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eBay: chi compra valuterà chi vende
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Autore Messaggio
Zeus News
Ospite





MessaggioInviato: 13 Feb 2008 07:49    Oggetto: eBay: chi compra valuterà chi vende Rispondi citando

Commenti all'articolo eBay: chi compra valuterà chi vende
Gli acquirenti, per eBay, sono più importanti dei compratori: dal 20 febbraio valuteranno i venditori in quattro categorie specifiche e questi non potranno ribattere. Si minaccia lo sciopero e, in Italia, addirittura una class action.


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FlyerDuck
Mortale adepto
Mortale adepto


Registrato: 30/01/08 12:17
Messaggi: 36
Residenza: Milano

MessaggioInviato: 13 Feb 2008 09:55    Oggetto: eBay tiene davvero più agli utenti? Rispondi citando

eBay tiene più agli utenti che non ai venditori.
Ed io come compratore dovrei (teoricamente) esserne solo felice: non mi danno più feedback negativi.

Rolling Eyes

Ed invece...

Invece sembra proprio quello che è: una mossa commerciale per evitare l'emorragia di utenti che, anche fisiologicamente, avviene. Non tutti infatti hanno la costanza di seguire le aste, non tutti hanno la capacità di fiutare l'affare, non tutti hanno i mezzi per non essere "fregati".
eBay forse vorrebbe che il suo rimanesse il negozio più grande del mondo, ma non è un negozio adatto a tutti.

La soluzione per renderlo più accogliente però ci sarebbe, e non è quella scelta. Da tempo tutti sappiamo l'ovvio: le aste vanno sorvegliate dalla casa d'aste.
Invece...

Invece le clausole di sottoscrizione sono palesemente vessatorie, scaricando ogni responsabilità di eBay sulle transazioni. E sappiamo che ciò non è possibile, non solo per la legge italiana. (interessante articolo qui).

Citazione:
La cronaca dei nostri giorni è caratterizzata dal ripetersi quotidiano di episodi di truffa perpetrati ai danni di ignari cittadini da impostori professionisti che sfruttano l?anonimato e la sfuggevolezza della rete per compiere le più disparate operazioni illecite.
In particolare, numerosi e reiterati sono i crimini che si compiono attraverso i portali di aste diffusi in rete, un vero e proprio paradiso per truffatori e aspiranti tali grazie alla possibilità che tali siti offrono di creare identità fittizie senza che nessuno si preoccupi di verificare la rispondenza a realtà dei dati inseriti.
Anche il sottoscritto è stato vittima di un episodio di questo tipo. Sfruttando la buona fede e la onestà che caratterizza ogni buon cittadino, un criminale professionista è riuscito a farmi versare sul conto da lui indicato una cifra di notevole importo per l?acquisto di un robot da cucina, ovviamente mai recapitato.
Il criminale mi ha pure chiamato con tono di scherno, vantandosi delle sue gesta ed affermando candidamente di avere già truffato oltre duecento persone con lo stesso sistema!!!!!

Non è questa, tuttavia, la sede per parlare della responsabilità penale di questo malfattore. Sporta la denuncia è infatti compito delle forze dell?ordine e della magistratura assicurare alla giustizia i responsabili dei crimini commessi.
La questione che voglio affrontare è invece quella che riguarda la responsabilità che, in casi come questi, fa capo a chi consente che i propri utenti siano esposti al rischio di essere raggirati, senza far nulla per impedirlo.
Mi sto cioè riferendo alla possibilità di chiamare innanzi all?autorità giudiziaria civile le società che consento la diffusione di aste private per rispondere del danno che i propri utenti hanno subito in conseguenza di truffe e altri simili reati perpetrati attraverso i relativi portali internet. A questo proposito è opportuno fare un po? di chiarezza.

Il rapporto che si instaura fra tali società e gli utenti che si registrano al portale è un rapporto contrattuale fra un professionista (ai sensi dell?art. 3 lett c cod. cons. è infatti professionista la persona fisica o giuridica che agisce nell?esercizio della propria attività imprenditoriale o professionale, ovvero un suo intermediario) e un consumatore (secondo l?art. 3 lett. a cod. cons. è consumatore la persona fisica che agisce per scopi estranei all?attività imprenditoriale o professionale eventualmente svolta) attraverso cui viene fornito un servizio di hosting cioè il servizio che garantisce al cliente lo spazio "fisico" necessario su cui posizionare pagine web dallo stesso create.


eBay dovrebbe vigilare, togliere i feedback per transazioni sotto i 5 euro (quanti feedback positivi fasulli con aste da 0,01 euro o dollari), chiedere dati anagrafici completi per chi vende e farli validare, inserire a richiesta la possibilità pagando un piccolo extra di avere una assicurazione totale sulla transazione (utile per gli oggetti di valore, specialmente quelli tecnologici, preferiti per le truffe), assicurarsi della provenienza lecita delle merci, introdurre un controllo automatico incrociato dei feedback (così si evitano venditori cinesi con 10 feedback ottenuti vicini nel tempo e incrociati dagli stessi attori), lo scambio di feedback incrociato senza possibilità di conoscerne il contenuto fino a scambio reciproco avvenuto (solo così si evitano i feedback negativi di ripicca)...

Chissà quante altre cose mi sfuggono, assieme al dubbio che Paypal sia un grande affare per... Paypal, che amministra più soldi di una grande banca ma senza il controllo di alcuno.

Non mi sento molto tutelato quando opero su eBay e, nonostante mi senta abbastanza disinvolto nel potervi operare con buona dimestichezza, sto sempre più preferendo acquisti in negozi web svincolati da questo sito di aste.
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{Giorgio}
Ospite





MessaggioInviato: 13 Feb 2008 13:11    Oggetto: C'e' un fondo di giustizia però... Rispondi citando

Ho vissuto in USA per qualche tempo per lavoro ed ho usato molto ebay per i miei acquisti. Una cosa che non mi è mai andata giù è che i grandi venditori aspettassero sempre il commento degli acquirenti per esprimere il loro: come dire"attento a come ti muovi, altrimenti ti faccio secco...". In pratica io acquistavo e pagavo e mi aspettavo il feedback all'atto del pagamento (pagamento puntuale, senza storie etc..), ma questo non arrivava se non dopo che, ricevuto magari dopo due settimane l'articolo, non dicevo che il venditore era serio, puntuale e così via... Per un venditore da 2000 battute al mese uno più o uno meno non cambiava le statistiche, ma per me che arrivavo a malapena a 50 si: un vero ricatto. Secondo me si è fatta un pò di giustizia, anche se sarebbe stato sufficiente da parte di ebay imporre che il commento del venditore dovesse sempre espresso per primo subito dopo la ricezione del pagamento.
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al_pacino
Dio maturo
Dio maturo


Registrato: 13/04/05 14:16
Messaggi: 1331
Residenza: Versilia

MessaggioInviato: 15 Feb 2008 18:48    Oggetto: Rispondi

io che sono a quota 80 (una 20ina come venditore) posso capire entrambe le parti.

ormai a quota 80 nn mi interessa piu se un tizio nn vuole lasciarmi il feedback, ma se sono agli inizi è certo che sono fondamentali. e un semplice feedback negativo mi basta per rovinarmi la percentuale apparente di giudizi positivi (che in questo modo nn arriverà mai al 100% dando un impressione sbagliata alla gente superficiale).

inutile lamentarsi di paypal... se nn esce fuori un alternativa simile di moneta eletrronica (google ci ha provato almeno) che parli italiano e accetti soldi da carte prepagate/conti correnti , senza questi dazi orribili, possiamo solo tenercelo o usare la vecchia postepay (con i suoi rischi)

se poi si arriva all informazione a bombardamento (paypal è unica qui, paypal ti assicura qua) dopo la massa (intesa come la gente comune) va tutta in un unica direzione e difficilmente la convinci a pagare in altra maniera.

resta da vedere se ebay applicherà queste regole ai soli venditori professionali o anche ai privati. temo la seconda.. Rolling Eyes farebbe minor danno a farlo con chi è registrato come professionale!
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