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Gateo Dio maturo
Registrato: 17/11/03 18:16 Messaggi: 12379
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Inviato: 13 Mar 2007 16:13 Oggetto: |
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chemicalbit ha scritto: | Gateo ha scritto: | E' evidente anche che Asimov, la terza legge, l'ha un po' buttata li'. | Perché?
"Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché questa autodifesa non contrasti con la Prima e la Seconda Legge." | Ti pare una cosa da precisare?
Altrimenti temeva facessero la fine dei lemmings?
Tra l'altro mi pare salti fuori solo in due racconti quella legge li', poteva inventarsene una piu' produttiva, tipo "i robot non possono riprodursi": ci tirava fuori una ventina di libri, altroche'! |
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chemicalbit Dio maturo
Registrato: 01/04/05 17:59 Messaggi: 18597 Residenza: Milano
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Inviato: 13 Mar 2007 17:10 Oggetto: ancora su Asimov |
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Gateo ha scritto: | chemicalbit ha scritto: | "Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché questa autodifesa non contrasti con la Prima e la Seconda Legge." | Ti pare una cosa da precisare?
Altrimenti temeva facessero la fine dei lemmings? | Tu dici per la parte "Un robot deve proteggere la propria esistenza"
ma la legge non stabilisce quello.
La parte importante è quella seguente, cioè limita la possibilità di roteggere la propria esistenza, solo "purché questa autodifesa non contrasti con la Prima e la Seconda Legge."
Questo tutela gli umani (fifoni, spavantati dalla novità dei robot, potenzialmente priocolosi senza le tre leggi della robotica)
Con le tre leggi della robotica, e in particolare con la terza, non potrà esserci un robot egiosta che pur di "proteggere la propria esistenza" disubbidisca o rechi un danno o laschi che un danno venga arrecato ad un umano.
Gateo ha scritto: | Tra l'altro mi pare salti fuori solo in due racconti quella legge li', | Ora non ricordo con esatteza,
ma penso in unnumero maggiore: è sfruttata per realizzare quei tipici "conflitti" che mettono in crisi i robot, costringendoli a fare delle scelte in base alle tre leggi, in modo da portare alla soluzione del problema, in cui i protagonisti si sono imbattuti.
Gateo ha scritto: | , poteva inventarsene una piu' produttiva, tipo "i robot non possono riprodursi": ci tirava fuori una ventina di libri, altroche'! | Ancora di più se metteva "i robot pososno riprodursi"
Tra l'altro nei libri centrali del "Ciclo dei robot" (romanzi, che sono ambientati parecchio dopo i racconti sui robot), "Il sole nudo" e "I robot dell'alba" , Asimov tratta anche il tema della sessualità nella civiltà progredita e robotizzata dei mondi sapziali. |
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axlman Dio minore
Registrato: 19/10/06 16:58 Messaggi: 582 Residenza: l'Universo più scalcinato del Multiverso
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Inviato: 13 Mar 2007 18:27 Oggetto: |
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Guardate che Asimov l'ha detto chiaro e tondo perché ha inventato, con l'aiuto di Campbell, e da dove vengono le tre leggi dei robot (che poi sono quattro, la legge zero la dimenticano sempre tutti).
Fino ad Asimov, nella fantascienza i robot (sarebbe meglio dire androidi, visto che robot sono tutti i macchinari automatici che ormai da decenni vengono abitualmente usati nelle fabbriche) erano sempre visti come una minaccia o qualcosa che sfugge al controllo. Lui invece ha, secondo me giustamente, pensato che quando verranno realizzati dei robot più o meno umanoidi, essi verranno pensati e realizzati come macchine, complesse ma pur sempre macchine, e che, come qualsiasi macchina, saranno dotati di sistemi di sicurezza.
Le tre leggi originali non sono altro che le tre leggi degli utensili, che vengono abitualmente rispettate nella realizzazione di un utensile anche se non sono state formalizzate prima di Asimov, e cioé:
? un utensile deve essere progettato in modo che possa essere usato senza recare danni a chi lo usa (se devi usare una lama, ci metti il manico e un'elsa)
? un utensile deve essere utile allo scopo per cui è stato progettato, fatta salvo che non danneggi chi lo usa
? un utensile deve durare nel tempo, svolgendo adeguatamente il suo lavoro, il più a lungo possibile, fatto salvo che svolga bene il suo lavoro e in sicurezza per chi lo usa
Il problema dei diritti dei robot si pone nei racconti, e si porrà nella realtà, se e quando i robot passeranno da semplice macchina ad entità senziente, intelligente e autocosciente, che in quanto tale pretenderà, a ragione, gli stessi diritti umani (vedi "L'uomo bicentenario").
Anche riguardo la "sindrome di Frankenstein" Asimov non ha fatto che inserire quella che è una peculiarità della storia umana, il sospetto verso la novità e l'inerzia nell'accettare novità, senza voler fare alcun tipo di moralismo.
Già da tempo l'automatizzazione, che toglie lavoro agli umani, non è vista di buon occhio in moltissimi posti.
Naturalmente essendo Asimov un ottimo scrittore, volente o nolente, nei suoi racconti ognuno può leggere più livelli, dare più interpretazioni e giungere a riflessioni che magari non erano nelle intenzioni dell'autore (e che comunque sono benvenute).
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chemicalbit Dio maturo
Registrato: 01/04/05 17:59 Messaggi: 18597 Residenza: Milano
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Inviato: 13 Mar 2007 18:49 Oggetto: |
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axlman ha scritto: | le tre leggi dei robot (che poi sono quattro, la legge zero la dimenticano sempre tutti). | shhh!!! non spoilerare ...
axlman ha scritto: | Lui invece ha, secondo me giustamente, pensato che quando verranno realizzati dei robot più o meno umanoidi, essi verranno pensati e realizzati come macchine, complesse ma pur sempre macchine, e che, come qualsiasi macchina, saranno dotati di sistemi di sicurezza.
Le tre leggi originali non sono altro che le tre leggi degli utensili, che vengono abitualmente rispettate nella realizzazione di un utensile | Facile a dirsi, meno facile a farsi.
Nel progettare un utensile, ad es. tagliente, lo puoi fare in modo che abbia una protezione di sicurezza in modo che un umano non possa mettere la mano lì.
Ma i robot a cervello positronico di Asimov capiscono che una certa loro azione (o inazione) potrebbe causare o non causare un danno ad un uomo.
(Quando gli umani stessi a volte non si rendono conto che una certa azione potrebbe essere pericolosa) |
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axlman Dio minore
Registrato: 19/10/06 16:58 Messaggi: 582 Residenza: l'Universo più scalcinato del Multiverso
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Inviato: 13 Mar 2007 18:57 Oggetto: |
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Guarda, stavo modificando il mio messaggio quando hai inviato il tuo, aggiungendo:
Rispetto ad un semplice utensile, con i robot i problemi, nei racconti come nella realtà, sorgono quando si cerca di rendere i robot più flessibili e si cerca di dargli capacità decisionale propria a seconda delle situazioni (meglio pochi danni a tanti o grandi danni a un singolo? meglio dannegiare più persone "insignificanti" o "cattive" che una "geniale" o "buona"? ecc?)
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P.S.
Che lui abbia ragionato come ho detto non c'è dubbio, lo scrive lo stesso Asimov, non è un'illazione mia.
Il mio giudizio si limita al fatto che secondo me il suo è un ragionamento corretto. |
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Gateo Dio maturo
Registrato: 17/11/03 18:16 Messaggi: 12379
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Inviato: 14 Mar 2007 17:46 Oggetto: |
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Avete notato che windows si guarda bene dal rispettare le tre leggi della robotica? |
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Silent Runner Supervisor sezione Chiacchiere a 360°
Registrato: 16/05/05 09:17 Messaggi: 23528 Residenza: Pianeta Terra
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Inviato: 15 Mar 2007 01:32 Oggetto: |
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Sì. Windows conosce solo una legge: quella di Murphy.
Se una cosa può andar male lo farà. |
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axlman Dio minore
Registrato: 19/10/06 16:58 Messaggi: 582 Residenza: l'Universo più scalcinato del Multiverso
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Inviato: 15 Mar 2007 20:09 Oggetto: |
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