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Internet: from free to fee
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Autore Messaggio
Zeus News
Ospite





MessaggioInviato: 09 Dic 2003 01:00    Oggetto: Internet: from free to fee Rispondi citando

Commenti all'articolo Internet: from free to fee
La Rete è sempre di più a pagamento: le tappe e i perché di questa evoluzione.
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madvero
Ospite





MessaggioInviato: 11 Dic 2003 03:10    Oggetto: nessuno ti regala niente Rispondi citando

e' palese. nessuno ti regala niente, nella vita. internet gratis era solo un modo per attirare le grandi masse verso cio' che una volta era un mezzo di comunicazione ed ora sta diventando un mezzo di educazione di massa... dei consumatori, s'intende. in fondo, ci hanno convinto a pagare persino l'acqua (che negli ultimi giorni non e' piu' nemmeno sicura), presto pagheremo l'aria... apettate che chi detiene il monopolio televisivo si accorga delle potenzialita' di internet... scommetto che nel giro di un anno la mappatura totale della rete smetterebbe di essere un'utopia... a buon intenditor...
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Hermes
Ospite





MessaggioInviato: 11 Dic 2003 03:31    Oggetto: Internet: from free to fee Rispondi citando

Era solo questione di tempo, ma in fondo per quanto io sia stato abituato bene e coccolato e' giusto che i Servizi si paghino, senno' collassano.
Ma Internet restera' sempre libera a costo di tornare sulle vecchie BBS col Telnet. il sapere corre libero... i servizi no.
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Vincenzo
Ospite





MessaggioInviato: 11 Dic 2003 04:56    Oggetto: Pollice verso Rispondi citando

Forse sto scrivendo un commento ingenuo ed idealizzato , ma lo scrivo perche' queste sono le mie idee e le mie speranze.
Non dobbiamo avere timore dei manager di wind ed associati , perche' e' chiaro che stanno facendo il botto,come si dice a Roma.
Avvicinatevi a Tiscali, perche' e' stata la prima a rendere popolare la formula 'Internet gratis' ,
e solo quando Tiscali si comportera' nei termini di wind-libero etc, iniziero' a preoccuparmi.
L'unico utile ammissibile per Internet e' il dividendo sul costo telefonico che il provider riesce ad ottenere da Telecom, a motivo della mole di traffico telefonico che riesce a produrre tramite i suoi utenti.
Non vorrei sembrare un piazzista di Tiscali,
ma tutti i provider sono stati COSTRETTI a praticare Internet gratis, dalla politica rivoluzionaria tenuta da Tiscali, che evidentemente ne ricavava e ne ricava degli utili non indifferenti, in un campo dove l'automazione ha un ruolo gigantesco, e i costi del personale sono in fondo risibili, e quelli dei macchinari anche, a fronte del movimento di denaro che la connessione telefonica crea (salvo una voracita' patologica dei suddetti manager che nessuno di noi ha in animo di soddisfare).
In fondo ,dopo che sono stati i nuovi ricchi e' anche giusto che rischino di essere i nuovi poveri.E allora? Dov'e' il problema!
In questa ottica, essendo stata Tiscali la prima a proporre questo tipo di Internet, io
penso che sia anche la garanzia.
Qualora anche Tiscali si dovesse allineare a questa tendenza di Internet a pagamento, allora il problema e' una guida politica che viene messa in atto in maniera sommersa da poteri oscuri.
Questa Controriforma dell' Internet a pagamento non mi muove piu' di tanto.
Di chi e' Internet? Non certo di Libero.
Sono disposto a versare una modica cifra annuale per la creazione di un consorzio che si prefigga una connessione Internet libera e gratuita per tutti (nei termini attuali voglio dire,
cioe' al costo della connessione telefonica, o chissa', anche meglio,aquistando a prezzo fisso da Telecom la connettivita' in rete).
Sogni? Beh!, Internet non e' certo di Libero, e neanche di Telecom per dirla tutta.
E quando un giorno Libero non ci sara' piu', Internet (oppure una sua evoluzione) ci sara' ancora!
Libero-wind?
Pollice verso!
Ciao
Vincenzo
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Antonio
Ospite





MessaggioInviato: 11 Dic 2003 16:00    Oggetto: Chi fa il botto e chi lo subisce Rispondi citando

La Wind-Infostrada vuole fare il botto... questo è evidente. La cosa che più stupisce è il fatto che tale ISP appartiene all'Enel e, dunque, allo Stato. Di solito le aziende statali, nel passato, facevano buchi di bilancio che poi lo Stato copriva con le tasse dei cittadini. Ora, al contrario, pare che vogliano fare denaro e reddito aldilà del ragionevole. Cosa succede?
La prima possibilità è che effettivamente ci possa essere un accordo fra la gran parte degli ISP per rendere l'offerta dei servizi totalmente a pagamento. In tal caso ci si può difendere andando a cercare col lanternino i pochi che hanno fatto del gratis (o dei costi ridotti) la loro filosofia. Gli altri dovrebbero, alla lunga, cambiare idea e tornare a prezzi più bassi o addirittura alla gratuità.
La seconda possibilità è che qualcuno alla Wind "ci stia provando": in tal caso rischia che i suoi clienti gli facciano fare il botto migrando in massa verso la concorrenza che continuerà a mantenere dei costi accettabili.
Alla fine, credo che tirare troppo la corda non porti bene. Sono corrette le osservazioni su Tiscali, ma se anche Tiscali (magari forzata da Telecom che può decidere di imporre pedaggi più alti sulla propria rete) volesse (o fosse costretta) a imporre l'accesso internet a pagamento?
La Noicom offriva internet con accesso gratuito e costi al minuto contenuti. Poi decisero di cambiare (circa due anni fa) e persero un sacco di clienti. Peggio per loro.
Ci sono quattro operatori di telefonia mobile (Tre, Tim, Vodafone, Wind), diversi operatori di rete fissa che si stanno costruendo una loro rete (Fastweb, Albacom, Tiscali, PlugIt, Wind, ecc...). Qualcuno che cercherà di tenere i prezzi bassi dovrebbe esserci sempre. Cartelli fra ISP permettendo. Nel caso peggiore, potrei investire 200 euro e costruirmi una mia rete wireless e condividerla con vicini di casa e amici. Compiendo dei salti di 100 metri di nodo in nodo, arriverei dall'altra parte di Torino e forse ancora più lontano.
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Enzo Arlati
Ospite





MessaggioInviato: 11 Dic 2003 22:48    Oggetto: Creare un bacino di consumatori Rispondi

Io non perderei tempo a parlare della filosofia di Internet Free o non Free.
Credo che semplicemente le societa' del settore volessero creare un bacino d' utenza per i servizi informatici e per invogliare i consumatori ad accostarsi ad internet hanno regalato dei servizi per qualche anno.
Ora che il bacino di utenza e' consolidato e concetti come e-mail e browser sono diventati familiari a molti si e' ritenuto opportuno iniziare a venderli.
Certo la crisi dell' e-commerce ha accellerato questa transizione, ma il ritorno dei servizi a pagamento o vincolato all' acquisto di altri servizi, era comunque inevitabile
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