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Quando il cloud diventa una nuvola. Di fumo
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Zeus News
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MessaggioInviato: 12 Mar 2021 15:00    Oggetto: Quando il cloud diventa una nuvola. Di fumo Rispondi citando

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{duolc on}
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MessaggioInviato: 13 Mar 2021 09:48    Oggetto: Rispondi citando

Quello che mi chiedo è come possa andare a fuoco un datacenter, nel 2021.
L'altra cosa che mi chiedo è come sia possibile lavorare con dati non in locale, visto che la lunga catena che trasferisce e memorizza i dati nel cloud è soggetta a problemi erratici e diversisssimi, sia tecnici, sia umani.
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PuppinoCbr
Dio minore
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Registrato: 10/03/06 17:13
Messaggi: 674
Residenza: Chieti

MessaggioInviato: 13 Mar 2021 10:08    Oggetto: Rispondi citando

Questo dovrebbe farci riflettere sul fumo prodotto, oltre che dagli incendi, anche dal cambio di politiche e regole, dall'oggi al domani, che gestiscono dati in cloud, siano essi nostri o meno.

L'effetto è esattamente lo stesso fumo prodotto da altra causa, ma poco cambia nella sostanza. Ogni tipo di informazione immateriale "stipata" in rete e che sappiamo esser lì come un nostro forziere, che possiamo aprire e "rileggere" i contenuti come massima espressione di avanzamento culturale, può esser rimosso o peggio, negato! E' esattamente come un grande rogo di libri.

Io penso che questa sia una cosa ancora più grave rispetto ad una sparuta perdita accidentale.

Per intenderci, l'esatto opposto del concetto "cloud effimero" è WebArchive a cui son orgoglioso di aver fatto donazioni.
A mio avviso rappresenta il garante della cultura che non può esser definita giusta o sbagliata, opportuna o sconveniente, pena la negazione della stessa.
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zero
Dio maturo
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Registrato: 22/03/08 17:34
Messaggi: 1935

MessaggioInviato: 13 Mar 2021 12:36    Oggetto: Rispondi citando

{duolc on} ha scritto:
L'altra cosa che mi chiedo è come sia possibile lavorare con dati non in locale, visto che la lunga catena che trasferisce e memorizza i dati nel cloud è soggetta a problemi erratici e diversisssimi, sia tecnici, sia umani.


Non confondere i datacenter in cloud, con lo storage online (ovvero dropbox e simili).
Un datacenter non e' solo spazio disco, ma anche elaborazione.

Se un'azienda vuol creare un proprio sito web, ha due alternative:
- acquista un server fisico e si dota di tutta l'infrastruttura di contorno (locale a norma, refrigerazione, antincendio, backup, personale qualificato, ecc.)
- oppure acquista un server ospitato in un datacenter (OVH, AWS, Aruba, e molti altri)

Per piccole aziende, la seconda soluzione e' quella piu' semplice ed alla fine anche la piu' economica.
Solo le grandi aziende possono permettersi di creare un proprio datacenter (soluzione1) e quindi avere i dati in locale.

Ma avere i dati in locale, NON significa che sono al sicuro. Incendi o altre calamita' possono avvenire ugualmente.
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calamarim
Eroe in grazia degli dei
Eroe in grazia degli dei


Registrato: 21/07/17 08:28
Messaggi: 91

MessaggioInviato: 14 Mar 2021 11:23    Oggetto: Rispondi citando

Il problema non è avere i dati in locale, ma avere i dati in copia unica, non si sa dove, e vivere, se mai ci si è pensato, sopra un abisso sorretti da una SLA (se c'e').

Le SLA sono per gli eredi, un copia sola in cloud senza DR è per i morituri.

I sistemi ed i servizi devono essere duplicati, e il sistema di backup deve stare in locale. Poi ognuno, se rischia solo col proprio, può fare quello che vuole.

Chi ha i soldi, poi, può farsi un DR. Ma costa tanto, ed è una rarità.
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{Treasure Hunter}
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MessaggioInviato: 15 Mar 2021 15:24    Oggetto: Rispondi citando

Finalmente i vicini belgi potranno creare barzellette sui francesi.
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gomez
Dio maturo
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Registrato: 28/06/05 10:26
Messaggi: 2105
Residenza: Provincia di Torino

MessaggioInviato: 15 Mar 2021 20:00    Oggetto: Rispondi citando

Zeus News ha scritto:
Quando il cloud diventa una nuvola. Di fumo

La cosa è nota da sempre, se n'era parlato anche qui, se i tuoi dati sono solo in cloud non ne hai più il possesso ma solo l'uso, e dipendi da terzi per la loro sicurezza, fossero pure quei terzi la tua stessa ditta: quando in azienda si usava il VM nessuno con un minimo di esperienza rinunciava a farsi una copia locale di backup e tenerla aggiornata.

Invece per i clienti il backup di responsabilità nostra era doppio, su nastri nel nostro caveau nastri e in copia identica in un caveau remoto in un'altra sede fisicamente distante: ovviamente questo garantiva il disaster recovery ma aveva un costo per il cliente, che a quanto pare chi invece era sul server bruciato non aveva ritenuto di accollarsi, e se non si è fatto da sè i backup ora non può prendersela con nessuno.
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paolopan
Eroe
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Registrato: 13/05/05 09:08
Messaggi: 51
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MessaggioInviato: 19 Mar 2021 12:58    Oggetto: Rispondi citando

Anche a me piacerebbe sapere come fa un intero datacenter a prendere fuoco, e anche chi debba pagarne i danni (non mi sono messo a leggere il legalese adesso).

Io avevo quindici server lì dentro ed uno di questi ha fallito il backup (che ho su Londra) per una chiave cambiata di cui non ci siamo accorti, il ripristino del wordpress collegato lo abbiamo fatto con una copia di lavoro di un mese prima del database, con git (che abbiamo su un altro server ancora) e ricostruendo immagini e articoli tramite web archive e google cache.

Gli altri backup erano in una macchina in SBG1 (fo//uta) e gli snapshot (#ciaone anche a loro)

Tutta questa mole di dati (sviluppo, mantenimento, debugging dei siti) viene gestita da due persone a part time, tutto a risparmio (siamo in Italia: i soldi vanno prevalentemente ai colletti bianchi o ai project manager, non certo ai sistemisti, del resto non fanno nulla che il datore di lavoro "itagliano" percepisca effettivamente)

Volevo scrivere qualcosa prima ma ero abbastanza preso :p
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Gladiator
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MessaggioInviato: 20 Mar 2021 15:01    Oggetto: Rispondi citando

La possibile causa è un guasto ad un UPS che era stato sottoposto a manutenzione il giorno stesso dell'incendio, sarà stata una batteria difettosa (mia ipotesi sia chiaro)?

Un incidente di questo tipo è, qualunque sia la sua causa, comunque un evento possibile le cose che non capisco io sono, invece, come non ci fossero o non siano intervenuti sistemi di contenimento dell'incendio per limitare i danni e, soprattutto come non esistesse un backup in una sito diverso da quello colpito dall'incendio per garantire la sicurezza dei dati, quest'ultima è la cosa più assurda ed incredibile di tutte.
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gomez
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Residenza: Provincia di Torino

MessaggioInviato: 20 Mar 2021 20:09    Oggetto: Rispondi citando

Gladiator ha scritto:
La possibile causa è un guasto ad un UPS che era stato sottoposto a manutenzione il giorno stesso dell'incendio, sarà stata una batteria difettosa (mia ipotesi sia chiaro)?

Un incidente di questo tipo è, qualunque sia la sua causa, comunque un evento possibile le cose che non capisco io sono, invece, come non ci fossero o non siano intervenuti sistemi di contenimento dell'incendio per limitare i danni e, soprattutto come non esistesse un backup in una sito diverso da quello colpito dall'incendio per garantire la sicurezza dei dati, quest'ultima è la cosa più assurda ed incredibile di tutte.

L'esplosione dello UPS (batterie a litio? o anche accumulo di idrogeno da quelle al piombo... a noi era saltata via la porta di un locale per una batteria sovraccarica e una scintilla) potrebbe aver sfondato serramenti o pareti, rendendo inefficace lo spegnimento automatico.

Sono rimasto indietro con i sistemi, ai miei tempi si usava l'Halon pressulizzato (e c'erano 30" dall'allarme per guadagnare l'uscita prima che entrasse in funzione...), poi l'espandersi dell'incendio lo ha reso incontrollabile.

Veramente incomprensibile la mancanza di un backup DR in luogo fisicamente lontano, avranno voluto risparmiare all'osso... o dovevano "farlo proprio domani", che è la maledizione classica dei backup.
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Gladiator
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MessaggioInviato: 21 Mar 2021 11:13    Oggetto: Rispondi citando

Per quanto ne so uno dei sistemi più moderni di prevenzione e contenimento incendi nei data center è l'utilizzo di atmosfere controllate a basso tenore di ossigeno per impedire lo sviluppo dell'incendio e/o causarne l'autoestinguenza.
Si veda:
link
link
Oppure si usano sitemi alimentati da aerosol a base di carbonato di potassio.
L'halon per quanto ne so è ancora usato ma me dovrebbe essere stata vietata la produzione da tempo e dovrebbe essere consentito solo l'uso o il riciclo di quello esistente ma non è proprio chiarissimo quale sia la situazione.

In quanto al "dovevano farlo domani", vorrebbe dire che, se non era proprio il primo - doppia sfiga col fiocco - avrebbero dovuto avere almeno quello della settimana prima o, nella peggiore delle ipotesi, quello del mese prima... Rolling Eyes
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gomez
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MessaggioInviato: 21 Mar 2021 12:20    Oggetto: Rispondi citando

Gladiator ha scritto:
Per quanto ne so uno dei sistemi più moderni di prevenzione e contenimento incendi nei data center è l'utilizzo di atmosfere controllate a basso tenore di ossigeno per impedire lo sviluppo dell'incendio e/o causarne l'autoestinguenza.

Eh sì, sono proprio indietro di qualche decennio, non mi occupo più da tempo di protezione antincendio.

Ma la mia osservazione era soprattutto che un sistema di spegnimento che si basa sull'eliminazione del comburente è efficace se l'ambiente è stagno, ma viene vanificato da un'esplosione che lo mette in comunicazione diretta con l'esterno.
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Gladiator
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Residenza: Purtroppo o per fortuna Italia

MessaggioInviato: 21 Mar 2021 14:26    Oggetto: Rispondi

Corretto, ma tutti i sistemi soggetti a rischio di esplosione - gli UPS fanno parte della categoria - dovrebbero essere confinati in locali appositi ove gli effetti dell'eventuale esplosione restano confinati all'interno del locale stesso.

Difficile e costoso ma possibile.
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