Olimpo Informatico

[Zeus News]

Commenti all'articolo Le magnifiche sorti e progressive dell'e-commerce
L'e-business ha nella propria struttura il germe della creazione di ricchezza e quello dell'agire per un mondo migliore. Eppure non decolla.

[Lorenzo]

Tengo a precisare che non sono assunto dal gruppo Fiat... e quindi non ho alcun interesse a difenderlo. Volevo però sottolineare due cose. Innanzitutto che quando il servizio fu lanciato, negli anni d’oro della new economy, gli utenti Internet in Italia erano molto meno degli attuali 12 milioni . In secondo luogo che il servizio messo a disposizione della casa automobilistica non aveva come scopo la diminuzione del prezzo di vendita al consumatore finale, ma la possibilità di personalizzare il mezzo. Come è possibile infatti che un'azienda come la Fiat possa disintermediare le proprie vendite in poco tempo? Come è possibile che la Fiat tagli in blocco - con tutte le implicazioni che questo comporta in termini sociali e di stabilità - quanti lavorano all’interno della propria distribuzione. Ho la vaga sensazione che spesso si dimentichi che il tanto celebrato consumatore, per essere tale, è prima di tutto un lavoratore. Del resto le politiche aziendali sono molto più complesse di quanto non siano a prima vista.
Quando si parla di tecnologie si dovrebbe fare attenzione a non isolarle dal contesto in cui queste vengono introdotte (abitudini, costumi, leggi...). Personalmente io amo ancora andare nei negozi a curiosare… forse per questo sarò old!.
Per carità, questo non vuol dire rifiuto dell'e-commerce. Semplicemente che i tempi della sua introduzione in Italia non sono ancora maturi. Da nessuna parte sta scritto che dobbiamo essere come gli americani (e se anche lo volessimo, non avendone le stesse caratteristiche e la stessa mentalità, lo faremmo male). Senza contare che non tutti sanno usare Internet nella stessa maniera: poiché l’uso delle tecnologie dipende dai loro costi e dalla capacità dei singoli utenti di utilizzarle questo vuol dire che strati più o meno vasti della popolazione possono esserne tagliati fuori.
Infine quando Leopardi parlava delle “magnifiche e progressive sorti” lo faceva riferendosi alla condizione umana nella sua interezza (a questo proposito può essere interessante leggere “Vita Activa” di Hanna Arendt), non riferendosi solamente alla dimensione “economica”.

[Alessandro]

A dire il vero buy@fiat è un esempio negativo (e guarda un pò, di casa nostra).
La mia esperienza personale nei confronti dell'E-commerce è stata e continua ad esere assolutamente positiva. Sono un musicista ed ho un piccolo studio di registrazione in allestimento. Gli acquisti di macchine analogiche o digitali che mi sono necessarie le faccio in massima parte on-line.
Dopo una buona ricerca per confrontare perezzi ed opportunità scelgo il mio negozio on line. Attualmente acquisto molto in Germania. Pago alla consegna della merce che avviene senza intoppi via corriere express. Il mio risparmio si aggira attorno al 35/35% del costo medio del prodotto se acquistato in Italia.
Evviva l'E-commerce!

[Michele Bottari]

Lorenzo scrive:
il servizio messo a disposizione della casa automobilistica non aveva come scopo la diminuzione del prezzo di vendita al consumatore finale, ma la possibilita' di personalizzare il mezzo.
Vero, ma a far questo sono bravissimi anche i concessionari

Come e' possibile che la Fiat tagli in blocco - con tutte le implicazioni che questo comporta in termini sociali e di stabilita' - quanti lavorano all'interno della propria distribuzione? ...
il tanto celebrato consumatore, per essere tale, e' prima di tutto un lavoratore.
Hai messo il dito su una brutta piaga: la net-economy e' in primis uno strumento per risparmiare sul costo del personale. E questo avra' necessariamente effetti negativi.
Sono convinto che pero' sia una tendenza irreversibile, e come tale non vada rigettata, ma magari incanalata all'interno di una sostenibilita' sociale, tutta da progettare ovviamente.
Sono comunque poco convinto che la fiat abbia agito cosi' per salvaguardare istanze sociali.

i tempi della sua introduzione in Italia non sono ancora maturi.
D'accordissimo.

Infine quando Leopardi parlava delle "magnifiche e progressive sorti" lo faceva riferendosi alla condizione umana nella sua interezza
Riguardando il testo alla luce di questo commento, la citazione del Leopardi appare effettivamente banale e fuori contesto. Me ne scuso con i lettori.

Alessandro scrive:
Il mio risparmio si aggira attorno al 35/35% del costo medio del prodotto se acquistato in Italia.
Evviva l'E-commerce!

Grazie. Abbiamo bisogno di esperienze positive. Possono tirarti su di morale

[davide]

Sicuramente con internet il confronto dei prezzi tra i diversi negozi on-line è molto più veloce che non nei negozi fisici.
Personalmente l'ultimo acquisto che ho fatto su internet è stata una fotocamera digitale e devo dire che sul web le differenze di prezzo tra negozi sono davvero esorbitanti. Ci sono alcuni negozi on-line che propongono prezzi addirittura più alti che negozi tradizionali, per fortuna sono riuscito a trovare anche negozi di e-commerce siti in questo caso in Francia ma che vendono anche in Italia, dove i prezzi sono e non scherzo inferiori di 50 Euro rispetto ai nostri Mr. Price e CHL per fare degli esempi. (ovviamente il mio confronto è stato basato su un modello specifico di fotocamera)

[Pietro Catizone]

Ritengo che altri motivi di mancato decolle dell'e-commerce siano legati alle modalita' della consegna e a quelle del pagamento.
Per la consegna, specie per chi vive in una citta' dove progressivamente si eliminano i buoni vecchi "portinai" vi sono spesso difficolta' legate alla mancata presenza del destinatario o del portinaio, per cui la merce ritorna dal Corriere o peggio ancora alla Posta, presso la quale bisogna poi andare per il ritiro (e di solito sono in uffici postali decentrati e lontani).
Per il pagamento, il CC Postale e' scomodo, il pagamento contrassegno puo' avere le stesse controindicazioni legate agli aspetti logistici di cui sopra, mentre il pagamento con Carta di Credito incute ancora timori e diffidenze legate agli aspetti di sicurezza.
Possibili soluzioni:
Tempo fa avevo sentito la proposta di utilizzare le edicole dei giornali come punti di "raccolta", che non mi sembrava malvagia.
Per il pagamento, avevo invece sentito la proposta di utilizzare delle pseudo-Carte di Credito da caricare in banca con importi a discrezione, e quindi non legate ad un numero di Conto Corrente da "rapinare".
Sapete se qualcosa si muove in tal senso?

[Lorenzo]

Ti ringrazio per la tue risposta e la tua disponibilità :)

[Michele Bottari]

Per Davide:
il tuo intervento è davvero confortante, preciso ed "in tema".
Sarebbe PERFETTO con un paio di links: puoi provvedere?
Non si tratta di fare pubblicità, ma di dare un servizio al pubblico.
Grazie comunque

Per Pietro:
le tue considerazioni sul metodo di pagamento hanno centrato il tema. Leggi a tal proposito il seguito di quest'articolo.
Di novità, per ora, niente. Ma c'è da superare lo scoglio del potere del consumatore.