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Zeus News Ospite
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Inviato: 11 Feb 2006 01:00 Oggetto: Quando il server chiude per debiti |
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Commenti all'articolo Quando il server chiude per debiti
La vicenda Easynet, che ha portato all'oscuramento di molti siti, potrebbe essere risolta grazie alla legge sulle crisi aziendali. |
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QC Mortale devoto

Registrato: 14/02/06 16:31 Messaggi: 10 Residenza: Parigi
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Inviato: 14 Feb 2006 17:08 Oggetto: |
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Pur con tutta la solidarietà dovuta a chi si è trovato, da un momento all'altro, "in braghe di tela", vorrei obiettare sull'interruzione di pubblico servizio che è stata tirata in ballo.
Un provider internet non è né un fornitore di pubblico servizio, né un ente di beneficienza. E' solo un'esercizio commerciale che fornisce un prodotto o servizio dietro una remunerazione. remunerazione per l'hosting e l'housing, che costano parecchio, in termini di banda utilizzata, di spazio occupato, di energia elettrica consumata.
In questo caso, prendiamo come esempio il Comune di Ischia:
questo Ente ha stretto un contratto con una società (chiamiamola ProviderLocale), che a sua volta ha stretto un contratto con un Broker, che a sua volta si è rivolto ad Easynet per ospitare le macchine. Easynet ha investito soldi per preparare lo spazio, ho gestito le macchine e la connettività, ad un certo punto non ha più ricevuto soldi per questo servizio.
Come ogni normale figura commerciale, dopo aver reclamato i pagamenti e minacciato le disconnessioni, ha spento il servizio. Lineare. Se non pago l'ENEL, la corrente mi viene tagliata.
L'unica cosa che il comune di Ischia può fare è rivalersi su ProviderLocale, che a sua volta si rivolgerà a Broker per i danni. Broker, in quanto mancante nei confronti di Easynet, avrà il torto e dovrà pagare i danni.
se incominciamo a parlare di Pubblico Servizio, le cose si complicano: innanzitutto tutti i Provider dovrebbero essere nominati Incaricati di Pubblico Servizio, e già qui i Prefetti avrebbero non pochi problemi. Inoltre chi accetterebbe un incarico del genere? Ricordiamo che l'Interruzione di Pubblico Servizio (o l'omissione d'atti d'ufficio) è un crimine penale che vale qualche anno di galera. Un incarico coatto ai provider di questo tipo significherebbe che il 70% di costoro preferirebbero andare a fare altri mestieri meno onerosi, mentre chi rimane (i grandi provider) alzerebbero le tariffe di hosting/housing a livelli inimmaginabili.
Nell'articolo si dice di non togliere il servizio ad un'amministrazione comunale; se ciò fosse imposto per legge, e se io fossi un provider di connettività, mi guarderei bene dall'accettare amministrazioni pubbliche come clienti diretti, e imporrei delle clausole perché i broker che utilizzano la mia connettività non accettino queste tipologie di cliente. Come sempre, un diritto imposto dallo Stato non deve avere dei poliziotti eletti in modo coatto.
E poi come si fa con i provider esteri? Mettiamo i filtri come con la recente legge sui casinò online?
Evitiamo quindi di invocare altre leggi sull'Internet italiana, ne abbiamo già abbastanza, e abbastanza dannose. L'unica è controllare il fornitore prima di dargli un incarico: se devo pubblicare siti personali, va benissimo chi mi fa pagare 10 euro all'anno e di cui non conosco la topologia di rete. Ma se devo pubblicare un servizio importante, deve essere mia cura controllare a chi mi sto mettendo in mano, senza caricare oneri su chi, come in questo caso Easynet, ha fatto né più ne meno come avrebbe fatto chiunque altro commerciante creditore. |
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