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Silent Runner Supervisor sezione Chiacchiere a 360°


Registrato: 16/05/05 10:17 Messaggi: 24078 Residenza: Pianeta Terra
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Inviato: 23 Gen 2007 21:22 Oggetto: Cosa sono i media tradizionali e l'informazione, oggi? |
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Proviene da qui - Gateo
Prima domanda:
Quali sono, oggi, i media "tradizionali"? (badate bene non è una domanda idiota)
Seconda domanda:
Che cosa vogliamo intendere, oggi, per "informazione"? (anche questa è una domanda da 100 milioni di Euro) |
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arizona69 Eroe

Registrato: 10/03/06 21:59 Messaggi: 66 Residenza: Padova
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Inviato: 23 Gen 2007 22:36 Oggetto: Domande difficili, anzichenò |
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Difficile pensare che le (tue) domande possano essere idiote, Silent Runner..
Più facile invece, per questioni del genere, siano banali le risposte.
Ad ogni modo, IMPO, per media "tradizionali" in Italia vanno intesi, purtroppo, radio, tv e carta stampata.
Tutti e tre in blocco.
E dico purtroppo, perché quel "tradizionali" (ovviamente sempre a mio parere) porta con sé in questo caso solo sfumature negative.
Mi spiego meglio.
- Manca (salvo casi limitati) interattività col pubblico, i lettori, gli ascoltatori
- I filtri all'ingresso ed al commento sono fortissimi
- L'esser di parte e parziali è la norma
- Il controllo esercitato da lobby di varia natura è onnipresente
- C'è scarsissima attenzione nei confronti del web se non per cannibalizzare notizie ed attenzione in modo prevalentemente non adeguato (quando non fraudolento)
Non basta aprire una edizione online di un quotidiano per poter dire di aver fatto vera innovazione.
Certo è un principio, un aiuto alla comunicazione. Cosa ben diversa però è crederci realmente, investendo tempo e risorse, aprendosi al mondo di fuori. Rendersi conto che il mettersi in connessione profonda col pubblico vuol dire
- porre in discussione sé stessi, continuamente
- dare valore strategico agli apporti esterni
Le principali testate americane stanno puntando molto sulle rispettive piattaforme online.
A riguardo desidero segnalare questo interessante post su Reporter Diffuso, con dati e riflessioni sul fenomeno.
Al solito, non è tutto oro quel che luccica, ma se non luccica niente..
Citazione: | Perché MSNBC ha aperto un altro blog? Perché i pincipali giornali online del mondo sono così interessati ad acquistare piattaforme e reti di blog, ad integrare i blog nei propri siti, a realizzare progetti sui blog, a creare alleanze con la blogosfera più influente? Perché oltre ai mille ragionamenti filosofici che conosciamo, i blog, se fatti bene, se seguiti bene, se impostati bene, fanno traffico.
Traffico >> advertising >> $$$ |
Che cosa sia "informazione", forse è domanda ancora più difficile, per la soggettività insita nella definizione.
A mio avviso dovrebbe essere cultura. E con questo molta dell'attuale programmazione "di evasione" c'entra piuttosto poco.
Ci si può domandare cosa non sia informazione: molte delle notizie di cronaca, in particolare cronaca nera, non sono neanche informazioni. Spesso sono fatti che sarebbe meglio tacere. O per lo meno dei quali sarebbe opportuno dare dettagli solo dopo attenta analisi ed autorizzazione delle parti coinvolte. Mi viene in mente l'avviso di garanzia e mi fermo qui prima di andare troppo off topic. |
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Silent Runner Supervisor sezione Chiacchiere a 360°


Registrato: 16/05/05 10:17 Messaggi: 24078 Residenza: Pianeta Terra
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Inviato: 25 Gen 2007 13:46 Oggetto: |
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Se queste tue risposte sono banali...
Vedo che sei ben informato e che hai le idee piuttosto chiare.
Sento una sorta di delusione di fondo, come per un tradimento d'amore (ma mi scuserai se uso questo paragone preso in prestito dal genere paraletterario che si incontra nei romanzi di Liala) anche se parlo d'amore per una certa qualità della verità proposta e dei relativi canali.
La verità come ben sappiamo, non esiste. Esistono piuttosto due possibili elementi, due "forme" dell'essere che derivano dalla interpretazione personale dei fatti e dalla cosiddetta "cronaca oggettiva". La prima si fonda sulla "filtrazione" attraverso stratificazioni di valori e di preferenze emotive, culturali, ideologiche (che in parte rientrano ma non del tutto nella seconda dell'elenco) che possono portare con sé pregiudizio ed altre erroneità che qui non voglio approfondire. L'altra, la cronaca oggettiva, la descrizione degli eventi e dei fatti, è anch'essa portatrice insana di soggettività. E' noto come la credibilità oggettiva delle testimonianze oculari sia assai fragile e brumosa, purtroppo sopravvalutata e spesso decisiva per la definizione da tutti accettata come rispondente a realtà.
Io stesso ho avuto il modo di verificare la fragilità della testimonianza oculare e, pur essendo in perfette condizioni di salute e lucidità, ho tutt'oggi notevoli difficoltà ad accettare come corretta la memoria di un incredibile incidente stradale accaduto davanti ai miei occhi mentre ero fermo ad un semafofo. Pur non avendo subito alcuno choc emotivo o fisico (l'incidente si è risolto senza feriti) conservo una memoria assolutamente lacunosa e inadeguata all'evento che, per sua natura aveva raccolto la mia massima attenzione.
Notizie e media.
E' come dire prede e predatori.
Chi appare il più debole in realtà è il più forte. La notizia, "preda" della voracità dei media, Scoop, prurigine, manipolazioni propagandistiche, demagogiche e velleitarie non minano la sicurezza delle notizie, pur nutrendosene per motivi di sopravvivenza.
Il tema è complesso e mi fermo qui per respirare e rileggermi attentamente il tuo commento per poterlo commentare come meriterebbe e come fin qui non ho fatto. |
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arizona69 Eroe

Registrato: 10/03/06 21:59 Messaggi: 66 Residenza: Padova
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Inviato: 25 Gen 2007 15:38 Oggetto: re |
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In rete, riguardanti cose ben diverse dall'argomento del post, ho di recente trovato un paio di frasi ispirate che ben riassumono (al solito, IMPO) alcuni dei concetti espressi fin qui.
Citazione: | "Certe volte mi stupisco della relatività del pensiero, del fatto che la realtà sia solo percezione (e quindi soggettiva per definizione) e che coesistano tante realtà quanti sono i cervelli nel mondo?" |
Citazione: | "Un mendicante, solo un povero mendicante, si avvicina a Voi Signori e invece dei vostri denari, vi chiede, Verità! date la Verità! solo un po? di Verità..." |
Sulla sicurezza delle notizie nutro profondi dubbi. Persino i fatti, che dovrebbero essere certi ed oggettivi per definizione, spesso non si rivelano tali.
Volendo allargare e filosofeggiare (e sdrammatizzare un po'), quali certezze abbiamo in realtà? Forse, un giorno, neanche più la morte  |
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arizona69 Eroe

Registrato: 10/03/06 21:59 Messaggi: 66 Residenza: Padova
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Inviato: 25 Gen 2007 16:19 Oggetto: sorpresa ed interesse |
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Le sorprese, in particolare se simpatiche, sono sempre una bella boccata d'aria.
E poi si vede che me la sarò meritata!
(e qui qualche idea in proposito viene anche a me)
Certo che, se fosse un riferimento ad un vecchio post, ci sono persone con la memoria lunga!
Che dire?
L'interesse dimostrato.. mi lusinga  |
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CptHook Eroe in grazia degli dei

Registrato: 14/07/05 14:25 Messaggi: 153 Residenza: Provincia di Roma
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Inviato: 25 Gen 2007 16:29 Oggetto: |
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Io credo che il problema sia da inquadrare anche nell'ambito dell'aumentata velocità di trasmissione delle informazioni, tipica del nostro tempo.
Fin quando un evento veniva riportato attraverso i pochi giornali (che avevano relativamente meno scopo di lucro) c'era abbastanza tempo per digerire una notizia e, verificandola, trasformarla in informazione.
Poi, con l'avvento di telegrafo, telefono, radio, televisione, telex, fax, posta elettronica, webnews (spero di aver rispettato l'ordine cronologico), è aumentata a dismisura sia la velocità che la quantità di eventi che si potevano diffondere.
Contemporaneamente è aumentato l'interesse verso la proprietà dei mezzi di informazione che consentiva anche di ricevere in anticipo su eventuali concorrenti una notizia che poteva far guadagnare o perdere un sacco di soldi.
Da non sottovalutare inoltre il fatto che la gestione dell'informazione ha prodotto una serie di figure che hanno cominciato ad avere notevole rilievo ed importanza nella società. In questo modo sono nati i primi "opinion makers" che, indubbiamente, sono stati i capostipiti di un certo giornalismo d'assalto oggi, purtroppo, eccessivamente diffuso.
Da qui il protagonismo di molti pretesi giornalisti e la loro tendenza al "colpo" giornalistico che dà risalto alla persona, fa aumentare la tiratura, i soldi del proprietario e, in ultima analisi, lo stipendio del giornalista.
Insomma, "Sbatti il mostro in prima pagina" tanto, alla fine, possiamo sempre pubblicare, a cose ormai dimenticate, una smentita che pochi leggeranno.
Dall'altra parte la velocità media della capacità critica della gente comune non è aumentata in proporzione. La cultura reale e approfondita non è aumentata, tutt'altro, in quanto la televisione ha cominciato a dispensare la cultura dell'immagine e non dell'elaborazione del pensiero.
Leggendo un libro il cervello elabora, in maniera critica, immagini proprie, crea cioè le proprie rappresentazioni del reale che poi potrà eventualmente riscontrare o meno, approfondendo quindi il processo di apprendimento e di sintesi "creativa".
Subendo un'immagine il cervello non crea una propria elaborazione ma prende semplicemente atto, in maniera acritica, di quello che vede.
Insomma, le immagini spesso forniscono solo "soluzioni pre-confezionate"; nel momento in cui non c'è stata la visione di un'immagine spesso viene a mancare la soluzione ad un problema.
Al contrario la cultura del libro, proprio per il suo processo specifico, consente di distaccarsi dalla visione delle singole cose e affrontare un problema nuovo con mentalità più aperta e critica, giungendo di solito ad elaborare una soluzione.
Tutto questo per dire che, secondo me, se l'informazione che riceviamo è scadente ciò è, in parte o in toto, colpa dell'essere di bocca buona, dell'accontentarsi (forzatamente, per mancanza di cultura, per ignoranza) di ciò che ci viene propinato.
Se aggiungiamo che il controllo dell'informazione si è rivelata, negli ultimi 150 anni (almeno) un potente strumento di manipolazione delle masse ecco che forse abbiamo almeno un abbozzo di risposta alla domanda iniziale. |
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Silent Runner Supervisor sezione Chiacchiere a 360°


Registrato: 16/05/05 10:17 Messaggi: 24078 Residenza: Pianeta Terra
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Inviato: 25 Gen 2007 16:43 Oggetto: |
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Il controllo dell'informazione è sempre stato un cruccio per le classi dominanti, tantopiù se sono fortemente dominanti.
Quello che fin qui ho letto è (vedo) condiviso da molti, se ne parla un po' dappertutto, anche in tivù, nella tivù che contribuisce ad abbassare il livello culturale degli spettatori e la qualità sempre più scarsa dei Tiggì
Il problema dunque dov'è secondo voi? Nella testa della gente vittima di un imprinting ormai universale che coinvolge tutte le classi sociali (ormai in via si estinzione a causa del rimescolamento dato dalla circolazione del denaro e non della cultura che un tempo si accompangava ad esso -nel senso che ogni classe sociale aveva, oltre ad una sua disponibilità economica, la relativa stratificazione culturale dalla quale attingere i valori che la proteggevano dal meticciato [non etnico-biologico] che oggi imperversa nel mondo occidentale e non solo-) oppure nella stocasticità voluta o non voluta che in qualche modo sembra far oscillare l'insieme degli eventi e delle maree montanti, ondivaghe e persecutorie che hanno trasformato la conflittualità ideologica in pre-conflittualità fondata sul reperimento (futuro) delle risorse? |
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CptHook Eroe in grazia degli dei

Registrato: 14/07/05 14:25 Messaggi: 153 Residenza: Provincia di Roma
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Inviato: 25 Gen 2007 17:20 Oggetto: |
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Silent Runner ha scritto: |
Il problema dunque dov'è secondo voi? Nella testa della gente vittima di un imprinting ormai universale che coinvolge tutte le classi sociali (ormai in via si estinzione a causa del rimescolamento dato dalla circolazione del denaro e non della cultura che un tempo si accompagnava ad esso - nel senso che ogni classe sociale aveva, oltre ad una sua disponibilità economica, la relativa stratificazione culturale dalla quale attingere i valori che la proteggevano dal meticciato [non etnico-biologico] che oggi imperversa nel mondo occidentale e non solo)
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Il discorso si fa molto lungo, complesso e articolato. Quanto tempo abbiamo?
Io ho una mia personalissima teoria che ha origini molto lontane nell'evoluzione. Mi spiego:
io credo che, secondo una linea "naturale" tutti gli esseri viventi tendano, per quanto loro possibile, a muoversi secondo le linee di minor resistenza.
Se ci pensi è anche abbastanza ovvio (almeno per me): la linea di minor resistenza è quella che consente di risparmiare energia necessaria all'espletamento della funzione vitale che è l'obiettivo primo della natura. Vivere per continuarsi, a qualunque costo.
Senza farla troppo lunga: qualunque essere vivente, se il suo comportamento "naturale" non è modificato da costrizioni esterne, tenderà sempre alla soluzione meno faticosa che è, appunto, quella che fa consumare meno energia.
Ovviamente le implicazioni di questo concetto sono moltissime e non tutte piacevoli, ma questo ci porterebbe troppo lontano.
Conseguentemente, secondo me, in mancanza di "educazione" (forma "innaturale" di coercizione, sia pure volta a fin di "bene" nell'accezione comune del termine; un'altra può essere la democrazia) l'essere vivente non farà lo sforzo, per esempio, di chiudere la televisione e mettersi a fare tutte le ricerche necessarie per appurare quanto verosimile sia quello che gli hanno propinato.
Come tu fai giustamente (secondo me) osservare la mancanza attuale di separazioni culturali più o meno nette (tralascio la considerazione economica, per il momento), che sono/erano comunque il prodotto di "coercizioni" applicate sull'individuo, magari in virtù dei "doveri" connessi al "rango", può essere sicuramente considerata una causa.
Infatti, se io sono soddisfatto, non sento il bisogno di avere/sapere di più; se i miei standards di necessità culturale vengono soddisfatti dal Grande Fratello o da Novella 2000 o Eva 3000, se non sono stato "innaturalmente" obbligato a cercare di più, secondo la mia "naturale" linea di minor resistenza io mi accontento e mi ritengo felice.
Non so se ti ho risposto... |
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arizona69 Eroe

Registrato: 10/03/06 21:59 Messaggi: 66 Residenza: Padova
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Inviato: 25 Gen 2007 17:30 Oggetto: |
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@ CptHook
Sono d'accordo su alcuni punti e conclusioni, meno su altri.
Citazione: | "Subendo un'immagine il cervello non crea una propria elaborazione ma prende semplicemente atto, in maniera acritica, di quello che vede." |
L'immagine, la vista, sono precedenti al linguaggio, ed al documento scritto.
Personalmente, mentre guardo un film (immagine), anche quando non c'è il commento sonoro, sono.. in viaggio. Questa è la mia sensazione.
E quando tutto finisce, spesso mi sento cambiato.
Citazione: | "Impara ogni giorno qualcosa di nuovo e tra un mese sarai una persona differente". |
Si può apprendere tramite i sensi, tutti.
L'elaborazione fa parte del processo cognitivo. Certo, in modo differente da persona a persona.
Temo comunque che chi non apprende dall'immagine non farebbe molti sforzi neppure col testo scritto.
Tutto può trasformarsi in un viaggio per la nostra mente, e come tale in evoluzione. Perché ciò avvenga bisogna avere un minimo di coscienza di sé, e desiderio di conoscere e capire.
Questo richiede quello che probabilmente alcuni ritengono sforzo inaccettabile, altri faticoso, altri ancora processo naturale.
In ogni epoca umana ci sono stati individui che si sono sentiti spinti ad andare al di la delle colonne d'Ercole, ed altri a cui ciò non interessava (tralascio dal ragionamento chi avrebbe voluto ma ne era impossibilitato).
In parte può forse esser dovuto all'educazione ricevuta da un precettore. A parer mio però, è (anche) istinto naturale.
Quello che nell'attuale società, e con i tanti mezzi a nostra disposizione, continua a non cambiare, è l'indifferenza, nelle sue varie declinazioni. |
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