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ieiaiel Mortale pio

Registrato: 24/09/07 20:01 Messaggi: 16
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Inviato: 04 Feb 2008 11:47 Oggetto: Paganesimo simeoni |
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Le immagini dei massacri che spesso accompagnano le molte guerre cosiddette ?etniche? in corso nel mondo inducono un senso di sgomento.
Quei fenomeni altro non sono che la parte più
drammaticamente evidente di una tendenza molto più sottile e diffusa, che vede il mondo
moderno caratterizzato sempre più da dinamiche di ostilità ed esclusione, piuttosto
che di comunanza ed integrazione.
Si pensi alla crescente diffusione in tutta Europa di partiti e movimenti che raccolgono consensi intorno a programmi di esclusione del diverso che credevamo sepolti per sempre dalla storia.
Alla conflittualità interetnica, cioè quel tipo di ostilità che si radica su una differente appartenenza culturale o nazionale si potrebbe
aggiungere una vasta gamma di fenomeni di ostilità di gruppo che si innescano nell?ambito
di uno stesso contesto socio-culturale a partire dalle più svariate appartenenze ristrette.
Esperienza comune infatti come qualsiasi tipo
di appartenenza possa, date le condizioni opportune, trasformarsi in occasioni per conflitti anche molto aspri.
Il termine razzismo oggi appare molto screditato, tanto che sono pochi coloro (persone o gruppi) che si dichiarano esplicitamente razzisti.
Ciò non significa che il razzismo sia scomparso; al contrario, pare che esso si stia
diffondendo in forme più sottili e più socialmente accettabili, molte volte inquadrato in un contesto di apparente disponibilità positiva nei confronti del diverso.
Dietro una dichiarazione di principio ?io non
Sono razzista, ma??
Si nascondono orientamenti di pensiero e di azione di tipo discriminatorio non molto dissimili dal razzismo classico.
Una conseguenza del forte discredito dell?idea del razzismo è il fatto che il termine
ha ora assunto un allargamento di significato.
Infatti l?idea razziale si è ben presto scontrata
con la pratica impossibilità di definire in maniera certa e scientificamente fondata i confini e le caratteristiche distintive delle ?razze?, nonché il postulato fondamentale
della corrispondenza tra appartenenza biologica e caratteristiche psico-culturali;
sicchè si è passati a considerare direttamente
quest?ultima variabile, quella psico culturale
come discriminazione dell?appartenenza.
EXFIGLIODELLAVEDOVA DICE: ?o non ho ancora acquisito la maturità psicologica e spirituale per definirmi "pagano politeista" ma spero di essere almeno nella strada giusta...?
Bene, sai cosa ti dico: spero che una volta che tu
La avrai acquisita questa maturità non venga
spostata da un'altra parte, perché se sei nella strada giusta e maturo, lo sai solo tu, e non te lo deve fare intendere qualcun altro perché altrimenti rischi di diventare come l?asino che rincorre la carota che viene continuamente spostata perché il vero fine non è che le persone raggiungano un certa maturità, ma il potere su di esse,in special modo quando si lascia intendere
che certe cose vanno comprese ?misticamente?
e si fanno differenze tra chi ?non le ha comprese?. |
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ieiaiel Mortale pio

Registrato: 24/09/07 20:01 Messaggi: 16
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Inviato: 04 Feb 2008 22:10 Oggetto: Dei e sacrifici |
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Greci: La civiltà greca non ignorò la pratica dell?omicidio rituale, che si mantenne anche nell?antichità meno remota.
Si sacrificavano vittime umane a Dioniso, ad Artemide,
ad Apollo, a Positone, a Diana, ecc.
Nei tempi più antichi in Atene si celebrava ogni anno
un sacrificio umano.
Narra Pausania, nel primo libro della sua storia, che essendosi mossa guerra agli Ateniesi, fu dall?oracolo disposto che non avrebbero vinto se alcuno dei discendenti
da Ercole non si fosse spontaneamente sacrificato.
Allora Maccaria, figlio di Ercole e di Deianira, per adempiere l?oracolo si scannò.
Pare che i Greci solessero anche placare i venti con l?offerta di fanciulli, ed Erodono narra che si attirarono
l?ira degli Egiziani per avere immolato nel loro territorio
due bambini, nella speranza di far mutare il vento contrario. Ma quell?ira, certamente non proveniva da
ripugnanza per i sacrifici umani.
Lo stesso Erodono riferisce che i mercenari Cari del re
egiziano Psammenit scannavano bambini e ne libavano
il sangue misto ad acqua e vino, intendendo così di
obbligarsi a combattere valorosamente.
Romani e altri popoli italici: L?omicidio rituale fu
praticato largamente anche in Italia.
I più antichi popoli autoctoni, nelle primavere sacre,
facevano voto d?immolare agli dei tutto quanto nascesse
in quel periodo di tempo, così che i padri scannavano i
figli.
Più a lungo si mantennero i sacrifici propiziatori e divinatori, quantunque presso i Romani il sacrificio umano
non fosse un atto abituale di culto, come invece tra i Galli
e tra i Germani.
E? tradizione che i congiurati del tempo di Tarquinio Superbo facessero un terribile e solenne giuramento,
per il quale si servirono del sangue e delle viscere di un
uomo immolato per la circostanza.
Clemente Alessandrino attesta che Mario sacrificò la
propria figlia immolandola agli dei Averrunci.
Gli stessi combattimenti di gladiatori, quando non avevano
mero scopo di divertimento, si possono forse considerare
quali sostitutivi d?antichi sacrifici, come quando erano ordinati, dagli imperatori, prima di andare alla guerra,
più per impetrare il favore della dea Nemesi, che per
abituare i soldati alla vista del sangue.
Dione narra che nel trionfo celebrato da Cesare nel 46 d.c
non mancarono sacrifici umani.
Sotto Traiano per far cessare la carestia, la peste e i terremoti imperversanti nell?impero, gli oracoli sibillini
consigliarono, come già altre volte, di seppellire vivi nel
foro boario due Greci e due Galli, maschi e femmine;
ciò che i Romani si affrettarono a fare, mentre i loro
scrittori declamavano contro la barbarie dei Galli e dei
Britanni, che usavano placare le loro divinità con sangue
umano.
L?imperatore Eliogabalo, che propagò in Roma il culto
fenicio del dio sole (Baal-Moloc), praticò largamente
i sacrifici umani, ed è memoria che nel 220 d.c facesse
scannare molti nobili giovani scelti da tutti Italia, per
esplorare l?avvenire nelle loro viscere.
Antichità egiziane - Dal trattato di Giambico sui misteri
degli egiziani si ricava notizia del persistere dell?atroce costume presso alcune sette, e specialmente nei riti
della divinazione segreta e illecita (goetia), che si contrapponeva alla divinazione pubblica e legittima (teurgia).
La ?goetia?, o stregoneria, era professata da uomini che si
ritenevano in relazione con gli spiriti maligni.
Essi riunivansi in sotterranei, ove, nel colmo della notte,
con ossa di morti o con cadaveri interi, compivano riti
misteriosi e orrendi. Talora si immolavano anche fanciulli
o adulti.
Galli - Giulio Cesare riferisce che, per i Galli, ?il supplizio
Dei colpevoli era molto gradito agli dei?. Sembra dunque
che sussistesse anche in Gallia l?istituto della sacratio
dei delinquenti.
Stradone informa che nel più solenne cerimoniale druidico
si usavano sacrifici umani, per celebrare i quali si costruiva
con vimini e paglia, un colossale fantoccio di forma umana, entro il quale si ponevano uomini vivi, e all?intorno
si accatastavano i rami secchi. Un sacerdote gettava
una torcia accesa in questa specie di rogo, ed in breve il
colosso veniva in breve avvolto dal fumo e dalle fiamme.
I canti dei Druidi, la musica dei bardi, le acclamazioni del popolo coprivano le urla delle vittime, che mandavano al
cielo un appetitoso odore di carne arrostita graditissimo
agli dei.
Germani. - I popoli germanici, a differenza dei Galli,
non ebbero un culto unico o prevalente, ma, se pur vi fu
una base comune, i singoli gruppi seguirono riti diversi.
Usavano sacrificare agli dei i più cospicui prigionieri
di guerra, per celebrare le vittorie:? in mezzo al campo
biancheggiavano le ossa, qua disperse, la ammonticchiate?ecc.
Ho sentito qualcuno dire in giro per la rete che i vichinghi
che praticavano i sacrifici umani ed erano guerrieri,non erano stupidi?. Cosa erano allora? evoluti?..?
Come dire: Bush è un guerrafondaio ma non è stupido?
È il presidente degli USA? che strnzta? !!! |
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