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pensioni:un maledetto imbroglio
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Autore Messaggio
paolodegregorio
Dio minore
Dio minore


Registrato: 13/07/07 13:00
Messaggi: 979

MessaggioInviato: 23 Lug 2007 22:02    Oggetto: pensioni:un maledetto imbroglio Rispondi citando

- pensioni: un maledetto imbroglio ?
a cura di Paolo De Gregorio -21 luglio 2007


Quasi tutti i ragionamenti sentiti in questi giorni sul tema delle pensioni hanno un carattere ragionieristico e ci danno ad intendere che è possibile mettere insieme capra e cavoli, ossia l?aumento dell?età per andare in pensione e il futuro dei giovani.
Se invece si guarda il problema onestamente e si dissocia il bilancio dell?Inps dal futuro lavorativo dei giovani, il punto fermo che si può mettere è che l?aumento della età pensionabile lascia i vecchi a lavorare e i giovani a grattarsi.
Se la cosa ci ripugna e pensiamo che la gerontocrazia diffusa sia un male da correggere, ecco che un sistema pensionistico nuovo potrebbe essere profondamente riformatore. Non ingegneria finanziaria ma problema posto su basi etiche.
Il numero magico è 60. Chiunque svolga un lavoro dipendente deve lasciare, al compimento del sessantesimo anno, la sua attività, anche se magistrato o generale o giornalista, per legge e non per ?libera scelta?. Può restare fuori solo il lavoro autonomo: artigiani, coltivatori diretti, commercianti, piccoli e grandi imprenditori, professionisti.
Il sistema non deve essere più contributivo, ma a carico della fiscalità generale che a sessanta anni mette a disposizione di tutti, dalla casalinga al disoccupato, al dipendente pubblico un ASSEGNO SOCIALE, personale non reversibile, di importo vicino a quello di una pensione media attuale (circa 750 euro mensili). Gli autonomi hanno diritto a tale assegno quando cessano l?attività.
Due coniugi o due conviventi, anche senza altri redditi potrebbero contare su una prospettiva di vita dignitosa
L?attuale quota di contribuzione delle aziende per le pensioni è di circa il 24% conteggiato sulla retribuzione lorda, rimarrebbe invariata, ma versata alla fiscalità generale.
La trattenuta ai fini pensionistici a carico del lavoratore è di circa il 9%, va eliminata e l?importo messo in busta paga per consentire la costituzione di una pensione integrativa.
Il nuovo sistema si applica ai nuovi iscritti. L?INPS rimane sia per gestire i diritti acquisiti che come ente erogatore dell?assegno sociale.
Il maggior vantaggio sarebbe quello di disinnescare il conflitto sociale tra generazioni, conflitto su cui oggi sta soffiando la destra per catturare il consenso dei giovani, imbrogliandoli, poiché, sia con la legge Maroni che con l?accordo governo-sindacati di Prodi, milioni di giovani restano a casa.
Questa riforma è possibile, a costo zero, anzi ridurrebbe passaggi burocratici e contenziosi, darebbe certezza di vita a tanti precari ed esclusi e, soprattutto, ci libererebbe dai ?grandi vecchi? al potere.
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Rozzemilio
Dio maturo
Dio maturo


Registrato: 23/10/06 15:38
Messaggi: 1762
Residenza: Rozz(|)... a sud di Mil(|)

MessaggioInviato: 24 Lug 2007 06:20    Oggetto: Rispondi citando

e chi non lavora e non ha mai lavorato, becca lo stesso l'assegno?

e chi invece ha lavorato ma l'azienda non ha mai versato i contributi, "tanto la pensione la prendi lo stesso" ?

e perche' allora non livelliamo anche tutti gli stipendi dei dipendenti alla cifra di (poniamo) 1200 euro mensili?

mi sa che hai semplificato un po' troppo...
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gfransb
Semidio
Semidio


Registrato: 09/02/06 20:41
Messaggi: 292
Residenza: Bologna

MessaggioInviato: 24 Lug 2007 10:42    Oggetto: Rispondi citando

Rozzemilio ha scritto:
......mi sa che hai semplificato un po' troppo...

A me invece la proposta piace, magari però elevando l'età a 65 anni e lasciando libertà a chi vuole di rimanere al lavoro (capisco "liberarci di tanti grandi vecchi", ma anche trattare come scarpe vecchie chi può ancora dare tanto ........).
Personalmente ho sempre pensato che le pensioni, cosa veramente importante, debbano essere a carico della fiscalità generale.
E' anche una questione etica. La ragione stessa di essere stato è racchiusa in tutto ciò. Ognuno contribuisca a seconda dei propri mezzi e delle proprie capacità al bene comune, e dalla collettività tragga poi i mezzi per una vecchiaia serena.
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toto200
Dio minore
Dio minore


Registrato: 28/11/05 17:43
Messaggi: 664
Residenza: europa

MessaggioInviato: 25 Lug 2007 14:39    Oggetto: Re: pensioni:un maledetto imbroglio Rispondi

paolodegregorio ha scritto:
...
Questa riforma è possibile
...

Affascinante. Talmente democratico da potersi definire "pensione del popolo". Ci rendiamo tutti conto che tale sistema è di matrice spudoratamente comunista con falce e martello maiuscoli vero?

Bene: ciò premesso credo sia innegabile che tale sistema sia ovviamente troppo perfetto perchè funzioni esattamente così per tutti. Se tale assunto teorico funzionasse avrebbe funzionato anche il comunismo come lo hanno teorizzato le grandi menti che lo hanno definito: lo stato è padrone di tutto ... anche delle pensioni.
Poi, invece, all'interno di detto sistema viene inserita la grandezza che ne sconquassa il fluire perfetto: le persone!
E qualunque teoria va a farsi benedire ...

Però mi ripeto: teoria suggestiva. Se paolodegregorio avrà qualche possibilità di attuare tale idea lo sosterrò con il mio voto.
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