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Incidente mortale in Tesla in Svizzera: analisi sul posto
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Autore Messaggio
Zeus News
Ospite





MessaggioInviato: 28 Mag 2018 13:22    Oggetto: Incidente mortale in Tesla in Svizzera: analisi sul posto Rispondi citando

Leggi l'articolo Incidente mortale in Tesla in Svizzera: analisi sul posto



 

 

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{dom}
Ospite





MessaggioInviato: 28 Mag 2018 13:35    Oggetto: Rispondi citando

Se avessi una Peugeot elettrica mi preoccuperei anch'io.
Peugeot ha una cattiva fama riguardo affidabilità delle parti elettriche (constatato anche personalmente).
Peugeot elettrica e' praticamene un ossimoro. 🤣
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zero
Dio maturo
Dio maturo


Registrato: 22/03/08 17:34
Messaggi: 1935

MessaggioInviato: 28 Mag 2018 15:20    Oggetto: Rispondi citando

Se, come dice il testimone, l'auto andava a forte velocita', allora l'AutoPilot probabilmente era spento (il pilota elettronico rispetta i limiti, l'umano crede di essere piu' furbo e non li rispetta)
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{enzo - pixbuster}
Ospite





MessaggioInviato: 29 Mag 2018 16:03    Oggetto: Rispondi citando

Anche se le serrature non si sbloccano automaticamente (come del resto con ogni altra automobile) non credo che i Vigili del Fuoco abbiano difficoltà a rompere un finestrino e nemmeno a scardinare una porta (che in caso di incidente può comunque deformarsi e non consentire l'apertura)
Abbiamo gli occhi puntati sui veicoli elettrici per coglierne anche il minimo difetto e poi girano per strada automobili con le gomme usurate, con le lampadine bruciate o i fari opacizzati e con l'impianto frenante con dischi sottili come il cucki-alluminio e con il pedale che pian piano va giù quando lo si tiene premuto al semaforo
Come detto da altri: anche la benzina e il gasolio sono molto infiammabili
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{Riccardo Matesic}
Ospite





MessaggioInviato: 30 Mag 2018 06:53    Oggetto: Rispondi citando

E' vero che tutte le auto possono bruciare, ma non è frequente nelle auto a benzina l'incendio a seguito di incidente. Anche quelli documentati nell'articolo sono incendi spontanei. Gravi, ma hai tutto il tempo e il modo di scendere dall'auto. Diversa questa tendenza di certe auto elettriche a bruciare dopo un incidente. Già una model 3 è bruciata in america in condizioni analoghe. E percentualmente sono anche poche le auto elettriche (cosa che indica una frequenza molto superiore dell'avvenimento).
Credo che bisognerà proteggere meglio il comparto batterie, con una pesante struttura indeformabile, che impedisca la compressione degli accumulatori. Presumo ci siano già anche degli interruttori inerziali, che staccano la corrente in caso d'incidente (ma non ne sarei sicuro).
Grazie per l'articolo!
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{enzo - pixbuster}
Ospite





MessaggioInviato: 31 Mag 2018 21:44    Oggetto: Rispondi citando

ehm Riccardo, devo contraddirti perchè ho sottomano un report dei vigili del fuoco che parla di incendi degli autoveicoli nel 10 per cento degli incidenti stradali
(questo il link
link a cura del Nucleo Investigativo Antincendi - Capannelle - ROMA )

E' una statistica dal 2004 al 2015 perciò l'incidenza dei veicoli con grosse batterie a bordo (elettrici ed ibridi) è irrisoria

Nel 2014 (anno in cui gli incendi hanno avuto il numero più basso) si parla di 17000 veicoli andati a fuoco
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Zeus News
Ospite





MessaggioInviato: 05 Giu 2018 10:00    Oggetto: Rispondi citando

Leggi l'articolo I fatti di base
Incidente mortale in Tesla in Svizzera: analisi sul posto.


 

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Zeus News
Ospite





MessaggioInviato: 12 Giu 2018 11:00    Oggetto: Rispondi citando

Leggi l'articolo La cronologia con i calcoli di distanza
Incidente mortale in Tesla in Svizzera: analisi sul posto.


 

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Zeus News
Ospite





MessaggioInviato: 18 Giu 2018 10:30    Oggetto: Rispondi citando

Leggi l'articolo La Tesla aveva attivo l'Autopilot?
Incidente mortale in Tesla in Svizzera: analisi sul posto.


 
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{Piccolo}
Ospite





MessaggioInviato: 18 Giu 2018 17:06    Oggetto: Rispondi citando

Per come è l'IA ora mi sentirei piu sicuro a salire su una minuscola faller car system digital, un domani forse....
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Zeus News
Ospite





MessaggioInviato: 25 Giu 2018 10:30    Oggetto: Rispondi citando

Leggi l'articolo Perché un incendio così violento?
Incidente mortale in Tesla in Svizzera: analisi sul posto.


 
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Zeus News
Ospite





MessaggioInviato: 01 Lug 2018 19:00    Oggetto: Rispondi citando

Leggi l'articolo Intrappolato dalle porte automatiche della Tesla?
Incidente mortale in Tesla in Svizzera: analisi sul posto.


 

Una Model S sottoposta a crash test mostra le maniglie estratte. (Fai clic sull'immagine per visualizzarla ingrandita)
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Zeus News
Ospite





MessaggioInviato: 15 Lug 2018 20:00    Oggetto: Rispondi citando

Leggi l'articolo Adesso che si fa? Strategie mitiganti
Incidente mortale in Tesla in Svizzera: analisi sul posto.


 
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{Danilo_BB}
Ospite





MessaggioInviato: 16 Lug 2018 05:50    Oggetto: Rispondi citando

Che poi tutti hanno in auto i guanti e la visiera di sicurezza per quando si rompe il vetro ...
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jumpjack
Semidio
Semidio


Registrato: 23/03/11 08:20
Messaggi: 337

MessaggioInviato: 16 Lug 2018 10:12    Oggetto: Rispondi

Per la serie "miti da sfatare", ecco a voi la spiegazione dell'origine del "terrore da incendio" per le auto elettriche.

Nel 1976 furono inventate le batterie al litio.
Funzionavano con litio metallico, cioè elettrodi consistenti in piastre di litio. Il litio metallico, a contatto con l'acqua, si incendia, quindi un incendio causato dal litio NON può essere spento con acqua, anzi, si alimenta.
In più, queste batterie avevano il grosso difetto dei "dendriti": durante l'utilizzo, sugli elettrodi crescevano via via delle "escrescenze", che potevano diventare così lunghe da mettere in corto due elettrodi.
Corto circuito.
Altissima temperatura.
Si incendia l'elettrolita.
Incendio non spengibile con acqua.

TUTTAVIA

Le batterie al litio del 1976 NON SONO le batterie al litio delle auto elettriche di oggi.

Nel 1991 la Sony immise sul mercato un nuovo tipo di batterie al litio, basato su brevetto del prof. Goodenough, che aveva inventato una batteria al litio rivoluzonaria: anzichè utilizzare elettrodi di metallo (litio), usa due elettrodi, uno di carbone e uno di ferrofosfato di litio; quindi il litio è presente nelle batterie in forma ionica, non infiammabile. Di qui il nome "a ioni di litio".
In queste batterie non si formano i dendriti, se le batterie non vengono "abusate" (ipercarica, ipocarica, iperscarica, riscaldamento, danneggiamento meccanico). Altrimenti si formano comunque. Ma per evitare questi "abusi" c'è l'elettronica di controllo (BMS - battery management system) che impedisce correnti eccessive, tensioni troppo basse o troppo alte.
Purtroppo l'elettronica non può prevenire gli abusi meccanici (danneggiamenti), per cui le prime celle li-ion "a sacchetto", cioè non dotate di una scatola di protezione esterna in metallo o plastica, erano più soggette a danni, e anche la chimica che usavano (LiCoO2, note anche come LiPo o litio-polimeri) , in caso di abuso, era soggetta a fuga termica notevole.

Poi arrivarono le LiFePO4, che non si incendiano nemmeno se le metti in corto o se le prendi a martellate o le buchi col trapano (ci sono vari filmati in giro). Però avevano solo 100 Wh/kg contro i 180 Wh/kg delle LiCoO2; erano usate nelle prime auto elettriche del 2010.
Ora si è passati alle NCM: di base sono simili alle LiCoO2 al cobalto, ma invece del solo Cobalto hanno anche Nickel e Manganese, che le rendono più sicure e più capaci delle LiCoO2, anche se un po' meno sicure delle indistruttibili LiFePO4, nel senso che non resistono a danni meccanici ("nail penetranion test"); ergo, se prese a martellate o trapanate, si incendiano. Un po' come succede se prendete a martellate o trapanate un serbatoio pieno di benzina, attività ricreativa normalmente sconsigliata.


Ma di sicuro non si accendono spontaneamente come le batterie del 1976.

Le NCM arrivano a 260 Wh/kg ma ne stanno per uscire anche di migliori.

Tra parentesi, dobbiamo sempre al prof Goodenough anche le batterie NCM ad alta capacità, quelle che permettono alle auto elettriche di fare 500 km contro i 150 delle LiFePO4.
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