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Igghibù Zwandir Ospite
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Inviato: 28 Dic 2004 10:52 Oggetto: @Gateo |
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Purtroppo fra l'itaglia e L'inghilterra c'è un abisso... da noi si vive di inganni... e il "nostro premier" (oramai pres.del.cons. è legato a brutti ricordi ed SMS...) accoglie Mr.Bill a braccia aperte e chiede consigli per migliorare l'Itaglia (come non si sa... speriamo che la prima cosa che farà non sia una modifica alla 41bis per l'informatica...) , e poi abbiamo enti statali e parastatali che predicano bene e razzolano vomitevolmente.. Di facciata plaudono l'Open Source ,ne cantano le lodi (per sentito dire) , illudono con false promesse in nome del risparmio (perchè per gli egoisti ipocriti ed aguzzini vuol dire *solo* risparmio) e poi cosa fanno??
Vola con internet,Pc ai docenti,firmano accordi con M$ per la PA,la PI,contro il digital divide,Tolgono Monti dal suo incarico Europeo,danno contro Rodotà per far passare a tutti i costi la biometria, approvano la legge Urbani ed il suo "bollino blu" e molte altre cose riprovevoli. Io ho creduto che il CNIPA fosse un ente "serio" e che stesse seriamente pensando di adottare l'Open Source nella PA itagliana fino a quando non li ho ascoltati,ed ho interloqiuto con loro attraverso domandeche hanno ricevuto giri di parole in perfetto politichese e senza chiare risposte,proprio su alcuni punti da me riportati sopra, al LinuxWorldExpo' 04 a Milano..
Igghibù |
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Roberto Ruppolo Ospite
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Inviato: 28 Dic 2004 11:06 Oggetto: Alla redazione di ZeusNews |
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La redazione ha scritto: "La rivista pubblica la pubblicita' che l'editore ha accettato di pubblicare."
Bene, ma allora e' FALSA la dicitura "100% indipendente" stampata sulla rivista. |
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Ospite
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Inviato: 28 Dic 2004 11:59 Oggetto: |
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Prima di tutto qui la politica non c'entra assolutamente niente e le cose che ha detto marco bassi sono quantomeno fuori luogo (chissenefrega tu contro chi sei!).
L'unica reazione ragionevole non è l'indiifferenza: questa serve solo a mantenere lo status quo.
La cosa più giusta è portare alla lice queste faccende da mercante del tempio: non puoi aprire una rivista su Linux e poi far pubblicità spudoratamente ad un sistema avversario che per di più fa pubblicità ingannevole affermando che il suo sistema è migliore di quello che tratti sulla tua rivista.
E' come se sul "Giornale" apparisse una pagina di pubblicità della "Repubblica" in cui ci fosse scritto "Siamo più onesti del corriere perchè loro dicono un sacco di bugie"
Ma che senso ha?
100% indipendente... col cavolo! |
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maurizio Ospite
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Inviato: 28 Dic 2004 12:06 Oggetto: pubblicità Microsoft |
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di sicuro non trovereta mai sull' Osservatore Romano la pubblicità dei condom e probabilmente a gudagnarci di più è l'inserzionista |
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Ospite
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Inviato: 28 Dic 2004 12:39 Oggetto: par condicio |
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Vorrei far notare un piccolo particolare che dovrebbe (forse) indurre la rivista in oggetto a non pubblicare la pubblicita' di una ditta privata.
Semplicemente il fatto che il mondo OpenSource non e' un'azienda e che quindi non si fa pubblicita' con i classici sistemi (giornali, TV, manifesti, BSA, ecc...).
Cio' significa che non c'e' reale confronto in questo campo. L'unico confronto diretto che c'e' e' sulla qualità dei prodotti che l'azienda privata in questo caso non riesce ad eguagliare rispetto all'OpenSource.
Un editore attento a questo discorso eviterebbe di pubblicare una pubblicità per la quale non e' possibile la controparte. |
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Ospite
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Inviato: 28 Dic 2004 13:12 Oggetto: Pubblicità ingannevole! |
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Dando un'occhiata alla pubblicità, ho notato che, per dimostrare che Windows costava meno di Linux, si faceva il paragone tra un Mainframe (con Linux) con un PC (con Windows)! Come paragonare un treno Eurostar con una Ferrari: quale costa meno??
Questa pubblicità non seria pubblicata su una rivista seria, ne mina la credibilità. Ho smesso di comprare Linux Magazine. |
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Alessandro Cerboni Ospite
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Inviato: 28 Dic 2004 16:56 Oggetto: Analizziamo meglio i costi complessivi |
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Lavoro come consulente e progettista di sistemi informativi e organizzativi da più di 25 anni e più volte in passato sono apparsi commenti sul maggiore o minore costo di una tecnologia sw rispetto ad un altra. Troppo spesso si pensa che il costo delle licenze rappresenti il "costo " di un sistema informativo, mentre queste rappresentano meno del 5 % dei costi complessivi di un sistema informativo. In passato analoghe considrazioni erano fatte fra Mac e Windows e si dimostrava che il costo reale di esercizio di un Mac era inferiore a quello di un analoga macchina windows pur avendo i costi iniziali di acquisto hw e di licenza sw più alti. Quello che conta non è il costo della licenza sw ma i costo di esercizio reale. Il computer con il suo sw (di sistema e applicativo) è uno strumento e ciò che conta è quanto costa usare, manutenere, aggiornare, adeguare , ...ecc. questo strumento nell'arco della sua vita utile di eservcizio(tipicamente il periodo di ammortamento + o- anticipato) e molto spesso soluzioni apparentemente economiche si rivelano poi costosissime sul piano dei costi di esercizio reale. Linux non sfugge a questa regola dell'economia. Perchè una soluzione Linux possa dirsi conveniente rispetto ad un'altra (microsoft o meno che sia) va vista nella sua globalità di esercizio. Al momento il "sistema Microsoft" (ma anche sistemi obsoleti come AS400) è complessivamente avvantaggiato rispetto alle soluzioni Linux. Questo non vuole dire che linux non possa sopravanzarlo, ma al momento bisogna realisticamente prendere atto che c'è ancora molto spazio per sviluppare soluzioni open sempre più complete ed efficienti e così superare in convenienza effettiva il sistema Microsoft (o altri). |
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Ale Ospite
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Inviato: 29 Dic 2004 12:24 Oggetto: |
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Alessandro tu hai ragione: in questo momento conviene di più acquistare Windows ad un utente medio visto che è più "utilizzabile" dato che quasi tutti hanno Windows.
Ma questa è una lotta tra Davide e Golia, diciamo tra un Golia grosso e che non vale niente e un Davide piccolo che è migliore: non si può andare in giro a dire Windows è migliore di Linux perchè nei fatti non è cosi, e non si può andare in giro a dire windows costa di meno perchè nei fatti non è cosi; windows ha alle spalle migliaia di programmatori e una lobby potentissima che difende strenuamente i propri interessi nel mondo.
E' una lotta impari, Linux in questo modo non potrà espandersi e cosi non potranno svilupparsi applicativi adatti e via dicendo.
E' una vecchia storia... |
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Emilio Roda Ospite
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Inviato: 01 Gen 2005 19:12 Oggetto: Lettera aperta ai linuxiani |
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Questo commento è stato pubblicato integralmente nell'articolo "Lettera aperta ai Linuxiani". |
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Valter Ballantini Ospite
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Inviato: 04 Gen 2005 11:37 Oggetto: "Linux costa più di Windows" è ingannevole |
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Nella pubblicità in questione infatti non si confrantano direttamente i due sistemi operativi ma due diversi hardware: per linux si è usato un costosissimo mainframe IBM, mentre per windows un relativamente econommico dual xeon.
La differenze di prezzo degli hardware è di circa 10 volte ed è ciò che giustifica la differenza messa in evidenza; pertanto la pubblicità è da ritenersi ingannevole.
Lo ha stabilito la ASA, Advertasing Standard Authority britannica, in una deliberazione del 25 agosto 2004.
http://www.asa.org.uk/asa/adjudications/Adjudication+Details.htm?adjudication_id=38475 |
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Tiziano Ospite
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Inviato: 04 Gen 2005 19:10 Oggetto: Tranne quando e' troppo! |
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Ricordo perfettamente quel numero di maggio. Appena aperto trovai 6 (dico sei! non di meno!!) pagine di pubblicita' microsoft. Va bene che anche la rivista deve campare, ma quando e' decisamente troppo e' troppo, non vi pare?
Quel numero della rivista mi rifiutai di leggerlo. Ora soggiorna sul fondo del lago di Lecco. Un minimo di coerenza ci vuole. E credo che riviste open source dovrebbero cercare di sostenersi con gli abbonamenti e la pubblicita' di aziende del settore. Se proprio si deve accettare l'elemosina del "nemico" (e dopo tutto sapete che e' cosi', vediamo di non essere ipocriti. Filosoficamente parlando open source e microsoft sono agli antipodi), lo si deve fare in quantita' limitata. Ribadisco che 6 pagine su una rivista di 120 sono il 5%. Un po' troppo, no? |
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