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Le vendite online in Italia non decollano
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Autore Messaggio
Zeus News
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MessaggioInviato: 25 Mag 2007 22:26    Oggetto: Le vendite online in Italia non decollano Rispondi citando

Commenti all'articolo Le vendite online in Italia non decollano
Sei anni dopo lo scoppio della bolla della new economy, le vendite online di beni di consumo durevoli deludono anche i più pessimisti. Il sistema basato sui centri commerciali tiene i consumatori sotto scacco.


Confronto tra vendite tradizionali e online in dieci paesi europei
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{Giuliano}
Ospite





MessaggioInviato: 26 Mag 2007 04:59    Oggetto: E' una questione puramente economica Rispondi citando

I miei acquisti li effettuo sia in rete che presso i centri commerciali. In pratica se il medesimo articolo è presente in ambedue le realtà, i centri commerciali sono nettamente più a buon mercato. Questo per quanto riguarda l'e-commerce italiano, mentre sui siti stranieri a volte i prezzi sono più convenienti, ma bisogna fare i conti con il costo del trasporto che a volte inficia il tutto. Il discoso decade per gli articoli che si trovano solamente in rete dove la disponibilità è veramente ampia.
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marcelloby
Eroe
Eroe


Registrato: 14/12/06 09:44
Messaggi: 44

MessaggioInviato: 26 Mag 2007 15:23    Oggetto: Rispondi citando

Personalmente faccio acquisto e vendite su Ebay con regolarità, anche se in modo del tutto amatoriale (vendo quello che non mi serve e compro quello che mi serve). ho finora osservato:

* ho venduto solo all'estero: evidentemente in Italia il rischio fregatura è percepito come più elevato (i miei feedback sono buoni per fortuna); dal mio punto di vista è un problema degli acquirenti, non dei venditori (austriaci, francesi e inglesi si sono fidati del mio indirizzo italiano);
* le spese postali incidono in modo notevole sulla convenienza complessiva degli acquisti. Secondo me è questa la vera remora al decollo degli acquisti via internet, e ti invito ad occupartene.

C'è un'altra chiave di lettura, basata sui gusti delle persone. io credo che gli italiani tendenzialmente preferiscano i centri commerciali, perché possono vedere e toccare ciò che comprano. La cosa non è nè stupida nè banale: da noi non c'è la tradizione del cliente "re" dello shopping; se compro un prodotto via internet e poi non funziona, devo sostenere altre spese postali per restituirlo, chissà quanto ci mettono a cambiarlo / a restituirmi i soldi etc. e il tempo è denaro per noi come per i cechi o i britannici.

Secondo me la scarsa diffusione del commercio online e le sue conseguenze (prezzi più alti online che nei negozi, per esempio, il che sembra paradossale, ma non lo è affatto) sono una conseguenza dei gusti di shopping degli italiani, non una causa come il tuo articolo sembra suggerire. Inoltre il commercio online è pieno di pagliacci o banditi (per esempio, quelli che ordinano gli oggetti dal loro grossista dopo che tu li hai già ordinati e pagati, lucrando sulla differenza di cassa). Siccome sulla rete è difficile discriminare tra venditori buoni e venditori cattivi, salvo poche eccezioni ormai consolidate quali MediaWorld e Eprice (provati entrambi e funzionano bene), ecco che in linea di massima l'italiano medio, quello che usa Microsoft Vista "perché è nuovo" per intenderci, al contempo se ne sta lontano dagli acquisti on line.


Aggiungo che negli anni '70 le vendite postali erano quelle tipo Postal Market che riguardavano quasi esclusivamente abbigliamento, tendenzialmente di qualità medio-bassa; e anche in quel caso la convenienza rispetto al negozio era tutta da verificare.
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{luca}
Ospite





MessaggioInviato: 26 Mag 2007 19:15    Oggetto: magari i prezzi fossero piu' convenienti!!!!! Rispondi citando

Compro poco online ma piu' che volentieri. Specialmente su ebay ma non solo.
Il problema e' uno, e' grosso ed e' sempre lo stesso: le cose costano come a negozio o poco meno. Ed inoltre se sono DOA (tradotto: Morte all'arrivo) bisogna rimandarle indietro pagando le spese di spedizione.

Vediamo un po' per punti le mie esperienze e considerazioni:
- Molte cose costano addirittura piu' dei negozi. Cercavo una motherboard per il mio pc e mi sono imbattuto su ebay in prezzi che erano tutti molto piu' alti del negozio sotto casa. Ho scritto a qualcuno di loro indicando il sito del negozio cosi' che potessero controllare la veridicita' di quanto stavo dicendo: pochi hanno risposto e tutti piccati genere "se non ti stanno bene i miei prezzi gira al largo e non scocciare". Solo uno ha avuto l'onesta di riconoscere che "forse il mio fornitore e' un po' esoso, hai fatto bene a segnalare, cerchero' di strappare un prezzo migliore...."

- Quando nelle varie catene o nei centri commerciali ci sono le promozioni, spesso sui modelli vecchi per l'imminente arrivo dei nuovi, i prezzi crollano e si possono strappare buone offerte mentre la mia esperienza sui siti mi dice che non ho mai visto superpromozioni con oggetti a prezzi sensibilmente inferiori. I prezzi stanno al solito quei 20-30 euro in meno ma per le cose grosse (frigo, televisore, condizionatore) pagare la spedizione annulla quasi tutta la convenienza dello shop online.

- Acquistare all'estero, specie fuori dall'europa conviene tantissimo. Cina, hongkong, a volte vietnam e corea hanno prezzi incredibili. Peccato che con la tassazione doganale (25% totale sul prezzo dell'oggetto+le spese di spedizione) la convenienza sfumi miseramente nella maggior parte dei casi. E senza contare le sfighe varie tipo:
oggetto arrivato, disguido postale, oggetto rispedito al mittente (successo ad un mio collega, spese di spedizione da ripagare, oggetto rimasto al venditore) oppure oggetto non conforme o difettoso o guasto totalmente oppure truffa, soldi incassati e merce mai arrivata.

Poi non parliamo dei corrieri, dei trasportatori, delle poste italiane e della dogana (1 giorno da Hongkong a Parigi, qualche ora fino a Malpensa, 40 giorni fino a Roma).
Ho ordinato un monitor LCD in Francia. Quando e' arrivato il polistirolo dell'imballaggio non esisteva piu', si era tutto sbriciolato dalle botte che aveva preso il pacco. Ad un mio collega stavano consegnando un tv lcd 40", il corriere l'ha buttato giu' dal camion senza farsi troppi problemi.

In conclusione, senza voler essere disfattista perche' e' ovvio che online si risparmia qualcosa, arrivo quasi a meravigliarmi che ben il 3% degli italiani faccia acquisti fuori dai negozi sfruttando internet.
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{Filippo}
Ospite





MessaggioInviato: 27 Mag 2007 06:39    Oggetto: Organizzazione vendite Rispondi citando

Abito in un piccolo paese e comprerei on-line.
Ma chi mi porta la merce non può pensare che stia in casa ad aspettare di mattina quando lavoro! E se non mi trova non può pensare di lasciare in deposito la merce a 40 km da casa mia.
E se chiedo al venditore di usare la Posta (ufficio postale a 1 km) mi si dovrebbe almeno rispondere !!
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{Romano}
Ospite





MessaggioInviato: 27 Mag 2007 12:04    Oggetto: Se l'articolo non funziona Rispondi citando

Sono sicuro chee il commercio elettronico non decolla aanche per questa raagione: la legge sul consumo preeveede la responsabilità del venditore qualora il prodotto abbia dei difetti. Se esso lo ssi compra pressso il negozio o la GDO, è facile e meno costosso riportarlo al venditore per una eventuale sostituzione, riparazione o rimborsso del prezzo, ma se lo si è qcquistaato on line, anche se il venditore accetta la sostituzione, i ccosti di imballaggio e spedizione sono elevati.
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marcelloby
Eroe
Eroe


Registrato: 14/12/06 09:44
Messaggi: 44

MessaggioInviato: 27 Mag 2007 17:49    Oggetto: Rispondi citando

Si', ma questo è vero ovunque, ovunque il venditore è responsabile e accetta la restituzione del bene se difettoso (accade anche su Ebay, ma solo se il venditore si impegna esplicitamente, trattandosi di vendite da privato a privato).

Il problema è che in Italia si percepisce che il rischio che l'apparecchio non funzioni sia più elevato.

Secondo me questo dipende non tanto dalla qualità intrinseca degli oggetti quanto dalla loro provenienza (importazioni parallele, problemi di lingue per i cellulari, garanzia più o meno italiana etc.).

Sui prodotti garanzia Italia raramente c'è convenienza di prezzo online e questo è di certo colpa degli importatori che favoriscono la rete distributiva tradizionale.[/img]
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{CarCarlo}
Ospite





MessaggioInviato: 27 Mag 2007 20:53    Oggetto: I ladri sono sbarcati sul web Rispondi citando

Sono d'accordo anche io che sia una questione economica e di praticità. Per quel che mi riguarda acquisto articoli del genere elettronica/informatica e vedo sempre più spesso prezzi nettamente superiori a quelli che si provano in molti negozi "reali". Se si aggiunge il fatto che i prezzi delle spese di spedizione sono da autentica rapina (minimo 8 euro, ma si trova anche 20 euro per oggetti piccoli), che non c'è la certezza che l'articolo richiesto sia poi quello che ti arriva (capita spesso), che il pacco e il relativo contenuto spesso arriva letteralmente compresso o con la confezione rovinata, che in caso di contestazione occorre mandare valanghe di mail senza ottenere risposta e attendere anche mesi prima di ottenere la giusta sostituzione (se ci si riesce) ecco spiegato il perchè l'e-commerce non decolla.
Provate a confrontare i prezzi di molti oggetti in vendita su eBay e su negozi famosi come ad es CHL (il più caro in assoluto), vedrete che in molti centri commerciali si trova a prezzi inferiori.
Che dire poi della disponibilità degli articoli? Da una prima ricerca sembra che abbiano tutto e di più poi vai a verificare e trovi decine di articoli a disponibilità zero, altri "in arrivo" (ma quando?), non è meglio inserirli nella lista solo quando sono disponibili?
Il caso eBay merita poi un discorso a parte. Si trovano oggetti convenienti solo se non sono di marca altrimenti non c'è scampo: i costi sono superiori, le spese di spedizione da rapina e poi il fatto che viene praticamente imposto PayPal induce i venditori a fare prezzi che per forza di cose contengono anche quel costo (non indifferente per il venditore).
Solo per curiosità ho appena aquistato una fotocamera Samsung S500 pagandola 95,00 in un negozio e la trovo oggi in vari negozi su internet a da 94 a 129 (129 guarda caso su CHL) su eBay da 99 a 129 con spese di spedizione tra 8,9 e 11,85. Ditemi dov'è il vantaggio. Certo se abito a 50 chilometri da un centro commerciale e devo andarci appositamente per l'acquisto, può essere conveniente comprarla su internet, altrimenti?
Altro caso: sto cercando un adattatore EIDE slim e un negozio lo vende a 9,90 (che già è tantissimo visto che si tratta di due connettori e un pezzo di circuito stampato), in più ci sono 10 euro di spedizione e, siccome l'acquisto è inferiore a 10 euro, occorrerebbe aggiungere altri 10 euro (come se imbustare un oggetto da 50 euro fosse più semplice di un oggetto da 9,9 euro) totale 39 euro per un oggetto che in una fiera dell'elettronica sono convinto che lo si trova per 4 o 5 euro.
Un altro negozio mi proponeva il pagamento con carta di credito solo dopo che gli avessi inviato via fax la copia della carta, la fotocopia della carta d'identità e del codice fiscale!! Telefono chiedendo il motivo e mi dicono perchè molti acquistano con i dati di carte rubate e che dovevo fidarmi perchè loro non usavano i dati in maniera fraudolenta(!?). Io posso avere tutta la fiducia di questo mondo nel titolare del negozio, ma quanta gente vede questi dati, quanti dipendenti hanno accesso alla mail o al server che la riceve? Come fai a fidarti? Alla domanda ma perchè non usate un sistema sicuro (ad es il circuito banca Sella che so essere molto utlizzato) mi viene risposto che se usassero quei sistemi non potrebbero fare quei prezzi, ma dovrebbe aumentare tutto di un 4-6% (quindi devo dedurne che tutti gli altri venditori caricano il prezzo di una percentuale simile).
Possiblile che l'uso della carta di credito o di PayPal debba essere così costoso per il venditore? OK viene offerto un servizio, ma fare transitare dei Byte da un database ad un altro dovrebbe essere meno oneroso. E' una pia illusione pensare che questi costi alla fine non li paghino gli acquirenti (anche se non direttamente).
Allora se stiamo parlando di e-commerce, un utente deve averne un risparmio (comprese le spese di spedizione), sicurezza nelle transazioni, e pronte risposte nel caso di problemi.
Finchè i venditori fanno i ladri, gli istituti di credito rubano percentuali da strozzinaggio e le ditte di spedizione trattano i pacchi come materiale da costruzione edile non decollerà un bel niente.
Io stesso non sono un grande fan dei centri commerciali, ma finchè si spende meno, si può riportare l'articolo acquistato in caso di problemi, si può pagare come si vuole (anche in contanti), meglio un centro commerciale di un negozio "virtuale" .
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marpas1952
Mortale devoto
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MessaggioInviato: 28 Mag 2007 08:01    Oggetto: Perché l'e-commercio non decolla in Italia Rispondi citando

La mia teoria è molto semplice: in Italia nessun luogo è più lontano di un'ora di macchina per arrivare in buoni negozi o grandi centri commerciali. Io compro in rete quello che non riesco a trovare in giro: libri stranieri, pezzi di ricambio. Per il resto non siamo in Arizona.
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marcelloby
Eroe
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MessaggioInviato: 28 Mag 2007 09:54    Oggetto: verissimo... Rispondi citando

... ma quello che Bottari vuole dire, credo è: com'è possibile che l'e-commerce stenti, se consente (in teoria) di tagliare drasticamente i costi di intermediazione e conseguentemente diminuire i prezzi e aumentare i volumi?

Domandiamoci allora chi avrebbe il potere di mettere in atto strategie come queste.

Non certo il piccolo imprenditore che pensa di poter lavorare da casa con un sito web autocostruito: per lui ci sono le trappole della distribuzione e le insidie della gestione ordini (che richiede software specifici) e del pagamento (a meno che non resti su Ebay, dove però può crescere fino a un certo punto).

Per i "piccoli" ci sono sempre commissioni più elevate e prezzi all'ingrosso peggiori (i "grandi" si mangiano tutto il vantaggio, insomma). A quel punto il "piccolo" finisce col trafficare merce di "importazione parallela" (altro assurdo, all'interno dell'UE -. che aspetta la Commissione a indagare sullo scandalo della segmentazione delle lingue sui cellulari?).

Il commercio online decollerà quando decideranno di entrarci i colossi della grande distribuzione, come ad esempio, Sinergy, Saturn, Leroy Merlin, fatevi venire in mente voi i nomi, che hanno vero potere di mercato, ma dal lato importazione, non necessariamente da quello cliente finale.

Per me resta rilevante il fattore culturale. In Italia le vendite per corrispondenza non sono mai state particolarmente amate. Una volta si dava la colpa alle Poste; oggi un colosso della distribuzione non avrebbe problemi a spuntare tariffe vantaggiose promettendo volumi elevati.

Come rileva giustamente un altro intervento, restano i misteri come CHL, abbastanza grande ma con prezzi molto elevati. Come fa a restare sul mercato?
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kkk2003
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MessaggioInviato: 28 Mag 2007 10:55    Oggetto: Re: verissimo... Rispondi citando

marcelloby ha scritto:
... ma quello che Bottari vuole dire, credo è: com'è possibile che l'e-commerce stenti, se consente (in teoria) di tagliare drasticamente i costi di intermediazione e conseguentemente diminuire i prezzi e aumentare i volumi?


Si, credo che questo sia uno dei punti cruciali.

Da consumatore, invece, ovviamente valuto praticita' e convenienza. Vivendo a Mosca, qui preferisco acquistare online allo stesso prezzo del negozio, e aggiungere anche 5 o 10 euro di spese per la consegna (al lavoro o a casa, anche nei weekend), piuttosto che dovermi spostare in questa enorme citta'.
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MessaggioInviato: 28 Mag 2007 18:57    Oggetto: Re: I ladri sono sbarcati sul web Rispondi citando

{CarCarlo} ha scritto:
Finchè i venditori fanno i ladri, gli istituti di credito rubano percentuali da strozzinaggio e le ditte di spedizione trattano i pacchi come materiale da costruzione edile non decollerà un bel niente.


D'accordissimo, meno che sul terzo punto: i sacchi di cemento, come i mattoni e le piastrelle, se li scaraventi giù dal camion si rompono... li devi scaricare per benino, non come fanno gli spedizionieri con i pacchi!! Very Happy
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giubertinik
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Messaggi: 3

MessaggioInviato: 28 Mag 2007 23:01    Oggetto: Rispondi citando

Concordo, ma penso si possano incrementare ancora le vendite on line in italia.
Credo che un ruolo notevole nell'arretratezza dell'E-Commerce italiano lo abbiano giocato l'ostilita dei mass media nei confronti di internet e il precariato.
Secondo me ci sono comunque margini di crescita notevoli. Ho scritto una risposta nel mio blog sull'E-commerce.

Edit: Passi la pubblicità al tuo blog, ma almeno la tua risposta riportiamola anche qui

Citazione:
A poche settimane dal convegno del Consorzio NETCOMM del 2007, riporto questo articolo di Michele Bottari pubblicato su Zeus News, conentente una analisi un po' sconsolata sullo stato di salute dell'E-Commerce in Italia.

Ho molta ammirazione per le raffinate analisi di Bottari, giornalista che leggo sempre con molto piacere. Certamente non posso negare che lo stato di penetrazione e utilizzo dell'E-Commerce in Italia sia deficitario se paragonato a quello di altre nazioni nostre partner nell'Unione.

Io rimango tuttavia ottimista. Le potenzialità del mercato italiano sono molto alte. Dalla E-Commerce Forum organizzato da NETCOMM (Edizione 2006, vedi Report), Ebay Italia (non Europa) nel 2006 ha avuto un fatturato molto vicino a quello di Carrefour Italia. L'E-Commerce è stato uno dei pochi segni positivi rispetto alla bilancia dei pagamenti dell'Export nazionale.

Ma allora perchè non interrogarsi sui fattori che frenano la crescita (che esiste) dell'E-Commerce in Italia?

La penetrazione dell'E-Commerce in Italia ha seguito un andamento ad onde concentriche, simile all'effetto dato da un sasso in uno stagno. L'E-commerce in Italia è partito da un nucleo di entusiasti (quasi fanatici, tra questi il sottoscritto) che si è mano a mano esteso verso i settori più periferici e meno ricettivi.

Come accade però per una onda concentrica, più ci si allontana dal centro, più la portata, la velocità e l'intensità decrescono.

Che cosa serve allora all'E-Commerce per decollare?

Servono nuovi centri di proposta. Esistono interi settori della popolazione italiana, ancora lontani da internet e dal fascino e dalle opportunità che la Rete Web comporta. Credo che siano settori ancora pervasi dagli stili e dai modi di pensare della società di massa.

Questi settori hanno bisogno di Testimonial che diano loro fiducia e rassicurazione soprattutto per sfatare i vari incidenti mediatici che hanno caratterizzato la storia di internet in Italia.

Serve meno ostilità da parte dei Mass Media. E' innegabile che il ruolo dei Mass Media Italiani nel dissuadere e allontanare le persone da internet è stato quasi da manuale. Più volte in questo blog ho posto l'attenzione in modo ironico e talvolta polemico su vari errori, pressapochismi e luoghi comuni che hanno rallentato la diffusione dell'E-Commerce (vedi la categoria Mass Media Vs. Digital Media ).

E' sempre più urgente e necessario da parte degli operatori nazionali di tutela dell'E-Commerce, l'incremento delle attività di sensibilizzazione sui Mass Media affinchè vi sia un'informazione che metta in evidenza i molteplici benefici apportati dalle forme di vendita on line.

Serve investire nella generazione nata negli anni '70 e '80 affrontando il problema del precariato. Sono i soggetti nati in questi anni, i più deputati all'acquisto on line in quanto nati e vissuti in epoche pervase dal Marketing e dall'Informatica. Sono soggetti che hanno approfondito la conoscenza dell'inglese non solo a livello scolastico, ma anche ascoltando la Pop Music e seguendo la moda delle vacanze all'estero - e soprattutto - sono soggetti emancipati da un punto di vista anagrafico dai meccanismi della società di massa. Sono segmenti di popolazione in cui si sente meno il Digital Divide.

E' vitale riportare - come avveniva negli anni '80 - questo segmento ai vertici della piramide del consumo.

Sono loro ad essere per entusiasmo e per livello culturale, in grado di trainare i consumi tramite E-commerce a condizione che abbiano i mezzi economici e la sicurezza per farlo. E' altrettanto chiaro che il segmento dai 20 ai 40 anni non è ancora (caso unico in Europa) del tutto stabilizzato dal punto di vista lavorativo e questo fatto toglie linfa vitale ai consumi.

Se affrontare i problemi del precariato giovanile comporta necessariamente una prospettiva a medio/lungo termine, agire sui mass media per sensibilizzare le persone affinchè si fidino maggiormente delle opportunità offerte dalle vendite on line non solo dà dei benefici a breve termine, ma è veramente alla portata di tutti ... basta decidersi e avere voglia di farlo ...

E' alla nostra portata, dipende da noi ....
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Zbear
Satiro *
Satiro *


Registrato: 30/03/05 18:15
Messaggi: 176

MessaggioInviato: 29 Mag 2007 17:06    Oggetto: Dico solo la mia... Rispondi

Se guardo me stesso ( e ho avuto sia negozi di computer che un sito di e-commerce) posso semplicemente dire che :

1) Se compro online deve essere un prodotto di difficile reperibilità, o con un prezzo decisamente inferiore alla media.
Mi è successo, per esempio, con una fotocamera della Konika un paio di anni fa, offerta su Bow,it a 300 euro mentre il prezzo sul mercato di Bologna( chi la aveva) oscillava fra i 360 e i 400 euro. In quel caso conveniva perchè merce in esurimento, con prezzo competitivo e di difficile reperibilità.
Oppure con un processore AMD X2 3800 939 introvabile, o anche con una
schedina PCI RAID SATA2 con connettore SATA esterno.

2) Compro su Ebay da vendor tedeschi MOLTO più forniti di materiale particolare che in Italia. Tipicamente l'altra settimana ho acquistato a 5 euro ( CINQUE EURO ) la batteria di ricambio da 1700 mA/h per il mio cellulare di 2 anni fà Siemens SX1, INTROVABILE in Italia ( roba da pazzi....). Spese di spedizioni 5 euro!

3) NON compro da ebuyer italiani, in quanto ESOSI sia per il materiale che per le spedizioni, se non in qualche caso. Esempio: già fatto da altri, schede video e/o madri a prezzi SUPERIORI di un qualunque buon negozio normale. E spesso SENZA garanzia e/o in nero....


Mediamente: NON CONVIENE comprare Online ; esempio: ho acquistato una sistema audio Harman Kardon per PC e Mp3. Prezzo in rete fra i 160 euro e i 200 ( sito Apple, carissimo come solito, altro che CHL) + spese postali oscillanti fra i 9.90 e i 19.90 secondo la velocita di spedizione. Nel miglior caso 170 euro e le ricevevo dopo 4 giorni ( e poi dovevo andare dal corriere a prenderle) e i 220 Euro in due giorni. Soluzione? Carrefour + 180 euro, + prese al volo!!! E portate a casa.

Con gli iper dappertutto, il volantinaggio continuo, il piacere del giretto per vedere cosa c'è di interessante, le offerte con cui gli iper si scannano vicendevolmente, gli obblighi del venditore di rispondere del materiale, il vantaggio di poter urlare di persona e non al telefono .... le vendite online sono destinate a ritagliarsi una PICCOLA fettina di mercato, gli utonti che non sanno usare internet se non per farsi fregare dal phising, e il 3% mi sembra già buono!

Saluti


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