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La fotografia nell'era digitale
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Autore Messaggio
blu-flame
Mortale devoto
Mortale devoto


Registrato: 17/12/06 12:02
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MessaggioInviato: 17 Dic 2006 12:39    Oggetto: Domande deneuronizzate Rispondi citando

Bislacche queste affermazioni:

1) Ha svilito l'arte fotografica. Oggi conta più essere bravi con i programmi di fotoritocco che dei buoni fotografi

Quello che si fa semplicemente (per es un fill in) in ripresa non e' detto che si riesca a fare in post o che sia altrettanto convincente o,ancora, che sia rapido da farsi.


2) L'era digitale è quella del falso. Praticamente non esiste foto su giornali, calendari e manifesti che non venga alterata al computer prima della pubblicazione

Be', persino i capi di stato sovietici si facevano taroccare sistematicamente le foto, non ultimo Gorby, senza digi. Ndo' sta la novita'


3) Moderno strumento di democrazia, il digitale ha consetito di avvicinare per qualità il mondo degli amatori a quello dei professionisti

MMMMMMMMmmmmmmmmnnn direi al limite l'opposto. una decorosa zenith con il 55 (150 euri in totale) non scatta foto poi molto diverse da una canon eos1 da 1000 euri se non equipaggiata da roba stramulticostosa che non tutti i pro hanno.
In digitale invece una eos1 DS da 7000 euroni ha una qualita' inferiore alla zenith ma comunque irraggiungibile da una digi che costa una cifra appena confrontabile con una compatta. Alias il digitale di qualita' e' molto costoso.

4) I vantaggi economici e tecnici dello scattare in digitale hanno riportato interesse nella fotografia, che in ambito non professionale stava soccombendo sotto la diffusione delle videocamere

assolutamente contorto: il mercato del video era gia' discendente...
vantaggi economici? forse nel 2006 e solo per le compattine! gli euro non piovono dal cielo.

hanno riportato interesse nella fotografia?
Hooo questo decisamente si, grazie all'immediatezza delle vecchie polaroid sommato alla ENORME pressione pubblicitaria hanno fatto ritornare in auge questa musa, anche se un pochetto stropicciata.
Ovviamente fra qualche anno il digitale potra darci anche qualita' e prezzo, stiamo aspettando.
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simonttx
Mortale pio
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MessaggioInviato: 19 Dic 2006 09:47    Oggetto: Oggi come ieri Rispondi citando

La fotografia, con l'avvento del digitale, ha seguito la stessa sorte della musica negli anni 80. Ricordo che arrivarono decine di strumenti con suoni in FM (Yamaha DX7 o Roland D80) che permettevano a noi giovani musicisti di iniziare subito a fare musica seria.

Poi la musica è rimasta, sono tornati prepotentemente gli hammond e le chitarre acustiche. I concerti dal vivo. Che oggi amiamo a dismisura.

E così succederà con la fotografia digitale: chi, grazie al rapporto prezzo/qualità del digitale entra nel mondo dell'immagine, domani si accorgerà della bellezza del rullino. E dello sviluppo.

Così la penso io.

Link personale -per altro già presente nel profilo utente- rimosso. C.f.r. regolamento N.d.chemicalbit
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marcOpera
Eroe
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MessaggioInviato: 19 Dic 2006 15:49    Oggetto: Rispondi citando

Ho scelto la prima...

Il massificare tutto ad ogni costo e sempre non mi ha mai attirato particolarmente.

Se non si ha la minima idea di quali siano le basi teoriche per scattare fotografie che, oltre a rappresentare un ricordo strettamente privato, possano essere di un qualche significato anche per altri osservatori, difficilmente si potranno realizzare delle immagini particolarmente interessanti.

Fortunatamente non basta un programma di fotoritocco per fare una bella foto: se al momento della ripresa si sono ignorate le più elementari regole di composizione, non ci si è curati minimamente della direzione e della qualità della luce, si è fatto un bel ritratto a mezzogiorno sotto il sole a picco, non sarà certo Photoshop a cambiare la sostanza dell'immagine ripresa.

L'avere ridotto il momento dello scatto ad un evento quasi casuale, "tanto poi con Photoshop (o chi per esso) metto le cose a posto", non aiuta certo a formare dei fotografi dotati di cultura fotografica.

E' quando si è davanti al soggetto che bisogna pensare, non dopo...

Per un paio d'anni ho tenuto dei corsi di fotografia presso il mio circolo fotografico, e devo ammettere che sono piuttosto soddisfatto dei risultati ottenuti: quelli che si sono appassionati all'argomento hanno migliorato notevolmente le proprie capacità, ed almeno adesso, anche se fanno ancora le solite foto di mogli/mariti/figli in villeggiatura, producono delle immagini che seguono una certa logica e dimostrano un certo buon gusto.

Avendo io sempre ed esclusivamente fatto diapositive (VELVIA), prima di passare al digitale, mi ero abituato da anni a stare attento a cosa inquadravo, agli elementi di disturbo ai lati del fotogramma, alla scelta dell'ora giusta del giorno, alla direzione della luce, alle ombre, all'esposizione che doveva giocoforza essere perfetta al momento dello scatto, senza la minima possibilità di post-produzione.

Dopo una palestra simile, il digitale è uno scherzo, e per un utente smaliziato si aprono innumerevoli possibilità, che però, secondo me, devono restare confinate nella correzione di dominanti, esposizione, contrasto ed eventualmente ritaglio o raddrizzamento (ah, l'astigmatismo, brutta bestia!).

Ma se un'immagine è scialba, non c'è fotoritocco che tenga!

Una cosa che aborro totalmente è l'elaborazione massiccia delle immagini in post-produzione, intesa come viraggi strani, collage di due o più immagini, coloritura di alcuni particolari in una foto B/N, eccetera.

Proprio la settimana scorsa sono stato invitato a fare il giudice in un concorso interno di un circolo fotografico: uno dei partecipanti ha cominciato a proporre foto troppo “sintetiche” (il mio commento è stato: “queste foto mi fanno venire in mente la pecora Dolly...”).

Alla quarta foto ho esclamato: “la prossima di questo tipo la sego”. Il concorrente ha dimostrato che anche con le foto più “tradizionali” ci sapeva fare eccome.

In definitiva, il mio credo è semplice: frequentare corsi, documentarsi, confrontarsi (pacificamente!) con altri fotografi, realizzare delle buone immagini già in fase di ripresa, limitarsi a modeste correzioni (non serve neanche Photoshop, basta il free Picasa).

Il digitale non migliora la qualità delle foto, più che altro aumenta a dismisura il numero di immagini mediocri, per non dire inguardabili: tanti più battesimi, il pargolo che muove i primi passi, prime comunioni, cresime, matrimoni e foto delle vacanze in circolazione, ma non certo migliori di quando si facevano su pellicola.

Fortunatamente chi spendeva 15 euro/anno per le foto delle vacanze, e trovava già interminabile un rullino da 36 pose, non penso si metta a scattare in digitale all'impazzata...

Ah, un'ultima cosa: non sarebbe male organizzare dei corsi, anche on-line, per insegnare agli aspiranti fotografi a SELEZIONARE le foto prima di seppellire il malcapitato di turno (normalmente parente) sotto una montagna, cartacea o no, di immagini sfocate, mosse o prive di qualsiasi interesse.

Ciaociao.

Marco
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Silent Runner
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MessaggioInviato: 20 Dic 2006 09:23    Oggetto: Rispondi citando

Caro Marco condivido in pieno le tue osservazioni ma non hai forse tenuto conto dell'aspetto ludico dello scattare fotografie. A me un rullino di 36 pose era un intoppo che mi costringeva ad interrompere gli scatti (in esterni usavo macchine motorizzate) ma so di molte persone che provano piacere proprio a raccogliere memorie visive di una realtà che si fa ogni istante più evanescente: so che la cosa può sembrare patetica ma l'Homo Ludens si distingue dagli animali che giocano per il fatto che egli si costruisce i suoi giocattoli.
Scattare foto è meglio che fumare, che giocare d'azzardo, che buttarsi da una rupe ed il minore impatto ambientale delle foto digitali garantirà un futuro migliore ai posteri di quelle inutili fotografie.
L'accostamento alla fotografia è un inizio non solo di una nuova forma di consumismo ma anche un'emancipazione dai prodotti precotti che il consumismo genera sotto forma di immagini pubblicitarie o di intrattenimento alle quali gli individui non possono accedere direttamente ne' controllare.
Gli animalisti dicono che è meglio scattare una foto al piviere dorato che tirargli una scarica di pallettoni. Io aggiungo che l'uomo deve tenere occupata in qualche modo la sua sterminata mente e, accostarsi alle immagini in proprio è molto meglio che naufragare nelle immagini prodotte appositamente da altri, per chiudere quella mente in una gabbia senza sbarre.
Ciao


L'ultima modifica di Silent Runner il 23 Dic 2006 14:28, modificato 1 volta
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zaefich
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MessaggioInviato: 22 Dic 2006 22:42    Oggetto: Rispondi citando

la 4..
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Stefano981
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MessaggioInviato: 02 Apr 2007 11:49    Oggetto: Rispondi citando

Anche io ho scelto la quarta.
Mi diletto di fotografia ed ho una Canon Eos 400d, devo dire che uso molto photoshop. Non ritengo però che una foto ritoccata sia per forza un falso, dipende da come la si ritocca; mi spiego, se io fotografo una ragazza abbondante e la faccio diventare un fuscello, allora si che è un falso, come anche tutt i i fotomontaggi. Se invece prendo una foto e ne aumento la nitidezza, saturo un po' i colori o faccio un crop non faccio altro che delle operazioni fattibilissime anche in camera oscura usando opportuni acidi. E poi non credete che le fotografie sui giornali o nelle pubblicità siano così belle per merito di Photoshop, dietro c'è un fotografo professionista che ha perso ore in studio per scattare una bella foto (posso dirlo perchè ne conosco uno, pensate che per fare una foto ad una sorpresina dell'ovetto kinder da mettere poi sulla scatola ci ha messo una mattina). Insomma, secondo me photoshop è utile per RIFINIRE, ma la bella foto bisogna saperla fare.
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nihal
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MessaggioInviato: 30 Apr 2007 15:01    Oggetto: Rispondi citando

Ho votato la quarta.
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Cybion
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MessaggioInviato: 30 Apr 2007 16:49    Oggetto: Rispondi citando

Anche io ho scelto la quarta..

Sono un'appassionata di fotografia dai tempi della mia (ormai lontana) adolescenza, in cui ho imparato a scattare foto con una macchina fotografica di non so che marca.. ma basti dire che l'obiettivo era a soffietto (se si dice così..)

oggi mi ostino a usare una reflex analogica della nikon, ma i rullini finiscono per depositarsi in un angolo del mio tavolo, per i risaputi costi di sviluppo.. ma forte è la tentazione di passare al digitale.. che di certo ha riportato la macchina fotografica nella mani di persone che per i suddetti costi se ne erano purtroppo allontanati..
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MessaggioInviato: 01 Mag 2007 15:17    Oggetto: Rispondi citando

Avevi una vecchia folding? Ma usavi pellicole 6x6 (formato 120 o 220) o le solite 24x36 come per le normali reflex?

Io ti consiglio comunque di provare con le digitali (ci sono macchine molto sofisticate con ottiche intercambiabili che si avvicinano per qualità alle vecchie reflex 24x36) perché il prezzo di produzione delle immagini è veramente molto basso (stampa a parte) la possibilità di intervenire con il ritocco infinitamente più grande e, cosa non trascurabile, la ricaduta sotto forma di inquinamento ambientale (per numero di foto scattare) è molto più bassa a causa del mancato uso di sviluppi chimici.
Anche le macchinette non professionali attualmente in commercio danno buoni risultati ad un costo (di acquisto della macchina) sopportabile. Consiglio però l'uso di batterie ricaricabili anche se è un po' più noioso perché vanno ricaricate spesso anche se non vengono usate ed hanno una minore autonomia, ma lo smaltimento delel medesime si riduce alquanto con effetti benefici anche sui costi d'esercizio.
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MessaggioInviato: 01 Mag 2007 16:14    Oggetto: Rispondi citando

non so se fosse una folding.. era di mio padre che la usava dagli anni Sessanta finchè non me ne sono appropriata io.. negli anni.. Ottanta-Novanta.., le pellicole eran le stesse che per le normali reflex.. ho continuato ostinatamente a usarla (faceva foto di qualità eccezionale..) finchè quello che io chiamo soffietto non si è definitivamente incastrato all'interno del corpo-macchina..

dopodichè ho vagolato con semi-automatiche per questione di costi finchè l'ultima automatica della Samsung non mi ha tradito nel momento topico in cui in una radura in un bosco sperduto ero riuscita a fotografare una coppia di caprioli, e proprio con quel rullino ha dato il peggio di sè, facendomi perdere tutto il mio "lavoro"..

dal 2003 ho la suddetta Nikon F55 analogica..
ma ammetto che ora sto sognando un'analoga ma appunto con ottica intercambiabile (un mio amico ne ha una della Nikon che trovo spettacolare).. ma i costi di acquisto sono per me non abbordabili al momento..
ogni tanto sento la tentazione di acquistare una digitale non professionale di quelle che dici, ma finisco sempre per rimandare perchè le mie aspirazioni mi portano a puntare alto... un po' troppo forse..

(concordo assolutamente per l'uso delle batterie ricaricabili..)
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MessaggioInviato: 01 Mag 2007 16:20    Oggetto: Rispondi citando

quarta anche per me Wink

anche se ho ancora una reflex, Mamiya ze semiautomatica.
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MessaggioInviato: 02 Mag 2007 01:54    Oggetto: Rispondi citando

Torno a dar completezza alla risposta a Silent:

la vecchia macchina fotografica che avevo era una folding (ho fatto una ricerchina via web... trovare il reperto archeologico nel remoto angolo di casa mia ove al momento giace è un'impresa al momento disperata..), son riuscita a ricordare che era una Voigtlander..
l'immagine più simile che ho trovato (ma temo che questa sia una 6x6 e non una 24x36 com'era la mia) è questa:

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MessaggioInviato: 02 Mag 2007 09:21    Oggetto: Rispondi citando

Ce l'hai ancora? Guarda che si può riparare abbastanza bene: sono macchine semplici con ottiche semplici ancora in grado di fare ottime fotografie. Io ogni tanto mi scatto qualche foto con la vecchia Rolley biottica mentre la enorme RB 67 della Mamya dorme sonni tranquilli perché la qualità delle pellicole e delle carte fotografiche è ormai troppo decaduta per giustificare l'uso di queste meravigliose SUV della fotografia analogica.

Se non hai troppo contante a disposizione l'acquisto preventivo di una piccola digitale (già con 3 megapixel ti riempi lo schermo) ti darà delle soddisfazioni inaspettate. Certo che la fotografia in manuale, scelta tempi diaframma ed esposizioni selettive è un'altra cosa ma se fra una passeggiata nel parco ed un viaggio in Colorado (Gran Canyon) la differenza è immensa, è preferibile una passeggiata nel parco piuttosto che starsene in casa a leggere televideo.
Uno strano paragone eh?
Già ma la fotografia digitale ti costringerà comunque a fare strani paragoni finché non t'abitui alla differenza che passa fra un camaleonte ed una scatola di matite colorate. Wink

(io avevo un camaleonte ma un giorno è esploso passando davanti ad una scatola di pastelli giotto)
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Cybion
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MessaggioInviato: 02 Mag 2007 15:38    Oggetto: Rispondi citando

In linea teorica dovrebbe essere ancora conservata in qualche angolo di casa mia..
purtroppo quando si è incastrato lo sportellino del soffietto, l'ho portata per la riparazione, ma evidentemente non ho scelto il posto giusto, han provato a forzarla ma credo che abbian fatto più danni che altro.. mentre lo sportellino è rimasto pervicacemente bloccato..
mi piacerebbe riuscire a farla riparare.. ti confesso che quando ho cominciato a vedere immagini di Voigtlander con il marchio scritto in quel tipico modo.. mi ha preso un colpo al cuore.. una sorta di madeleine in cui ho ripercorso in pochi attimi i momenti in cui stringevo tra le mani quella macchina che, ti confermo, faceva davvero ottime fotografie..
(scusa la domanda.. ma.. ti scatti foto con la Rolley significa che sei tu il soggetto degli scatti?? Rolling Eyes )

Vedrò di informarmi sulle digitali 3 megapixel, su tipologie e costi.. mi stai istigando..
perchè in effetti, con il tuo paragone un po' strano ma in fondo non troppo, io ora sto in casa a leggere il televideo perché aspetto di fare il viaggio in Colorado.. privandomi così delle sorprese che può riservare anche un parco..

poi in fondo.. posso continuare ad allevare il mio camaleonte pur dedicandomi anche alla scatola di pastelli.. almeno finchè non potrò passare ad una tavolozza degna di Van Gogh..
Wink
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SverX
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MessaggioInviato: 03 Mag 2007 10:04    Oggetto: Rispondi citando

RolleiFlex digitale... Rolling Eyes
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Cybion
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MessaggioInviato: 04 Mag 2007 14:09    Oggetto: Rispondi citando

SverX ha scritto:
RolleiFlex digitale


impressionante miniaturizzazione...

però.. non ha la cosa principale delle macchine "storiche": il corpo macchina che impari a conoscere talmente bene che ne ritrovi ogni piccolo graffio anche al buio.. la sua corposità tra le mani.. e poi il peso di un oggetto che senti contro il fianco mentre ti arrampichi su una montagna.. o ti apri il passaggio in mezzo a rovi intrecciati in un fitto bosco.. no no.. sarò una nostalgica.. ma per me la macchina fotografica deve essere "fisicamente presente"..

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SverX
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MessaggioInviato: 04 Mag 2007 14:15    Oggetto: Rispondi citando

Cybion ha scritto:
... sarò una nostalgica.. ma per me la macchina fotografica deve essere "fisicamente presente"...


piombala! Wink
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grunto
Eroe
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MessaggioInviato: 10 Ott 2007 11:50    Oggetto: Rispondi citando

L'arte è una realtà molto complessa e neanche i regimi totalitari, secondo me, riescono a svilirla.
La falsificazione è solo più facile, più alla portata di tutti ma trovo che sia irrilevante.
Il digitale ci consente, per esempio, di conoscere in tempo reale fatti che accadono in parti lontanissime del mondo dove non esiste democrazia, poi sta a noi interagire ed aprire eventualmente un dibattito democratico ma non vedo relazione con amatori e professionisti della fotografia.
Ritengo che l'interesse nella e per la fotografia sia una pratica attiva, sia per chi ne studia origini e significati sociali che per chi la applica con cognizione di causa qualunque sia il suo scopo, per gli altri non credo che si possa parlare di vero e proprio interesse; certamente è un buon affare per le industrie che sono le maggiori interessate.
Non sono del tutto convinto del minore impatto ambientale a causa della grande quantità dei laboratori di stampa ed allo stesso tempo della grande massa di oggetti prodotti che risulta poi difficile se non impossibile smaltire.
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MessaggioInviato: 11 Ott 2007 09:33    Oggetto: Rispondi citando

Nota:
Il minore impatto ambientale si riferiva, a partità di numero di scatti, al minor uso di sostanze chimiche per lo sviluppo e stampa di fotografie che oggi vengono visualizzate sui monitor o stampate a secco con le proprie stampanti ed alla minore produzione industriale di pellicole fotografiche. Very Happy
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MessaggioInviato: 11 Ott 2007 14:57    Oggetto: Rispondi

Silent Runner ha scritto:
Nota:
Il minore impatto ambientale si riferiva, a partità di numero di scatti, al minor uso di sostanze chimiche per lo sviluppo e stampa di fotografie che oggi vengono visualizzate sui monitor o stampate a secco con le proprie stampanti ed alla minore produzione industriale di pellicole fotografiche. Very Happy

Su questo sono ovviamente daccordo con te ma, pur non avendo dati certi, credo che il digitale, massificando la fotografia, abbia aumentato la quantità di materiale di scarto immesso in circolazione (macchine digitali supporti digitali ecc.) e parlando di impatto ambientale penso che ci si debba riferire ad un processo globale. Trovo l'uso del digitale inevitabile come l'uso dell'automobile per esempio ma non vedo di buon occhio nessuno dei due.
Wink
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