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Il canto delle meduse
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Autore Messaggio
Silent Runner
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MessaggioInviato: 05 Apr 2020 13:50    Oggetto: Il canto delle meduse Rispondi citando

Non ho paura di morire.
Non ho paura della morte. Anche se so di non esserne immune. Nemmeno in sogno.
Anche se so che potrebbe accadere così come è accaduto ad altri, sconosciuti a me, che però ne hanno fatto esperienza, innocenti e vittime, prese a caso, inaspettatamente, mentre senza pensiero preciso, andavano a chiudere il libro, il diario dei giorni.
Non ho paura della morte anche se intorno a me questa paura, come una marea improvvisa e silenziosa, senza un nemico misurabile in volto e volontà, questa marea di paura liquida e verbale tutto pare sommergere...
Lo vedo nel gesti della gente, nei loro occhi, nelle mascherine che indossano, ripiegati, incupiti e prudenti ma sempre vivi e guardinghi, perlopiù silenziosi... e questo palcoscenico nel quale ci incrociamo per caso, dilatatosi sull'intero paese, un palcoscenico fattosi vuoto, conserva comunque la presenza di attori di cui però non posso conoscere il volto.
E di questi mi manca il sorriso.
Però spesso si confidano, come a un vecchio amico e mi narrano di sé e del dubbio (e del mistero enorme) che li sovrasta.
Sì, non ho paura della morte, perché questo avverrebbe comunque a prescindere: "Perché morire, è moneta corrente, è un'abitudine che suole avere la gente."
(...come amo citare Borges! Perdonatemi almeno questo!)

Ne sono rimasto stupito da come la gente abbia accettato l'incubo, ubbidendo senza protestare, con moti di solidarietà collettiva e pacatezza, con fantasia e humour, quasi senza rassegnazione. Con le dovute eccezioni, ovviamente.
Necessarie anch'esse a stabilire quel confine che non è separazione ma punto di contatto fra due dimensioni e socialità, fra mondi sconosciuti che hanno in comune una linea di condivisione del ciò che è di là da qui e non è me, non sono io.
Ma mi somiglia e io somiglio all'altro.
E allora immaginate delle Meduse, non una sola, la terribile Gorgone, ma mille miliardi di Meduse il cui sguardo pietrifica chi osa guardarle in volto... e tutte insieme emettono un canto terribile che angoscia i viandanti e gli eroi coraggiosi..
Non è così che siamo oggi? Giriamo per le strade guardinghi e rassegnati con le nostre mascherine sul viso, a proteggerci dalla morte che, innocenti, ci può cogliere ad ogni angolo, ad ogni contatto, ad ogni incontro? Non siamo noi forse queste stesse figure mitologiche? E così gli altri da noi?
Ma una medusa può pietrificare se stessa?
E così questa tempesta d'aria e senza tuoni, ci ha rinchiusi ubbidienti in casa, in gabbia, in prigione.
Curioso come quelle mascherine bianche o azzurre che io vedo balenare sui volti lontani, come lampi di luce, non nascondano ma mostrino chi dietro vi è aggrappato.
Persone non come me ma persone comunque, a prescindere da me.
Ne sento la vicinanza e l'umanità. E un poco anche la solitudine.
E questo mi intenerisce il cuore e mi confonde.
Chi sono io per dire questa o quella cosa sul divenire degli eventi? Sul prevedere o sperare che sia o non sia?
Non ho paura di morire.
Ma se questo dovesse avvenire, per qualsiasi causa questo debba avvenire, saprò d'aver compiuto un viaggio senza destinazione alcuna e nessun principio al contempo.
E forse, allora, anche la Gorgone svanirà nel mito.
Come questo piccolo virus. Sconfitto a prescindere.
Da noi.
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Maary79
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MessaggioInviato: 06 Apr 2020 14:58    Oggetto: Rispondi citando

Bellissimo spunto di riflessione Silent, poetico e filosofico allo stesso tempo.

Tralasci però tutto l'aspetto umano ed emotivo delle persone, verso altre persone, la paura del morire è data anche dal non potere o riuscire a salutare i propri cari, morire da soli, in una sterile stanza di un ospedale o a casa, sempre da soli.
Questo per le persone anziane, che non abitano con i propri figli, o cari.
Le persone più giovani invece hanno anche altro tipo di paure, di lasciare orfani figli piccoli, o adolescenti, o lo stesso pericolo che potrebbero incorrere i propri figli ammalandosi.
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Silent Runner
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MessaggioInviato: 24 Apr 2020 15:25    Oggetto: Rispondi citando

Maary79 ha scritto:
Tralasci però tutto l'aspetto umano ed emotivo delle persone, verso altre persone, la paura del morire è data anche dal non potere o riuscire a salutare i propri cari, morire da soli, in una sterile stanza di un ospedale o a casa, sempre da soli.
Questo per le persone anziane, che non abitano con i propri figli, o cari.
Le persone più giovani invece hanno anche altro tipo di paure, di lasciare orfani figli piccoli, o adolescenti, o lo stesso pericolo che potrebbero incorrere i propri figli ammalandosi.

Grazie Maary! Squeeze
Non ho dimenticato ciò che dici, ho preferito esprimere un sentimento di stupore e meraviglia, il che non esclude il dolore di chi ha perduto i propri cari e non li ha potuti salutare o accompagnare al loro (al nostro interiore) luogo di pace.
Ho conosciuto il lutto in tempi lontani e recenti, non per cause come questa collettiva e straniante e ne sono uscito in molti modi, sempre simili, sempre diversi.
Ma io sono qui adesso e adesso io cerco di capire ciò che da dentro se ne esce in modo naturale, talvolta intenso, talvolta nascosto da sintomi ed emozioni non chiare..
Sono confuso come tutti e senza risposte ma non mi arrendo allo sgomento e al pianto che talvolta può prenderci all'idea di veder morire uno dei nostri amati.
Questa improvvisa inattesa esplosione universale di paure e di minacce ci ha resi più attenti al particolare che però rimane confuso sullo sfondo.
Aggrapparci al dolore è un modo per sentire che in qualche modo stiamo vivendo qualcosa di cui non abbiamo colpa alcuna ma che ci coinvolge e ci riempie di responsabilità.
E io, a questa responsabilità, ho voluto aggiungere una riflessione ex-tempore, così come mi è venuta.
E me ne scuso per la sua labilità... Smile


L'ultima modifica di Silent Runner il 24 Apr 2020 15:27, modificato 1 volta
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Silent Runner
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MessaggioInviato: 24 Apr 2020 15:26    Oggetto: Rispondi

Ahem.. errore di invio.. Embarassed
Mi è partito due volte lo stesso messaggio.
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