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* La carta club?
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Avete una carta fedeltà/raccolta punti?
Ebbene sì, ne ho una o più. E non ci trovo niente di male.
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Mi sono lasciato infinocchiare. Ne ho una e mi vergogno un po'.
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Lungi da me!
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Voti Totali : 17

Autore Messaggio
.Gaetano.
Ospite





MessaggioInviato: 05 Gen 2006 12:49    Oggetto: * La carta club? Rispondi citando

La cosidetta Carta Club, e simili cose proposte gratuitamente alla clientela da grossi operatori commerciali - con promesse di vantaggi, sconti e rateazioni a non finire - se la si considera funzionalmente, eccetto che in particolari circostanze, è utile solo a chi la propone; vediamo perchè.
Lo sconto che si ottiene è irrisorio rispetto alla normale consistenza della spesa e, a meno che uno non faccia una provvista triennale di tonno o di dentifricio in offerta, si riduce a pochi decimali rispetto a spese che facilmente vanno intorno al centinaio di ?uro. Se entrate in un centro commerciale con l'intento di acquistare soltanto dei prodotti con lo "sconto tessera" che vi servono nella normale conduzione della vostra vita, prendete solo un cestino, che un carrello certo non vi servirà. Provare per credere.
Eppure tale espediente rende assai al grosso dettagliante, infatti, se una grande quantità di persone è indotta col miraggio dello sconto e dei "punti" a fare la spesa sempre presso lo stesso rivenditore e a passare la tessera, questi riceve informazioni in base alle quali può fare previsioni molto corrette sulla gestione delle scorte; è un vantaggio per tutti, è vero, ma una grande impresa di distribuzione, in possesso di tali informazioni può modulare il prezzario e operare scelte di marketing a proprio vantaggio e a danno dei consumatori.
Infatti, conoscendo in anticipo l'andamento medio dei flussi in uscita di determinati prodotti, si può imporre il prezzo più alto ai consumi più massicci e più basso a quelli meno, in tal modo si finge generosità mentre si esercita il lucro più esoso.
Questo modo di controllare il mercato inoltre, influisce certamente sull'economia dei produttori e dei dettaglianti attraverso la pressione sui costi della pubblicità; infatti se un grosso distributore sceglie un marchio, il relativo produttore è in grado di sostenere i costi pubblicitari perchè può contare su rientri consistenti. I piccoli invece restano al margine, poco prodotto, minore flusso, rientri esigui e zero pubblicità; alla faccia della concorrenza leale.
Conclusione: ho rinunciato ad aderire a carte e a simili espedienti; quando una cassiera mi domanda se ce l'ho, rispondo che non voglio dare informazioni sui miei consumi a chi ci lucra già abbastanza.
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liver
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Registrato: 31/03/05 09:20
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Residenza: Verona

MessaggioInviato: 05 Gen 2006 17:07    Oggetto: Rispondi citando

E che soddisfazione rispondere NO a chi mi chiede: "Ha la devoty-card?"

L'unica cosa che occorre ricordare è che il cassiere/la cassiera non ha colpa delle malefatte del suo padrone. Oltretutto si tratta di persone che lavorano a ore presso le agenzie interinali, spesso sfruttate e malpagate.

Per questo ora accompagno il mio no con un sorriso, anzichè lo sdegnato sguardo di prima.
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ulisse
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Registrato: 02/03/05 01:09
Messaggi: 1531
Residenza: Bagnone (MS)

MessaggioInviato: 05 Gen 2006 20:56    Oggetto: Rispondi citando

E, se mi è concesso, per questa ragione rinominate agenzie interanali...

Fidelity card... no comment...
Anch'io ne ho qualcuna ma le aborro e dunque non le uso più (se non per azzerare i punti).

Non solo sono utili solo all'azienda e non ai clienti ma finiscono per costituire una banca dati sui gusti, i comportamenti di spesa e persino l'ubicazione e gli spostamenti sul territorio di ogni singolo cliente.

Ma è roba vecchia.
Forse scopro l'acqua calda ma, secondo me, il più grande sondaggio sul comportamento dei propri clienti lo fa aggratis e senza sconti anzi, facendosi pure pagare, la cara Mediaset coi televoti per le nominescions dei grandi fratelli et simili.

Secondo me i personaggi che abitano case o fattorie sono scelti ad hoc per rappresentare varie categorie comportamentali e i votanti pagano per dichiarare a quale categoria sono più affini...
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GrayWolf
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Registrato: 03/07/05 16:24
Messaggi: 2325
Residenza: ... come frontiera i confini del mondo...

MessaggioInviato: 05 Gen 2006 23:06    Oggetto: Rispondi citando

A poca distanza da dove abitavo prima, c'era un grosso centro commerciale
di proprietà di una famosa catena che ha sede a Lucino (CO).

Avevo la tessera sulla quale venivano accumulati i miei "punti spesa"
(io la spesa alimentare la faccio in un famoso discount tedesco)
relativi all'acquisto di materiale di consumo per il pc, cancelleria e ammenicoli vari.

Ero l'incubo delle signorine che stavano al banco "servizio clienti"
perchè normalmente ogni anno, più o meno in questo periodo,
"scaricavo" TUTTI i miei punti in favore del Banco Alimentare.
L'incubo era dovuto al fatto che i tagliandini di donazione arrivavano al massimo a 500 punti......
di solito sulla mia tessera il punteggio era abbastanza Twisted Evil alto Twisted Evil Twisted Evil
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madvero
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Registrato: 05/07/05 20:42
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Residenza: Ero il maestro Zen. Scrivevo piccole poesie Haiku. Le mandavo a tutti via e-mail.

MessaggioInviato: 05 Gen 2006 23:09    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
ebbene sì, ne ho più d'una. E SO CHE E' ALTAMENTE DELETERIO.

credo di avere la fidelity card di tutti gli operatori commerciali di milano e dintorni (coop, esselunga, gs, superdì, bla bla bla).
so che è altamente deleterio, e motiverò in seguito questa affermazione, ma facendo la spesa intelligente in tutti i supermercati [ovvero scorta dei prodotti (che normalmente comprerei) quando li trovo in offerta] riesco a risparmiare cento euro al mese, da sperperare altrove. soppesati i pro e i contro, ho deciso di continuare così.
sono certa del fatto che sia fortemente deleterio usare queste carte club, e me ne accorgo soprattutto dalla mole di ciarpame che invade la mia casella postale (grazie a dio, la differenziata per la carta è ubicata accanto all'ingresso del portone di casa, a meno di un metro dalla mia casella postale.)
sulla riservatezza del trattamento dei dati personali nutro serissimi dubbi da quando mi è acaduto un avvenimento singolare, che voglio raccontarvi.
tutte le fidelity card sono intestate a me (mio marito non ne vuole sapere, giustamente); mio marito va raramente nei centri commerciali, ma se deve fare qualche spesa consistente accetta di buon grado di portarsi dietro la mia fidelity e utilizzarla. e paga con il bancomat.
da quando è andato in un certo centro a comprare una cosa specifica, in casella postale tutta la pubblicità inerente a quella tipologia di prodotti arriva a nome suo (quel tipo di pubblicità arriva solo a lui in tutto il condominio, quindi non si tratta della normale cartaccia che distribuiscono a tutti).
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Zeus
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Registrato: 21/10/00 01:01
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Residenza: San Junipero

MessaggioInviato: 05 Gen 2006 23:24    Oggetto: Rispondi citando

Dovendo bilanciare contemporaneamente risparmio, tempo a disposizione, praticita', paranoia ed etica, e' naturale scendere a qualche compromesso.

Il mio personale compromesso e' di avere qualche carta club dei supermercati dove acquisto piu' spesso (compresi quelli online): in questo modo riesco talvolta ad approfittare realmente delle offerte, quando ci sono, e non mi creo troppi problemi se nel discount TanteMarchette di piazza InCuloAiLupi 1, dove vado una volta all'anno, ho solo 50 punti e bisogna arrivare a 2000 per avere il primo sconto.
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Emmett Brown
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Messaggi: 1295

MessaggioInviato: 06 Gen 2006 11:30    Oggetto: Rispondi citando

Stavolta posto senza riflettere e senza ancora aver votato. D'accordo che non si può barare sull'identità bancomat, e che la riservatezza è una barzelletta (vedi caso sopra riportato)... Ma non sarebbe possibile dare un'identità falsa, per le fidelity card? O, per dirla più elegantemente, "metterci un nick?".

E poi, pagare in contanti. Sempre. In molti centri commerciali c'è il bancomat vicino alle casse.

Ok, adesso voto, e voto 'lungi da me'; non sono un buon amministratore dei miei soldi, mi interessa poco l'argomento soldi non essendo abituato ad averne, ma trovo ottima l'argomentazione di Gaetano qui sopra.

E poi, per me, fidelizzarsi a un fornitore è limitante: nella professione è disastroso.

Voglio continuare a poter scegliere senza modificare le mie abitudini e il mio modo di cercare.

Unica eccezione: la tessera Agip per il carburante, che ti regala un pieno ogni tremila euro (gulp!!!) di gasolio. NON è nominativa.

ps che bello poter di nuovo editare qui! Ho 'ripreso' questo post un paio di volte in pochi minuti.
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liver
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MessaggioInviato: 06 Gen 2006 12:55    Oggetto: Rispondi citando

Quoto il doc,
la cosa migliore sarebbe hackerare le devoty-card!
Credo di averne parlato qui e anche qui, nella preistoria.
Ma in assenza di questo strumento, direi, eversivo, mi tengo accuratamente alla larga da promozioni e raccolte punti.


madvero ha scritto:
mi è accaduto un avvenimento singolare, che voglio raccontarvi.
tutte le fidelity card sono intestate a me (mio marito non ne vuole sapere, giustamente); mio marito va raramente nei centri commerciali, ma se deve fare qualche spesa consistente accetta di buon grado di portarsi dietro la mia fidelity e utilizzarla. e paga con il bancomat.
da quando è andato in un certo centro a comprare una cosa specifica, in casella postale tutta la pubblicità inerente a quella tipologia di prodotti arriva a nome suo (quel tipo di pubblicità arriva solo a lui in tutto il condominio, quindi non si tratta della normale cartaccia che distribuiscono a tutti).


Madvero, ma almeno qui facciamoli, i nomi!
Non credo che rischiamo noie legali, se ci limitiamo a una serena esposizione dei fatti.
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Emmett Brown
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MessaggioInviato: 06 Gen 2006 17:00    Oggetto: Rispondi citando

Emmett Brown ha scritto:

Unica eccezione: la tessera Agip per il carburante, che ti regala un pieno ogni tremila euro (gulp!!!) di gasolio. NON è nominativa.



Sono stato affrettato e ingenuo. (Ho anche sbagliato: non si tratta di 'un pieno' ma di ottanta euro di credito.)

In effetti, dimenticavo che spesso, ai self service dove faccio incrementare la tessera in questione, pago incautamente col mio bancomat invece che con i contanti come sempre dovrei, per cui la frittata è fatta: ecco il collegamento tra la tessera al portatore non nominativa e la mia identità.

Davvero, meglio sarebbe optare per una soluzione drastica e comoda: non avere in tasca alcuna tesserina; non prendere certe abitudini.

Vi terrò informati sulle eventuali conseguenze del mio incauto gesto; intanto anch'io vorrei sapere da Donna Veronica i nomi.
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madvero
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MessaggioInviato: 06 Gen 2006 18:52    Oggetto: Rispondi

non è che non faccio nomi per omertà, è che non ricordo più in quale centro commerciale era andato, e non volevo dire una cosa per un'altra.
verifico appena arriva un'altra pubblicità: era roba di pc e televisioni e telefonini, e credo che mio marito avesse comprato un televisorino al plasma piccolo da viaggio, ma non so se fosse andato all'ipercoop piuttosto che all'iperdì o al centro commerciale di paderno dugnano (non ricordo mai il nome).
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