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L'INPS scippa le liquidazioni!
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Autore Messaggio
Zeus News
Ospite





MessaggioInviato: 13 Ott 2004 23:00    Oggetto: L'INPS scippa le liquidazioni! Rispondi citando

Commenti all'articolo L'INPS scippa le liquidazioni!
Sta circolando con l'intensita' frenetica del miglior panico un appello via email, secondo il quale l'INPS starebbe per scippare le liquidazioni.
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Ospite






MessaggioInviato: 14 Ott 2004 06:27    Oggetto: campagna elettorale Rispondi citando

Mi associo con lei nell'esortare a non fare disinformazione creando inutile panico, fino a quando non si sapra' qualcosa di sicuro.
Aggiungo un mio parere strettamente personale perche' mi sembra che piu' di una catena di S.Antonio,questo tipo di appello non confermato mi sembra una vera e propria campagna elettorale !!

Francesco
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Tiziano Tissino
Ospite





MessaggioInviato: 14 Ott 2004 07:15    Oggetto: A proposito di TFR Rispondi citando

Questo è il testo di un volantino diffuso dalla cooperativa sociale Itaca di Pordenone (www.itaca.coopsoc.it), con una serie di considerazioni sulla nuova normativa TFR

Le regole attuali del Tfr



Il Tfr – che finora è stato un salario differito, cioè posticipato rispetto alla scadenza mensile, come la tredicesima e la pensione – diventa, secondo la definizione contenuta nella relazione di accompagnamento del disegno di legge di riforma, un risparmio forzoso: vale a dire un importo che il lavoratore dipendente matura mese dopo mese, che viene quantificato alla fine dell'anno, ma che il lavoratore non può incassare ma è obbligato a prestarlo al datore di lavoro. L'importo è pari alla retribuzione percepita nell'anno diviso un coefficiente fisso 13,5.

Il datore di lavoro utilizza questo importo come una forma di autofinanziamento: gli interessi che deve riconoscere al lavoratore si determinano applicando un tasso pari all'aumento fisso dell'1,5%, aumentato della percentuale del 75% del costo della vita accertato dall'ISTAT.

Il datore di lavoro è tenuto a corrisponderlo al lavoratore in occasione della cessazione del rapporto di lavoro, salvo il diritto del lavoratore a percepire anticipazioni anche prima della cessazione.



I fondi pensione



I fondi pensione si meritano il mio TFR? E' la domanda che si pongono i lavoratori, dipendenti del settore privato. Secondo la riforma, con il via libera dei decreti attuativi, i lavoratori avranno sei mesi di tempo per prendere una decisione sulla sorte del TFR maturando, quello cioè che sarà accantonato sui prossimi stipendi.

Cosa potrebbe dunque succedere ai lavoratori in futuro? Se il lavoratore tace il Tfr finisce automaticamente nel fondo del settore della cooperazione di lavoro, “Cooperlavoro”, gestito dalle associazioni cooperative e dalle organizzazioni sindacali e già previsto dal nostro Regolamento Interno secondo gli obblighi del Ccnl (non vi ha aderito finora nessuno). Se invece il lavoratore accetta di accantonarlo, potrà essere lui stesso a decidere dove mettere i propri soldi: in fondi pensione aperti o in fondi privati di nuova costituzione.

Secondo i calcoli della Commissione di Vigilanza sui fondi pensione, il rendimento nominale medio annuo ottenuto dai fondi pensione tocca il 10,6%, contro una rivalutazione annua del Tfr pari al 5,3%: con un tasso di inflazione nel periodo pari al 5,1%, il rendimento reale dei fondi sarebbe comunque positivo. Ma, come tutti i prodotti finanziari, non c'è sempre la certezza del rendimento: in periodi di borsa in discesa , il rischio è tanto maggiore quanto più elevata è la componente azionaria tanto che, nell'anno 2002, i fondi sono stati sotto la soglia del Tfr.



Il TFR ai fondi pensione? PERCHE' NO



1. perché il Tfr garantisce un rendimento, il fondo pensioni no;

2. perché il Tfr viene liquidato tutto sotto forma di capitale, mentre il fondo pensione viene erogato in gran parte sotto forma di rendita;

3. perché chi ha già maturato otto anni di anzianità può ottenere una anticipazione sul Tfr (spese mediche, acquisto della prima casa) mentre per avere la stessa cosa da un fondo al quale aderisce oggi deve attendere ancora otto anni;
4. perché si investe sul proprio posto di lavoro (la Cooperativa).
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roberto dal lago
Ospite





MessaggioInviato: 14 Ott 2004 08:10    Oggetto: TFR la nuova normativa Rispondi citando

Vi invio un comunicato che abbiamo distribuito ai nostri iscritti in merito al TFR.

roberto dal lago
segretario FISAC CGIL
Vicenza
---------------------

Trattamento di Fine Rapporto (T.F.R.):
LA NUOVA NORMATIVA

La Legge Delega di riforma delle pensioni, che entra in vigore il 6 ottobre, prevede che il Governo è delegato ad emanare (entro 12 mesi dall’entrata in vigore della stessa legge) disposizioni (uno o più decreti legislativi) finalizzate a sostenere e favorire lo sviluppo di forme pensionistiche complementari.

La principale fonte di finanziamento della previdenza complementare dovrà essere costituita, per tutti i lavoratori dipendenti, attraverso l’utilizzo del TFR maturando (quello già maturato resta in Azienda).

La Legge quindi introduce il meccanismo di silenzio-assenso per il conferimento del TFR maturando nei fondi pensione complementari di cui al decreto legislativo n. 124/1993.

Il lavoratore dovrà, ENTRO SEI MESI DALL’ENTRATA IN VIGORE DEL DECRETO LEGISLATIVO ATTUATIVO (DA EMANARSI), oppure entro sei mesi dalla sua assunzione, se posteriore:

► manifestare la volontà di non aderire a nessuna forma di previdenza complementare (in questo caso il TFR dovrebbe rimanere in azienda);

► esprimersi a favore di un fondo particolare cui destinare il suo TFR.

Se il lavoratore entro i sei mesi non si pronuncia il TFR maturando verrà tacitamente conferito ad un fondo da individuarsi con il decreto (presso Regioni o forme collettive preesistenti).

Rimangono alcuni dubbi, che dovranno essere chiariti dai decreti attuativi, circa le modalità di scelta dei lavoratori gia’ iscritti ad un fondo di previdenza complementare, che non versano la totalità del TFR.
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wo
Ospite





MessaggioInviato: 14 Ott 2004 08:20    Oggetto: i confederali Rispondi citando

però i confederali CGILCISLUIL non sono estranei a questa riforma (che si rivelerà una grossa fregatura come l'abolizione della scala mobile) e c'hanno pure gli strumenti aziendal-finanziari pronti a gestire (per il vosto bene ovviamente!) l'enorme partita dei fondi "volontariamente" conferiti dai lavoratori. E quindi ci si avventura in un terreno che è fatto di opinioni (la mia è chiara?) e che difficilmente è classificabile in bufala o no.
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valerio muzio
Ospite





MessaggioInviato: 14 Ott 2004 10:49    Oggetto: TFR all'INPS Rispondi citando

Allego articolo del Corriere della Sera in proposito
Cordiali saluti
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valerio muzio
Ospite





MessaggioInviato: 14 Ott 2004 10:52    Oggetto: TFR all'INPS Rispondi citando

Allego articolo del Corriere della Sera in proposito
ECONOMIA
Nuove misure sul Tfr e riordino delle imposte finanziarie
Tasse, pronto lo schema di Siniscalco
Un emendamento alla Finanziaria per poter tagliare per 6 miliardi le tasse dal 2005 riducendo a tre le aliquote fiscali

Domenico Siniscalco (Emblema)
ROMA - Sgravi fiscali sui redditi da lavoro e d’impresa, tasse mediamente più alte, e più omogenee, sulle rendite finanziarie. Con l’aliquota per i titoli di Stato e i dividendi portata dal 12,5 al 18-19% e la riduzione di quella sui depositi, oggi al 27%. Lo schema allo studio dei tecnici del governo, sia pure circondato da ovvia prudenza, è ormai quasi definito. Come chiari, ormai, sono anche la dimensione degli interventi in programma, tra i 6,2 e i 6,5 miliardi per il 2005, compresi nuovi stanziamenti per la scuola e la ricerca, e gli strumenti di cui il governo si servirà per affiancare alla correzione dei conti le misure per la crescita. La manovra che va profilandosi sarebbe composta da un doppio intervento. Un emendamento alla Finanziaria vera e propria per quanto riguarda gli sgravi Ire, l’ex Irpef, e la copertura, che poggerà anche sulla trasformazione degli incentivi alle imprese e la destinazione all’Inps di parte del Tfr svincolato che arriverà a maturazione. Un provvedimento collegato alla Finanziaria per gli sgravi Irap, che ammonterebbero a circa 400 milioni, e i nuovi fondi per la scuola e la ricerca, che potrebbero arrivare a circa 800 milioni di euro.

L’emendamento alla Finanziaria, che potrebbe intanto avere la veste di un decreto immediatamente operativo, arriverà già nei prossimi giorni, dopo gli ultimi chiarimenti politici (ieri tra l’altro Siniscalco ha visto i deputati di Forza Italia e presto vedrà i rappresentanti Udc). Lo schema su cui ragionano il presidente del Consiglio e il ministro dell’Economia prevede la riduzione dal 2005 a 3 aliquote, il 23, il 33 e il 39%, con scaglioni e meccanismi di deduzione da articolare. Gli sgravi Ire 2005, nel complesso, ammonterebbero a circa 5 miliardi di euro. Con la previsione di farne altri 7 nel 2006.

Parte della copertura, circa 2,5 miliardi di euro, arriverebbe dall’armonizzazione delle aliquote sulle rendite finanziarie, tra l’altro prevista dalla legge delega per la riforma fiscale già approvata dal Parlamento. Non è ancora chiaro se si arriverà da subito ad un’aliquota unica, intorno al 18-19%, quindi alla piena «neutralità fiscale» dei redditi da capitale. Intanto, verrebbe alzata a quel livello l’aliquota del 12,5% che oggi si applica agli interessi relativi a titoli di Stato e Buoni postali, e alle plusvalenze sulla compravendita delle partecipazioni non qualificate (inferiori al 5% del capitale delle imprese). Contestualmente sarebbe ridotta quella del 27% gravante sugli interessi dei depositi bancari e postali.
Altri fondi, che dovrebbero servire anche a coprire i tagli all’Irap e gli altri interventi per lo sviluppo previsti dal collegato, arriveranno da tagli alla spesa pubblica. Intanto con la destinazione a un fondo pubblico, probabilmente all’Inps, del Tfr maturando di quei lavoratori che, oltre a optare per lo svincolo, non hanno un fondo di previdenza complementare. I maggiori flussi che arriverebbero all’Inps, in questo caso, si tradurrebbero in minori trasferimenti pubblici all’Istituto e, quindi, in un risparmio.

La terza gamba della copertura sarebbe assicurata dalla trasformazione degli incentivi a fondo perduto alle imprese in prestiti almeno parzialmente rimborsabili. L’operazione, che ha soprattutto una valenza contabile, consentirebbe di risparmiare 2 miliardi di euro. Il taglio sarebbe compensato dalla costituzione di un fondo rotativo, con una dotazione molto consistente, da utilizzare per concedere attraverso la Cassa depositi e Prestiti finanziamenti a tasso agevolatissimo alle imprese.
Ufficialmente, nel governo, nessuno si sbilancia sulla revisione delle aliquote sulle rendite finanziarie. Anche se qualcuno fa notare come il piano in questione è molto simile a quello che aveva in mente l’ex ministro delle Finanze dei Ds, Vincenzo Visco. E che non dispiace neppure alla Cgil.

Mario Sensini
13 ottobre 2004 - Corriere.it anche sul tuo cellulare Tim, Vodafone o Wind

Cordiali saluti
NB Come si fa a mandare degli allegati, a parte il metodo del copia/incolla ?
scusa l'ignoranza
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Ospite






MessaggioInviato: 14 Ott 2004 11:04    Oggetto: Sì, in teoria è possibile. Rispondi citando

La legge recita che in caso di silenzio assenso il TFR viene versato 1) nei fondi chiusi oppure 2) nei fondi istituiti dalle Regioni oppure 3) nei fondi istituiti presso gli Enti di previdenza obbligatoria (cioè INPS). Ne consegue che se il lavoratore lavora in un settore dove non esiste un fondo chiuso e risiede in una regione dove non esiste il fondo regionale, il suo TFR andrà all' INPS. Che poi questo possa materialmente avvenire o meno, è un altro discorso, però io in questo momento mi trovo in questa situazione.

http://www.kataweb.it/spec/home_speciale.jsp?ids=625585
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Nicoletta
Ospite





MessaggioInviato: 14 Ott 2004 11:07    Oggetto: Rispondi citando

In effetti ad Attivissimo dall'Inghilterra (dove si e' trasferito anche perche' stufo delle leggi italiane:
http://www.attivissimo.net/me/motivi_italia_uk.htm) dispiace che vengano divulgate notizie non ben fondate.

Gli ho scritto che purtroppo il messaggio qui in Italia e' molto verosimile, e che se serve a svegliare un po' le persone, attivandole a cercarsi le fonti delle informazioni, per questa volta non sento di aver fatto disinformazione.
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Nicoletta
Ospite





MessaggioInviato: 14 Ott 2004 11:10    Oggetto: per [8] Rispondi citando

C'e' ancora a chi va bene la banda di gentaglia al governo, si vede che ci guadagna pure lui, alla faccia della massa di sfigati :-/
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Nicoletta
Ospite





MessaggioInviato: 14 Ott 2004 11:13    Oggetto: Ops Rispondi citando

Non mi ero accorta che il meccanismo rinumera i post, il mio era ovviamente per mister "non facciamo campagna elettorale", come se Silvietto non la facesse *sempre*. Che ridere anzi piangere
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bghgfh
Ospite





MessaggioInviato: 14 Ott 2004 14:30    Oggetto: da repubblica Rispondi citando

"Il silenzio-assenso. Il lavoratore avrà sei mesi di tempo dall'entrata in vigore dei decreti attuativi (o sei mesi dall'assunzione per i neo assunti) per decidere se dire "no" all'uso del suo trattamento di fine rapporto per la previdenza complementare. In caso contrario il tfr maturando andrà ai fondi pensione."

http://www.repubblica.it/2004/g/sezioni/economia/pensioni8/puntiriforma/puntiriforma.html
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Ospite






MessaggioInviato: 14 Ott 2004 14:59    Oggetto: Bah... Rispondi citando

Far girare mail come questa equivale a creare un clima di disinformazione e inutili paure. Quelli che scrivono che in Italia e' un comunicato verosimile probabilmente vivono sulla luna (come buona parte della redazione di ZN)
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DC
Ospite





MessaggioInviato: 15 Ott 2004 08:14    Oggetto: - Rispondi citando

Commento fuori tema o non conforme al regolamento del forum.
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Ospite






MessaggioInviato: 15 Ott 2004 08:21    Oggetto: Non è una bufala. Rispondi citando

Nel senso che il problema esiste e va chiarito. Il tono della e-mail è molto allarmistico, ma non c'è dubbio che i lavoratori sono poco informati.

Purtroppo, anche questa volta, il governo ha approvato una legge che lascia irrisolti molti punti, rimandandone la soluzione in un secondo momento, tanto che l' INPS non ha la minima idea di come gestire eventualmente questi soldi. Ci troviamo nella situazione che la legge dice una cosa e il ministro Maroni afferma che ciò che dice la legge non avverrà. Questo fa sì che interpretazioni varie, che purtroppo per ora nessuno può smentire o confermare, possano nel frattempo circolare. Boh, vedremo.

Da http://www.kataweb.it/spec/articolo_speciale.jsp?ids=625585&id=625587

"I lavoratori privati che non avranno aderito a nessuna forma di previdenza complementare dovranno decidere se il proprio Tfr "maturando" (cioè quello che maturerà a partire dall'entrata in vigore della riforma) dovrà restare in quota Tfr, e quindi depositato presso il datore di lavoro, o confluire nei fondi pensione. In caso di mancata comunicazione sulla destinazione del Tfr da parte del lavoratore prevarrà il principio del silenzio-assenso: gli accantonamenti andranno direttamente ai fondi di categoria (secondo contratti o accordi collettivi aziendali), oppure a fondi "istituiti o promossi dalle regioni", oppure all'Ente previdenziale di appartenenza.

Questa terza ipotesi si configura come una possibilità residuale che riguarda quei lavoratori che in caso di "silenzio assenso" non hanno un fondo di categoria. Ma è proprio questa possibilità che crea confusione e che genera uno scenario nuovo per l'Inps, che sulla carta dovrà dare attuazione ai fondi complementari. Su questo punto il ministro Maroni, subito dopo l'approvazione della legge delega, ha comunque escluso che il Tfr di chi sceglierà la liquidazione venga gestito dall'Inps: le quote accantonate rimarranno alle aziende. Solo i decreti attuattivi scioglieranno il mistero."
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Antonio
Ospite





MessaggioInviato: 15 Ott 2004 13:50    Oggetto: E' tutto vero ma sospeso Rispondi citando

L'Art. 2 della Legge 243/2004 fissa i principi in base ai quali il trattamento di fine rapporto sarà trasferito ai fondi di previdenza complementare.
Non sono stati, peraltro, ancora emanati i decreti attuativi e pertanto allo stato delle cose l'intera procedura è sospesa.
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Domenico
Ospite





MessaggioInviato: 15 Ott 2004 17:25    Oggetto: Rapina di Stato Rispondi citando

Caro Paolo, l'appello si riferisce alle normative recentemente approvate in tema di TFR con la Legge 23 agosto 2004, n.243 dove se non si esprime la propria volontà di mantenere il sistema di trattamento attuale, i contributi sinora versati verranno automaticamente trasferiti a fondi pensioni diversi e trattenuti dagli Enti erogatori, quindi non solo INPS ma anche INPDAP. Si tratta dell'ennesima rapina di Stato che servirà sicuramente a reperire i soldi per mantenere le bufale sulle riduzioni di tasse proffuse a piene mani da questo Governo eversivo.
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Ospite






MessaggioInviato: 15 Ott 2004 18:05    Oggetto: bufala o preveggenza? Rispondi citando

Se adesso non metto in dubbbio in alcun modo che la notizia possa essere quantomeno inesatta, mi vien da commentare, cherzando ma non troppo, che se si parla di riduzione o scomparsa dei benefici di cui dovremmo fruire al cessare del periodo lavorativo, e se questa notizia viene recisamente smentita dai sindacalisti, allora la stessa possiede elevate possibilità di realizzarsi in un futuro a medio periodo.
Per cui invece che nelle "bufale" la vedrei meglio nelle previsioni.
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cobas
Ospite





MessaggioInviato: 15 Ott 2004 19:53    Oggetto: documento cobas Rispondi citando

non so quale sia il documento della confederazione cobas che hai ricevuto, comunque le date di approvazione della legge sono giuste;
se il documento e' quello che trovi a questo link:
http://www.pubblicoimpiego.cobas.it/Statali/confederazione.htm
e' lo stesso allora e' autentico

ciao
cobas
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Renzo
Ospite





MessaggioInviato: 17 Ott 2004 19:54    Oggetto: Disinformazione all'Italiana Rispondi

Come sempre si mescolano cose vere con scenari catastrofici, la legge esiste, ma manca il decreto attuativo per renderla operativa. Nel decreto ci devono essere tutti i paramatri per poter effettuare la scelta se passare con l'INPS o lasciare la gestione del proprio TFR all'azienda, possibilità di avere anticipi, quanto si puo' avere come quota quando si smette di lavorare e quanto invece va messo come quota mensile, ecc.
Per il varo del decreto passeranno almeno 6/8 mesi e poi ci saranno 6 mesi di tempo per decidere, quindi ne parleremo più o meno a gennaio 2006. Comunque si parlerà solo della quota di TFR dalla data di adesione in avanti e non retroattiva. Staremo a vedere sperando di saperne di più evitando assurdi allarmismi.
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