Olimpo Informatico

[Ospite]

Vorrei chiarire un possibile malinteso: cio' che Aiip (Associazione Italiana Internet Provider) paventa non e' la forza commerciale di Telecom Italia in con la deregolamentazione.
Cio' che paventa e' che non vi possa essere concorrenza perche senza una offerta all'ingrosso orientata ai costi, non si possono fare offerte alternative a TI.
Cio' che chiediamo, da piu' di un anno, che ti si era impegnata a fare, e' una offerta cost-plus per gli operatori.
Se vi fosse, i prezzi scenderebbero fino al costo piu' un certo margine. Oggi il margine e' imposto da TI e se lo tiene sempre in vastissima misura, sia con l'offerta retail che all'ingrosso.
Vogliamo il bitstream, cosi' si possono fare anche offerte alternative di velocita' e non solo quelle previste da ti perche' legittimamente funzionali ai propri obiettivi (IpTv, quello a breve).
Se ci fosse il bistream cost plus, un operatore investirebbe in Dslam aggiuntivi nelle zone gia' cablate o si rivolgerebbe ad aree dove i Dslam di TI non ci sono ancora ? Metterebbe Dslam a Milano di fianco a quelli di TI (che puo' affittare cost-plus facendo i tagli di velocita' che vuole) o li metterebbe a San Donato Milanese dove non c'e' nessuno?
Per questo Aiip ritiene che l'attuale mancanza di una offerta bistream cost plus sia un pregiudizio alla riduzione del digital divide.
Certo, non e' che ogni possibile offerta bitstream cost plus sia la panacea. Bisogna snidare comunque il diavolo dai dettagli. Ad esempio, se l'offerta sara' organizzata a "lotti" di 200 accessi per stadio di linea, sarebbe come non averla.
Insomma, il bitstream cost plus e' una condizione necessaria per avere grande varieta' di offerta, copertura di aree digital-divise e riduzione di prezzi, ma non e' sufficiente, occorre anche che sia efficace nei dettagli pratici.

S. Quintarelli
Presidente Associazione Italiana Internet Provider

[Zeus]

Grazie per le precisazioni, che giriamo ai nostri lettori.