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Zeus News Ospite
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Inviato: 12 Feb 2005 00:00 Oggetto: Nasce l'open source biology |
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Commenti all'articolo Nasce l'open source biology
Una nuova tecnica transgenetica è rilasciata in Australia sotto BIOS, una licenza Open Source. Aspettative e perplessità sull'evoluzione delle biotecnologie free. |
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Ospite
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Inviato: 14 Feb 2005 15:07 Oggetto: Il fatto che un giorno |
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Il fatto che le multinazionali pur di far soldi brevetterebbero persino in biologia mi lascia sconcertato perchè se esiste una licenza Bios esistono anche le licenze delle multinazionali! |
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Michele Bottari Ospite
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Inviato: 14 Feb 2005 17:24 Oggetto: Brevetterebbero? |
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Uno dei problemi più inquietanti della proprietà intellettuale è la possibilità di brevettare organismi viventi (come un tipo di soia o una manza da latte), avendone modificato solo singoli segmenti di DNA.
Possibilità, detto per inciso, ampiamente utilizzata dalle multinazionali del biotech.
A volte la realtà supera la fantascienza... |
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Ferdinando Ospite
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Inviato: 15 Feb 2005 09:36 Oggetto: Rimanete nel vostro ambito coi commenti |
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Ciao, sono un vostro lettore da ormai qualche anno. Ricordo di avervi gia criticato per aver sforato coi commenti conservatori e pregiudiziosi sulle biotecnologie. Vado per leggere questo interessante pezzo sul BIOS e cosa mi ritrovo a conclusione dell'articolo? "Meglio, molto meglio usare le metodiche tradizionali." Mi fa piacere che il buon Michele abbia il coraggio di manifestare le proprie paure, vorrei solo che cercasse di superarle con una sana informazione a riguardo del tema, OPPURE che non cerchi di influenzare le altre persone ignoranti l'argomento con affermazioni infondate. E' vero che non si conosce l'impatto delle biotech vegetali sull'ecosistema, cosi come si ignora l'impatto del "selezionare le piante ristabilendo la loro naturale resistenza alle malattie" o del "creare nuove varietà e a trarre linee stabili dai semi ibridi." Solo per aver usato il termine "naturale resistenza" è cosa buona e santa? CAZZATE! Definitemi il concetto di naturale e poi ne riparliamo! Le due frasi quotate sopra sono anche gli scopi delle biotech agrarie, l'avete mai notato? L'unica differenza è che da qualche millennio si praticano sul campo in modo tradizionale, tedioso per i lunghi tempi per ottenere le varieta volute, oggi si cerca di accelerare le cose, in modo molto piu razionale di prima in quanto si iniziano a conoscere i meccanismi molecolari alla base degli incroci fruttuosi di un tempo. Per un piccolo approfondimento vi rimando all'articolo (compresi i due link in fondo) che scrissi su wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Piante_transgeniche. A presto! |
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Michele Bottari Ospite
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Inviato: 15 Feb 2005 10:50 Oggetto: Re: Rimanete nel vostro ambito coi commenti |
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Ciao, Ferdinando.
> commenti conservatori e pregiudiziosi sulle
> biotecnologie.
Sono solo punti di vista...
> si ignora l'impatto del "selezionare le piante
> ristabilendo la loro naturale resistenza alle
> malattie" o del "creare nuove varietà e a trarre
> linee stabili dai semi ibridi."
> Solo per aver usato il termine "naturale
> resistenza" è cosa buona e santa? CAZZATE!
Sono entrambe tecniche di miglioramento genetico. L'unica differenza è la potenza. Andare a 30 o a 300 km all'ora è diverso, anche se lo scopo è sempre "percorrere la strada". E se ci si trova nei pressi di un asilo, è bene rispettare alcune regole. Poi, su quali siano i pericoli (la presenza di un asilo) ed i benefici (quanta strada dobbiamo pecorrere), potremo scannarci per anni.
Su una cosa penso siamo d'accordo: se questo tipo di conoscenze sono libere da brevetti, e' meglio. Dell'umanità un po' mi fido. Delle multinazionali, neanche un poco |
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Paride Ospite
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Inviato: 15 Feb 2005 10:56 Oggetto: Sottoscrivo... |
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...il commento di Ferdinando. Purtroppo ci sono molti pregiudizi sull'argomento. |
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Michele Bottari Ospite
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Inviato: 15 Feb 2005 11:29 Oggetto: Re: sottoscrivo |
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Ciao, Paride.
Ora ci siete tutti :-)
Solo una puntualizzazione: io su questo argomento non ritengo di avere la verità in tasca. Ho alcune perplessità. Non parlerei quindi di pregiudizi, ma di pre-perplessità.
E se la BIOS licence non fosse una bufala, molte di queste potrebbero cadere. |
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Ferdinando Ospite
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Inviato: 15 Feb 2005 19:32 Oggetto: no brevetti |
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Di certo siamo d'accordo sui pericoli che comporta il sistema chiuso dei brevetti. Per quanto riguarda la potenza dell'ingegneria genetica, beh, è il vero punto di forza! Non ti salta in mente di poter estirpare la fame nel mondo? Di poter colonizzare lo spazio? Non penso sia fantascienza, sempre che l'accesso e l'impiego delle metodiche sia permesso. Inoltre non vedo il problema dell'insorgenza di biocracker, biodefacer, etc, in quanto le attrezzature impiegate non sono alla portata di tutti come costi. Penso si possa fare un paragone tra chi ha paura degli hacker e chi di coloro che iniziano a manipolare la vita. |
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