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Torino propone le "Stanze del buco"
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Autore Messaggio
andrea1975
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MessaggioInviato: 28 Set 2007 13:14    Oggetto: Torino propone le "Stanze del buco" Rispondi citando

Leggi l'articolo

Citazione:
Le chiamano "Shooting Room" o "Stanze del buco", sono camere "chiuse", che consentono ai tossicodipendenti di bucarsi senza stare per strada. A proporle è stato il consiglio comunale di Torino e la proposta ha scatenato pareri discordanti, così come accade quando si parla di altri "luoghi chiusi".

Parere favorevole da parte del Ministro della Salute Livia Turco, che trova la proposta in linea con quanto avviene nel resto d'Europa e soprattutto capace di ridurre il tasso di microcrimine in città, nonchè utile per "non lasciare ai margini le persone che non sono riuscite a uscire dal tunnel della tossicodipendenza. Aumentando la legalità".


Che ne pensate?

L'ho postato qui agganciandomi ai commenti dei politici, non sapevo dove metterlo. Rolling Eyes
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MessaggioInviato: 28 Set 2007 19:36    Oggetto: Rispondi citando

Ci devo pensare...
Una sorta di casa chiusa eh?...

Facile dire (a caldo) che è una cosa buona o che è una stupidaggine.
Preferisco riflettere prima di dire altre stupidaggini.

P.s.
non ditele tutte voi però! Lasciatemene qualcuna eh?
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Emmett Brown
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MessaggioInviato: 28 Set 2007 20:10    Oggetto: Rispondi citando

Quello proposto a Torino è un modo per convivere alla meno peggio con un dramma che non si vuole affrontare: cioè... ti droghi da parecchio tempo, farti cambiare vita è troppo impegnativo, difficile, costoso, continua pure. Puoi morire, ma basta farlo lentamente, senza dare troppo fastidio e non sotto gli occhi imbarazzati della gente normale.

Quanto sopra non è farina del mio sacco, l'ho copiato pari pari dall'opinione di Muccioli nell'articolo segnalato. Avrei scritto le stesse parole, allora tanto vale copiaincollare.

Non ho capito la ministra Turco, quale legalità pensa di aumentare in questo modo, che c'entra la stanza del buco col microcrimine finalizzato a procurarsi la droga (salvo essa venga somministrata in modo gratuito e controllato, cosa questa che non ho capito e questione che aprirebbe nuove interessanti discussioni).

Abbiate pazienza ma ho un presentimento: questa discussione evolverà (o involverà) più o meno come quella sulle case chiuse... Smile Il tema non è poi tanto diverso.
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MessaggioInviato: 28 Set 2007 20:30    Oggetto: Rispondi citando

Dipende da noi e dal rispetto delle opinioni altrui.
Siamo adulti, si può fare. Wink
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madvero
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MessaggioInviato: 28 Set 2007 21:43    Oggetto: Rispondi citando

la stanza del buco? ci può stare... ma in un paese civile.
e l'italia non è fra questi.
drogarsi è illegale, però facciamo la stanza del buco.
e poi ci facciamo le retate?
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Emmett Brown
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MessaggioInviato: 28 Set 2007 22:55    Oggetto: A proposito di Paesi civili Rispondi citando

Quando leggo di "proposte in linea con quanto avviene nel resto d'Europa" (è chiara l'allusione ai Paesi più civili) mi sale la pressione. Che vuol dire?
A Stoccolma ci sono le biciclette pubbliche; le usi, le lasci dove arrivi, le usa qualcun altro e così via. Il servizio funziona.
In altri posti devi mettere la moneta, come nei carrelli del supermercato. Il servizio funziona.
A Barcellona sono bloccate in bell'ordine in apposite rastrelliere e le liberi con un apposito badge personale; se non le rimetti in un'altra rastrelliera entro tot ore o giorni ti prendono mi pare trecento euro dalla carta di credito. Il servizio funziona.
A Milano, come tutti sanno, è impensabile lasciare una bicicletta mezza sgangherata parcheggiata legata e stralegata in strada.
Fine della metafora.

(Tranquilli, sono in tema: non sto parlando di biciclette ma di civiltà)
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MessaggioInviato: 29 Set 2007 10:57    Oggetto: Rispondi citando

Mah non lo facevano gia' in Toscana?

Silent Runner ha scritto:
Ci devo pensare...
Una sorta di casa chiusa eh?...
Gia', il concetto e' lo stesso, migliorare una situazione che anche se non ci dovrebbe essere, c'e', e cosi' com'e' non puo' andare avanti.
Allargandosi, si puo' vedere come dx e sx concordino sul sistema , ma dissentano sul campo di applicazione per ragioni "ideologiche"
Coerenza incoerente.
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MessaggioInviato: 29 Set 2007 17:02    Oggetto: Civiltà e biciclette Rispondi citando

Emmett Brown ha scritto:
(Tranquilli, sono in tema: non sto parlando di biciclette ma di civiltà)


Ho letto molti spunti interessanti: il primo che mi viene in mente è l'esempio delle biciclette.

Civiltà e biciclette.
Civiltà o ci-viltà?
L'inciviltà è una sorta di vigliaccheria di massa che spinge gli individui a comportamenti che non sopporterebbero di dover subire ma li compiono egualmente per un tornaconto del momento?
Diciamo di essere incivili. Noi chi? Tutti? Una parte? Qualcuno soltanto?
Quello lì che non la pensa come noi od è vestito in modo diverso, parla una lingua od un dialetto diverso?
Avrete notato come i grandi mezzi di comunicazione trasmettano in modo martellante questa idea di un popolo che si è rotto i testicoli e vuole dire al mondo che è incazzato. Tutti guardano la tivù, vedono gli altri incazzati e si convincono che tutto il paese è incazzato.
Ma io vedo e conosco gente che sta benone, ricca o povera che sia.
O almeno crede di stare benone finché non gli filano il portafoglio o lo massacrano di botte durante una rapina in casa.
Vedo perciò molta gente non dico ricca ma benestante che si e spostata dalla città alle estreme periferie, sobborghi tranquilli di villette e ville non troppo sfarzose ma comunque case circondate da piccolo giardini o parchi. Piccole isole di tranquillità. Queste persone non sono incazzate, fanno il loro lavoro o si godono l'ampia e legittima pensione.
All'improvviso qualcuno di questi viene proiettato sulla ribalta mediatica a causa di una aggressione da parte di balordi o di qualche banda organizzata.
Accade il finimondo: tutte le famiglie italiane hanno paura delle rapine in casa, temono di essere uccise per due soldi da bande di criminali assetati di sangue. Ma nessuno di queste persone si allarma alla notizia delle morti per incidenti domestici: dati relativi al 2003 parlano di 4,5 milioni di incidenti domestici con ben 8000 morti.
Parlare di fatalità e come chiudere la stalla dopo che i buoi si sono incendiati! (è una battuta per dire che si fa confusione fra cause ed effetti, fra differenti tipologie di rischio e percezione della qualità della vita e della civiltà nella quale viviamo).
Ma siamo davvero più incivili di ieri? O l'occasione ha reso l'uomo più ladro?
Stanislav Lec diceva, in un famoso aforisma: "quando il camaleonte sale al potere cambia di colore l'ambiente". Possiamo agevolmente parafrasarlo dicendo che: "quando il ladro sale al potere spariscono i furti"? Oggi, visti gli ultimi sviluppi possiamo dire che al potere sono saliti alcuni (badate bene, non tutti! Non facciamo di tutta l'erba un fascio) ladri. Alcuni di questi hanno agito in silenzio rubacchiando qui e là, altri approfittando del crollo di una stagione giunta al termine si sono fatti le leggi per sé con il beneplacito degli elettori, finalmente sdoganati nel proprio immaginario, da uno più furbo di loro.
E qui la torta si divide in due:
Da una parte il colpevole maggiore, il furbo che si è fatto Papa non potendosi fare Dio. Non è il solo colpevole, la storia ne è piena. Dall'altra parte, il popolo osannante che chiede o spera in favori che poi non arrivano, ma tant'è, l'importante è che si dica in giro che si può rubare perché fa bene alla salute.
E tutto questo in un contesto di civiltà consolidata: sono poche le cose che cambiano, le istituzioni restano più o meno le stesse, la gente continua a rubare o continua a comportarsi onestamente. Non ci sono più ladri di prima, in giro, salvo i poveracci che vengono qui da fuori con l'illusione di potersi cibare delle briciole e visto che le briciole non ci sono allora vanno a prendersele dove sperano di trovarle. L'unico cambiamento visibile è nel lento spostamento verso le fasce più ricche: ci sono più superricchi evidenti e moltissimi ricchi invisibili. Sembra essere sparita la classe media, unico vero ago della bilancia delle civiltà moderne.
Per la verità la classe media si è divisa in due: una parte è crollata sotto il peso degli aumenti e sulla precarietà del lavoro, l'altra si è arricchita andando a rimpinguare la fascia medio alta.
E i poverissimi?
Quelli sono rimasti gli stessi di sempre. Con l'aggiunta degli immigrati.
Questa è la civiltà che conosciamo. Le biciclette spariscono a Milano? Sì ma e i soldi che vengono sottratti all'erario dagli evasori fiscali, soldi che dovrebbero andare a coprire le spese delle infrastrutture? Scuole per i giovani, sanità per tutti, strade per la circolazione delle merci e delle persone? Perché la gente non si incazza anche per quelli?
L'una cosa non esclude l'altra. E' assurdo e fa incazzare doversi ricomprare la bicicletta una volta alla settimana! Fa veramente incazzare che civiltà sia quella che non assicura il minimo indispensabile ai suoi cittadini.
Tranquillità, sicurezza, decoro urbano...
I drogati, le prostitute disturbano, mentre le processioni religiose no. Nemmeno gli incidenti stradali provocati dagli imbecilli che guidano con telefonino od imbottiti di alcool.
Che facciamo? Una gara a chi è più fastidioso?
Non è mai così semplice come si vorrebbe: sia la comprensione della realtà oggettiva che la soluzione a questi problemi endemici.
Perché questi problemi sono interni nostri, non vengono da Marte.
Le case col buco: un nome che mi fa venire tristemente da ridere: penso ad una ciambella, un salvagente per gli occhi dei benpensanti e tutto finisce lì. Che si droghino pure, si ammazzino da sé, chissenefrega! Barbùn!
Che gli italiani siano provinciali è un dato di fatto. Siano tutti provinciali, malgrado gli sforzi così come siamo di cultura giudaico-cristiana anche se siamo atei da generazioni.
Ho riletto, recentemente, una raccolta di scritti di tale Ennio Flaiano. Qualcuno se lo ricorda? Giornalista, scrittore, sceneggiatore... No eh? Magari ci ricorderemo del simpatico Totti, fra trent'anni, sapremo tutto di... ma lasciamo perdere perché andremmo troppo in là e sto già girando fin troppo intorno al problema del thread. Rileggendo "La solitudine del satiro" di Flaiano, raccolta postuma di scritti e di articoli, ho rivisto nel clima culturale, sociale e politico dell'Italia degli anni '60 e '70 i prodromi di questa Italia di oggi, mezzo europea, mezzo mafiosa e mezzo papalina.
Ma tre mezzi non fanno un intero. Avanza un mezzo che da qualche parte dovremo mettere.
Flaiano lamentava (ed incideva col bisturi delle sue analisi e critiche) un panorama ancora oggi attualissimo: Il mio sgomento è stato nello scoprire che i mali di oggi erano così perfettamente ed acutamente denunciati già allora solo che nessuno aveva preso sul serio la cosa.
Rileggere Flaiano che parlava di quegli anni è stato straniante. Se avessi cambiato il nome di quel personaggio politico o di quell'intellettuale, di quel leguleio , faccendiere, puttaniere, palazzinaro ecc. avrei potuto giurare che quel libro poteva essere stato scritto due giorni fa. O anche adesso.

E così mi ritrovo a ragionare di civiltà che non c'è più... ma se mai ci fosse stata credete davvero che oggi saremmo ridotti a questo?
Non so, ditemelo voi se vi riesce.
Le case col buco: giuste? Sbagliate? infami? Necessarie?
Non lo so, scusatemi ma ho un senso di malessere montante. Non è che stiamo a guardare la falla più piccola mentre la nave affonda a causa di una falla molto più grande alle nostre spalle, falla che ignoriamo perché ci fa paura perché troppo grande per noi?
So che è importante dibattere di questo argomento ma come ci si entra nel tempio del dibattito? Con quale consapevolezza? Con quali conoscenze del fenomeno?
Per carità non pretendo che abbiate studiato il problema leggendovi i trattati e gli studi di settore ma permettetemi di chiedervi se non sarebbe meglio entravi con maggiore umiltà e curiosità, prima di emettere sentenze.
Certo è meno divertente studiarsi tutta la pappardella e molte delle cose che vorremmo dire risulterebbero ingenue o addirittura irricevibili perché non adeguate alla complessità del problema. Ma una soluzione a metà c'è ed è informarsi.
So che questo mio lunghissimo scritto non verrà letto se non con superficialità perché troppo lungo e pesante ma se davvero dobbiamo dare un apporto a questa discussione (e qui Emett Brown, parlando di civiltà, ha introdotto un cuneo che spezza l'intera parete rocciosa,) non sarebbe più giusto anche nei confronti di noi stessi se tentassimo una via più faticosa evitando di tranciare giudizi o proponendo soluzioni spicce ad un problema che è veramente ENORME?
Se siamo arrivati a parlare di case chiuse o col buco è segno che il malessere non può essere ignorato ed ha raggiunto dimensioni tali da turbare la gente che non è rimasta impigliata nei problemi delle persone che vorremmo in qualche modo allontanare dalla nostra vista.
Non si può mettere in un lazzaretto le vittime di questo problema che la nostra civiltà ha consentito o addirittura alimentato, perché prima o poi queste potrebbero tornare a chiederci conto delle nostre responsabilità. Potrebbero tornare a chiederciconto del fatto che la nostra collettività abbia permesso che alcuni di noi finissero in un abisso dal quale non si esce senza l'aiuto collettivo. Dovremmo stare attenti perché prima o poi queste potrebbero tornare a chiederci conto del fatto che, la nostra civiltà ha coperto o addirittura favorito (perché economicamente redditizio) il traffico di sostanze dannose alla salute. Sostanze utili per tenere buoni o togliere di mezzo gli individui che, a causa del loro diverso modo di vivere e di pensare, potrebbero disturbare o danneggiare gli affari, lo statu quo, o quant'altro si può immaginare.

Non è improbabile che una civiltà verticalmente conservatrice possa temere come oggetto di confronto la diversità di alcune frange indistinte di popolazione e consenta o favorisca in qualche modo l'autodistruzione dei disperati che potrebbero rappresentare una spina nel fianco.
Ne abbiamo un esempio recente che ha sfiorato il genocidio. L'America dei pionieri e delle grandi compagnie non ha usato solo le armi e le coperte infettate di vaiolo per ridurre al minimo la fastidiosa presenza di popoli preesistenti: ha usato l'alcool, distribuendo grandi quantità di distillati al metanolo che, da una parte ha sterminato immediatamente una buona parte dei pericolosi nemici, dall'altra a consentito arricchimenti illegittimi (ma tollerati), e permesso di introdurre una dipendenza da una sostanza tossica sconosciuta a quelle popolazioni, una sostanza che ancora oggi tappa la bocca e lo sviluppo a migliaia di individui rei solo della propria diversità etnica.
Sì civiltà. Civiltà occidentale.
Stiamo tutti zitti quando passa, alziamoci e salutiamo sull'attenti l'aria smossa dal nostro alzarci in piedi.
La civiltà non esiste, per questo continuiamo a riempircene la bocca. Non siamo forse adoratori di divinità di cui nessuno (se non qualche squinternato che oggi verrebbe chiuso in un manicomio) ha mai portato prove della sua esistenza?
E allo stesso modo evochiamo una civiltà che non è altro che il sogno di un folle carico di speranze. Ma se oggi la speranza è l'ultima a morire, è segno che, a questo punto, il folle è già crepato da un pezzo.
Vi ho confuso abbastanza le idee?
Bene: io ho tracciato i contorni dei buco: sta a voi, adesso, disegnare la casa.


...E le biciclette? direte voi:
Le biciclette? Le avete volute? O pedalate!
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MessaggioInviato: 29 Set 2007 20:41    Oggetto: Rispondi citando

ottime riflessioni Silent, colte come tuo solito.


Silente Runner ha scritto:
Questa è la civiltà che conosciamo. Le biciclette spariscono a Milano? Sì ma e i soldi che vengono sottratti all'erario dagli evasori fiscali, soldi che dovrebbero andare a coprire le spese delle infrastrutture? Scuole per i giovani, sanità per tutti, strade per la circolazione delle merci e delle persone? Perché la gente non si incazza anche per quelli?
L'una cosa non esclude l'altra. E' assurdo e fa incazzare doversi ricomprare la bicicletta una volta alla settimana! Fa veramente incazzare che civiltà sia quella che non assicura il minimo indispensabile ai suoi cittadini.

in realtà credo che faccia incazzare semplicemente perchè tocca da vicino...quando tocca
la bicicletta da ricomprare..tocca da vicino il portafoglio di chi deve ricomprarla...
l'aggressione tocca da vicino chi è aggredito

se non sei toccato..non frega.




Silente Runner ha scritto:
I drogati, le prostitute disturbano, mentre le processioni religiose no. Nemmeno gli incidenti stradali provocati dagli imbecilli che guidano con telefonino od imbottiti di alcool.
Che facciamo? Una gara a chi è più fastidioso?

vedi sopra...
le prostitute danno fastidio a quello che le ha sotto casa...altrimenti no
Il drogato da fastidio se ti scippa per la dose...
l'imbecille criminale che guida ubriaco o cellulardipendente...da fastidio se ammazza un tuo caro...


altrimenti c'è il lassismo, il menefreghismo
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MessaggioInviato: 30 Set 2007 10:40    Oggetto: Rispondi citando

Grazie ioSOLOio! Wink
Le cose che scrivi sono più che corrette, ti ringrazio di averle puntualizzate.
Nella fatica di scrivere tutto quel malloppo avevo trascurato di metterle in evidenza. Very Happy
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MessaggioInviato: 30 Set 2007 11:05    Oggetto: Rispondi citando

Non mi convincono... Think

Intanto sono abbastanza famosi gli studi sulle influenze ambientali durante l'assunzione di droghe. La maggior parte dei casi di overdose avvengono in ambienti non familiari, creare nuovi spazi può essere controproducente, quantomeno all'inizio.
Poi sarebbe un modo per incanalare nel rispetto delle regole della società le persone tossicodipendenti, che in quanti tali tendono a non esserlo.
Terzo punto temo si finirebbe per ghettizzare certi luoghi e persone. Penso che un tossicodipendente si senta troppo sotto controllo ad andare in una casa del buco, quindi sarebbe una pressione troppo grande da sopportare, credo possa sentirsi additato. Si creerebbero ulteriori tensioni sociali da cui l'interessato potrebbe scappare rifugiandosi in comportamenti devianti e antisociali.

Poi magari nel dettaglio saranno stati studiati opportuni accorgimenti in merito... spero.
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MessaggioInviato: 30 Set 2007 11:38    Oggetto: Rispondi citando

Più che ragionevoli come obiezioni.
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MessaggioInviato: 30 Set 2007 13:41    Oggetto: Rispondi citando

ma solo io continuo a domandarmi una cosa banale..?

è legale farsi la dose personale..
è illegale spacciare, coltivare, produrre la droga.


per cui....come ca##o ci si procura la dose personale ?

Lo stato dice che si può fare una certa cosa ma per farla occorre commettere un reato.
E' un controsenso "di legge" assurdo.

Non entro nel merito di droga libera si o no.
Ma che almeno le leggi siano logiche lo vorrei.
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MessaggioInviato: 30 Set 2007 14:18    Oggetto: Rispondi citando

ioSOLOio ha scritto:
ma solo io continuo a domandarmi una cosa banale..?

Certo! Non sei tu quello che si chiama ioSOLOio? Twisted Evil
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MessaggioInviato: 30 Set 2007 14:23    Oggetto: Rispondi citando

ioSOLOio ha scritto:
ma solo io continuo a domandarmi una cosa banale..?

è legale farsi la dose personale..
è illegale spacciare, coltivare, produrre la droga.


per cui....come ca##o ci si procura la dose personale ?

Lo stato dice che si può fare una certa cosa ma per farla occorre commettere un reato.
E' un controsenso "di legge" assurdo.

Non entro nel merito di droga libera si o no.
Ma che almeno le leggi siano logiche lo vorrei.

Faccio ammenda per la battuta precedente tornando serio.
La legge è piena di contraddizioni, tutto l'impianto legislativo è carico di ridondanze e di controsensi. Il fatto è che la questione della droga è una questione complessa che tocca interessi enormi, non solo economici ma anche ideologici. Leggi fatte per punire senza voler comprendre l'origine dell'atto che viene punito sono leggi che generano distorsioni interpretative e questo genere di paradossi.
Siamo in molti a chiedere che i legislatori ed i politici in genere si comportino secondo il normale buon senso ma la nostra richiesta è assurda dal momento che sappiamo tutto molto bene come questa classe dirigente ha scambiato le istituzioni per un club privato od una azienda privata.
Come si può pretendere dal ladro che tuteli i nosti beni?
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MessaggioInviato: 30 Set 2007 15:07    Oggetto: Rispondi citando

Con un parlamento fatto in parte da consumatori di droghe, cosa ti aspetti??? Leggi coerenti, specie questo ambito??

Le stanze del buco non sono una brutta idea, sempre però che non si trasformino in un ghetto di drogati... andrebbe prevista tutta una struttura sanitaria di controllo che vigili.

Mi preoccupa piuttosto la mentalità da paesello che regna in Ialia...

Certo significa piegarsi ad una piaga sociale senza risolverla... ma se ciò significasse una riduzione degli incidenti e delle siringhe abbandonate per strada, sarebbe già una vittoria...
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MessaggioInviato: 30 Set 2007 15:40    Oggetto: Rispondi citando

Una vittoria in una gara fra due sconfitte! Splat
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MessaggioInviato: 30 Set 2007 16:32    Oggetto: Rispondi citando

dasio78 ha scritto:
Con un parlamento fatto in parte da consumatori di droghe, cosa ti aspetti??? Leggi coerenti, specie questo ambito??

la legge è coerente: non ti puoi drogare, ma se sei un vip senz'altro hai con te la dose personale consentita per farla franca.

Evil or Very Mad Evil or Very Mad Evil or Very Mad

Citazione:
Le stanze del buco non sono una brutta idea, sempre però che non si trasformino in un ghetto di drogati... andrebbe prevista tutta una struttura sanitaria di controllo che vigili.

Mi preoccupa piuttosto la mentalità da paesello che regna in Ialia...

Certo significa piegarsi ad una piaga sociale senza risolverla... ma se ciò significasse una riduzione degli incidenti e delle siringhe abbandonate per strada, sarebbe già una vittoria...

siamo alle solite (vedi case chiuse): se drogarsi è illegale, niente stanze del buco. per le sirighe per strada, aumentiamo i netturbini. per chi le getta, aumentiamo i poliziotti. per chi causa incidenti, o viene beccato fatto al volante, ritiriamo la patente per sempre. e via dicendo.
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MessaggioInviato: 30 Set 2007 17:09    Oggetto: Rispondi citando

madvero ha scritto:

siamo alle solite (vedi case chiuse): se drogarsi è illegale, niente stanze del buco. per le sirighe per strada, aumentiamo i netturbini. per chi le getta, aumentiamo i poliziotti. per chi causa incidenti, o viene beccato fatto al volante, ritiriamo la patente per sempre. e via dicendo.


Credo che le cose non siano proprio paragonabili. Chi si droga ha un problema personale e sociale, è una persona che non puoi abbandonare, ne tantomeno abbandonare chi gli sta vicino. Gli sforzi per recuperare ogni persona e reinserirla sono sempre interessanti, solo bisognerebbe capire il merito di tali sforzi. soprattutto l'efficienza.
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MessaggioInviato: 01 Ott 2007 16:10    Oggetto: Rispondi

Credo che il problema vada posto in altri termini - la casa è solo il luogo, da decenni si pone il problema della riduzione del danno.
Gli interventi di riduzione del danno partono dalla constatazione che spesso le persone, e in particolare le persone tossicodipendenti, non esprimono alcuna richiesta di aiuto nelle forme tradizionali.

"La Riduzione del danno è una politica sociale che privilegia lo scopo di diminuire gli effetti negativi del consumo di droga. E' una politica radicata in un modello scientifico di tutela della salute pubblica che attinge profondamente da una cultura di tipo umanitario e libertario"

(Russel Newcombe, Direttore della Drugs and HIV monitoring Unit - LIverpool)

Una serie di comunità e associazioni e nazioni stanno cercando di muoversi con quest'ottica:


* Centralità della persona
* Diritto alla salute per tutti
* Rispetto delle scelte di vita
* Cultura dei diritti
* Cultura della differenza
* Valore delle relazioni
* Valore delle emozioni

Gli obiettivi:

1. Riduzione della mortalità (per overdose, per malattia, per incidenti correlati all'abuso)
2. Riduzione delle infezioni connesse allo scambio delle siringhe (HIV epatiti, MTS)
3. Riduzione dell'area del sommerso e facilitazione all'accesso ai servizi
4. Ampliamento della popolazione in farmaco sostitutivo
5. Modifica delle tecniche d'uso delle sostanze

... è solo un piccolo passo!
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