire se la persona in azienda parteciperà attivamente o cerca solo un posto in cui imbucarsi, quindi deve badare a non farsi raccontare balle, non il contrario.
Citazione:
l'attenzione va posta sul candidato, ma in relazione alla REALE situazione del team/ufficio specifico per il quale si fa il colloquio

Che è esattamente ciò che ho spiegato essere il compito dell'esaminatore. Rolling Eyes
Citazione:
siamo tutti motivabili, in moltissimi modi, nessuno escluso

Come già spiegato quello è il DOPO, non è compito dell'esaminatore che tu continui a confondere con un reclutatore. Rolling Eyes

Mauro
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Maary79
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MessaggioInviato: 29 Set 2014 10:15    Oggetto: Rispondi citando

Io sono sempre del parere che le aziende visti i cumuli di curriculum dentro al cassetto, prendono quelli sopra e poi fanno il colloquio a un numero ristretto di persone.
Li trovo odiosi tutti questi "profiler" che pretendono di capire come è una persona dalla stretta di mano, da mezza parola detta ad un colloquio di 15 minuti, e in più vogliono perfino fare previsioni di come potrebbe essere o non essere una persona in un determinato ambiente....vedi "il contabile che frega in cassa"....bah!!

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MessaggioInviato: 09 Gen 2015 19:49    Oggetto: Rispondi citando

Concordo con Maary79.

Classico pensiero del menga: bloccare sul nascere un impiego, basandosi solo sull'intuito di un pivello, magari appena assunto con contratto a due mesi e che non ha la minima esperienza pratica della mansione in oggetto.

Sarà per questo motivo che c'è sempre più gente che non capisce un tubo del lavoro che fa?
O forse perché in questo modo si può far entrare "il figlio del padre"?

Un tempo, proprio come nella pizzeria Paolino, si metteva subito all'opera il candidato e lo si guardava lavorare per mezz'ora.
Questo bastava e avanzava, altro che tutte queste menate di derivazione 'mericana, dove conta più l'apparire che l'essere!?!
La maggior parte sapeva fare il proprio lavoro e tutti erano felici e contenti.

Oggi, invece, certamente dopo attenti e scrupolosi test psico-e-qualche-cosa, ti ritrovi un impiegatuccio di venticinque anni che per rinnovarti la carta d'identità ti chiede il vecchio documento e poi ti dice: "Ma non posso rinnovarla, perché la vecchia foto è troppo... "vecchia"... e non le assomiglia molto"!!! Shocked

Oppure, ad un colloquio, ti presenti di tutto punto, sicuro di te e con bel sorriso accattivante, con il tuo conciso ma impeccabilmente scritto curriculum sotto braccio, ti chiedono di spiegare cosa sai fare, le tue precedenti mansioni e poi... ti mettono a fare un lavoro che non c'azzecca una mazza con quello che gli hai spiegato per dieci minuti.

Oppure vai in salumeria e chiedi ad un simpatico, sorridente, abbronzatissimo e atletico 'addetto alle vendite', che sarà sicuramente stato assunto dopo scrupolosa selezione per un "addetto al taglio, lavorazione e somministrazione di carni cotte e crude insaccate o disidratate" (con valutazione di una "stretta di mano decisa e convincente, che denota una percezione corretta di sé e ottima capacità di rapportarsi con gli altri"), e dopo un lungo e faticoso training nella casa madre, che dura un mese e mezzo, alla domanda:

- Buongiorno, vorrei del Trentingrana.

Ti risponde:
- Eh no, i pezzi sono già tagliati grandi così, non posso.
- No, ehm... forse non mi sono capito. Io volevo del Trentingrana.
- Eh ma è difficile da tagliare così poco.
- No, ma non ne volevo poco. Un bello spicchio di T-r-e-n-t-i-n-g-r-a-n-a (compitando per bene l'ultima parola).
- Eh no, non si può.
- Ma ha capito? Volevo il formaggio Trentingrana, quello simile al Grana Padano, dalla forma tonda e pesante, ha capito?!
- Aaaah, no, non l'abbiamo. Ma è un formaggio nuovo?

Dopo essermene andato confuso e deluso, pensandoci un po', mi si accende la lampadina: aveva capito che volevo "Trenta grammi"!...... Fuga
E anche dopo, nemmeno l'aveva mai sentito! E sì che esiste dal 1926! shock: Shocked Shocked
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MessaggioInviato: 10 Gen 2015 09:29    Oggetto: Rispondi citando

E il bello è che spesso i "profiler" credono di saper capire se sarai in grado di fare un mestiere che a loro volta non sanno minimamente, e se lo sanno, lo sanno per sentito dire...
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gomez
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MessaggioInviato: 07 Mag 2015 16:30    Oggetto: Rispondi citando

Mi capita ora sott'occhio questa discussione che avevo smesso di seguire, e vedo di aver perso alcune "perle". Rolling Eyes
Maary79 ha scritto:
Io sono sempre del parere che le aziende visti i cumuli di curriculum dentro al cassetto, prendono quelli sopra e poi fanno il colloquio a un numero ristretto di persone.

No, non funziona così, i curriculum si leggono tutti, e finiscono in due mucchi, lettera "Grazie per averci contattato ma al momento non prevediamo assunzioni di personale con le sue qualifiche" oppure lettera "Se è tutt'ora interessato alla nostra azienda si presenti per il test attitudinale il xx alle ore yy".
Citazione:
Li trovo odiosi tutti questi "profiler" che pretendono di capire come è una persona dalla stretta di mano, da mezza parola detta ad un colloquio di 15 minuti, e in più vogliono perfino fare previsioni di come potrebbe essere o non essere una persona in un determinato ambiente....vedi "il contabile che frega in cassa"....bah!

cisco ha scritto:
Classico pensiero del menga: bloccare sul nascere un impiego, basandosi solo sull'intuito di un pivello, magari appena assunto con contratto a due mesi e che non ha la minima esperienza pratica della mansione in oggetto

Rileggitevi con calma i miei post, cercando di capire quello che ho scritto, perché la realtà è ben diversa da come ve la immaginate, nessuno è così idiota da affidare un compito delicato come i colloqui di lavoro a uno improvvisato, ho spiegato chiaramente che ci sono corsi di preparazione e comunque le prime volte si è affiancati da colleghi esperti che selezionano personale da anni.

Poi se vi piace pensare che avete bucato il colloquio perché "la maestra non capisce niente" continuate pure così ma preparatevi ad un sacco di delusioni. Twisted Evil

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MessaggioInviato: 08 Mag 2015 10:29    Oggetto: Rispondi citando

Toh, chi si rivede il profiler Mauro!! Mr. Green
Dai, non ce l'abbiamo con te, di sicuro tu eri super preparato e con il super potere della preveggenza!! I said
Scusa...dai...lo sai che mi piace scherzare...ROTFL
E' che LORO sono così antipatici... Rolling Eyes

Magari tu parli di grandi aziende, multinazionali, dove si reclutano persone di un certo livello.
Ma le aziende più piccole? Andiamo...il contabile che fa anche i colloqui...è quella la realtà, o che li fai il/la titolare dell'azienda. O che li fa la ragazzina di 20 anni dell'agenzia interinale.

Dove lavoro io (da 8 anni) il colloquio me l'ha fatto il ragioniere....avevo portato il curriculum ben 4 giorni prima, e al colloquio c'ero solo io...10 minuti di colloquio, una prova pratica di altri 10 minuti con un'altro addetto, un contratto di prova di un mese e poi un'altro di 6 mesi, fino ad arrivare a tempo indeterminato.

Tutta fortuna la mia! Il mio curriculum era sopra agli altri perchè l'avevo portato 4 giorni prima! Poi ho conosciuto di persona il ragio ho capito che era sempre di fretta!! Wink

Mica dico che fanno tutti così, ma una parte lo fanno. Poi in ItaGlia i posti di prestigio vanno ai raccomandati...e non c'è colloquio che tenga.

Poi potrei andare avanti molto riportandoti esperienze di amiche/i che con i colloqui, purtroppo per loro ne hanno a che fare di continuo a causa della precarietà.

Me lo spieghi questo?
Una mia amica di circa 40 anni con esperienza di vendita pluriennale va a fare un colloquio con una nota catena di calzature (gdo), per un posto di addetta alle vendite, il profiler le chiede:

- Perchè dovremo secondo lei preferirla ad una candidata più giovane? Che cosa ha di speciale lei?

Cosa avrebbe dovuto rispondere a questo minc...aehm, esperto profiler per fare buona impressione?

Senza polemica eh, pura curiosità! Wink
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MessaggioInviato: 08 Mag 2015 11:03    Oggetto: Rispondi citando

Domanda tipica, avrebbe dovuto prepararsi la risposta.

“Ho una buona esperienza, sono efficiente e coscienziosa, non ho problemi a lavorare di più pur di rispettare le scadenze, sono affidabile, non devo essere seguita e faccio il mio lavoro correttamente e velocemente”

“Ho sempre voluto lavorare in questo ambito e credo di aver sviluppato una certa esperienza”

“Credo di avere le qualità da voi richieste che si affiancano ad un interesse personale per quest’ambito”

“Porterò in questa organizzazione X anni di esperienza sul campo, esperienza che si è progressivamente allargata anche ad altri ambiti. Negli ultimi anni, presso la mia attuale azienda, siamo riusciti ad ottenere importanti risultati quali, ad esempio…..”

Cosa osserva il selezionatore quando ti chiede “perché dovremmo scegliere lei?”
- le tue capacità ed esperienza in quel particolare lavoro
- la tua motivazione a lavorare per la loro azienda e a svolgere quella professione
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gomez
Dio maturo
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MessaggioInviato: 08 Mag 2015 12:25    Oggetto: Rispondi

Maary79 ha scritto:
Dove lavoro io (da 8 anni) il colloquio me l'ha fatto il ragioniere....avevo portato il curriculum ben 4 giorni prima, e al colloquio c'ero solo io...10 minuti di colloquio, una prova pratica di altri 10 minuti con un'altro addetto, un contratto di prova di un mese e poi un'altro di 6 mesi, fino ad arrivare a tempo indeterminato.
Non metto in dubbio la tua esperienza personale, ma è, appunmto, personale, e giudicare un intero "sistema" in base ad un singolo dato non è molto sensato.
Citazione:
Una mia amica di circa 40 anni con esperienza di vendita pluriennale va a fare un colloquio con una nota catena di calzature (gdo), per un posto di addetta alle vendite, il profiler le chiede:
- Perchè dovremo secondo lei preferirla ad una candidata più giovane? Che cosa ha di speciale lei?
Cosa avrebbe dovuto rispondere a questo minc...aehm, esperto profiler per fare buona impressione?
La risposta la trovi nel post di Zeus... Smile e le domande "provocatorie" servono anche a capire se la persona che hai davanti reggerà con un bel sorriso la ventesima cliente che si ostina ad entrare in scarpine di due misure troppo strette oppure le spiegherà dove può infilarsele... Twisted Evil

Mauro
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