Olimpo Informatico

[Zeus News]

Commenti all'articolo Otto anni di carcere al webmaster
Reporter senza frontiere ricorda al mondo la situazione degli internauti e webmaster cinesi incarcerati.

[Giovanni Vuono]

La censura del governo cinese verso chiunque e nei confronti di qualunque manifestazione contro il regime è agli occhi di tutti. Ma proprio di tutti? Certo, chi legge, chi si informa, chi si interesse o è coinvolto in queste problematiche, queste cose le sa bene... Ma la stragrande maggioranza della gente non imaagina nemmeno lontanamente il livello di repressione e l'asprezza con cui vengono annientate qualsiasi protesta e dissenso. La questione tibetana per fare un esempio è un fatto davvero eclattante. Su sei milioni di abitanti, oltre un milione è stato trucidato, tanti incarcerati, tante le testimonianze di torturati e ancora oggi ci sono condannati a morte per reati di opinione! Senza contare che, con una politica di trasferimento, i cinesi adesso sono più numerosi dei tibetani nel loro Tibet con annessi ovvi sopprusi e emarginazioni. E ci dimentichiamo di Tien an men? Anche in questo caso pochissimo si sa sul numero esatto di studenti arrestati, rieducati (leggi torturati) e fatti letteralmente sparire... Ma perchè molti non ne sanno niente? E' semplice! I grandi mezzi di informazione sono in mano a gruppi finanziari che anno fiori di affari con i cinesi e i loro governanti! un miliardo e mezzo di potenziali consumatori fa gola proprio a tutti! E non è escluso nemmeno il nostro caro premier che si ricorda dei comunisti solo quando gli fa comodo e intanto stringe intrighi finanziari con i comunisti cinesi (è di poco tempo fa una sua visita ufficiale) tralasciando Putin, meno ex-comunista di tanti altri! E la rete non ne è esclusa. Concludo infatti mettendovi a parte di una esperienza personale capitatami qualche giorno fa. Avevo appena scaricato un software di video-conferenza (iVisit) per ovviare alla compatibilità di tale comunicazione tra utenti win e Mac (io). Appena installato, decido di girovagare per le varie chat dislocate in tutto il mondo e, dopo qualche giro, mi accorgo che ne esiste anche una dislocata in Cina e decido di farci una capatina. Anche in questo caso, come ormai sempre, utilizzavo il mio nick name Giotibet, visto che mi interesso di Tibet e mi sta particolarmente a cuore la questione tibetana. Abbiamo fatto trenta e facciamo pure trentuno, mi sono detto, per cui oltre al mio nick mi caratterizzo con un bellissimo avatar: una foto del Dalai Lama. Ebbene, riesco a entrare in questa stanza dopo avere fatto un po' di anticamera e, appena dentro... vengo immediatamente bannato ed escluso dalla chat! sono rimasto impressionato. Non tanto dall'essere scacciato perchè in realtà me lo aspettavo, quanto dalla rapidità dell'intervento censore! Ora non so se è un intero esercito che controlla e censura anche in rete, fatto sta che lo fanno in maniera sistematica e sicuramente efficiente e, forse, chi lo fa, oltre a essere ben pagato... Non è nemmeno cinese!

[Lisa]

Leggo adesso questo articolo ed esprimo anch'io la mia solidarietà a quanti in Cina vengono sbattuti in carcere per esercitare quello che persino in Italia è un diritto universalmente riconosciuto.