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religione e potere
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paolodegregorio
Dio minore
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Registrato: 13/07/07 12:00
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MessaggioInviato: 26 Ott 2015 17:17    Oggetto: religione e potere Rispondi citando

- religione e potere -
di Paolo De Gregorio, 26 ottobre 2015

Qualche volta un pò di “latinorum” fa comodo e la parola religione (re-ligio) scopriamo che significa suddito del re, in cui sono incorporati elementi come obbedienza, sottomissione, esistenza di un essere superiore.
Alla base del secolare successo di tutte le religioni vi è soprattutto l’umanissimo desiderio di sentirsi parte di una comunità dal comune sentire, che si assoggetta a regole e valori, anche pesanti da sostenere, in cambio di una promessa dei piaceri di una vita eterna dopo la morte, e di qualche “miracolo” in terra, soprattutto per ciò che riguarda la guarigione dalle malattie, la pioggia nei campi, i buoni raccolti.
Per coloro che vivono una vita dura, sotto il tacco del padrone, che perdono la salute e qualche volta la vita negli ambienti di lavoro, senza alcuna speranza di veder cambiare la propria condizione di schiavi salariati, solo la religione, con le sue mirabolanti promesse, può mantenerli in quella condizione, visto che le proprie sofferenze saranno premiate in un’altra vita.

Man mano che si sale nella scala sociale, nel livello di reddito, nella cultura, nella disponibilità di contraccettivi, in lavori dove si usa anche il proprio cervello, si vede che le regole sessuofobiche, le rinunce, il matrimonio, le sofferenze,i sensi di colpa che le chiese propongono diventano poco attrattivi in quanto esiste una possibilità reale, materiale, di vivere piacevolmente senza tabù seguendo le proprie inclinazioni materiali e individuali.
Qui siamo nel pianeta delle “libertà”, delle libere scelte, e anche se non si parla di ateismo ci si comporta totalmente al di fuori dei dettami religiosi. Bisogna ricordare che questa fetta della umanità è consistente, ma resta una minoranza rispetto alle classi salariate, umiliate nei diritti, oppresse dalla fatica ed espropriate nel lavoro di qualunque attività cerebrale.

La religione, quella cristiana dopo la predicazione di Gesù, mise in discussione il potere imperiale e dittatoriale di Roma, e per questo per secoli fu perseguitata e costretta alle catacombe. Ebbe martiri ed esempi luminosi di etica e di coerenza, ma la cosa non durò a lungo perché le classi dominanti si resero conto che la religione consegnava loro cittadini non violenti, rassegnati alla subordinazione ad un potere superiore, soddisfatti di avere luoghi di culto e libertà religiosa e quindi si trattava di un indispensabile alleato.
Nel periodo che va sino alle Crociate, questa contaminazione tra potere temporale e potere religioso determina una mutazione genetica in cui si stravolgono i valori fondanti dell’etica cristiana e si comincia a formare armate delegate a uccidere e conquistare, nella stessa logica dei detentori del potere economico e politico, nella cui alleanza si intravvede la possibilità di espandersi nel mondo, come poi succederà nella fase del colonialismo spagnolo in cui interessi economici e Chiesa si fusero in un bagno di sangue e di rapine.

Mi piacerebbe aprire una discussione su questo punto: come è stato possibile passare dal “porgi l’altra guancia” e “non uccidere” di ispirazione “divina” a comportamenti di fatto opposti, senza che la Chiesa crollasse nelle macerie delle proprie contraddizioni.

Un osceno simbolo, che disturba persino il mio ateismo, che testimonia quanto storicamente sia vera l’alleanza tra “potere temporale e spirituale”, è stato eretto proprio in piazza San Pietro a Roma, l’obelisco pagano rubato nelle avventure coloniali, in aperto contrasto, anche estetico, con le braccia aperte del colonnato antistante la basilica, ispirato sicuramente da papi non credenti, ubriachi di potere temporale, rampolli delle famiglie nobili che si fregiarono del titolo di “Papa Re” e dominarono ferocemente lo stato pontificio perseguitando eretici ed ebrei con i gentili metodi della Santa Inquisizione.
Vedere un bel giorno demolire quello squallido trofeo in piazza San Pietro dovrebbe essere un desiderio profondo di tutti i cristiani, che non vogliono essere contaminati dalla politica temporale e dai suoi simboli, per essere accolti in quella piazza solo dall’abbraccio cristiano (magari quello delle origini).
Paolo De Gregorio
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Registrato: 29/12/15 08:51
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MessaggioInviato: 26 Gen 2016 12:01    Oggetto: Rispondi

Le religioni,in tutto il mondo,sono nate per dare delle risposte,che la maggior parte delle persone non sanno darsi.La maggior parte non vuol dire tutti.La religione è l'unica speranza per chi è disperato.
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