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Manuale di autoliberazione informatica
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Autore Messaggio
Zeus News
Ospite





MessaggioInviato: 02 Nov 2003 00:00    Oggetto: Manuale di autoliberazione informatica Rispondi citando

Commenti all'articolo Manuale di autoliberazione informatica
Come passare al software libero e vivere felici. Non solo utili e semplici spiegazioni tecniche, ma anche una panoramica sulle fondamenta di Software Libero e Open Source.
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Serpentario
Ospite





MessaggioInviato: 03 Nov 2003 10:15    Oggetto: Interessante, Ma!!! Rispondi citando

10 Euro, non sono tanti ma!!!, comincia a non essere più "libero". Il libro è per far comprendere come passare al software libero, ma il libro non è libero c'è un controsenso, o mi sbaglio?
Saluti Serpentario.
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Dario
Ospite





MessaggioInviato: 03 Nov 2003 11:33    Oggetto: Ma e' online Rispondi citando

Il libro e' online e questo e' gia' un notevole pregio. Quanti libri (nuovi e in vendita nei canali tradizionali) trovi pubblicati integralmente sul Web? Poi e' ovvio che se il libro ti interessa veramente lo acquisterai in versione cartacea, per comodita' di lettura. E come sottolinei, 10 euro non sono tanti.
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Serpentario
Ospite





MessaggioInviato: 03 Nov 2003 12:08    Oggetto: Certamente Rispondi citando

Ma la vedita cartacea, è già a scopo di lucro, guadagno personale, è giusto, perchè c'è un lavoro dietro, ma non rispetta la filosofia del "Software Libero".
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Dario
Ospite





MessaggioInviato: 03 Nov 2003 12:21    Oggetto: per curiosita' Rispondi citando

Tu che lavoro fai? Lavori a scopo di lucro e guadagno personale, o rispetti la filosofia del Software Libero? ;-) O entrambi?

E' vero quello che dici, che dietro alla vendita del libro c'e' probabilmente un guadagno personale (dell'editore in primis, e poi forse anche dell'autore). Ma non e' il caso di sottolineare questo aspetto quando un libro e' disponibile gratuitamente sul Web.
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Ospite






MessaggioInviato: 03 Nov 2003 12:55    Oggetto: Non concordo. Rispondi citando

Siamo troppo lontani come pensiero.
A questo punto non serve cambiare per il softwar libero, conviene rimanere con Microsoft.
:)
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Giuseppe Vizziello
Ospite





MessaggioInviato: 04 Nov 2003 09:38    Oggetto: Libero si, Libero no. Rispondi citando

Ciao,
a me pare che si stia un po' deviando il concetto di libertà informatica e di Software Libero.
Per definizione, il Software Libero non è necessariamente gratis. Date un'occhiata a "SOFTWARE LIBERO PENSIERO LIBERO: SAGGI SCELTI DI RICHARD STALLMAN" qui:
http://internet.cybermesa.com/~berny/free.html
http://internet.cybermesa.com/~berny/copertina.pdf
(sulla copertina è indicato anche il prezzo)
http://internet.cybermesa.com/~berny/free2.html
o, se proprio andate di fretta, basterà questo:
http://internet.cybermesa.com/~berny/definizione.html

Alla fine di ogni capitolo del libro c'è questa bellissima dicitura: "La copia letterale e la distribuzione di questo testo nella sua integrità sono permesse con qualsiasi mezzo, a condizione che sia mantenuta questa nota." che io traduco in "Copiatene e distribuitene a volontà!"
Più libero di così!

Sfido chiunque a trovare una dicitura del genere su un testo prodotto da case software proprietarie ed invito tutti a leggere *con attenzione* la licenza di un software proprietario quando lo si installa. A me ultimamente è successo di dover reinstallare Win98; mi ero sempre ripromesso di farlo, e quella è stata l'occasione buona per rileggerne la licenza d'uso. Ho capito che il 'pacchetto' Windows è venduto come *monolitico*, e ciò significa che _qualsiasi_ file di ogni tipo, appartenente a quella installazione, non può essere manomesso o tolto dal PC perchè tale operazione sarebbe assimilabile al disassemblaggio del software...
Statene pur certi che chi produce Software Libero non ci guadagna più di tanto, al massimo riesce a sopravvivere.
Il Software Libero garantisce solo delle libertà fondamentali, tra cui anche quella di vendere una copia del software (o del libro) scaricato da internet a gratis o no; fatta salva la storia del bollino SIAE (che neppure conosco).
E poi... quanto costa stampare e rilegare un libro?
ciao
--
giuSerpe - icq: 52924112
irc://irc.freenode.net/openoffice.org-it
OpenOffice.org: usalo, copialo e regalalo, è legale!
http://it.openoffice.org/
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Michele Bottari
Ospite





MessaggioInviato: 04 Nov 2003 10:56    Oggetto: Sono d'accordo (come sempre) con giuSerpe Rispondi citando

Mi pare che ci sia una notevole confusione: il Software Libero non impone ai suoi operatori di lavorare gratis, ma solo di non proteggere con vincoli legali il frutto del lavoro proprio ed altrui. Un libro che è venduto a 10 euro (con CD allegato!), ma che è disponibile integralmente online in tre formati liberi, non viola la GPL. Offre solo una comodità ai bibliofili ed ai pigri.
Non facciamo confusione tra GPL e povertà francescana, alla quale va il mio massimo rispetto, ma che non vedo vincente come modello di business.
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Serpentario
Ospite





MessaggioInviato: 04 Nov 2003 14:00    Oggetto: Posso sbagliare ma resto perplesso. Rispondi citando

Si inizia sempre cosi, prima solo 10 euro per i pigri, poi le vendite vanno benino, di conseguenza anche i guadagni, si comincia ad eliminare il materiale on-line, per incrementare le vendite e cosi via......... ecco crescere la monopolizzazione.
Forse certamente in questo caso non è cosi, e mi scuso con l'autore, ma di questi tempi si è un pò esarperati.
Saluti.
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Ospite






MessaggioInviato: 04 Nov 2003 14:27    Oggetto: Processo alle intenzioni Rispondi citando

Come altro definire le tue affermazioni?
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Serpentario
Ospite





MessaggioInviato: 04 Nov 2003 17:29    Oggetto: Nessun processo Rispondi citando

E' solo libertà di pensiero, anche se sbagliato.

Conosco persone che da anni lottano per il software libero, hanno GB di appunti on-line su Linux, a disposizione di tutti, divulgandoli con ogni mezzo possibile, compreso cd-rom, e non intascano nemmeno 1 euro, e sono felici. (Tanti diranno peggio per loro, per me invece sono grandissime persone che danno un contributo al mondo e non pensano alla gloria ed i soldi).
Il software libero è una questione di libertà, non di prezzo, giustissimo, nessuno regala niente per niente, allora lottare per il software libero in fondo a che serve, solo ad avere la liberta di modificare a piacimento il codice sorgente di un software, ed adattarlo alle proprie esigenze. E un poveraccio che non sa nemmeno cos’è un codice sorgente? Che libertà avrà, certo chi lo modifica e lo migliora ha la libertà di distribuirlo liberamente per aiutare il prossimo (la cosiddetta liberta2), ma se comincia a dire be! Mi faccio dare un “tot” di euro per il cd-rom il lavoro ecc, per me è un controsenso.
Se invece a livello di collaborazione totale, si modifica, si migliora e si distribuisce, la società apprezza e collabora anche finanziariamente, non tutti sono dei “geni” informatici però possono dare un contributo finanziario volontario, cos’ì tutto è veramente libero.

Lo so è un sogno strambo, magari non riesco ad esprimere bene il mio pensiero, oppure sono matto, ma se funzionasse così, sarebbe tutto più semplice e meno monopolizzato.
Ciao.
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Gloria
Ospite





MessaggioInviato: 04 Nov 2003 18:08    Oggetto: Business!!!!!! Rispondi citando

Leggo dall'intervento di M. Bottari:
(Non facciamo confusione tra GPL e povertà francescana, alla quale va il mio massimo rispetto, ma che non vedo vincente come modello di business).

Ma allora è sempre legato tutto al business? È una lotta solo per cambiare padrone?
Non più software protetto a pagamento, ma software libero a pagamento con sconto.
Poi pian piano sparisce lo sconto e compare l’inflazione….. dov’ è il vantaggio?
Questa non è libertà ma libertà del mercato.
Saluti.
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Michele Bottari
Ospite





MessaggioInviato: 05 Nov 2003 10:07    Oggetto: Per Gloria. Re: Business Rispondi citando

Devo aver usato un vocabolo sbagliato: Business

Open Source e Software Libero non sono nati per fare business. Ma non lo impediscono a priori. Se qualcuno vuole fare soldi, e' padrone di farlo anche utilizzando questi strumenti.
Quello che cambia per gli utenti e' la liberta' di scambiarsi informazioni, libere e gratuite, ed una possibilita' di crescita inimmaginabile col modello del copyright.
Ergo, non e' una lotta solo per cambiare padrone.
L'esempio del libro di Stefano e' illuminante: se vuoi il testo, lo scarichi, te lo fai stampare da un amico, lo fotocopi, lo leggi ad alta voce sul registratore, il tutto in maniera perfettamente legale.
Se vuoi il libro (perche' ti piace toccarlo, annusarlo, guardarlo nel suo scaffale, ti piace avere il CD col fondo bianco, con l'etichetta bella etc.) lo paghi, perche' il sevizio che chiedi non e' solo un'informazione.
Se poi Stefano facesse una crisi mistica e diventasse Bill Gates, noi utenti potremmo distribuire ancora le copie con l'originale licenza libera senza problemi legali.
Questo non deve impedire a chiunque di farsi pagare per una prestazione svolta.
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mb
Ospite





MessaggioInviato: 05 Nov 2003 11:30    Oggetto: per serpentario: spese vive Rispondi citando

immagino che l'autore abbia usato una quantita' di ore del suo tempo libero per scrivere quel manuale... vogliamo che ci rimetta pure la carta ed i cd?!? anche ipotizzando la ricerca di sponsor, obiettivamente mi sembra improponibile e "impretentibile"!
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Serpentario
Ospite





MessaggioInviato: 05 Nov 2003 12:23    Oggetto: RE:Spese vive Rispondi citando

OK, OK, ma se veramente nel cuore c'è senso di libertà, non serve il cartaceo bello, da annusare e toccare, basta quello on-line e non si hanno spese dette vive. Se poi voglio il software libero per rosicchiarci sopra è un altro discorso, e solo perchè quello proprietario non mi permette di farlo. Ribadisco che non parlo del caso corrente, ma del concetto di libertà informatica in generale, non far mangiare un solo, ma rosicchire un po tutti, allora il discorso cambia, alzo le mani e dico avete assolutamente ragione, ma anche in questo caso si penalizza qualcono.
Certo GPL non vuol dire sacrificarsi per gli altri, lavorare a gratis, non possiamo imporre queste cose, anche perchè non siamo tutti uguali.
Ma se scegli di perseguire una strada, non bisogna poi per forza ricavarci qualcosa, ma cerchi di portare avanti la strada intrapresa cercando di non avere spese.
Facendo il ripetitivo, va tutta la mia stima, a Stefano, ed al suo grande lavoro che sta facendo, ma ho voluto agganciarmi a questo articolo per una piu vasta riflessione del concetto della libertà informatica, del resto i forum servono per discutere, confrontarsi, anche se qualcono la pensa diversamente.
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Michele Bottari
Ospite





MessaggioInviato: 05 Nov 2003 15:04    Oggetto: A Serpentario: O.K., parliamone Rispondi citando

A me sembra che la filosofia della GPL sia stretta in un attacco concentrico.
Da "destra" (passatemi la semplificazione) viene accusata di essere ideologica e fumosa. Da "sinistra" (aridaje) di essere una riproduzione, al massimo un ammorbidimento, del modello Microsoft.
Io credo, invece, che abbia solo aspetti positivi: da un lato è un grande strumento di libertà, dall'altro e' un formidabile mezzo di produzione di ricchezza. Ricchezza, che, essendo condivisa la conoscenza, sara' quasi altrettanto distribuita.
Credo che il punto focale stia nel concetto di business. C'e' chi crede che dietro di esso ci sia il plutocrate con le mani insanguinate, c'e' chi invece definirebbe 'business' anche il salario di un minatore. Mettiamoci d'accordo, troviamo parole piu' gradevoli, tipo utile, o compenso.
Io non trovo nulla di male ad essere pagati per il proprio lavoro.
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paolo conte
Ospite





MessaggioInviato: 05 Nov 2003 15:21    Oggetto: Prezzo per cosa? Rispondi citando

Liberta' non ha nulla a che vedere con gratuita'.
Quando compri un libro come questo non compri il "contenuto" (che infatti e' gratuitamente disponibile in altri formati), solo il "formato", in questo caso il costo della stampa.
Quasi tutti (almeno quelli validi) gli appunti su GNU/Linux che trovi online hanno avuto anche un'edizione cartacea, a pagamento, e questo non ha inficiato la loro validita'.
Ultima cosa: chi modifica software o documentazione libera puo' certamente venderla, ma deve anche redistribuirla con licenza libera. Questo comporta che ce ne sara' sempre una versione gratuita. Anche se questa non mi sembra la qualita' principale del software libero
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Serpentario
Ospite





MessaggioInviato: 05 Nov 2003 19:53    Oggetto: Re:parliamone. Rispondi citando

Liberta' non ha nulla a che vedere con gratuita, fin qui ci siamo, anch’io sono d’accordo, un lavoro deve essere retribuito.
Ma quello che voglio cercare di capire e discutere, è la direzione intrapresa, è quella giusta?
Perché per esempio Linux, trova tante difficoltà a sostituire Microsoft, e vero negli ultimi tempi a fatto passi da gigante, però in tanti ancora sono scettici. Il sottoscritto lavora con Linux o Microsoft, con serenità, se mi capita l’uno o l’altro è indifferente il lavoro che debbo fare lo raggiungo ugualmente. Chiaramente se devo scegliere a livello personale scelgo Linux, mi da più il senso di libertà in primis, e mi sembra meno un giochino. Ok e fin qua forse ancora concordiamo, ma la mia riflessione e perché gli altri faticano a cambiare? Non potrebbe essere, che questo farsi retribuire le piccole spese, lo vedano come uno sciacallaggio? Per esempio sbaragliare un tiranno, per poi trovarsi davanti a tanti tiranni, che penalizzano chi non eccelle in materia? Per adesso sicuramente ad una versione a pagamento, c’è sempre la versione gratis, ma fino a quando? Sbaragliato il tiranno, che succede? Il poveraccio “non informatico” che però deve per forza utilizzare un computer a chi si rivolge? Se tutti quelli che lottano per la libertà del software, avuto quello che volevano si rilassano, e vogliono le spese?
Non so se riesco a spiegarmi.
Saluti, e ringrazio per il tempo dedicatomi.
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Stefano Barale
Ospite





MessaggioInviato: 06 Nov 2003 12:08    Oggetto: Libero e francescano Rispondi citando

Caro Serpentario,
ecco alcuni dati grezzi su come funziona il mondo dell'editoria, poi tu deciderai se cambiare idea o meno.
Di solito quando si pubblica un libro l'autore ha due possibilità: cedere i diritti d'autore all'editore e prendere un fisso oppure prendere un tot per ogni copia (diritto d'autore), però a babbo morto. In ogni caso il guadagno dell'autore non supera mai il 7-8% del prezzo di copertina. Conta che il libro in questione ha richiesto circa 6 mesi di lavoro (e non credo che possa essere molto meno per altri testi).
La stragrande maggioranza delle case editrici, poi, non accetterebbe mai di pubblicare un libro FDL, con il rischio che qualche altro editore glielo possa soffiare (leggi la FDL se non ti è chiaro). AltrEconomia, da questo punto di vista, ha fatto un'operazione molto coraggiosa, che ha reso disponibile un libro completamente libero ossia leggibile, modificabile, redistribuibile, etc ad un pubblico che -attraverso i canali a mia disposizione- non l'avrebbe mai letto, magari perchè non passa tanto tempo attaccato ad internet.
Il prezzo di copertina non impedisce di accedere alla conoscenza contenuta nel libro: sia attraverso la rete che attraverso fotocopie, stampante o altro.
Se il libro fosse gratuito non solo l'autore non guadagnerebbe nemmeno il poco che guadagna, ma dovrebbero lavorare gratis anche i correttori di bozze, lo stampatore, etc...
Presto sarebbero tutti alla fame e smetterebbero di pensare al software libero per pensare a come sfamare la propria famiglia, ridonando sonni tranquilli a chi vive vendendo milioni di volte lo stesso programma con costo di duplicazione zero.
Questa è la differenza fondamentale tra sw e libri: il costo di copia dei secondi è -fortemente- diverso da zero.
Top
Serpentario
Ospite





MessaggioInviato: 06 Nov 2003 12:57    Oggetto: RE: Libertà Francesca Rispondi

Caro Stefano Barale, ti ringrazio moltissimo per il chiarimento.
Purtroppo come tanti utenti mi sono fatto coinvolgere dal vortice dal sw libero, e tutte le incertezze e confusioni che girano attorno. A volte la colpa principale e la cattiva traduzione di una frase dall'inglese all'italiano, sicuramente la libertà del sw, l'ho interpretato troppo da carità Francescana, be! come si dice sbagliando si impara, l'importante è rendersi conto che si è in errore. Sicuramente non dovevo fare il tecnico informatico come mestiere ma il missionario, apparte gli scherzi, grazie per il tempo dedicatomi, anche agli altri utenti che hanno partecipato a questa discussioni, M. Bottari, P. Conte, Gloria, MB veneto, G.Vizziello, Dario, ecc.
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